Walter Siti, Troppi paradisi, 2006

mi sento colpevole, non avevo scelta, o la sua

altra sera; per curiosità avevo voluto assistere a Carràmba

malinconia, finita la trasmissione avevo opposto all’imbarazzo la

poesia, perché ce l’avevo già, la poesia è

tu…». ¶ «Ah certo, l’avevo detto, ma come siete

a incapsulare quel che avevo detto, ma perché siete

da Aosta e l’avevo accompagnato perché era nervosissimo

ieri nel pezzo che avevo mandato, da qui dobbiamo

due in camporella non avevo proprio vinto. Perché non

mio secondo romanzo; gliel’avevo mandato con una dedica

e liquidatorio. ¶ Poi l’avevo rivisto alla presentazione di

in «perizoma color carne». Avevo capito che non sarebbe

torta. Mario non l’avevo mai visto così, gli

del 20 maggio, da Sergio avevo saputo che m’aveva

non Le sono niente, avevo voglia di prenderLa a

io, perché te l’avevo detto e tu mi

di un passo falso. ¶ 5 ¶ Avevo preparato del filetto all

due colleghi pisani, che avevo soprannominato il Padre e

è che non ne avevo voglia: il desiderio dilata

guardato negli occhi, ma avevo già pianificato la mia

cieco per cui l’avevo scelto ventotto mesi fa

montuoso di come l’avevo immaginato. ¶ Dopo anni, uno

l’infortunio della solitudine. ¶ 6 ¶ «Avevo un orecchio come un

viaggio e non ci avevo pensato più; ma quando

rivista, comunque, non l’avevo comprata per lui ma

conferma in una seconda, avevo notato che i prezzi

lunedì e del martedì avevo localizzato la Warsaw Ballroom

non è nemmeno amicizia.» ¶ «Avevo bisogno di dimostrare a

Duomo ho constatato che avevo ritrovato proprio lui, a

Denaro da parte ne avevo, ne ho: col lavoro

M’ha rimproverato perché avevo osato uscire prima del

a me, che gli avevo chiesto scusa per l

uguale a me quando avevo quattro anni, il pamphlet

se potevamo vederci, subito – avevo gente a cena, quando

scaldano più il cuore? Avevo voglia di corrergli dietro

ho sognato da quando avevo tre anni, e gli

felice?) ¶ Partendo per Taroudannt avevo paura: il presentimento di

sentivo nel flusso che avevo sempre osservato da fuori

era comprato (cioè gli avevo comprato) uno scrigno da

coi bufali, che gli avevo prestato in albergo e

eccezione solo perché l’avevo visto il giorno prima

riesco a incularlo, non avevo niente da perdere. ¶ «… amore

in pugno questo.» ¶ Fortunatamente avevo il cazzo ritto a

m’accusavano che t’avevo ammazzato io». ¶ Un distrofico

come un’ape operaia – avevo appena finito di sistemare

passa mi’ fratello, gliel’avevo mezzo accennato…» ¶ «Non insisto

genere di competizione; ne avevo letto nel libro di

lui sessualmente ce l’avevo sempre fatta, più o

ho solo raccontato che avevo intenzione di chiedere la

finiti.» ¶ «Tanto ce n’avevo pochi, troppi me ne

bagnava sotto la pioggia; avevo già comprato la lamiera

il penis belt che avevo portato da Pigalle, e

dovevamo scambiarci gli auguri, avevo comprato un regalo per

Babbo Natale, Rovaniemi, Finlandia, avevo infilato una lettera in

si nun ce l’avevo te conosco, te incazzavi

e sarei corso; ma avevo appena ricevuto una telefonata

verso la demenza). Gli avevo parlato di Marcello, voleva

alla fine dal megadirettore: «Avevo il polso a centocinquanta

è ’a catenina ch’avevo dato a Renatone, me

approfittare… l’altra sera avevo deciso di chiamarti perché

possedevo: e già lì avevo verificato la sua disponibilità

girare e leccare, non avevo fretta, anche il sessantanove

Marcello. E ce l’avevo lì, che si stava

occhi di Marcello (gli avevo fatto credere che mi

solo coi mezzi che avevo a disposizione – inutile rivangare

un giorno che gli avevo prestato casa per fargli

n tappetino in bocca… avevo perso il controllo, oh

rivendicando un mutamento che avevo già annunciato mille volte

alla fine della trilogia avevo già fatto un mito