parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

concordanze di «avevo»

nautoretestoannoconcordanza
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minchia tutto il giorno.” ¶ Avevo quattro anni e scrivevo
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d’ospedale, nel pomeriggio avevo avuto un violentissimo attacco
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asilo dalle suore. ¶ Non avevo abbandonato l’idea di
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essere una suora poetessa. Avevo dei progetti grandiosi per
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semplicemente non esisteva. Non avevo visto zio Giuseppe. ¶ Raccontai
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andare a scuola, che avevo mal di gola.” ¶ Non
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giocare anche se io avevo gli occhi rossi e
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ero un’adulta, non avevo bisogno delle sue attenzioni
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abito bianco, nel pomeriggio avevo giocato a Quella Che
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appuntai una frase che avevo letto su un libro
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dal castello e non avevo più mio figlio.” ¶ “Ma
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occhiali appannati dalle lacrime. Avevo creduto così tanto di
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fare la Madonna perché avevo gli occhiali. ¶ All’uscita
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pagato”, mi diceva. ¶ Non avevo alcun rapporto con i
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dei festeggiati: a loro avevo cose da dire, erano
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mai avuto paura. Io avevo paura solo dei fantasmi
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affrontato, combattuto, ucciso. Non avevo alcun problema a controbattere
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con forza i capelli. Avevo provato anch’io, con
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li troviamo su internet.” ¶ Avevo sedici anni, ero al
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fornito una buona occasione. Avevo problemi con la giornalista
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esaurire gli argomenti. Ma avevo il vantaggio di avere
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ero andata da Giorgio, avevo cantato le canzoni dei
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me non piacciono.” ¶ Le avevo creduto incondizionatamente. ¶ Un giorno
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anale. ¶ Io non l’avevo mai fatto, anche se
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capire e una volta avevo sentito mio zio chiedere
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ancora di più. ¶ L’avevo visto solo in foto
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cellulare staccato.” ¶ “Sì, l’avevo staccato per non farmi
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che prima di conoscerlo avevo provato ad avere dei
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avere dei fidanzati, che avevo avuto degli uomini che
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frustrazione che io non avevo in alcun modo disposto
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un albergo, e addosso avevo i vestiti di mia
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unico ragazzo che le avevo presentato era stato Emanuele
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presentato era stato Emanuele, avevo quattordici anni. Aveva due
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gentile e io l’avevo odiata. ¶ Tutti gli altri
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garage in pigiama. ¶ Non avevo alcuna intenzione di studiare
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stavo con Matteo non avevo più fatto sesso con
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facevo sesso, da quando avevo cominciato il romanzo. ¶ Era
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lo leggiamo assieme.” ¶ Gli avevo letto i racconti che
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sedici anni, sul profilo avevo falsificato la data di
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sempre più intimi. Gli avevo raccontato delle brutte esperienze
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le altre storie che avevo vissuto e mi resi
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dal giorno in cui avevo perso la verginità. Decisi
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A nove anni ne avevo scritto uno in cui
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aveva conosciuto. ¶ Poi ne avevo cominciato un altro, anni
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fin di vita. Ma avevo scritto solo il primo
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racconti erotici arrivarono quando avevo sentito il bisogno di
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in grado la coscienza. Avevo scoperto gli altri attraverso
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di scrivere un romanzo. Avevo appena finito di leggere
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Le età di Lulù. Avevo anche visto il film
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biografia. ¶ Il titolo lo avevo trovato. Era stata una
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prime cose a cui avevo pensato. ¶ Era una frase
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Sorrido, o forse no. ¶ Avevo diciannove anni. ¶ Un capezzolo
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furibondo. ¶ Sicura di morire, avevo persino indossato il casco
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commentava mai, mai l’avevo vista interessata, mai una
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fuori. Una volta l’avevo trascinata con me a
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ragazzi, due palermitani che avevo conosciuto all’Opera. A
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amica. Io non ne avevo. C’era solo Anna
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per quella sera le avevo imposto fin troppe novità
