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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «aveva»

nautoretestoannoconcordanza
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1950
prime fughe a Canelli, aveva poi per dieci anni
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1950
nipote scemo che mi aveva gridato tante volte bastardo
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1950
che lui a casa aveva fatto il conducente, i
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1950
conducente, i paesi dove aveva girato, perché era venuto
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1950
mezzanotte suonavano ancora, e aveva vinto il Tiberio, la
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1950
a Calamandrana. Lui li aveva seguiti in bicicletta, sotto
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1950
denari. Ma nessuno ne aveva abbastanza, nessuno per quanto
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1950
mai fermato, nessuno le aveva toccate con le mani
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1950
per andare in città. Aveva una voce, in distanza
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1950
inverno. ¶ Gli dissi che aveva ragione ma dovevano muoversi
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1950
riva del Salto Nuto aveva tenuto nascosto dentro una
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1950
di notte. Me lo aveva detto sua mamma. Ci
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1950
tormentavano una lucertola gli aveva preso la lucertola. Vent
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1950
Sono gesti da ignoranti, – aveva detto. – Facevamo male tutt
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1950
il vecchio Valino. L’aveva fermato Nuto in piazza
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1950
mia presenza e gli aveva chiesto se mi conosceva
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ero uno che gli aveva mangiato del pane e
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se era lui che aveva tagliato i noccioli e
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1950
perde. ¶ Poi Nuto mi aveva detto: – Tu in Gaminella
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guardò sotto il sole, aveva in mano una pelle
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1950
Il ragazzo era scalzo, aveva una crosta sotto l
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1950
Delle due quella che aveva legato il cane – era
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cotta dal sole e aveva addirittura un po’ di
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1950
Disse che il medico aveva guardato la gamba di
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prima che morisse le aveva detto che questo qui
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che questo qui non aveva le ossa buone per
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1950
di lei. Mentina gli aveva risposto che gli altri
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1950
latte. Il dottore l’aveva strapazzata, aveva detto che
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1950
dottore l’aveva strapazzata, aveva detto che non era
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1950
ceste. Bisognava pensarci prima, aveva detto il dottore, ma
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1950
piú tempo. E Mentina aveva detto che intanto gli
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1950
non era che ridesse – aveva le mascelle sporgenti e
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1950
se i noccioli li aveva ancora conosciuti. Piantato sul
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1950
filari; gli chiesi chi aveva fatto il trapianto. Lui
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1950
era sempre uguale, tutto aveva quell’odore, quel gusto
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il lupo lamentarsi che aveva freddo nella riva… ¶ – Nella
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i calzoni la roncola. Aveva quei calzoni e quel
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1950
stava all’Orto, e aveva visto bruciare la casa
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un anno piú nessuno aveva fatto niente in campagna
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1950
una volta. Nuto che aveva visto tanti paesi e
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1950
mezzo alle gaggíe. Cinto aveva già visto un mazzo
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1950
e mi disse che aveva a casa un due
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1950
di cuori che qualcuno aveva perduto sullo stradone. Erano
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1950
vede che il Maurino aveva bisogno di un ragazzo
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1950
che la capra ci aveva portati in giro tutto
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di diversi mulini e aveva perfino gettato una diga
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1950
il mondo, ma non aveva avuto fortuna. I parenti
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1950
vedeva la collinetta dove aveva i suoi beni, dietro
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1950
perché quel tapino mi aveva capito. Quando mi alzai
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1950
la vita. ¶ Lui purtroppo aveva un morto recente al
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1950
con lui come Nuto aveva fatto con me. ¶ – Ma
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1950
Con tanto che mi aveva raccontato degli anni di
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dei suoi. Me l’aveva raccontata la nuora del
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1950
fulmine, l’altra, Angiolina, aveva fatto sette figli e
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1950
un tumore nelle costole, aveva penato e gridato tre
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figlie, il vecchio non aveva piú nessuno in casa
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1950
fiere; il Cola l’aveva ancora intravisto, con un
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1950
uno, scassando un incolto, aveva trovato altri due morti
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1950
di piante grasse. M’aveva preso la smania di
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1950
che uno dei due aveva al collo, il pretore
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1950
perché lui ce l’aveva col parroco che gli
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1950
col parroco che gli aveva tolta senza neanche dirglielo
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1950
suo mulino e non aveva ancora digerita l’inaugurazione
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1950
in canonica il parroco aveva sfogato il veleno. S
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1950
uno dei due, che aveva una bella voce, gli
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maestra, padrona di vigne, aveva mandato in giro le
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1950
a pigliarsela, che nessuno aveva mai guadagnato niente con
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al diavolo? Gente che aveva la carrozza. Col vecchio
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Cinto, il mondo mi aveva cambiato. ¶ Le sere d
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1950
volte nell’estate mi aveva mandato a giornata alla
