Stefano Jossa, La più bella del mondo, 2018

sua terra natia. ¶ Non c’è bisogno di un

profumo della pantera ¶ Se c’è un punto di

primo volume uscito (A-C) sarebbe rimasto l’unico

lingua della letteratura? Non c’era il rischio che

osservazione di ciò che c’è di piú comune

bellezza poetica. Al fondo c’è infatti un elemento

per le quali non c’è nessun bisogno del

che nell’originale non c’è. La traduzione (che

di Tristano e Lancillotto. ¶ C’era modo e modo

preceda oppure no una c. ¶ La contesa risale alle

d’infertà rea, ¶ sol c’hai farneticato, sappie, intendo

XVIII secolo, Cristoforo Poggiali. C’è stato chi, come

sul marciapiede, ¶ se non c’è un vigile che

in prigione difilato». ¶ Non c’è bisogno di un

e l’abbandono. Non c’è flusso, infatti, ma

Rap in guerra (2006): ¶ Se c’è una cosa che

depressivo. ¶ In me non c’è niente di umano

certo una contrapposizione musicale c’è e la rima

bar, a sua volta, c’era un bar. Nasceva

sola («pesta:lesta»), ma c’è una consonanza («vespa

una qualità positiva, ma c’è la negazione («non

negli anni della scuola: c’è chi continua a

In fondo, che necessità c’è di spiegare quello

culo der politico». Non c’è bisogno di spiegarla

ininterrotta di metafore, che c’impongono d’interpretare il

mondo in cui non c’è nulla di definito

ci mette in difficoltà, c’inganna o ci svia

retorica piú democratica che c’è, se fatta bene

di piccolo cabotaggio non c’è via di mezzo

prima di tutto formale. C’è stato un tempo

dice il proverbio, ma c’è sempre stato chi

assolutamente naturale, che non c’è bisogno di studiare

e perfezionare: «Che bisogno c’è di studiare la

prima aveva scritto: «Se c’è rischio che soggetti

minuti dopo da: «Se c’è rischio che massime

qualche leggera variazione: «Se c’è il rischio che

è contenuto, che non c’è una società funzionante

del diritto dove non c’è certezza linguistica. In

molto simili. A distinguerli c’era però la qualità

tra vestito e azione c’è in mezzo anzi

collocazione socioculturale del parlante. C’è tuttavia un esempio

il Festival e non c’è spazio per la

la parola: troppo vincente, c’è chi l’ammira

magari di freschezza. Qui c’è infatti un paradosso

verità senza freni inibitori: c’è una lunga tradizione

seria. Ma quello che c’interessa qui è il

culture in quel settore: c’è stato un tempo

utilmente, è ciò che c’impone il capitalismo, che

lui. ¶ In italiano non c’è un equivalente, perché

un equivalente, perché non c’è una norma simile

cosí ragiono», dove non c’è una parola che

al nostro essere linguistici: c’è un livello della

filiazione e continuità. Non c’è niente di strano

storia della letteratura italiana c’è allora la scoperta

una forma letteraria e c’impone di instaurare un

una firma che non c’è, il proprio del

appunto questo, anche se c’è stato chi ha

in una catastrofe. ¶ Che c’entra tutto ciò con

quell’abbraccio che non c’è stato e non

nazionale. Tra i «responsabili» c’erano numerosi deputati che

con la k, non c’è: c’è solo

k, non c’è: c’è solo colossal, con

solo colossal, con la c, che vuol dire semplicemente

lingua. Senza lingua non c’è comunità e senza

e senza comunità non c’è umanità, secondo una

al plurale: perché non c’è lingua senza condivisione

lingua, a cura di C. Grassi, Einaudi, Torino 1975, p

cura di L. Orlando, C. Martignoni e D. Isella

poetiche, a cura di C. Molinari, Fondazione Pietro Bembo

delle rime nella pubblicità c’è un articolo di

Saviano dedica una pagina C. Tirinanzi De Medici, Il

Jon Halliday, trad. di C. Salmaggi, Guanda, Parma 1992 [ed