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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «c»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
mezzo a un bosco, c’era una botola in
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1956
di sposarla? ¶ – Il modo c’è, stammi a sentire
3
1956
Regina disse: – Eh! non c’è male. Ma c
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1956
c’è male. Ma c’è pure qualche difetto
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1956
e fitti che non c’erano occhi che li
6
1956
col mio sposo non c’è più rimedio. ¶ – Hai
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1956
domenica nella Sala Reale c’era radunata tutta la
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1956
un povero ciabattino. Non c’è paragone. ¶ Dice Pietro
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1956
voltarono a manca, e c’era una macchia folta
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1956
uccellino si fermò; ma c’era buio, l’uccellino
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1956
correndo andarono lontano, e c’era un muraglione alto
12
1956
in mezzo al bosco. C’era un albero però
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1956
al muraglione, ma non c’era verso. ¶ Nel bel
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1956
Pietro: – Nossignore, guardate che c’è uno sbaglio. Sono
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1956
Vanno al palazzo e c’è la Maga moglie
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1956
quel Mago. Domanda: – Che c’è di nuovo, marito
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1956
con le dita che c’era sempre dentro l
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1956
di tutto quel che c’è qui quanto son
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1956
gran rischio, perché intorno c’è pieno d’animali
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1956
Mago dicesse finalmente: – Domani c’è tempesta in mare
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1956
aveva detto il vero: c’era il mare che
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1956
no? – gli rispose quello. – C’è un uomo che
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1956
così bene che non c’era chi non fosse
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1956
chiesero al cameriere se c’era da trovare impiego
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1956
casa. ¶ Il cameriere disse: – C’è un uomo apposta
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1956
A provarmi che male c’è, babbo? – disse la
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1956
la pace e se c’è ancora qualche questione
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1956
Pistoiese) ¶ 70 ¶ Pelle di vecchia ¶ C’era un Re con
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1956
La vecchia, quando non c’era più nessuno, si
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1956
la buccia e sotto c’era una ragazza giovane
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1956
carità, ma tutt’intorno c’era un muraglione alto
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1956
tornò tutto mortificato: – Maestà, c’è qualche animale che
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1956
chiedere asilo, ma non c’era nessuno. Sul focolare
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1956
in una stanza dove c’era un letto e
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1956
alle sue speranze perché c’era quel mistero delle
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1956
Uliva? ¶ – Che domande sono? C’era tutto il popolo
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1956
involto, in cui non c’erano altro che tre
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1956
vuole in sposa, non c’è nulla da opporre
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1956
caccia fuori porta. Là c’è un lago che
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1956
perché pescate dove non c’è acqua. Allora voi
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1956
poltrona con quel che c’è sopra e venitemi
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1956
Pistoiese) ¶ 73 ¶ Il viaggiatore torinese ¶ C’era nella città di
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1956
il baule: ma non c’era verso di farsi
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1956
trovò che nell’isola c’era tanta pietra da
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1956
e con i morti c’erano tesori d’oro
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1956
un altro Regno che c’era nell’isola, e
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1956
Vedremmo un po’ cosa c’è fuori! ¶ Detto fatto
48
1956
parenti, amici e familiari c’era anche quella ragazza
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1956
casa mia? – gridò Bellinda. ¶ – C’è tuo padre che
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1956
se tu muori non c’è più bene per
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1956
e in vece sua c’era un bel cavaliere
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1956
il palazzo. Sulla porta c’era il padre di
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1956
volta che s’apre c’è una moneta d
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1956
a lui, sul giaciglio, c’era il tovagliolo, la
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1956
organetto. L’uomo non c’era più. E lui
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1956
volta che l’apriva c’era dentro una moneta
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1956
il figlio grande: – Se c’è qualcuno che deve
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1956
finestre o nelle botteghe c’era pieno di gente
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1956
profondo pozzo, e lassù c’era il cielo. «Ecco
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1956
più facile perché non c’era più l’incantesimo
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1956
spiegarle che Andreino non c’è più? E Gugliermo
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1956
porta della città. Se c’entravo anch’io, a
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1956
io, a quest’ora c’era un’altra testa
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1956
del mercante di Milano ¶ C’era una volta in
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1956
aveva fame, e lì c’era lo spiedo già
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1956
sì, è facilissimo. Dunque: c’è un tuo fratello
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1956
