parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
1
1922
voleva concedermi di affidarlo al mio editore perchè lo
2
1922
quello di lui. Quanto al titolo, egli ha ragione
3
1922
ha ragione: non corrisponde al tema del libro dove
4
1922
pagine non riusciranno accette al pubblico d’oggi perchè
5
1922
pazzie; si divertirà ma, al solito, non c’imparerà
6
1922
me. ¶ U. O. ¶ I. ¶ AL MIO UNICO LETTORE CHE
7
1922
sala da pranzo davanti al gran ritratto di Vittorio
8
1922
ferrovia”, con millecinquecento lire al mese di stipendio, più
9
1922
Tutto il giorno, anche al caffè, anche al Circolo
10
1922
anche al caffè, anche al Circolo, anche in farmacia
11
1922
detto, d’estate, e al caffè s’incontravano sul
12
1922
sere prima, s’era al caffè parlato di politica
13
1922
medicina e si mostrava al corrente dei progressi della
14
1922
adatta a me e al mio povero stato. Volevo
15
1922
obbedienti alla mia sincerità, al mio capriccio, e magari
16
1922
figli, alla sua patria, al suo portafoglio e al
17
1922
al suo portafoglio e al suo stomaco: ragione per
18
1922
filato e quasi sensato, al confronto di quello che
19
1922
nell’Università romana, fino al 1868, aveva lasciato morendo a
20
1922
con le mani tese al manoscritto prezioso che Monsignore
21
1922
L’assessore voleva riferirne al sindaco. Il preside voleva
22
1922
minacciavano d’intentare causa al Comune se il manoscritto
23
1922
da mesi finite, pronte al varo. Solo chi aveva
24
1922
allora comprare il doppio, al mercato: ma a Giacinta
25
1922
padre regala il vino al professore. Carlo ha sempre
26
1922
forse per protesta davanti al cattivo esempio, non aveva
27
1922
vesti, il cibo, e al più ti lascia solo
28
1922
testa sul berretto e al braccio sulla manica recava
29
1922
fatto la vittoria; tutt’al più l’avrebbe fatto
30
1922
era dunque due borghesi al mondo, eravamo certo mia
31
1922
in un’ora avviene al loro contatto la combinazione
32
1922
quelli di prima, tutt’al più con un incerto
33
1922
adesso per non togliere al mio racconto quell’interesse
34
1922
a Torino s’applicava al socialismo e alla locomotiva
35
1922
da sè il cavallo al suo calesse e partire
36
1922
e consensi continui. Fino al giorno in cui sono
37
1922
di categoria”, nei comizii al tal teatro o nella
38
1922
leggere almeno una volta al mese il suo nome
39
1922
di donne più abituate al romor mondano della mia
40
1922
presentare i miei omaggi al Re quando venne qui
41
1922
cubi d’acqua portava al minuto il nostro piccolo
42
1922
vergogna, anche di notte al bujo se ci ripensavo
43
1922
dovevo quell’onorevole offerta al mio figliolo socialista e
44
1922
Naturalmente, io ho risposto al sottoprefetto che non accettavo
45
1922
gente che va sempre al peggio. Bádaci. ¶ La sera
46
1922
annunciò fin d’allora al delegato che anche molti
47
1922
melensa che certe mattine al primo sguardo io stesso
48
1922
sento d’avere ancóra, al confronto, l’animo fresco
49
1922
col tuo cartellino appeso al collo. – Adesso, non te
50
1922
la sera del 9 agosto 1916 al caffè mentre da tutta
51
1922
nostra, d’attendere impavidi al nostro lavoro, di rinunciare
52
1922
innocenti, io gli legai al collo un nastro bianco
53
1922
data a Nestore e al segretario della nostra Camera
54
1922
del capolega aveva mirato al capo e del portalettere
55
1922
capo e del portalettere al piede, proprio cioè a
56
1922