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la ricreazione e io avevo tirato fuori il manoscritto
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mandare agli editori. L’avevo scritta con una penna
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annunciai a Matteo che avevo finito il romanzo. ¶ “Cosa
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o floppy disk. ¶ Non avevo CD, ma solo un
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compilai un modulo che avevo scaricato la notte precedente
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un uomo che non avevo mai visto e che
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un editore così come avevo fatto molti anni prima
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erano editori che non avevo mai sentito divisi per
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tutti gli indirizzi che avevo raccolto. ¶ L’unico a
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mesi per la mononucleosi, avevo il terrore degli aghi
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anni. ¶ Otto anni. ¶ Ne avevo diciotto quando entrai qui
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dato un anello, io avevo detto di sì e
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una festa in campagna. ¶ Avevo comprato un vestito bellissimo
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a prendere.” ¶ “Va bene.” ¶ Avevo appena detto alla commessa
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sapere se quello che avevo scritto era autobiografico. ¶ “Magari
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nella testa, no?”, e avevo pensato alla giornalista. ¶ Volle
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giornalista. ¶ Volle sapere se avevo davvero sedici anni. ¶ “Sì
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funzionava così. Forse, come avevo sentito dire per le
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Sì”, ma non ne avevo mai vista una, se
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male di me, non avevo mai mostrato i miei
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in estate né crescendo avevo fatto in modo che
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delle telefonate con lui avevo completamente messo da parte
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cosa gli raccontavo quando avevo appuntamento con uno, con
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l’unico dovere che avevo con me stessa. Rinunciare
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coincidevano con le mie. Avevo un bisogno sconsiderato di
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ciechi. Per alcuni minuti avevo guardato dritto davanti a
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il viaggio, lui cosa avevo fatto a scuola. ¶ Poi
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lo stesso con cui avevo passato interi pomeriggi al
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lo stesso a cui avevo giurato eterno amore, fedeltà
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le mie scelte. Gli avevo giurato che non l
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riaccompagnò a scuola, dove avevo lasciato il mio scooter
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di alterazione che raramente avevo visto. ¶ Mio padre sembrava
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prima, quando un pomeriggio avevo invitato a casa delle
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compagne di scuola e avevo chiesto a una di
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coetaneo di Perugia che avevo conosciuto su internet. Avevo
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avevo conosciuto su internet. Avevo fatto le foto in
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molto divertite. Ma non avevo considerato che la presenza
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parola, tradimento. ¶ Che cosa avevo tradito. ¶ Forse non corrispondevo
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di me? ¶ Forse perché avevo ignorato tutte le raccomandazioni
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rispettarle. ¶ O forse li avevo traditi perché avevo infranto
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li avevo traditi perché avevo infranto tutti i segreti
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tutti quei segreti li avevo raccontati e anche se
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ne erano tragicamente coinvolti. ¶ Avevo tradito il solo e
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giuro”, e mentivo. Le avevo spiegato che sì, era
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che sì, era vero, avevo avuto rapporti sessuali con
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giurai che quello che avevo scritto era falso. Non
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che tante idee le avevo prese da lì. ¶ A
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Costanzo Show, e io avevo la bocca sottile come
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coltivare? Perché non l’avevo coinvolta direttamente e avevo
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avevo coinvolta direttamente e avevo invece preferito imparare dei
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sorella sbocciavano. Io le avevo tirato in faccia un
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fiori appena colti, le avevo scagliato addosso tutta l
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posto dell’innocenza, le avevo ricordato il senso della
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la sua trasformazione, l’avevo vista sdraiata sul lettino
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la bugia che le avevo raccontato non era servita
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che tutto quello che avevo scritto era atrocemente vero
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peggio di quando gli avevo stretto la mano. ¶ Gli
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sfioro eppure siamo lontani. ¶ Avevo un nuovo messaggio nella
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chiedeva di telefonargli. ¶ Non avevo alcuna speranza. I miei
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matematica, nessuna sorpresa. Non avevo mai aperto il libro
