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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Verri, Le avventure di Saffo poetessa di Mitilene, 1782

concordanze di «alla»

nautoretestoannoconcordanza
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1782
con cui dà principio alla divina Iliade: ¶ Narra d
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poiché egli è rivolto alla terra, trattando di un
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ora, e copiosa sorgente, alla quale con delizia saziai
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di mediocre statura. ¶ Quanto alla fanciullezza di lei non
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eguali anche gli eroi alla plebe; ma soltanto basti
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chiamato Faone. Costui giunto alla età di quattro lustri
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lunga noia, s'erano alla fine sdraiati dormendo la
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di un ombroso speco alla fresc'aura cantando marine
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Lo che egli ascrisse alla distrazione de' suoi pensieri
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dell'ampio disco; ed alla fine vi si immerse
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mirava fremer d'intorno alla quasi sommersa nave il
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Numi, per certo corrisponde alla sapienza del tuo intelletto
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del tuo intelletto ed alla beltà del tuo volto
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giunto che tu sii alla patria, con esso ammollirai
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speranza in certezza, tutto alla fine se ne unse
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de' genitori il rallegrarsi alla presenza de' loro figli
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socchiuso le increspate foglie alla fresca rugiada. Ella concorreva
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di Minerva al foro; alla quale distanza non poteva
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gli applausi. Giunto solo alla meta, ne staccò la
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turbine polveroso. Ma pure alla fine sorse leggiero vento
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del Valore, posciaché avendo alla fine i foschi destrieri
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il voto carro giugnesse alla meta. Gli altri quattro
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e finalmente giunse prima alla meta la quadriga bianca
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quel giorno, siccome soleva, alla festività; ed avendo tanto
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udì susurrare e crescere alla fine una voce d
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e cauto passo inoltrandosi, alla fine si slanciarono reciprocamente
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pronto alle sorprese, tornò alla tenzone; e accostandosi entrambi
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tenzone; e accostandosi entrambi, alla fine di slancio strettamente
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costrinse a vacillare ed alla fine a cadere. Pure
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fiori. ¶ Saffo era presente alla lotta, ed all'apparire
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vide le grazie unite alla forza ed al valore
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prossima la vittoria; ed alla fine, poiché a lui
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sguardi e furtivi. Quando alla fine, vinta da subitaneo
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pensieri; né uscita sarebbe alla consueta ora della mensa
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vivande, delle quali offrendone alla sorella: “Nutriti, disse, se
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Saffo, si accostò discretamente alla porta, urtandola colla estremità
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profumi”. E vinta Saffo alla fine dalle affettuose istanze
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Sopraggiunsero intanto i genitori, alla vista de' quali sorgendo
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fuori nell'atrio vicino. Alla quale impazienza improvvisa sospese
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sorprendesse nuova smania come alla mensa. Cadde il fuso
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muliebri occupazioni, Dorilla ritornò alla madre, e Saffo scese
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e presentando i frutti alla mensa domestica, premiata delle
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dal dubbioso letargo ritornando alla certezza delle sue pene
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di oro risplendente; ed alla fine le adattò ai
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e i voti offerti alla Dea. Dentro risonavano i
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di continui lamenti, tacque alla fine, sedendo languida sulla
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vereconda tai voti porgeva alla Dea, Faone guardava il
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ne traea nuovo alimento alla sua fiamma. Avrebbe pur
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ed il ritegno, chinandosi alla vicina Rodope; “Guarda, le
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con religioso delirio rivolta alla Dea), potevi tu immaginare
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che apre la via alla interna struttura. Saffo ancora
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seco Scamandronimo per accompagnarlo alla porta. La donzella, spinta
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mani, confermò le lodi alla coltivatrice, alle quali i
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così avvenente figlio. Sorsero alla fine tutti con Faone
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Faone ti conturbò ieri alla mensa, come abbiamo così
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dalla misera necessità, scoperse alla fine tutto il segreto
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nel di lei cuore alla vista dell'atleta vincitore
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possono dirigere gli affetti alla onesta lor meta, facendoti
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né un solo accento alla tua narrazione mi è
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mercatura, fregi molto convenienti alla felicità dell'imeneo”. “Oh
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Conciossiaché era giunta Cleide alla tarda vecchiezza con placidissima
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col velo. Ma vide alla fine apparire Scamandronimo su
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più di me degni, alla pregevol destra, che tu
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il pietoso genitore; ma alla misera fanciulla intanto si
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a verginale verecondia ed alla timida adolescenza. Perché prorompendo
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dardo fisso nel fianco. Alla fine stanca de' miseri
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ancora il capo; onde alla fine appoggiando il destro
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la guancia di rose alla eburnea mano, abbandonando la
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porta orientale; e giunsero alla foresta ch'era alle
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fauci. Ma Rodope rivolta alla Divinatrice: “Siamo, disse, sommessi
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Divinatrice: “Siamo, disse, sommessi alla tua potenza, e qui
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spinge, con nuovo urto, alla tomba. Testimoni dolenti dell
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si deve prestar fede alla scienza di quelle incantatrici
