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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «avevo»

nautoretestoannoconcordanza
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e io già ne avevo venti, egli m’ha
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vedere un’umanità migliore avevo perduto ogni speranza, sebbene
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la governeranno. ¶ Forse non avevo torto, ma sono vecchio
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desiderio verso sera quando avevo finito il giro delle
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con mio padre, quando avevo dodici o tredici anni
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per quasi tre anni avevo prestato all’Ospedale territoriale
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che ho presa quando avevo la condotta rurale e
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mi facevo la barba. Avevo davanti a me, nella
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da una bacchettina dorata. Avevo anch’io allora, si
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E questi proprietarii li avevo io invitati a nascondere
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dire, la gratitudine che avevo per lei ora che
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fino allora disinteressata che avevo di lei e delle
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Io, invece, da quando avevo saputo, avrei voluto che
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dipendevo. Dopo l’armistizio avevo chiesto, secondo il mio
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mi ripugnava. Non ne avevo colpa io, è vero
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scossone dato alla porta avevo fatto cadere da un
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stampa se ne occupasse. ¶ Avevo fatto pochi passi quando
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verità è che io avevo fatto questa domanda da
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italiano viaggia gratis, modestamente. ¶ Avevo, ripeto, fatto questa domanda
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protocollo, ma non l’avevo ancóra preso che quello
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e, quando capita, assassini? Avevo sotto i miei occhi
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la pietra su cui avevo poggiata la testa. E
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ne offesi. Come? Io avevo, se posso dir così
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là, sciocca addirittura; io avevo taciuto di quell’incontro
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in bolognese. Ma lo avevo appena da quella distanza
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rivoluzione, come a Roma avevo visto, l’aveva mutato
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restò seduto. Non l’avevo mai veduto dall’alto
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dal colpo che gli avevo assestato quando avevo evocato
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gli avevo assestato quando avevo evocato in quella penombra
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mondo, come quando l’avevo a Roma trovato nella
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confessare a Nestore che avevo accettato d’essere candidato
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m’accostavo all’infermo, avevo più paura io di
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a casa, io non avevo più la sicurezza di
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Roma, e nel treno avevo pensato all’avvenire di
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i sospiri: ¶ — Giacinta, Giacinta, avevo ragione io, quando dicevo
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e scanzonato, come l’avevo veduto quel giorno in
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a randellate i quadrupedi. Avevo appena raggiunto la porta
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della rettorica, io che avevo palpitato di gioja a
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un oliveto, io che avevo palpitato di ansia a
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segno tutto quello che avevo veduto la mattina e
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maneggiare motori quando non avevo dieci anni? Della Smac
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detto niente. ¶ — Ancóra non avevo firmato il contratto. Tu
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palo. E per giunta, avevo fatto scavare intorno al
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una fossetta, e l’avevo fatta riempire d’acqua
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Camera quel che gli avevo narrato per la sua
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la sera in cui avevo ricevuto la nomina a
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ora e io non avevo ancóra il coraggio di