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nemmeno a un’interrogazione. Avevo sempre consegnato il compito
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fu una sorpresa, non avevo mai voluto indossare la
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pennellate di nero. ¶ Io avevo solo Matteo e intere
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Dicevo a tutti che avevo scritto un libro, qualcuno
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Non uscivo mai. Non avevo nessuno con cui farlo
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sei mai innamorata?” ¶ Non avevo alcuna intenzione di dirgli
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con gli altri. Non avevo sentito alcun fremito, non
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sandali col tacco alto. Avevo i capelli lunghissimi, schiariti
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con nobiltà e decoro? ¶ Avevo la faccia seria. ¶ Mi
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Bovary, un’edizione che avevo comprato a nove anni
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lire al supermercato. L’avevo pescato a caso, solo
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amori non corrisposti. L’avevo sentita mia quella tristezza
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sul divano, dove l’avevo lasciato, e aveva cominciato
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a quel momento l’avevo vista solo con romanzi
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della casa editrice e avevo letto i nomi delle
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Sul nome di Thomas avevo fantasticato: un uomo bellissimo
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professori, gli amanti che avevo avuto prima di conoscerlo
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Finii la versione che avevo concordato con Simone in
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la mattina e io avevo scritto l’ultimo capitolo
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Ma con quel ragazzo avevo scambiato solo qualche parola
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tutti i libri che avevo letto avessero il suono
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sotto il sole. Non avevo paura di affrontare il
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libro parlassi di me. Avevo trasferito la me che
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stesso luogo in cui avevo più volte lanciato la
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che mi accoglieva quando avevo paura, quando volevo prendere
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come pasticcini. Prima, però, avevo chiesto aiuto a Giorgio
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che volevo fare l’avevo ottenuto. La certezza di
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un romanzo ce l’avevo, non esisteva più una
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matrimoni e battesimi. Non avevo mai voluto nessuno perché
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rispetto, sono tua madre!” ¶ Avevo paura di lei, della
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il mio nome. Non avevo nulla di cui vergognarmi
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facevano mai. Non li avevo visti mai nemmeno baciarsi
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amico, Simone. ¶ A scuola avevo detto che a giugno
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il mio romanzo. L’avevo annunciato anche ai professori
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un lungo salto. Non avevo alcuna forza per uno
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Simone mi chiese se avevo foto in cui non
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il volto. ¶ Non ne avevo, non ne avevo nemmeno
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ne avevo, non ne avevo nemmeno una in cui
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contattare quel fotografo che avevo conosciuto sul sito erotico
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ignobile esistenza quotidiana. ¶ Adesso avevo una copertina. ¶ Maurizio l
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sopra il foglio che avevo chiesto a Maurizio di
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a qualcuno. ¶ Senza pensarci avevo pronunciato il suo nome
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intera. Le risposte le avevo pronte da sempre. ¶ Pranzammo
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parlavo del libro, non avevo raccontato niente sulla prima
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della mia vita, non avevo mostrato loro, entusiasta, le
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anni sono morta, come avevo previsto. ¶ Ma non sapevo
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in centro, e l’avevo visto fra le novità
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desiderio che forse non avevo mai realmente sentito verso
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fosse un amore grande, avevo completamente ignorato l’esistenza
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uomo famoso. ¶ Non ne avevo alcuna intenzione. Non avevo
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avevo alcuna intenzione. Non avevo mai nutrito interesse, né
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Mi chiese perché non avevo l’ombelico al vento
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si vergognava, che non avevo mai indossato una minigonna
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quanto vali”. ¶ Non ne avevo alcuna intenzione. Glielo dissi
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ogni cosa, sentire, provare. Avevo fame di vita, di
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per Aci Castello come avevo sempre fatto. ¶ Ventisei ¶ Martina
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nello sconforto, io non avevo alcuna coscienza di quei
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Ai miei dissi che avevo preso un’intossicazione. ¶ Quando
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mia madre seppe che avevo parlato con Thomas mi