alla loro professione. Ribattevano, al solito, i reazionarii, che
57
1922
di borgo in borgo, al rappresentante del Governo del
58
1922
mi balenò la risposta al quesito assillante: mancava la
59
1922
ingenua il torbido passato al radioso avvenire. ¶ Ma era
60
1922
la veduta della valle al tramonto, col fiume giù
61
1922
frase doveva intendersi anche al morale, ma in quel
62
1922
era proposto di lasciare al pranzo quel tanto di
63
1922
spumante, invito d’estranei al partito – che, se raccontate
64
1922
liscio e che anche al vino rosso tutti davano
65
1922
stessa pratica ammirazione che al vino bianco, còlto un
66
1922
corso accelerato per insegnare al popolo come si fa
67
1922
lire, che importa? Importa al regime borghese che ha
68
1922
ottimi. Io sono abituato al mio toscano e non
69
1922
come un ragazzo strappato al suo gioco: – No, ancóra
70
1922
fermando l’automobile davanti al recipiente, ma dopo un
71
1922
Non solo per vendere al minuto, che per quello
72
1922
del Lavoro; io su al Circolo dove fui súbito
73
1922
solidarietà col capolega ferito al cappello. Anche il prefetto
74
1922
due o tre giorni, al tempo della vendemmia. La
75
1922
isolata sopra un poggetto al margine della pianura (Poreta
76
1922
con due cipressi neri al principio e due alla
77
1922
spettatore alla grandezza e al genio degli altri. – Tutti
78
1922
in trincea, primi davanti al nemico, presto capii che
79
1922
i giorni dei saccheggi al quali per cortesia ai
80
1922
lasciar cuocere quella frittata al sole; e quello chiamò
81
1922
studio, pensai di salire al primo piano per avvertire
82
1922
e che recava intorno al collo, legati per la
83
1922
le spalle e tornò al suo lavoro, e io
84
1922
ora di colazione udii al primo piano e giù
85
1922
ha telefonato il sottoprefetto al sindaco. Al sottoprefetto glielo
86
1922
il sottoprefetto al sindaco. Al sottoprefetto glielo avevano telefonato
87
1922
qui di San Biagio.... ¶ — Al curato poi avrei detto
88
1922
a guardare con fede al domani. ¶ Verso le cinque
89
1922
della Maestà, di fianco al duomo. Quella sorella non
90
1922
sulla fronte, l’altra al polso. Tutto il corpo
91
1922
sottovoce alla sorella. ¶ Diceva: – Al dottore si può dir
92
1922
Poi era ripartito, e al tempo di Caporetto era
93
1922
pensato a lui e al suo oro, s’angosciava
94
1922
dentro il magazzino fino al carro. Sul collare del
95
1922
stati gittati in mezzo al negozio, fin sulla strada
96
1922
sono suddito svizzero. Ricorrerò al mio governo. – Maestrini svizzero
97
1922
e scalza si stringeva al petto un pacco di
98
1922
in una botteguccia accanto al Municipio, mi chiamò da
99
1922
smalto blu della Fiat, al braccio la fascia rossa
100
1922
era nemmeno un chierico. Al momento dell’invasione, il
101
1922
cuoca, che si stringeva al petto due scarpette di
102
1922
giù nelle tombe. Lavoravano al lume dei ceri sfilati
103
1922
con la convinzione che al momento buono interverranno i
104
1922
la luna velata. Fino al 1914, l’uomo lavorava lavorava
105
1922
in aperta campagna. Aspettate al solito cantone, il solito
106
1922
cittadino, su su fino al governo del Re, tutti
107
1922
del segretario, dal pavimento al soffitto, tanto che non
108
1922
che il sottoprefetto ordinò al capitano dei carabinieri di
109
1922
di tutto, s’accomoda al proprio destino cercando di
110
1922
dirò poi, s’iscriverà al partito popolare con la
111
1922
la speranza di risalire al trono. M’auguro che
