Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

questo gesto di fedeltà al mio mestiere, che poi

a me stesso. Rubo al sonno la mezz’ora

fra il bagaglio ridotto al minimo per esigenze di

Il battaglione resta affidato al Capitano De Cadilhac e

scriveva tre, quattro volte al giorno al comando del

quattro volte al giorno al comando del battaglione. Teneva

comando e nella punizione, al graduato. Non saltatelo mai

Parlargli piano, semplicemente. Scendere al particolare. Mostrare, essere pratici

le munizioni siano sempre al seguito. ¶ 9) Collegamenti. Attenzione ai

una carovana, si rechi al Comando Gruppo, ove occorra

Comando Gruppo, ove occorra al Comando Brigata o Divisione

XX. ¶ Tre, quattro lettere al giorno. Ma, per sapere

salute, bisognava scrivere noi al direttore dell’ospedale. Nulla

volta che il cambio al battaglione non sarà fatto

diceva: «Lo faremo presente al signor Maggiore». Così si

caotica di materiale, allucinava al bagliore paralitico del fanus

prima mattina d’istruzione al campo, guardarsi intorno smarriti

e questo avveniva specialmente al XX, con un comandante

conosciuto, anzi ho riconosciuto, al XX, questa gioia che

Il maggiore Gonella rientrò al battaglione mentre si tornava

e le fasce, levarono al sole le vecchie daghe

le vecchie daghe e al cielo un nuovo canto

Goitana Gonella era tornato al XX, tremare ras Gugsà

atmosfera che più ripugna al mio temperamento e mi

punto sensibile. Pochi giorni al battaglione e poi, talvolta

anche adesso – «sono» anche al difuori di quella contingenza

Vengono nudi e vuoti al battaglione. Dinanzi a Goitana

Tutto questo è avvenuto al XX, senza che quasi

vigile, faticoso riposo –, ripensando al nostro itinerario di esperienze

qualcosa rimarrà tuttavia incollato al mio temperamento, qualcosa di

fino a questa degenerazione. Al contrario: tengo alla mia

appartenuto, di appartenere ancora, al XX e di aver

come questo altipiano eritreo, al mio fegato di giornalista

busta gialla, né fascia al braccio; senza addii né

dire avere tre lire al giorno, più un’indennità

che sono i deboli. Al culmine della gerarchia sociale

alto, qualcosa che sta al disopra, il motore immobile

infine necessaria. Quest’abitudine al padreternismo è il vero

malanni, te li senti al disopra con tutto il

nessuno lo soddisfa. «Grazie al Governo» dice alla fine

suo breve discorso: grazie al Governo se il muletto

guarito della piaga, grazie al Governo se la capra

capra ha figliato, grazie al Governo se c’è

sei di sera: grazie al Governo. Ma poi resta

vivo e vitale «grazie al Governo». Bevemmo il tech

facevano una fantasia diabolica al lume delle torce – e

pausa imposta dall’acqua al lavoro di costruzione della

smette di cantare e al ritorno non ti farà

ha sorpreso una volta al campo delle Camicie nere

aggruppati alla mensa, intorno al generale Diamanti, parlavan d

affezionato, ad esso e al suo padrone. Gaber Hisciàl

nel suo trentennale servizio al soldo del Governo ha

era mussulmano si rassomiglia al Dio nel quale crede

è fatto cristiano «grazie al Governo». ¶ *** ¶ Bisogna spogliarsi di

rigira, forme di ribellione al fatto pioggia, sintomi di

sintomi di mancata rassegnazione al fenomeno. ¶ Qui, al contrario

rassegnazione al fenomeno. ¶ Qui, al contrario, abbandonarsi a simili

comandare all’acqua e al sole con gli stessi

conosciuto: dal maggiore Graziani al tenente Teruzzi. ¶ Ogni grande

segnale di vociferazioni; qui, al contrario, è il segnale

chilometri senza sostare; sessanta al giorno, per più giorni

è quella di andare al IV. Però anche il

a fare concorrenza minacciosa al suo avo. S’è

partenza venne dall’oggi al domani, ufficiale e non

quel modo di pensare al futuro mescolandolo all’idea

pollame vario. Orda. Attorno al cavallo del Goitana trotterella

dell’attendente col gregge al completo: ravvolti, maschi e

viva, viva». Ci aspettavano al varco lungo il budello

cui guidava le pecore al pascolo e si fece

buoi e le pecore al capopaese perché glieli guardi

mantella e veglia intorno al fuoco, favoleggiando all’infinito

un posacarte. Lo Sciumbasci, al centro, circondato dallo Stato

il pieno risveglio darà al ricordo un sapore di

il battaglione inquadrato intorno al gagliardetto dice la preghiera

cinque anni or sono al mercato di Coatit per

che, invece di versare al venditore, si tenne la

suocero un giorno che, al mercato di Adì Qualà

fantasia all’alba e al tramonto, mutano secondo la

Deggiac Ghezesillassi si presentò al campo del XX con

far atto di omaggio al giusto e potente Governo

potente Governo italiano e al Signore bianco che lo

la sua signoria volge al tramonto e le diserzioni

su questo Tigrai, che al primo entrarvi trovammo deserto

tigrino leva la testa al cielo e benedice la

e razzia. Qui, dietro al nemico che fugge, pascola

o sui drappi tolti al nemico, con gli spari

perché toglie ogni fantasia al suo nomadismo. Seguir una

lo martella dall’alba al tramonto, ma non se

E qualcuno già sorride al pensiero della ricchezza che

Maggiore. ¶ SPADA: Di fronte al cognac non ci sono

con la massima calma. Al nostro battaglione il compito

nei punti in questione. Al nostro battaglione per modo

