Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

Cavallotti, sotto i gran baffi rotondi gli si era

riscontrare come qualmente quei baffi, adusi alle virtù del

e un uomo coi baffi, in berretto a visiera

lacrima, e i gran baffi ambrati pioventi sulla rassegnata

il destino. Sotto quei baffi un vago accenno al

che venivano accolti, dai baffi del Ministro della Istruzione

scarlatto, e con quattro baffi, scarlatti pure essi, e

nell’ambra rotonda dei baffi, ch’erano rotondi e

impaurito si ritrae, con baffi mogi mogi, dietro il

dimandare un micetto. I baffi, dianzi, dell’integerrimo, decadevano

iperspazi, da leccarsi i baffi: ma davvero. ¶ 23 «Corriere Milanese

intingolarsi la lingua, i baffi. Con un sorriso appena

varici, i foruncoli, i baffi solitarî: neppure essi, no

buco e osso), con baffi, per quanto opportunamente cimati

col marito dottor Carlo Baffi, Teresa, col marito Umberto

vi venga con quei baffi a sortir quegli effetti

bell’uomo. I suoi baffi, al loro tempo, avevano

delle dune, avvistavano quei baffi a tre chilometri e

tutta la corsa. Quei baffi avevano innamorato una mora

nei capelli e nei baffi, i due grandi e

stessi»; si lisciava i baffi, stirandoli e filandoli come

grossi occhi e coi baffi, gli uni e gli

comunicativa. Si lisciò i baffi, anche quella volta, se

Si lisciò ancora i baffi, nerissimi, affusolandoli tra pollice

ratt....». Si stirò i baffi. «Poi si accoppiano», e

Natale»: e aveva dei baffi neri, stupendi! degli occhi

si andava affusellando i baffi, le punte di quei

punte di quei suoi baffi! nerissimi.... Il ragioniere, da

e con due enormi baffi color cocomero traverso le

Avrei voluto avere i baffi del povero Carlo, avrei

avrei dato, per quei baffi, per il nastrino della

occhî, tutto naso, tutto baffi, a quel «Guigoni & Bossi

con un paio di baffi....». ¶ 39 «Poveri asini» (poer asen