112
1922
la moglie del sindaco, al pranzo di gala la
113
1922
adornano la mensa; e al brindisi, dopo il Re
114
1922
nemmeno i due amanti, al punto cui con reciproca
115
1922
un “russo”? La rivoluzione al chiuso, la rivoluzione al
116
1922
al chiuso, la rivoluzione al bujo, la rivoluzione sopra
117
1922
amico che io abbia al mondo e che sono
118
1922
le pubbliche voci, scoprii al capriccio della signora Cencina
119
1922
luminosi che ti conquistavano al primo sguardo. Nè t
120
1922
fermo per non perdere al primo gesto l’illusione
121
1922
risposto preciso: – Niente fino al mese venturo. Mi preparo
122
1922
giorno del giugno 1918 andando al Circolo a leggere il
123
1922
l’aveva indirizzato proprio al sindaco, chi sa magari
124
1922
di guerra pensasse ancóra al suo amico bruno. Il
125
1922
l’elmetto, e appeso al catafalco in un serto
126
1922
contessina s’era sparata al cuore; ma come avviene
127
1922
dare la loro figliola al figlio del direttore d
128
1922
una lettera in cui, al solito, povera figlia, memore
129
1922
d’essere sepolta accanto al suo fidanzato appena la
130
1922
attribuita a lei e al suo dispetto la diceria
131
1922
proprio in soffitta e al lumicino; e a chi
132
1922
il sindaco, ogni sera, al Circolo, continuava a intrattenersi
133
1922
negli orecchi una volta al giorno (e magari in
134
1922
che, raccontando più volte al confessore i suoi peccati
135
1922
così da far squillare al minimo colpo un campanello
136
1922
Seminario, fu, da dietro al cancello, ricevuto da due
137
1922
ella non fosse anche al corrente dell’uso cui
138
1922
e la capacità proporzionate al grado, perchè la natura
139
1922
per l’automobile e al disdegno per ogni altro
140
1922
che sarebbe scomparsa insieme al regime borghese. ¶ Che questo
141
1922
ricondotto il commendator Pópoli al potere, mi sembrò improbabile
142
1922
provvidenza divina col cielo al tramonto. Ma io ho
143
1922
scomparire. Non poteva telegrafare al ministro dell’Interno la
144
1922
questa colpa, non dico al Presidente del Consiglio, ma
145
1922
Presidente del Consiglio, ma al sottosegretario di Stato o
146
1922
sottosegretario di Stato o al capo di gabinetto o
147
1922
capo di gabinetto o al segretario particolare, questi avrebbero
148
1922
convinti applausi coi quali al Grand Hôtel nella colazione
149
1922
latte, soda che resiste al dente ma poi ti
150
1922
loro: ai loro occhi, al loro olfatto, al loro
151
1922
occhi, al loro olfatto, al loro gusto, alla loro
152
1922
salvo due vetri rotti, al terreno, e quattro sassi
153
1922
interpellanza dell’onorevole Saltelli al Ministro dell’Interno “sullo
154
1922
di telegrafare in cifra al suo segretario che togliesse
155
1922
stessi, a me e al governo. – Proprio così aveva
156
1922
scandalizzato, non solo perchè al confronto del delegato di
157
1922
continuare il paragone caro al disgraziato Pasquarella, Nestore si
158
1922
loro forza. Sono nuovi al potere che veniamo loro
159
1922
anche i piccoli doni al momento buono, al momento
160
1922
doni al momento buono, al momento cioè delle elezioni
161
1922
Capitò una volta qui al teatro Nuovo una compagnia
162
1922
seta turchina avvolta intorno al collo, al posto del
163
1922
avvolta intorno al collo, al posto del volgare colletto
164
1922
un pacchetto, lo porse al capufficio ridendo: ¶ — Trenta toscani
165
1922
