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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Cristina, 1908

concordanze di «alla»

nautoretestoannoconcordanza
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fiorellini azzurri, molto stretto alla cintura, col grembiule di
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a lei, ritto innanzi alla finestra. ¶ — L'ha con
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si recitò il rosario. Alla Salve regina Cristina s
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messa. Peppino Fiorillo era alla sua finestra, pronto anche
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egli l'avrebbe seguita alla messa. Per fortuna non
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ostinato, la seguì sino alla porta della sua matrina
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aspettiamo, forse smetterà. ¶ Ma alla sera, mentre in piazza
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se lo baciasse, lanciando alla fanciulla certi sguardi lunghi
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sue giornate di vacanza alla finestra, donde si vedeva
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lettere amorose a Irene, alla maestrina Ottilia Orrigoni, e
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era un sonetto dedicato alla mia divina Cristina, tutto
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non giunse più niente. Alla sera, mentre Cristina leggeva
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aveva lavorato dalla mattina alla sera per la sua
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il padre che giuocava alla scopa con don Ciccio
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Lo faremo più bello. ¶ Alla domenica, dopo la messa
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Garibaldi, don Cosimo accanto alla madre di Giovannino Sticco
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di questo Peppino Fiorillo? Alla sera Giovannino Sticco la
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senza dare nessuna importanza alla domanda. ¶ — Lo so — e
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palpebra. ¶ — L'hai visto alla finestra? ¶ — Sì. ¶ — Si è
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scrisse più, non comparve alla finestra, i cristalli rimasero
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Ella traballò, si sorresse alla porta, poi stramazzò. ¶ III
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mano febbrile si comunicò alla sua, salì al braccio
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un uomo politico saliva alla vittoria, egli avrebbe voluto
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di uno scopo. Ma alla fervida e acuta intelligenza
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che è la misura: alla sua prorompente volontà mancava
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raggiunse mai nulla. Rimaneva alla porta del tempio, adorando
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che con tenerezza. Andava alla conquista dell'amore, come
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amava meno. Lui saliva alla passione, lei discendeva all
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del suo corteggiatore, insensibile alla maldicenza, insolente per la
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amare, dalla gelosia vera alla finta freddezza, dalla umiltà
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freddezza, dalla umiltà profonda alla serietà dell'orgoglio, dall
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dell'altro, indifferenti, sottratti alla nozione del tempo e
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quasi matematico, andando diritto alla sua via, quasi rigido
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tutto tacesse dalla coscienza alla fantasia, e che solo
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disattenta forse, ma simile alla sfinge che tutto pensa
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affannoso, balzante dall'ironia alla passione, dalla tenerezza al
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passato d'amore innanzi alla pubblica opinione, per accusare