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di Rodope, si mostrò alla Divinatrice, aprendo i veli
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concepita nell'animo intorno alla cagione, che qui lei
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pietà del tuo cuore alla divina perspicacità del tuo
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nuovo sottopose l'urna alla fonte, e recandola ripiena
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dal soffio de' mantici. Alla qual vista gridò, non
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esortazioni, col disinganno, calmarsi alla fine; ma quando sia
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pochi, e non rivelabili alla insensata moltitudine. Ma Saffo
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tue parole più corrispondenti alla insufficienza del mio sommesso
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è lodevole, quantunque sospetta alla plebe ignorante, l'altra
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e fischiante; poi rivolta alla fanciulla, che aspettava in
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Così dicendo sparve, lasciando alla perplessa fanciulla il misero
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perché non possono giovare alla insanabile infermità i più
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verso la Sicilia, abbandonandosi alla tempesta, laddove Saffo trovò
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il capo sonnacchioso, ed alla fine abbassò le da
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pensieri, riaprì gli occhi alla luce e il cuore
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e questi, ormai giunto alla estrema falda, allargò le
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vicende di tumultuosa vita alla fine ricoverato in questa
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barbari bramosi di togliere alla Grecia quella libertà, che
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lei cuore, si aperse alla fiducia, onde rispose vivacemente
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disse Eutichio, di avermi alla fine conosciuto meritevole di
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era preparata la mensa, alla quale invitandola Eutichio con
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opponeva non ordinaria mestizia alla comune alacrità. Nulladimeno intiepidendosi
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sventura o a rimuovere alla fine, con iscosse più
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non partecipandola quando trascorresse alla empietà. Tutti però osservarono
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precetti ed esempli utilissimi alla republica. Ben mi è
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l'impulso della moltitudine alla licenza de' vizi. Per
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intelletti come questi, prescelti alla contemplazione del vero”. “Tu
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erano pur troppo conformi alla infelicità del di lei
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preporre la utilità altrui alla propria col premio della
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Impallidisce il calvo nocchiero alla vista delle spumanti procelle
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intorno di una fonte, alla quale tutti fissavano gli
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ch'erano d'intorno alla zampillante fontana. Nomofilo, a
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siccome vedesti, eravamo intenti alla fonte con atti veramente
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altri appoggiando il mento alla mano, altri ponendo la
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di preferire il cuore alla mente”. “Appunto, rispose Saffo
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nella nostra pretensione intorno alla superiorità fra tutti gli
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o inclini ad ascrivere alla fortuita combinazione degli atomi
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per certo indegna, attribuendo alla suprema Intelligenza minore perspicacia
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all'aura ondeggiando. Pure alla fine anch'egli partì
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tu l'hai prescelta alla città, dove potresti vivere
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tempo sconsigliatamente tollerate, depurandosi alla fine l'intelletto con
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ho risoluto di giungere alla non lontana meta del
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sarebbe tardi ogni rimedio alla mortale infermità; e chi
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tai parole, si accostò alla porta mostrando il cielo
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il sole si volgeva alla metà del suo viaggio
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di mia natura inclinato alla pacifica vita; ma la
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io sempre fui proclive alla pietà de' mali altrui
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non meno che corrispondenti alla fresca guancia, e lo
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gustare i diletti convenevoli alla primavera di nostra vita
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tanta ingenuità. Ma poi alla fine superando la certezza
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da' suoi lidi. Pur alla fine le ripetute infedeltà
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fuga. Scrisse non meno alla figlia con discrete parole
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lei fallo induceva entrambi alla compassione. Si aggiungeva a
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tutte due Poetesse, attribuendosi alla Saffo di Ereso la
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de' vari diletti ritornava alla gratissima lusinga, sé medesima
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alto il corso; ma alla fine urtò il legno
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della propria salvezza prevalse alla pietà dell'altrui morte
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la spoglia erra esposta alla barbara sentenza de' venti
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piante, che si appoggiavano alla estrema superficie del pelago
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fosse più grata, tolse alla fine uno de' veli
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volando. Io, quantunque appeso alla mano divina, volsi giù
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ospite nelle interne abitazioni. Alla fine anch'ella fu
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per quanto, perché ritorno alla patria per dare la
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la necessità di rivelarla alla fanciulla, a cui la
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con ripetute inchieste, trasse alla fine dal labbro di
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in quel caso, superiore alla sufficienza delle parole, ma
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della lingua è inadequato alla espressione dell'affanno divoratore
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fu il chiaramente conoscere alla fine l'ignominia de
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navigazione ed erano inadequati alla sua impazienza i venti
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i venti impetuosi; ma alla quinta aurora apparvero le
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con viaggio pericoloso, giunse alla fine il decimo giorno
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destino, sarà per me alla fine migliore questa morte
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animo del tutto affidato alla benevolenza del Nume ti
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colpa, mi offro spontaneamente alla pena. Che se mai
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l'estrema onda crudele. Alla qual vista dolorosa, priva