saranno ancora in piedi al momento in cui arriveranno

sul suo volto contratto): Al superlativo addirittura!… Febbre? ¶ GHIZZONI

I campagnoli li riconosco al fiuto. ¶ GHIZZONI (sorridendo): Ah

zii che la conducono al cinematografo. È l’unico

Ghizzoni. E in bocca al lupo! ¶ GHIZZONI (saluta militarmente

primi rumori del risveglio al campo, vengono ora i

sotto il fuoco. Come al solito. Non so come

medicare, s’è presentato al Maggiore e ha cominciato

il fanus, lo avvicina al letto e si siede

Facciamo fagotto e andiamo al Suo paese, in Toscana

bimbo, con mia madre, al mare, a Viareggio. Avevo

MAGGIORE: Ecco! Comunque… Vengo al suo paese e, se

lettera che ho lasciato al dottore. (pausa) Signor Maggiore

Maggiore e va dritto al letto. Lì resta immobile

e la iena fuggiva al suo apparire. ¶ Quando lo

che dava il nemico al falco e all’avvoltoio

Goitana; ¶ e tu tornerai al paese ¶ a dire che

con che ansia anela al fucile e alla giberna

ascaro non vuol bene al bianco, vuol bene all

Anzi, no: vuol bene al suo ufficiale. Lo intende

frusta d’ordinanza dosata al millimetro di spessore e

natura, insensibili o indifferenti al dolore fisico. Larghe piaghe

dir niente, aggruppandosi intorno al cavallo dell’ufficiale, correndo

quando sarò morto, tornerai al paese e dirai a

loro paga la conoscono al millesimo. S’inquadrano, si

che pena a fondere al calore, pure sì penetrante

differenza e che su al Toselli si viva in

tromba sonava l’attenti al suo ingresso. Non ce

Grazie a Dio, grazie al Governo, grazie a te

che ti fa male al ginocchio, senti una mano

un brivido in risposta al sibilo che ti sfiora

piangere. Grosse lacrime luccicavano al sole, perle sull’ebano

Il salvataggio è difficile, al buio e senza corde

d’andarlo a contare al kaiser. Ma se io

fegato, perché era uguale al mio e non potevo

svanita: gli angeli affrescati al soffitto con due alucce

Menghesti rimase in mezzo al campo a sventolare. Accanto

i graduati sfilarono davanti al veterano e gli strinsero

e noi voler tornare al battaglione perché Mascal vicino

di servizio con diritto al muletto stop. ¶ Tornò proprio

gli ascari baccananti intorno, al ritmo del negarit, per

conchiglie. Tesemmà aveva detto al ragazzo che presto avrebbero

la dura crescano fino al ventre del mulo in

cima e, in testa al XX, avrebbe risalito il

sudario. ¶ Era di fronte al primo morto del suo

ascari che erano intorno al morto intonavano il ritornello

recondita che lo spingeva al pozzo. E la ragione

luogo, volontario, come molti, al battaglione, che, più diffidente

e quindi Tesemmà era al corrente della cosa. Per

che la grotta vicino al pozzo era stata, tanti

da due giunchi, vicino al pozzo. Evidentemente, il sole

l’omicidio e consentisse al morto di resuscitare in

comandi. Egli chiese subito al signor colonnello il permesso

non poteva essere riportata al signor generale, perché troppo

parole, insieme andaron difilati al posto dove Johannès Destà

in parola, doveva tornare, al tramonto, al suo antro

doveva tornare, al tramonto, al suo antro per riprendere

la scorta ai muli, al pozzo, e le cose

che non era venuto al pozzo, come doveva, col

parve di andare incontro al castigo di Dio. ¶ Erano

le celeri. Poca roba al seguito, oltre le munizioni

stabiliva un feudo. Venivano al mattino i buoni paesani

è infido: fa ala al tuo passaggio, ma alle

futa sporca, a sedere al sole, recita preghiere interminabili

non erano ancora rientrati. Al campo, si continuava a

sera, passa la notte, al mattino un plotone parte

allora riportano i cadaveri al campo, si riunisce il

moglie, a suo figlio, al suo tukul, al suo

figlio, al suo tukul, al suo campo? Non bisogna

reagendo come si poteva al sonno e al freddo

poteva al sonno e al freddo. Il paese era

in gennaio, quando, bocconi, al cesto, s’aspettano i

volse con uno sguardo al maggiore. ¶ «Sessantotto» contò il

il nuovo Goitana apparve al campo. Quattrocento occhi fissi

forte, cantando. Cammina dietro al signor capitano e tutt

la sciabola sguainata, accanto al signor capitano, ne traduce

che ridda nella notte al lume delle torce, è

dice che una volta, al XX, c’era un

Saganeiti, dopo la fantasia al campo, aveva risalito, come

a Masciò tre talleri al mese e due sacchi

e lo scriveremo anche al capopaese». Oppure dice: «Tu

le allodole quando venivano, al mattino, a cantare lungo

raccontava a tutti, giù al campo, durante le interminabili

del Governo, sempre insieme al Signore bianco che ha

ti pare. Se vai al mercato e il mercante

pensi a Dio e al Cascì del paese che

notti, da quando era al campo, ne sognava. E

sera, egli non partecipava al gran vegliare e discorrere

tutti gli ascari, intorno al loro padre e dicevano

e Sassahà scomparire e al suo posto, sulla terra

è con noi. Però al ritorno, sul crepuscolo, Terù

sette mesi di vita al battaglione. Per noi soldati

solito critico: vede tutto al microscopio. Di questa folla

la gloria che darà al soldato, come per l

l’oro che darà al lavoratore, al pioniere, all

che darà al lavoratore, al pioniere, all’avventuriero. ¶ Banco

che nessun limite precisa al desiderio. ¶ Italiani, continuate ad