Pino Cacucci, Punti di fuga, 1992

ha più di cinquant’anni, non chiedetele caffè ristretti

storie, penso. In quarant’anni avrà cambiato ideali e

al ’23 ci sono settantanove anni; si è lasciata invecchiare

vivo qui da molti anni, anche se resto sempre

insopportabili al collo. Gli anni stanno decisamente accumulandosi troppo

migliore da almeno cinquant’anni. ¶ Passa un punk altissimo

che andava ammirata dieci anni fa. Ci sono scrosci

capirà, ho compiuto settantadue anni il mese scorso…” ¶ Mi

chi era frequentato negli anni trenta?”. ¶ “Sì. Ma devono

sgangherato. Sono passati quattro anni; ormai dovrebbe essere sull

ho ancora di tre anni fa, ma è più

la caccia da due anni, e tu ce l

squarciagola canzoni di vent’anni fa. È circondata da

sono messo…” ¶ “Saranno dieci anni che hai lasciato l

solo fino a due anni fa. Non qui, a

di combattimenti da tre anni a quella parte”. ¶ “Che

che doveva aspettare degli anni, prima di vendere i

capita. Che dopo dieci anni da randagio preferiresti barricarti

ammazzare. Fino a vent’anni fa, forse, ma ormai

Così scoprirebbero che dieci anni fa ci frequentavamo, e

un giovane, sui venticinque anni, un tipo singolare. Una

vicino. Un paio d’anni fa, il ragazzo si

Mica tanto. Saranno trent’anni che esistono aggeggi simili

data! Potevano funzionare vent’anni fa, forse. Se l

scema: potrebbe aspettare anche anni, prima di metterci le

tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli

l’inizio degli ’80. Gli anni del vuoto annichilente, vuoto

di voci, di suoni. Anni nei quali contava più

numeri più delle parole, anni di cui non avremmo

filtro di ogni devianza, anni forti con i deboli

Parigi di oltre quindici anni fa, e oggi molte

passata indenne attraverso gli anni ’80: basti l’esempio di

alla città di quindici anni prima, quando rimpiangeva come

doveva esser stata vent’anni addietro. La grande fregatura