come avessero potuto costruirlo, c’era un immenso castello
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1956
davanti ai suoi occhi c’era una carrozza con
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1956
è questo brusìo? Non c’è dubbio che questo
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1956
erano tante, che non c’era più bisogno di
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1956
primo, e in Corte c’erano pareri contrastanti, il
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1956
tappeti, e sulla balaustra c’erano appollaiate tante scimmie
73
1956
in una sala dove c’era un tavolo apparecchiato
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1956
scese e alla porta c’era una bellissima carrozza
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1956
struzzo, chi è che c’era? Una scimmia. Antonio
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1956
altro. ¶ Fuori del palazzo c’era tutta la folla
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1956
sposa di Giovanni e c’era dentro un uccellino
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1956
e dentro alla noce c’era un fiocco d
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1956
moglie di Antonio e c’era un uccellino vivo
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1956
e aperta la nocciola c’era dentro tutto piegato
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1956
più. La gente che c’incontra fa tanti complimenti
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1956
mai di casa quando c’era sole ma solo
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1956
vide che nel fastello c’era rimpiattata una serpe
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1956
mancano! Nel mio palazzo c’è pieno di tappeti
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1956
Principe. – A casa mia c’è pieno di cannocchiali
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1956
diede un grido. ¶ – Che c’è? – dissero i fratelli
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1956
palazzo della nostra innamorata, c’è un viavai di
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1956
Sta morendo! ¶ – Come facciamo! C’è più di cinquanta
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1956
neanche l’eco. Entrò. C’era una sala, il
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1956
corbe. Visto che non c’era nessuno e che
91
1956
a girare il palazzo. ¶ C’era una camera principesca
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1956
coltri. Dietro al baldacchino c’era una porticina segreta
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1956
poi scese nelle stalle. ¶ C’era il suo cavallo
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1956
oste. – Allora una novità c’è. Da cinque giorni
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1956
per custodirlo, perché intorno c’è pieno di ladri
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1956
le disse: – Guarda che c’è sotto la mia
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1956
far la guerra. ¶ – Sacracorona, c’è quel signore qui
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1956
di ricami che non c’era neanche il posto
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1956
nessuno, ma sulla tavola c’era un biglietto: Siate
100
1956
Bene come il sale ¶ C’era una volta un
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1956
di salvarla. Nella Reggia c’era un candeliere d
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1956
che in sala non c’era più nessuno, saltò
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1956
Tre Montagne d’Oro ¶ C’era una volta un
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1956
a girare il palazzo: c’era una stanza con
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1956
a una finestra. Fuori c’era un bel giardino
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1956
svegliò, vide che non c’era più la Regina
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1956
e il locandiere chiese: – C’è nessuno di voialtri
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1956
sarete sul lavoro non c’è bisogno che perdiate
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1956
chiusa così perché non c’entrino le mosche. ¶ Fiore
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1956
fece lui. – A mangiare c’è sempre tempo. ¶ La
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1956
braccia aperte. – Ebbene? Cosa c’è di nuovo? – le
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1956
agnelli vanno in cielo, ¶ C’è soltanto quello zoppo
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1956
Eh, cosa vuoi, non c’è rimedio, è andata
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1956
tenevano il muso. – Cosa c’è? – cominciò a domandare
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1956
cominciò a domandare. ¶ – Cosa c’è? A noi chiedete
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1956
A noi chiedete cosa c’è? Sono ordini da
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1956
nostro giardino, una volta, c’era una fontana che
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1956
via e rivenne buio. C’era un convento e
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1956
fondo a una buca c’è una porta. Busso
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1956
una porta. Busso, e c’è l’Orco. ¶ – Eh
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1956
fondo a queste buche c’è un buio che
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1956
ora l’Orco non c’è. Ci sarà la
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1956
infilò nella settima buca; c’era buio fitto ma
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1956
dire: ¶ Mucci mucci, ¶ Qui c’è puzza di cristianucci
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1956
Drago dalle sette teste ¶ C’era una volta un
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1956
che per me non c’è rimedio e mi
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1956
Come? Non sapete che c’è un Drago con
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1956
foglio alla colonna, e c’è scritto che la
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1956
visto che il contrassegno c’era, non si poté
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1956
con tutto quel che c’era sopra, in un
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1956
andasse. Tra gli invitati c’era uno scompiglio da
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1956
selva incantata, e chi c’entrava non tornava più
133
1956
Disse tra sé: «Qui c’è certo qualche inganno
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1956
Bellinda e il Mostro ¶ C’era una volta un