venticinque giorni bisognava evitare al macchinista Nicola Mingozzo affetto
166
1922
campagnolo come me, davanti al verde e ai campi
167
1922
ai campi aperti e al cielo libero, ritrova súbito
168
1922
loro. La stazione è al limite della città, e
169
1922
offrì d’andare fino al deposito delle locomotive a
170
1922
ordine sognano, in fondo al martirio di questo caos
171
1922
dea Macchina è indifferente al proprio lavoro. E chi
172
1922
pei galantuomini. ¶ Perchè anche al buon Roncucci mutilato andava
173
1922
S’era dovuto iscrivere al sindacato rosso che erano
174
1922
perchè adesso voglia buttarla al letamajo. – Concludeva sempre i
175
1922
due uomini rassegnati chiusi al centro di quella ferrea
176
1922
una dozzina di lire al giorno lavorando in una
177
1922
l’ho detto anche al suo figliolo, dottore mio
178
1922
e se ne andrà al suo casale di Poreta
179
1922
vedono, – disse Roncucci porgendo al gatto la scodella vuota
180
1922
ricevermi sul marciapiede davanti al treno, come chi dicesse
181
1922
questa sera potrebbe dormire al tuo albergo. Non temere
182
1922
alla fame totale e al cataclisma universale: uno strappo
183
1922
sinistra per non mostrare al mio interlocutore il piacere
184
1922
Presto m’avvidi che al russo, per quanto apostolo
185
1922
russo che súbito offrì al padrone il suo passaporto
186
1922
le apparenze e mantenere al suo locale quell’aspetto
187
1922
aurora come una vergine al suo primo ballo, confesso
188
1922
a sbraitare. Due deputati al Parlamento dovettero calmarla promettendo
189
1922
questo caso un’interrogazione al ministro della Giustizia. ¶ Egli
190
1922
adesso, ripreso animo, chiedeva al cameriere la lista delle
191
1922
accanto a me e al russo, ma il deputato
192
1922
nuova venuta, e chiedevano al compagno: ¶ — Stasera dove andate
193
1922
le trovò e venne al sodo; – L’automobile è
194
1922
le due mani fino al petto, le quattro gambe
195
1922
a ridere. Uno osservò al deputato che parlava bolognese
196
1922
ancora un altro dire al maestro di scuola, indicandogli
197
1922
sarebbero passati a prendermi al mio albergo con l
198
1922
amica era rimasta fedele al palcoscenico e all’arte
199
1922
sapesse salire dal particolare al generale: – Nello sfacelo della
200
1922
di tutto: dall’amore al cibo. Sono delle martiri
201
1922
ha. E la imporrà al mondo. Lei sa cos
202
1922
donne del popolo avvicinarsi al piede di San Pietro
203
1922
attaccò per un braccio al suo uomo e gli
204
1922
andarlo a sorbire proprio al bar o al caffè
205
1922
proprio al bar o al caffè, è un’abitudine
206
1922
nessun danno ponderabile, insieme al caffè, dopo quella colazione
207
1922
crema d’un cannolo al primo morso sprizzava via
208
1922
andiamo a cercarlo. ¶ Promisi al sindaco che o quello
209
1922
ciascuna con un nastrino al collo aggiustato come una
210
1922
che strinse la mano al parrucchiere ed uscì senza
211
1922
il sindaco mi presentò al colonnello, un bell’uomo
212
1922
ben rasa, fiamme amaranto al colletto, trofeo di galloni
213
1922
di galloni d’oro al berretto, stelle e galloni
214
1922
gentilmente: ¶ — Che desideravi? ¶ Io, al solito, ero distratto. Provinciale
215
1922
chiedemmo, nelle dovute forme, al ministro degl’Interni. Le
216
1922
simbolo: dal Comando Supremo al Sindacato. ¶ — La storia d
217
1922
onorevole Pazzotti vi aspetta al caffè Guardabassi davanti al
218
1922
al caffè Guardabassi davanti al Parlamento. Vi condurrà lui
