Carlo Bernari, Speranzella, 1949

più all’inglese, appreso alla meglio, per completare le

dalle traverse il respiro alla grande arteria vicina. Toledo

dominata e sembra cedere alla prepotenza commerciale dei Quartieri

targa che dà nome alla via dove sorgeva l

se solleva gli occhi alla pendula tabella è solo

spago che gira intorno alla coscia del pantalone sembra

che prima di portarsela alla bocca sbadiglia sonoro. Fido

e fece una carezza alla cassettina contenente la povera

va a collocarlo davanti alla ruota anteriore per sicurezza

un niente. Nannina siede alla cassa e lo specchio

di vetro. Somiglia proprio alla S. Anna di Palazzo

dare un tono meccanico alla sua voce, quasi uno

proverbio di Mastrovincenzo che alla vista di quei mostri

pidocchiosi e dei signorini alla lavanda; i friggitori per

parroco del Santissimo Rosario alla Speranzella, la miseria non

faccia e l’udito alla voce di Elvira che

perciò ogni tanto riappariva alla Speranzella e giù un

Mele ha lasciato appoggiato alla sua cassa «le ordinazioni

specchi; irritato ma pronto alla cortesia dice: ¶ «Salute a

accorge volgendo gli occhi alla porta dove un avventore

scattante di Nannina tornata alla sua funzione di cassiera

rintocco del Sacro Rosario alla Speranzella. Sono le undici

né amore la sospingono alla strada, ma come il

ogni giorno stampate accanto alla foto del comm. Lonegro

grave senso di responsabilità alla vecchiaia. Nulla di “diabolico

sua fedeltà non è alla Casa, né alla Causa

è alla Casa, né alla Causa. La sua è

La sua è fedeltà alla sua propria visione. Egli

seminando prostituzione e disordine. ¶ Alla domanda se lei l

figlie sempre in giro alla ricerca di un lavoro

quattro o cinque piani alla volta, per fare sempre

in compenso; si ritrovò alla fine quasi nudo ma

di calore per sollevarsi alla vita. ¶ Per riscaldarsi non

trovato?» chiese un ragazzo alla sua destra. ¶ «Niente» fece

infine si abbandonavano vinti alla malasorte. ¶ «Mericano» dicevano gli

li mandò via uno alla volta. Giunto al cospetto

Qualchecosa, l’occhio rivolto alla strada alla ricerca del

occhio rivolto alla strada alla ricerca del Dopo. Mentre

per la strada umida alla ricerca del prossimo evento

mente si spingeva fino alla parrocchia a fare una

sua attenzione, fermandosi davanti alla ragazza, come se fosse

disse Nannina per mostrare alla donna che anche lei

è una brutta bestia!» ¶ «Alla tua età dici questo

bavero e lo appese alla porticina dell’acquaio. ¶ «Così

battendo la sua manona alla camicia di seta all

il cielo della Speranzella alla ricerca di un merlettino

scorrevano ancora tumultuosi rigagnoli alla ricerca di fogne. La

Joe che ogni sera alla stessa ora si vedeva

ora si vedeva seduto alla misera tavola di Parenti

il pellicciaio. Ogni sera alla stessa ora il Joe

mani nere tanto lunghe, alla spalla di Nannina, che

la donna in chimono alla figliastra nascosta in cucina

figlie sempre in giro alla ricerca di un lavoro

pudicamente ventaglio della mano alla bocca e accennando con

ho mai creduto… Né alla guerra e né alla

alla guerra e né alla pace, né alla sconfitta

né alla pace, né alla sconfitta e né alla

alla sconfitta e né alla vittoria… Di Radiolondra poi

la spalla e volgendosi alla moglie per dirle prepara

grosse soddisfazioni artistiche e alla gloria, nell’arte, nel

mano dal focolare sino alla porta, tra i panni

fila. Poi lo cacciate alla luce e cominciate a

la bile gli scoppierà alla bocca e sputando schiuma

fissare il suo sguardo alla spalla nuda di Nannina

S’era sempre smarrita alla vista del danaro e

con lo sguardo inchiodato alla soglia; dove all’immagine

caffettiera in grembo. Rassegnata alla sua misera compera cercava

di Elvira non sfuggirono alla vecchia che disse: ¶ «Donn

poi porgendo la caffettiera alla vecchia. ¶ Pascalotto che si

con lo sguardo rivolto alla strada che cominciava a

cuscino, lo sguardo fisso alla porta, come incantato. C

respinse con un pugno alla gola. L’uomo si

cantato Zazà erano spariti alla sfuriata dell’americano, ora

strada. A Nannina salì alla gola un rutto che

