Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1741

tedio, e perché, avvicinandomi alla fine, rammentando con la

sapere dove io, uscito alla luce di questo mondo

Teodosio e Giustiniano fino alla decadenza dell'Imperio non

nostri ultimi tempi ed alla presente costituzione di Europa

presente di Europa ed alla costituzione de' regni e

studi sopra la medesima. Alla quale incamminandomi per le

cose sacre e religiose, alla norma del legittimo culto

nostre patrie leggi ed alla presente costituzione del regno

magnifica e doviziosa biblioteca (alla quale, oltre i libri

apprendere quella di Gassendo, alla quale niente mi furono

del mondo, doveano indrizzarle alla morale (la qual, per

da Gassendo ed appigliarsi alla filosofia di Cartesio, egli

a noi lontani, pervenni alla cognizione delle istorie d

chiamata di San Niccolò alla carità, presiedeva in una

Disputazione feudale, che diede alla luce mentre occupava la

essendo stato allora promosso alla carica di avvocato fiscale

a quella che intorno alla successione suddetta teneva col

ornata e magnifica sala, alla di lui presenza e

che troverà più conforme alla ragione ed all'esperienza

istoria delle leggi, se alla medesima non si accoppiava

Capecelatro non poté dar alla sua più alto principio

e perché nulla mancasse, alla materia feudale contrapposero la

ritrassi gran profitto riguardando alla maniera nobile, seria e

anteriori, se ben posteriore alla promozione di Martiniz, e

non si fosse venuto alla decisione, si lasciarono però

libertà ecclesiastica ed ingiurioso alla Santa Sede. Si ebbe

particolar suo breve, qualificò alla rinfusa tutte queste scritture

di Roma, spezialmente intorno alla pretesa immunità locale delle

loro beni; altre intorno alla chiamata de' vescovi in

alle origini, a' canoni, alla dottrina de' Padri, ed

promosso dapoi l'Argento alla suprema carica di presidente

vescovo di Lecce intorno alla prestazione delle decime dell

che greci, confonderlo intorno alla durata degli ulivi, da

marito, che potessero aspirare alla successione de' medesimi; ma

figli, e da questi alla madre. In effetto, da

doversi dar l'immissione alla chiesa in vigor del

equabile divisione de' beni: alla chiesa rimasero alcune case

travagliava per dover dare alla luce qualche opera, nulladimanco

sicché avrei potuto dar alla luce il primo tomo

infermità, che lo condusse alla morte. Avrei fatto lo

si rese più forte alla digestione, mi liberai da

la seconda da condonarsi alla debolezza e fragilità dell

lasciando il figliuol maschio alla cura di mio fratello

sua casa una stamperia, alla quale egli avea preposto

vi fosser cose contrarie alla santa fede e buoni

fosser eziandio cose contrarie alla loro pretesa giurisdizione. E

Porte” di poter assistere alla stampa. Si convenne pertanto

quello che dovea presentarsi alla maestà di Cesare, fu

altri non ancor tentata. Alla plebe de' letterati e

disposti al biasimo che alla lode. E conobbi esser

evitare i tumulti, che alla giornata crescevano, di mandar

scoverto e dato notizia alla corte d'una opera

per compensare in parte alla negligenza a torto imputatagli

accuse, incolpandomi d'ingiurioso alla Santa Sede, e che

non far più ritorno alla vedova sua chiesa, sicome

aveano dato a credere alla semplice e superstiziosa plebe

dedicata la mia opera alla maestà di Cesare, era

maggiormente che, per ciò, alla giornata io vedeva rendersi

giovommi, poiché la persona alla quale s'inviò, come

stata la mia venuta alla corte necessaria ed opportuna

o perché s'avvicinasse alla vecchiaia, erasi reso cotanto

dell'Argento, ch'era alla mia congiunta. E scoprii

perché non si opponesse alla sua curia, che intendeva

adunque, il tutto riposto alla discrezione di que' curiali

seguendo, avrebber potuto accadere alla povera mia casa. E

e che mi accingessi alla partenza, uscii da Barletta

giugno. E datone avviso alla persona a cui era

cui era raccomandato, ed alla quale si erano indirizzate

mi rendesse più odioso alla cieca moltitudine. Ma poiché

ogni anno suol condursi alla caccia degli aironi, a

riccamente adorno da presentarsi alla maestà dell'Imperadore, a

Laxemburg. ¶ E dicendomi che alla corte erano precorse voci

mai fossevi cosa contraria alla nostra religione ed a

ed a' monaci ed alla corte di Roma, donde

quale succedé il Garelli — alla carica di auditor della

trovavano in Vienna addetti alla corte di Roma, dalla