219
1922
prima delle diciassette eravamo al caffè Guardabassi in attesa
220
1922
deputati lì avrei riconosciuti al saluto del guardaportone; e
221
1922
che fosse venuto difilato al caffè, sarebbe stato il
222
1922
sussurrargli: ¶ — Noi la aspettiamo al caffè Guardabassi. ¶ Capii che
223
1922
rapido verso un fiacchere. ¶ — Al Ministero degl’Interni, – dissi
224
1922
degl’Interni, – dissi io al vetturino. ¶ Ma il cavallo
225
1922
della Rotonda, io ripensai al mio sindaco. Dov’era
226
1922
spiegare la mia inquietudine al deputato, ma era distratto
227
1922
corsa all’indietro fino al caffè Guardabassi per cercare
228
1922
risalimmo in vettura, arrivammo al palazzo Braschi. Là era
229
1922
un attimo ci trovammo al primo ripiano d’uno
230
1922
cercavo intanto di spiegare al mio mentore l’annosa
231
1922
io, ci sarai tu al posto mio. No, non
232
1922
il telegramma da fare al prefetto. Parli chiaro, parli
233
1922
un confessore che dimostri al penitente la miglior via
234
1922
ite missa est. ¶ — Quanto al sussidio per l’ospedale
235
1922
dell’ospedale, – corressi io. ¶ — Al sussidio per la cappella
236
1922
un giornale proposto che al tenente di picchetto fossero
237
1922
meditare, alzava gli occhi al soffitto che gli nascondeva
238
1922
dirotto e mi trovo al riparo, io mi sento
239
1922
era abbandonata senza paura al gusto di fischiarlo; era
240
1922
io, dopo tutto, voglia al mio unico figliolo, quel
241
1922
miglioramenti, affidiamo per comodo al mito Umanità, anzi addirittura
242
1922
chi, nazione o individuo, al momento buono s’è
243
1922
la sera l’incontrai al Circolo. Il nuovo sottoprefetto
244
1922
quelli che per parlare al Governo dovevano fatalmente passare
245
1922
Negri, l’hanno mandato al macello. Ma è carne
246
1922
di togliere ogni autorità al rappresentante del Governo nel
247
1922
súbito. Immagino quanto dolga al Comune privarsi d’un
248
1922
mai, ma pensava sempre al miglior modo di far
249
1922
come i ministri attaccate al loro posto. Matteo aveva
250
1922
egli riscuoteva súbito andava al marito se c’era
251
1922
parentele sanissime, risalendo anche al nonno o alla nonna
252
1922
vizza con due fosse al posto delle gote, si
253
1922
aver un siffatto fratello al suo fianco. ¶ Ora quella
254
1922
lo firmo io. ¶ — Ma al momento della spartizione.... anzi
255
1922
fitto, così che noi al Circolo lo sapemmo verso
256
1922
di telegrafare a Roma, al presidente del Consiglio addirittura
257
1922
La lapide era tornata al suo posto. E il
258
1922
già alzavano gli occhi al balcone del Palazzo comunale
259
1922
a far da sfondo al suo faccione congestionato. Portava
260
1922
improvviso quando giunse vicino al sindaco, lo vedemmo dargli
261
1922
disfatti, alla pelliccia impolverata, al cappellaccio nero del sindaco
262
1922
stimare. Alla fine davanti al Municipio li gettò da
263
1922
le funzioni della posterità al paragone di chi abitando
264
1922
dalla serva, chè abito al vicolo del Santo, dietro
265
1922
due solchi dalle narici al mento, e una certa
266
1922
che fanno? ¶ — Lo chieda al prefetto. Adesso mi lasci
267
1922
andato pur di sentirsi al sicuro. E verso le
268
1922
e cominciavano dagli applausi al loro sindaco. Mi fermai
269
1922
Mormorava immobile, l’occhio al soffitto: ¶ — Ma i carabinieri
270
1922
e rari era bujo al paragone, quei venti metri
271
1922