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1950
la grandine, che ci aveva pelato la vigna, non
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pelato la vigna, non aveva battuto di là da
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1950
capra, arrivò il parroco – aveva un grosso ombrello grigio
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1950
a quei tempi non aveva che il rustico, le
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1950
beveva il vino buono. Aveva da un pezzo sotterrata
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la moglie che gli aveva fatto le due figlie
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Il sor Matteo non aveva mai lavorato la terra
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1950
sor Matteo, ma neanche aveva studiato o viaggiato. Salvo
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in là di Acqui. Aveva avuto la mania delle
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1950
cognata, Rosina, quella che aveva anche i baffi, e
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1950
fico le chiesi cos’aveva la vecchia. Mi rispose
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1950
Portate via quella bambina, – aveva gridato il massaro, e
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1950
trattava come un amico. Aveva già allora quegli occhi
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1950
da gatto, e quando aveva detto una cosa finiva
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1950
che certe mattine svegliandosi aveva voglia anche lui di
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1950
loro padrone che l’aveva studiata, e poi chi
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studiata, e poi chi aveva i soldi e l
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1950
mi chiese che fine aveva fatta il mio Padrino
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e chiesi perché m’aveva chiamato. Mi seccava di
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1950
che l’Emilia ci aveva detto di Silvia: «Per
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1950
e l’Emilia. Santina aveva le scarpette rosse e
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1950
il sor Matteo mi aveva promesso cinquanta lire al
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1950
dentro. Ma adesso ci aveva pensato il governo con
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1950
e gli chiesi se aveva trovate delle altre carte
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1950
Gosto del Morone gli aveva detto che col suo
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1950
proprio nei sacchi, chi aveva vinto. Si fermavano a
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1950
a parlare volentieri, nessuno aveva mai parlato tanto con
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stagione, e ogni stagione aveva la sua usanza e
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altro, ai Cumini, che aveva un’ernia come una
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1950
e un bel giorno aveva detto alla moglie di
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1950
del sor Matteo che aveva studiato in Alba. Ce
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Nuto, anche bene. L’aveva studiato in Alba da
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1950
figlio del capostazione le aveva tenuto il sellino. ¶ Quando
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caso neanche loro. ¶ Nuto aveva detto a Irene che
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E Irene allora l’aveva chiamato sul terrazzo (anch
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e a vetrata aperta aveva suonato dei pezzi difficili
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Irene scriveva, chi le aveva accompagnate la sera prima
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riva. E allora Irene aveva posato il libro, s
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1950
Santina di non muoversi, aveva raccolto dei fiori gialli
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del mio colonnello che aveva una villetta sul mare
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1950
sul mare e mi aveva messo a tenergli il
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L’Emilia, che mi aveva messo il nome di
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1950
Nuto, già allora, mi aveva chiesto: – Perché dici questo
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1950
Perché è un pelandrone, – aveva detto l’Emilia. Allora
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dai bagni di mare, aveva fatto degli inviti a
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di Canelli; Nuto l’aveva vista e diceva che
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cominciava a dire che aveva visto la lepre scappare
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Matteo che ce l’aveva su con lui, ma
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e raccontava quanti ne aveva buttati giú dal treno
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a casa e invece aveva vinto da pagare una
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uomini. No? Arturo, che aveva giusto staccato allora un
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vogliono. Capito? ¶ Arturo allora aveva borbottato questo e quello
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Non sei un uomo, – aveva detto il sor Matteo
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Con loro Cirino l’aveva su perché gli pestavano
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La piccola Santa, che aveva allora tre o quattro
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irritava mai. Non ne aveva bisogno, perché perfino all
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il clarino dappertutto e aveva la ragazza a Canelli
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figlio del medico l’aveva già presa, in casa
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davvero quell’Arturo ci aveva fatto l’amore, perché
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un boscaiolo che ne aveva già bruciati molti di
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letti, e nessuno l’aveva mai fermato. «Ecco, – pensavo
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fermato sotto la terrazza, aveva parlato con Silvia che
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ma Silvia non l’aveva invitato a salire, gli
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invitato a salire, gli aveva detto solamente che la
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adesso si trovavano. ¶ Arturo aveva chiesto strizzando l’occhio
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volta il sor Matteo aveva detto: – State attente, ragazze
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capivo che speranze Irene aveva; per bene che le
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rossa, sui quaranta, che aveva le dita piene di
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quello della Stazione – Irene aveva il tifo e ci
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da un fienile e aveva ancora stentato piú di
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s’era spaventata, non aveva piú voluto lasciarci entrare
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in due giorni mi aveva trovato un posto di
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Diceva che suo padre aveva bruciato la casa. – Proprio