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Francesca Neri. Io li avevo ceduti alla casa editrice
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più alta. Ovviamente non avevo alcun potere contrattuale, ero
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aprire un conto corrente. ¶ Avevo cominciato a lavorare, ma
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rimanessero così come le avevo lasciate. ¶ Primo banco, Anna
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Fair Lady che non avevo alcuna intenzione di fare
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potere, di denaro. Io avevo già realizzato il mio
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preziosa e che mai avevo tentato di recuperare, poiché
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recuperare, poiché mai ne avevo sospettato l’esistenza. ¶ Era
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mi abitava da quando avevo memoria. Non ho passato
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tutte le cose che avevo fino ad allora conosciuto
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già mi stava bene. Avevo fatto quello che volevo
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sapere tutto, quando l’avevo scritto, perché, che cosa
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facevo i compiti.” ¶ L’avevo invocato, era arrivato. ¶ Enrico
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mi importava di niente. ¶ Avevo raggiunto il secondo traguardo
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bella, esattamente come l’avevo immaginata. E fragile fragile
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nient’altro.” ¶ “Te l’avevo detto che era una
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a trattenere tutta. ¶ Non avevo alcuna esperienza sull’amore
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se tutto quello che avevo scritto fosse appartenuto a
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e oltrepassai le quinte. ¶ Avevo una faccia enorme e
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dirmi che quel che avevo scritto in quel libro
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nuovo personaggio che non avevo ancora incontrato, era scomparso
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potevo certo dirgli che avevo tenuto duro per impressionarlo
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da fuori? Che l’avevo fatto centinaia di volte
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a Buona Domenica e avevo accettato. ¶ Più tardi, all
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paio di giorni e avevo deciso di lasciarlo. L
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me. ¶ Dissi che non avevo fame, volevo tornare in
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tempo che finora gli avevo concesso per sfogarsi. ¶ “Scusami
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pentirmi per ciò che avevo fatto. ¶ Non ne avevo
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avevo fatto. ¶ Non ne avevo alcuna intenzione. ¶ Passarono alle
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autrice del mio libro. ¶ Avevo depositato i diritti alla
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ora. ¶ Il floppy disk. ¶ Avevo fatto male a me
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e alla mia famiglia. ¶ Avevo distrutto tutto per poter
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terapeuta da otto anni. ¶ Avevo trovato il suo studio
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ragazzo che mi tradisce”, avevo esordito così. ¶ Poi gli
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esordito così. ¶ Poi gli avevo raccontato tutto il resto
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ero una troia. Fuggendo avevo dimostrato di essere una
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alcuna esperienza del sesso. ¶ Avevo già capito che non
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capace di dichiararmi. Non avevo il coraggio, non sapevo
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anche in quel caso avevo sempre avuto bisogno di
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Lo volevo. ¶ E non avevo la minima idea di
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i collant. ¶ Quando arrivò, avevo la coperta tirata fin
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dormivo con qualcuno. Non avevo mai passato una notte
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quando mi rifiutavo perché avevo paura che a mia
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dovevo trasgredire perché non avevo regole contro cui oppormi
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uniche che seguivo le avevo create io. Era importante
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cosa più trasgressiva che avevo fatto era stata scappare
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lo avrei più fatto. ¶ Avevo finito. ¶ Ero morta. ¶ Nella
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chi fin dall’inizio avevo deciso. ¶ Io. ¶ A Natale
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piena d’acqua, l’avevo schivata abbassando la testa
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le finestre azzurre che avevo disegnato dietro le quali
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Stava perdendo anche me. Avevo una valigia più pesante
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sbrogliato. ¶ La sera precedente avevo fatto una conferenza all
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scrittura da bambina, le avevo dedicato quei due versi
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Ma non dissi niente. Avevo paura della sua furia
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sua furia e, soprattutto, avevo paura di peggiorare tutto
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chiamavo ma non rispondevi.” ¶ Avevo paura di lei, ma
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suggerito che se non avevo più soldi da darle
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darle, perché non ne avevo, perché le royalties erano
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dopo anni in cui avevo vissuto nella ricchezza, potevo