in tanta compagnia. ¶ Tutti, al Caffè, parlavano di Bologna
272
1922
prime notizie erano giunte al sottoprefetto. I comunisti di
273
1922
un crocchio d’amici al Circolo, o in un
274
1922
lo telefonò all’ospedale, al medico di guardia che
275
1922
morendo il suo titolo al genero. Intanto era lì
276
1922
genero. Intanto era lì al caffè con sua figlia
277
1922
pomo della mazza, lanciava al cielo sguardi e sospiri
278
1922
la conosceva. ¶ Delle bastonate al sindaco nessuno parlava. Tocci
279
1922
il colonnello m’avevano al Caffè salutato con una
280
1922
di pubblica rendita consolidata al cinque per cento, con
281
1922
cubi d’acqua portava al minuto il nostro piccolo
282
1922
una catenella d’oro al suo cinturone di cuojo
283
1922
E verso le sette, al solito, uscii. ¶ Era giorno
284
1922
chi cápita prima, fino al tronco, con poche fogliacee
285
1922
un’osteria in fondo al Borgo, andai prima a
286
1922
loro tutte lepri che al primo calpestìo si rintanano
287
1922
politico che sale fino al simbolo e al mito
288
1922
fino al simbolo e al mito come, ad esempio
289
1922
altra arma, dall’arco al fucile, può sbagliar mèta
290
1922
levate, ma eravamo appena al riparo dietro gli olmi
291
1922
a guardia del Comune, al primo che gli annunciò
292
1922
fiera, aveva risposto ordinando al donzello d’attaccarsi alla
293
1922
lui da due giorni, al suo semplice lavoro. E
294
1922
morire all’aperto davanti al gran respiro d’una
295
1922
velocità, e Nestore apparve al volante d’una macchina
296
1922
ore da Roma, – diceva al suo compagno: – Tre ore
297
1922
come fanno i sensali al mercato con le bestie
298
1922
onorevole Mastiotti socialista fece al nostro racconto. Distribuiva a
299
1922
anno, noi socialisti saremo al Governo; e questi comunisti
300
1922
tra un anno saremo al Governo. Fino allora nè
301
1922
quando i socialisti saranno al potere, la chiameranno Società
302
1922
d’un secolo, o al più credono, comprando una
303
1922
da ingegnere io; e al loro ritorno i direttori
304
1922
non lavorava, lo legavo al palo. E per giunta
305
1922
avevo fatto scavare intorno al palo, una fossetta, e
306
1922
che i socialisti vadano al Governo, – soggiunsi io conciliante
307
1922
suoi, e finalmente, volto al deputato, parlò: ¶ — Quell’amica
308
1922
mio. ¶ — Lasci l’automobile al meccanico. E salga sul
309
1922
accorgono che non esiste al mondo? Le cooperative, le
310
1922
d’utile, di pratico, al prezzo a cui lo
311
1922
processione in piazza, ordinò al notajo di convocarci a
312
1922
perciò preparato con tremore al formidabile evento contando i
313
1922
loro elettricità. Matteo, davanti al fu sindaco, rappresentava il
314
1922
spilla nella cravatta erano al loro posto, s’abbottonò
315
1922
ricordandosi d’essere ancóra al potere per mandato di
316
1922
Ormai tutti dovevano essere al corrente della grande novità
317
1922
secondo quella scelta davanti al pubblico, come a dire
318
1922
ad altri. ¶ E vengo al punto, cioè a Nestore
319
1922
bocca del cannone giunge al bersaglio senza una sosta
320
1922
le saliva dolce dolce al cuore e al cervello
321
1922
dolce al cuore e al cervello. La guerra ha
322
1922
stasera mi vengo improvvisando, al fumo d’un toscano
323
1922
ragazza alta, diritta e, al punto giusto, tonda come
324
1922
in fretta e furia al momento del pericolo, Manetta
325
1922
bella spudorata di Marietta, al momento buono, sappia mostrarla