di una cantina, vicino alla posta. Perché fa queste

isolarla e vederla meglio alla luce. È donn’Elvira

e aveva ceduto spazio alla campagna. Davanti, appena oltre

americano non aveva badato alla sua camicetta, né aveva

né aveva fatto caso alla punta dei suoi seni

come se volessero, affacciandosi alla luce, dare dell’uomo

salivano, salivano dal pube alla pancia, dai fianchi ai

salivano, salivano dalle spalle alla gola; si fermarono, cominciarono

che si erano trovati alla scena, spiegava ai vicini

gli occhi in fronte alla vicina e subito se

svelare il suo animo alla rivale, e, con uno

porta di don Vincenzo alla Torretta, e lei lo

sciroppo» dette uno sguardo alla moglie mai sia fosse

arrivato con la mano alla nuca. ¶ «Chiudi le porte

dell’uomo e tornata alla sua fanciullaggine, ripeté: «Ciccì

che so, se avvenivano alla Torretta, io le vedevo

Nannina?» chiese don Vincenzo alla Torretta: «Sì sì mi

idea qua» disse Vincenzo alla Torretta sollevando un petto

occhio fisso di Vincenzo alla Torretta sembrava scavato col

di quei luciani pronti alla rissa, perché sulla faccenda

bella del frate! di’ alla maestra tua che ha

poi dicci pure questo alla tua maestra: che la

credevi? Che don Vincenzo alla Torretta era fesso… Mi

l’effigie di Umberto. «Alla Torretta, chi ha bisogno

serve? Eccovi servito! Domanda alla Banca Commerciale quanti libretti

Nannina, quando don Vincenzo alla Torretta intuendo il motivo

del comò e mostrò alla ragazza un mucchio enorme

può stare in mezzo alla strada come noi?» ¶ «Certo

e dei non comunisti alla Torretta. Allora ti farò

richiamava più gente davanti alla loro porta: il ritorno

mano destra inerte rinunciava alla cinghia che, perdendo la

Chi ci stava fuori alla porta quando tu sei

per richiamare tanti vicini alla sua soglia… ¶ «Sì, però

la porta e ora alla faccia loro si stanno

e prezzemolo, sciacqua sciacqua, alla marinara.» ¶ Nannina si spogliò

buon punto, si accostò alla ragazza, le pose una

voltò brusco dall’acquaio: alla luce della lampada centrale

guardare, pensava Ciccillo, attribuendo alla ragazza tutta la colpa

mano che teneva appoggiata alla spalliera di una sedia

alle parole che pronunciava alla presenza di Pascalotto; perciò

Si rivolgevano per rispetto alla Cafettèra, ma sorridevano felici

e paralizzò il traffico alla Speranzella. Arrivò la polizia

le jeeps in mezzo alla folla. Si udirono due

su di una sedia, alla maestra che di sotto

aluccia rossa del lumino alla lieve corrente d’aria

e avvolgeva sul gomitolo, alla fine sapeva che avrebbe

fece Michele, insolitamente disposto alla confidenza. ¶ «Non esagerare, adesso

padrone, con trenta lire alla settimana; e a casa

per portare S. Vincenzo alla Sanità in processione?» ¶ «Per

al mozzicone, al servizio, alla piccola truffa, all’affaruccio

far tonda la brace alla punta; poi tirò una

te; – e un padre alla propria moglie e al

e in questo somigliava alla madre; o forse a

suo banchetto e appoggiandosi alla gruccia, era andato incontro

non tenertelo dalla mattina alla sera impalato lì davanti

zucchini ad escapece, melenzane alla parmigiana, peperoni in padella

Solo questo devo ripetere alla Pizzicatella? Ma ci avete

tentativo di opporre Michele alla madre, e di farne

nulla che si riferisse alla sua persona. Ho visto

ti combini un guaio alla volta?» ¶ Ora alle pratiche

la Cafettèra. «A uno alla volta se ne hanno

che si era recato alla Speranzella don Giosuè si

hanno scoperto un imbroglio alla Sepral; e quest’amico

perché se li spendesse alla faccia vostra.» ¶ «Non sia

visto spuntare di sopra alla sua spalla robusta un

e sperduti dal Vomero alla Sanità all’Arenaccia; e

Rita, con interi festoni, alla cui vista donn’Elvira

mentre con parole adatte alla parlata dei suoi parrocchiani

in tumulto a salirle alla gola, stimolata da altri

ora, perché era andato alla Questura a chiedere un

serra serra proprio davanti alla porta di casa sua

Quartieri. ¶ Il Joe abbonato alla mensa di Parenti era

donne avrebbero voluto godere. Alla scena erano presenti, con

