Ada Negri, Il dono, 1936

misera e sola, innanzi al Padre ¶ sarò, che gli

cieche ¶ dell'immemore sonno al cieco fiume ¶ affluir della

suo stupor, che rassomiglia ¶ al mio, dinanzi alla segreta

nella tua grande ombra ¶ al termine prescritto; ma non

si deve, per morire? Al corpo ¶ nostro perché sí

sii contenta: rendine ¶ grazie al destino. ¶ È cosi pura

trasparente luce ¶ d'ottobre, al cui tepor nulla matura

ancóra ¶ vivi, candidi ancóra, al gambo spoglio. ¶ Tal mi

Torno bambina: ho treccia al dorso, asciutte ¶ gambe di

volesti ¶ quel rosario, scendendo al tuo riposo ¶ primo ed

oleandro ¶ rosa s'abbraccia al bianco ed al vermiglio

abbraccia al bianco ed al vermiglio, ¶ e l'amaranto

fragranze ¶ starsi sull'uscio, al buio, ad ascoltare ¶ il

i giaggioli del maggio al chiosco verde ¶ che guarda

in lenta pioggia ¶ cadono al suolo, e su di

l'odorosa pioggia ¶ sino al calar dell'ombra io

scoperto ¶ sia questa mane, al sol d'ottobre: fresca

dei geràni ¶ le gocciole, al ritorno del sereno. ¶ Treman

voi; né cosí lieve ¶ al cuor che sa quanto

a saetta, nere: ¶ vive, al mio sguardo, piú dell

scomparir sul muro ¶ candente al sole, ¶ (forse un tempo

ascolta – e non esiste al mondo ¶ ora, per lui

che piú fida risponde al mio tormento ¶ di fuga

mio tormento ¶ di fuga, al mio desio di lontananza

il suono ¶ del passo. Al sole dei meriggi il

e il verso ¶ scandendo al ritmo di quel pianto

spoglie pendono ignudi, e al morso invitano, ¶ colmi del

tondi, molli, ¶ troppo dolci al palato, ultima gioia ¶ d

fibre ¶ che l'uniscono al ramo, e il ramo

ramo, e il ramo al tronco, ¶ e il tronco

tronco, ¶ e il tronco al suolo; e tu dentro

colore ¶ della ruggine, e al fango andrà commista; ¶ ma

autunno, essere foglia, ¶ abbandonarmi al tuo scrosciare, certa ¶ che

gli occhi ¶ volsi repente, al margine del prato ¶ vidi

in quel ricordo, accanto ¶ al grande ucciso, tra le

e il tuo sagrato al mio riposo ¶ dona casta

allo sguardo e liete al cuore. ¶ Voi superbe, o

parata a festa come al Corpus Domini, ¶ quando fra

Maria! ¶ Splendono le pannocchie al sol d'autunno, ¶ tutte

polenta che la madre al fuoco ¶ nel paiolo rimesta

rami di pino intorno al ceppo, ¶ e dalle travi

intridersi d'oro incontro al sole. ¶ Pur ti ravviso

l'anima è giunta al suo perdono. ¶ VETTA NEL

nuova carne, ¶ nuovo respiro, al sen ti sugge il

e il cibo ¶ apprestare al marito ed ai fanciulli

rosa sul ramo, grappolo ¶ al tralcio, oro alla spiga

son persone. Fosti bella, al tempo ¶ che non torna

sia piú vita; ed al comando ¶ obbedisci; e in

ed oro ¶ raccolti intorno al viso di pellegrina stanca

figli tuoi: se penso ¶ al tempo in cui, per

laccio ¶ che ciascun lega al suo destino: amara ¶ condanna

del ceppo nostro gemere al travaglio ¶ dei parti, sempre

corso ampio e perenne, al mare. ¶ L'ANELLO D

in pio ¶ rito, innanzi al Signore. Le tue donne

che ti si chiuda al dito. ¶ O piú tagliente

sí lunghi giorni, ¶ crocifissa al suo letto. Ella non

tregua ¶ (fosse pur breve) al suo martirio. Ed ora

in olocausto ¶ ella offeriva al tuo divin Figliuolo ¶ e

pietra. Opaca ¶ pietra, gelida al bacio: lontananza ¶ di deserti

chi piú la rende ¶ al nostro amore? – Col tuo

neve che s'indura al gelo, ¶ e il sol

di quel giugno festoso, al tuo giardino? ¶ Tutte d

S'io dovessi tornare al tuo giardino, ¶ (non tornerò

caprifogli e le vitalbe ¶ al chiosco che s'affaccia

S'io dovessi tornare al tuo giardino, ¶ (non tornerò

non tornerò) vorrei ¶ fermarmi al punto dove un'eco

del sobborgo in crocchio ¶ al sole. – Il sole è

Buon premio è crogiolarsi al sole ¶ guardando voi, come

nel sangue, ¶ dal cuore al capo, dal cervello al

al capo, dal cervello al cuore, ¶ come presagi. Ho

ogni zolla è nota ¶ al ricordo, di sé fa

Lui. ¶ Ma tu, nuova al trapasso, ancor dolente ¶ del

uno ad uno caddero al mio fianco ¶ i compagni

Ch'io ti porga, al desco ¶ umile, il poco