riputavano ingiurioso ed irriverente alla Sede Apostolica, biasimando eziandio

col Riccardi, come odioso alla medesima, ed alcuni, di

naufrago, mi era appigliato alla prima tavola, che erami

opera, per farne rapporto alla Maestà dell'imperadore, per

per empia, eretica ed alla Santa Sede ingiuriosa. Sedeva

la gerarchia ecclesiastica, ingiuriose alla Santa Sede, e che

cieca e semplice moltitudine, alla quale sol bada, sapendo

si qualifica per ingiurioso alla Santa Sede, eversivo dell

ciò che si oppone alla pretesa lor monarchia sopra

per scismatico e ruinoso alla gerarchia ecclesiastica. I tanti

passo del vicario, intorno alla scomunica nullamente lanciata contro

istinto, avea dato mano alla censura, — sentendo l'apparecchio

chiamata Teresa di Leichsenhoffen, alla quale, essendo morto il

clemenza della Maestà Sua, alla quale l'opera era

cosa che si opponesse alla nostra santa Fede e

e che, in quanto alla corte di Roma, io

al mio onore ed alla lealtà, che dee avere

aveano gli scrittori addetti alla corte di Roma, che

di dar qualche ora alla lettura della mia opera

con qualche carica conveniente alla mia graduazione di avvocato

impieghi, più da presso alla persona dell'Imperadore. ¶ Non

maschile. E dava forza alla lusinga una profezia, che

soggiungeva che avrebbe dato alla luce il parto il

che ciò dovea attribuirsi alla mediazione di San Giovanni

secondo il solito intorno alla spianata fuori la città

sapere ciò che desse alla luce; essersi già avverata

d'un principe, diede alla luce una principessa. ¶ Dissemi

stesso giorno, avrebbe dato alla luce un principe. ¶ Niun

avere rese umili grazie alla clemenza di Cesare, di

ed ingiuriosa non meno alla Santa Sede, che a

altari, a benedir campane, alla mondizia e polizia degli

ottenere di far ritorno alla sua chiesa. Ma assunto

bisogno o occasione, diede alla luce un'Apologia, nella

poiché non entrava punto alla sua materia ciò che

grato al papa ed alla corte di Roma, prometteva

egli ne avrebbe data alla luce un'altra, nella

tralasciavano i mali uffici alla corte di Vienna, ascrivendo

libro, per darlo presto alla luce. Non potei contenermi

in quella notati ingiuriosi alla regal giurisdizione — e pure

restituir la roba occupata alla nipote. Onde da Napoli

crociata non si ristrinsero alla sola Sicilia (poiché Napoli

occorreva che alcuno ricorresse alla sua protezione, per ottener

corte di Vienna, ed alla svelata eran da essi

perseguitarmi; tanto maggiormente che alla giornata, nel processo del

ed avendo allora dato alla luce quel dotto libro

chiamavano, per rendergli odiosi alla corte di Roma, “giannonisti

e non si abbandonasse alla sola mia narrazione! Sicché

Innocenzio XIII, avesse restituito alla Chiesa di Roma Comacchio

Spagna fortemente si opponeva alla novità, riputandola un manifesto

principessa di Montecuccoli — grata alla memoria ed a' servigi

faceva assai a provvedere alla propria famiglia. ¶ Si pensò

nuove rilasciate usanze, che, alla giornata, vedeva introdotte in

di Leischsenhoffen, la quale alla onestà, modestia, civiltà ed

che mal si adatta alla pronuncia degl'Italiani. ¶ Si

valevano della tedesca, dandoli alla luce, ma sì bene

qualche contante, arrivai sino alla somma di fiorini mille

non avesser procurato trar alla lor parte due principali

di tempo per venirsi alla pubblicazione, come cosa cotanto

tutto uniforme, di rappresentare alla Maestà dell'imperadore gli

l'Imperadore lo commettesse alla Conferenza di Stato, la

affare, con essersi rimesso alla Conferenza (che, in sostanza

non vuol attendere né alla bolla di Urbano, né

fosse di gran pregiudizio alla Santa Sede, e che

loro propri vantaggi ed alla smisurata ambizione, che nutrivano

più comodo quartiere, presso alla casa professa de' gesuiti

seguivano, passando a Laxemburg alla caccia d'aironi, così

a que' villaggi conferisse alla lor salute. ¶ Il presidente

più riposte notizie intorno alla vita d'Angelo Poliziano

tutto inteso di dar alla luce. Per la via

Napoli con posto conveniente alla mia graduazione d'avvocato

viceré di Napoli mandavano alla corte in occasione di

di Lucrezio, voglia ridursi alla sana credenza; ed assumendo

ora, e si appigli alla sua, dimostrata in quelle

e tornassi dalla smarrita alla dritta strada che conduce

dritta strada che conduce alla salute. Ma dall'opera

ripiena di massime ingiuriose alla potestà de' principi e

de' principi e pregiudizialissime alla regal giurisdizione, cotanto ingrandendosi