è, dov’è?» E alla moglie: «Vedi niente, tu

danaro male acquistato davanti alla porta di casa col

mia palombella e trovarti alla mia morte, – tanto, quanti

si sentì un nodo alla gola al pensiero di

gli era rimasta attaccata alla punta delle dita, un

saliva per il braccio alla gola e gli faceva

notò subito e sottolineò: ¶ «Alla faccia!… E come sei

sapeva più placare fino alla conclusione di quel corso

di compiere lo scongiuro alla sua balbuzie e subito

ricordate?» gridò una comare alla suocera sorda. «Ora vi

ultima vigilia, che menò alla porta inquieta scarpari e

Pananca, si affacciarono uno alla volta alla porta della

affacciarono uno alla volta alla porta della Cafettèra per

s’accordava tanto bene alla sua precoce calvizie. «Non

campa!» ¶ Non prendendo gusto alla vita, essa non intendeva

non comprese il richiamo alla vanità dell’esistenza. Finse

sudore del labbro montarle alla fronte, e dové passarvi

gli ascoltatori la ebbero alla parola “Famiglia”; allora tutti

Parenti che si sporgeva alla ricerca dei fili, apparve

con una mano, sgomenta alla vista di quel mare

selciato. ¶ Confuso in mezzo alla folla schiamazzante Ciccillo camminava

polizia che correva davanti alla colonna, Ciccillo pensava: “Menomale

nome, incitandolo ad unirsi alla manifestazione. Per tutta risposta

corresse incontro dalla Speranzella alla Torretta, per privarla della

verità!» ingiunse donn’Elvira alla Voce. Ma la Voce

scena. Quanto voglio bene alla vista degli occhi, dovessi

si sono piazzati davanti alla vostra casa e volevano

si fosse disposta invece alla sconfìtta; in quel momento

neppure a passare davanti alla casa della sua nemica

Speransella, come diciamo noi alla buona, ma Gamillo Porzio

sosta del corteo davanti alla casa del nevaiuolo per

volte e la consegnò alla moglie: ¶ «Tieh» le disse

tienitelo caro caro.» E alla ragazza consegnandole il bastone

che guardava avvilita ora alla strada, ora all’interno

che gli si presentò alla mente e disse: «Sai

senti male?» chiese poi alla ragazza Mastro Vincenzo, per

poi con quello accigliato alla mascella sinistra. La sua

per il suo corpo alla ricerca di gomme, di

Ciccillo era passata intanto alla spalla nuda di Nannina

Tu non ci arrivi alla fine…» ¶ «Non avete fiducia

infine per far dispetto alla Cafettèra e metterla in

e due figlie sempre alla ricerca di un lavoro

in quel portone prossimo alla casa del dottore. La

parole di comprensione avviata alla porta, perché le fighe

come disse zi’ prete?» Alla sguardata rovescia dell’operaio

quando tornò dalla cucina: «Alla Cafettèra tu lo sai

c’è chi pensa alla casa…». ¶ «Chi?» ¶ «Ciccillo! E

non ci è abituato alla luce vera e allora

Nannina, tornata a casa alla notizia del male. ¶ Ma

che se ne veniva alla fine del suo giro

s’era appena tolto, alla prima mano che gli

era stato visto davanti alla sezione comunista del suo

era massone e contrario alla Chiesa; che Parenti aveva

luci che avevano portato alla grande sconfitta della monarchia

disse Ciccillo ai presenti, «alla buona di Dio.» ¶ La

e frutta; il pescivendolo alla cantonata annaffiava continuamente le

organista, che passeggiava davanti alla chiesa in un completo

poteva chiudersi solo perché alla Cafettèra era venuto il

vasta che s’affacciava alla porta e ad una

Mastro Vincenzo, che appoggiato alla gruccia con la mortadella

la porta in faccia alla sorella diventata donna, secondo

e e ve riferire alla mo mo morte di

cantore di S. Vincenzo alla Sanità, di cui ricorre

ogni tanto una mano alla fronte. «Scoppio, ve lo

appoggiato col braccio penzoloni alla gruccia, e il bastone

corrono lucidi dall’occipite alla fronte. ¶ «Che cosa, parla

preoccupazione per dare animo alla comitiva. «Come il fatto

se giocasse al salto alla corda con un ritmo

Filomè, voi dovete andare alla messa? E avviatevi» dice

strada e si mette alla ricerca.» ¶ «Sicché voi li

sempre meno, a poco alla volta si diradano, ma

Mastrovincenzo si abbassa sino alla sua spalla. ¶ Ora la

e glielo ha attaccato alla serranda. ¶ «Vi fa piacere