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quelli del Piola, li aveva svegliati tutti, altri correvano
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correvano già dalla collina, aveva gridato che spegnessero il
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vigna non voleva tornare, aveva perduto il coltello. ¶ – Noi
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sceso a Belbo. Poi aveva sentito che il cane
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le patate. La madama aveva detto che due solchi
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risarcirla, e la Rosina aveva gridato, il Valino bestemmiava
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tolta la cinghia e aveva cominciato a frustare Rosina
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mani sul collo. Poi aveva fatto un grido piú
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Allora il Valino le aveva dato dei calci – si
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e il Valino le aveva ancora dato dei calci
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zitta. ¶ Allora il Valino aveva cercato lui – e lui
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lo chiamava soltanto. Allora aveva aperto il coltello e
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tutto nero. Quando l’aveva visto col coltello, aveva
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aveva visto col coltello, aveva detto «Carogna» e cercato
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di nuovo scappato. ¶ Poi aveva sentito che il padre
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bestemmiava e ce l’aveva col prete. Poi aveva
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aveva col prete. Poi aveva visto la fiamma. ¶ Il
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tutt’intorno alla casa. Aveva dato fuoco anche al
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al fienile, alla paglia, aveva sbattuto la lampada contro
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giorno. Quando Cinto non aveva piú sentito né il
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la volta del noce aveva visto nel riverbero pendere
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che il notaio l’aveva dovuta ragionare per un
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smorta e sottile, e aveva gli occhi sempre a
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sarebbe stata Santina che aveva una testa anche piú
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in Alba, che cosa aveva fatto Silvia, e lei
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e lei se ne aveva voglia rispondeva che stavano
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tigli e delle gaggíe aveva un senso anche per
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lí. ¶ Quest’uomo che aveva forse cinquant’anni e
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e dai bricchi. Silvia aveva perso la testa, lo
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una pipetta in bocca, aveva i denti e un
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panchine di Brignole. Non aveva trovato Lugli, non aveva
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aveva trovato Lugli, non aveva trovato nessuno, e voleva
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molti, che la vecchia aveva lasciato tutto al vescovo
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a Canelli. La vecchia aveva lasciati i beni ai
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prima, l’Emilia mi aveva prestato qualcuno dei romanzi
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da un pezzo, le aveva raccontate in Gaminella la
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stalla? Capii che Nuto aveva davvero ragione quando diceva
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tempi che Silvia non aveva ancora detto in che
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era sempre lo stesso, aveva mangiato altri soldi a
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fare qualche passo, Silvia aveva già provveduto. Era andata
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dal padre di Arturo, aveva un berrettino sugli occhi
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seta era Santina – non aveva che sei anni ma
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di prato. Irene, che aveva creduto di andare a
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mi chiese dove andavo. Aveva l’aria di voler
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testa; tutti urlavano ancora; aveva vinto un cavallo di
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trovava – la maceria l’aveva turato. Nella riva, degli
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piú bella d’Irene, aveva gli occhi come il
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presa una stanza, e aveva fatto la maestra. Ma
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tipo che lei era, aveva subito trovato da impiegarsi
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perché di figlie ne aveva già due, e quando
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e star bene. Padrino aveva allora il casotto di
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saccone, Angiolina la maggiore aveva un anno piú di
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e a portarne, non aveva piú alzato gli occhi
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tornata a Canelli, che aveva ripreso l’impiego alla
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nere. ¶ XXXII. ¶ Non ci aveva creduto. Fino alla fine
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alla fine non ci aveva creduto. La vide una
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ponte, veniva dalla stazione, aveva indosso una pelliccia grigia
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dal freddo. Lei l’aveva fermato. ¶ – Come va al
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dei no. ¶ Poi l’aveva riveduta al caffè dello
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lei stessa ce l’aveva chiamato uscendo sulla porta
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non si trovavano, gliene aveva offerte. – Prendine, – aveva detto
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gliene aveva offerte. – Prendine, – aveva detto, – prendile tutte. Siete
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nei comandi, ma non aveva osato – l’idea di
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tutto quello che lei aveva già fatto. Baracca stette
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Ma Santa non ne aveva bisogno. Quando ci fu
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non ero tranquillo. ¶ Nuto aveva visto acceso sotto il
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gli disse che l’aveva fatto chiamare per dargli
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rastrellamenti di giugno li aveva diretti lei, che il
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comitato di Nizza l’aveva fatto cader lei, che
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successo. Fiutando il pericolo, aveva fatto l’ultimo colpo
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Santa tornò, accompagnata. Non aveva piú la giacca a
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e i pantaloni che aveva portato tutti quei mesi
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avevamo perduto, quanti ragazzi aveva fatto morire. Santa stava