e satirica, che ingiuriosa alla potestà de' principi, non

leggevano tre lezioni ingiuriose alla potestà de' re e

e imperadori, e pregiudizialissime alla real giurisdizione. E pure

previde, che dovea recare alla corte di Roma gran

tutte le proposizioni ingiuriose alla potestà de' principi, che

sciocchi, impudenti ed ingiuriosi alla potestà regale, scosso dalle

tutto il Regno, ed alla gran corte della Vicaria

relazione a Cesare ed alla sua imperial corte, mandando

giustizia e clemenza, concedute alla Città e fedelissimo suo

di quest'istesso anno 1729, alla solita mia villeggiatura di

aggiunsi alquanti Dubbi intorno alla morale che vedeva praticata

avean letta fosse arrivata alla notizia dell'Imperadore, e

occupazioni ed altre appartenenti alla difesa delle cause che

mano in mano passata alla notizia del conte Ferdinando

io, come non conformi alla Chiesa anglicana, temea non

libri che n'escono alla giornata, l'Istoria mia

opere che si davano alla luce in quel regno

data di Orléans), intorno alla moneta di oro di

occupati di presto mandarla alla luce, poiché una società

bisognava chinar il capo alla terribile voce del catalano

concorreva al precipizio ed alla universal ruina. Par che

ruba e saccomanno, esposti alla voracità di tanti. ¶ Alcuni

i tanti memoriali, che alla giornata se gli presentavano

del cavalier Garelli, prossima alla mia. ¶ Cominciai nella villeggiatura

che fosser drizzati unicamente alla cognizione di me stesso

e avesse dato principio alla società civile, onde surser

dell'Imperadore avea concedute alla Città e Regno, di

pur lo riputava ingiurioso alla Santa Sede: poiché ogni

le ragioni della Città, alla quale par che si

commendando la mia difesa, alla quale attribuivano il tutto

exequatur regium. Ed intorno alla pretensione della Città vi

e riconoscente, non scriveva alla Città se non per

in quell'Istoria, intorno alla venuta de' Normanni in

ivi, non arrivavano nemmeno alla metà; sicome si rese

soccorso, l'avea abbandonato alla altrui discrezione e misericordia

come poeta, per conformarsi alla sua nazione avida del

al volgo imperito ed alla semplice e credula moltitudine

idea più giusta ed alla ragion conforme, secondo che

fu mandato non pur alla gente ebrea, ma a

per indurlo a consentire alla “prammatica sanzione”, avendo per

figliuolo che io lasciai alla sua cura, avendolo costretto

della carne dovea precedere alla vita eterna, non potendosi

quali erano non credendo alla resurrezione, ch'era lo

possa, eminente. ¶ In quanto alla credenza, fa d'uopo

vera strada che conduce alla nostra salute. Saper questo

inutili, che niente conducono alla nostra salute. E Sant

che nulla rilieva né alla credenza, né alla norma

né alla credenza, né alla norma de' costumi, meglio

vera regola de' costumi, alla quale dee attenersi, per

secoli incolti a credere alla semplice ed imperita moltitudine

lor giurisdizione e sottoponendogli alla propria, rendendogli franchi ed

e sovrane preminenze; giacché, alla svelata, fin nelle medaglie

guida e detta: cosa, alla quale non arrivarono i

opere da me date alla luce, entrai a disputar

vane lusinghe, ecco che, alla metà d'ottobre, per

trarne denaro, per supplire alla mancanza di Milano e

la Spagna, ed, oltre alla comune fama, si accoppiasse

Imperadore, una pampinosa lettera alla città di Napoli, nella

quella fedeltà che doveano alla maestà di Cesare, così

salutare, e che apportasse alla Città e Regno tranquillità

preservare almanco quelle province alla Sicilia prossime. Dall'altra

e del manco intorno alla guerra presente”. ¶ Ciascuno da

mercede, e che stanno alla faccia del principe, mantenuti

tanti Spagnoli ch'erano alla corte, per i quali

volessero sacrificarmi ed espormi alla ira ed indignazione di

cure, era tutto inteso alla spedizione dell'esercito, ch

Che egli, perché mancavano alla biblioteca le sovvenzioni che

e soddisfatto. Era persona alla quale niente era in

spesse occasioni di parlare alla maestà dell'Imperadore, che

per dura necessità, espormi alla discrezione de' miei persecutori

pensando che, prolungandola fin alla ventura primavera, io mi

mie stanze gli lasciai alla § Fraile Ernestina di Laxenhoffen

stanze d'una locandiera, alla casa detta “della Verona

dovesse impedirsi il ritorno alla sua propria patria, e

se non per compiacere alla corte di Roma, che

egli ne avrebbe scritto alla corte di Madrid, e

formassi un pieno memoriale alla maestà del re di

con le sue lettere alla corte, e scritto al

nuova abitazione, come vicina alla piazza San Marco, le

solo incomoda, ma perniciosa alla salute, dovendomi ritirar a

occorrermi. Ed ancorché fossimo alla fine di ottobre, prolungandosi

in minima parte pregiudicato alla Repubblica; anzi, che nel

di quel Silvestri, noto alla repubblica de' letterati per

egli era per dar alla luce, appartenente alla topografia

dar alla luce, appartenente alla topografia del Polesine e

notizia del romore sparso; alla quale io rimasi sorpreso

opera nuova, ma vecchia, alla quale bastantemente si era

darvi provvidenza, ma rimetterlo alla nuova corte di Napoli

scritta il re Filippo alla città di Napoli, nella

ricuperati. Come ora, restituiti alla corona di Spagna, con

aveano uniti ed incorporati alla corona d'Aragona, ed

di Ferdinando, lo restituì alla corona d'Aragona, dicendo

non può riferirsi né alla città, né al nuovo

efficacemente scritto non meno alla corte di Madrid, che

de' nuovi, che uscivano alla luce o dalla Francia

Turco col Persiano. ¶ Prossimo alla casa del Bettoni era

mai si fosse dato alla stampa, me lo mandasse

traduttori delli dubbi, che alla giornata l'occorrevano nella

e datane subito parte alla corte di Roma, la

cosa che fosse contraria alla nostra religione ed a

apparecchiata la sua tavola, alla quale, contro il costume

per altri bisogni, che alla giornata occorrono. E de

servito al papa ed alla sua corte. ¶ E pure

nulladimanco stando io esposto alla malevolenza de' gesuiti e

dissertazioni e trattati appartenenti alla medesima. ¶ Respirai alquanto, vedendo

e credito? Tutto devono alla lor morale lo scadimento

di Sant'Angelo, prossima alla casa del Pisani, avea

si fosse dato luogo alla difesa, d'espormi ad

e loquace, in mezzo alla quale pareami impossibile che

solita radunanza di gentiluomini, alla quale poco dapoi sopraggiunse

teatro, dove in mezzo alla vile e succida plebe

che n'avessi. Intorno alla mia roba, non era

la poppa di quella, alla rinfusa ed a mucchi

quella Repubblica, mi espose alla riva del Po. E

partecipazione del senato, pensavano alla maniera come io potessi

compiacere a' gesuiti ed alla corte di Roma. ¶ Ed

bisognasse; e che, intorno alla mia persona, vedessi quanto

la grazia di raccomandarmi alla principessa Trivulzi, sua moglie

mancato di far pervenire alla notizia di tutti, non

discreta, savia e prudente. Alla quale narrai i miei

benignissime grazie, affinché scrivesse alla corte di Torino in

n'avrebbe efficacemente scritto alla corte; e che ben

il gran cancelliere disse alla principessa aver anch'egli

non avrebbe mancato scrivere alla corte di Torino questa

il desiderio di attendere alla stampa delle mie opere

secretario Canarj, che avvisasse alla principessa Trivulzi il mio

fra breve dar principio alla stampa. Ed affinché da

andato per dar fuori alla luce altre mie opere

mie opere ed attendere alla nuova traduzione francese dell

altro; ma in quanto alla traduzione francese, colle nuove

volentieri sarebbe egli sottentrato alla spesa, e che sarebbe

Milano, per dar principio alla stampa, donde potessi ritrarre

istoria ecclesiastica, ultimamente dato alla luce, del quale mi

autore, — dando a sentire alla corte di Torino che

che io avea sottoposte alla censura del padre teologo

che ne faceva Roma alla corte di Torino. ¶ Trovavasi

la punta delle lame alla gola, mostravano volerci scannare

aperti gli occhi, vedendosi alla gola le punte delle

gente armata, in mezzo alla quale era ritenuto Chénevé

il vedere il Guastaldi alla testa delle sue truppe

cavallo, col mio ritratto alla mano, secondo ch'entrava

semplici, spezialmente le donne, alla risposta rimanevano stupidi. Altri

avrebbe permesso di sacrificarmi alla di lei ira ed

sei da Momigliano, posto alla costa d'un monte

framezza; e nulla mancava alla nostra tavola di quanto

al Pellissari, che intorno alla traduzione francese pensasse ad

io avessi sentimenti contrari alla nostra Santa Fede, né

che avendo quel monte, alla costa del quale fu

e pavento che, sembrando alla corte di Roma troppo

casi riserbati in Roma alla sacra congregazione del Santo

Questo libretto diede motivo alla sacra congregazione del Santo

Venezia, era già passato alla volta di Ginevra. ¶ I