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1956
Il mercante entrò. Non c’era anima viva; gira
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1956
gira di là: nessuno. C’era un camino acceso
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1956
seggiola vicino al letto c’era un vestito nuovo
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1956
scale: al primo piano c’era una tavola imbandita
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1956
porta del suo appartamento c’era scritto: Appartamento di
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1956
Sullo sportello del guardaroba c’era scritto: Guardaroba di
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1956
ognuno dei begli abiti c’era ricamato: Vestito di
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1956
di Bellinda. E dappertutto c’erano cartelli che dicevano
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1956
le virtù delle piante. C’era un albero fronzuto
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1956
come fossero secche. – Che c’è a casa mia
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1956
dalla montagna. Nella pianura c’era da attraversare un
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1956
in acqua; in acqua c’era un pesce che
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1956
morto ¶ In un villaggio c’era l’usanza che
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1956
vicino a quella montagna c’è un castello nero
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1956
Sui merli del castello c’è un cannone. Se
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1956
entrò in una sala. C’era un gran tavolo
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1956
s’agitavano al vento. C’era il Re ad
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1956
La scienza della fiacca ¶ C’era una volta un
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1956
Bella Fronte ¶ Una volta c’era un figlio che
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1956
figlia del Sultano! Non c’era che lei che
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1956
marina, a vedere se c’era un bastimento che
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1956
del mondo. Sulla riva c’era suo padre che
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1956
pietra. Su una pietra c’era scritto: Chi va
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1956
che insieme alla corona c’erano uno scialle di
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1956
In fondo al pozzo c’erano le due Regine
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1956
mangiati tutti disse: – Ancora! ¶ C’erano tre ragazzi in
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1956
di verità. ¶ Sulla porta c’era sempre il vicino
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1956
Romagna) ¶ 48 ¶ I tre cani ¶ C’era una volta un
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1956
nella stalla, vide che c’erano due pecore e
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1956
Disse: – Sì, però non c’è bisogno che tu
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1956
si vedeva anima viva. C’era un bel caminetto
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1956
e sotto la tavola c’erano tre scodelle con
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1956
andò di là e c’era un letto pronto
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1956
una sola figlia, e c’era un Drago che
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1956
cani videro che non c’era più nessuno, uno
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1956
gli fece noto che c’erano tre bastimenti ancorati
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1956
felici. ¶ (Romagna) ¶ 49 ¶ Zio Lupo ¶ C’era una bambina golosa
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1956
nel camino! ¶ – Mamma mamma, c’è il lupo! ¶ – Nasconditi
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in granaio: Giricoccola non c’era più. Mandarono a
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dicendo: ¶ Ucci ucci ¶ Qui c’è puzza di cristianucci
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che sono avanzati, se c’è qualcuno in casa
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1956
casa, dalli a lui. ¶ – C’è un povero omino
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1956
che la coperta non c’era più. Allora prese
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1956
bacchetta sul tetto dove c’era Tabagnino pronto a
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1956
l’ultima. ¶ – Ma non c’è più niente da
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1956
come? – fece il Re, – c’è il pezzo più
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1956
andò via con lui. C’era una carrozza ferma
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1956
poco per il palazzo: c’erano stanze addobbate di
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1956
vedere. Dietro il palazzo c’era un bel giardino
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1956
era pieno d’animali. C’erano cani, c’erano
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1956
animali. C’erano cani, c’erano gatti, c’erano
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1956
cani, c’erano gatti, c’erano asini, galline e
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1956
colonne. Su una colonna c’era scritto Domanda, sull
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1956
il Principe. – Qui non c’è neanche una capanna
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1956
una cantina. Vediamo cosa c’è in queste casse
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1956
presentò al Re che c’era lì, per vedere
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1956
cameriere: – Sai mica se c’è un palazzo da
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1956
chiamò l’Intendente. ¶ – Che c’è di nuovo, Sacracorona
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porta di ferro. Entrò: c’era un signore. Gli
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1956
Puoi andare di là: c’è una sala con
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1956
una gran tavola imbandita. C’era da mangiare per
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1956
prendere la scatola, e c’erano dentro ossa di
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1956
Omo morto ¶ Una volta c’era un Re e
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1956
entrò e chiese: – Chi c’è qua? ¶ Nessuno le
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1956
ragazza andò in cucina: c’era la pentola che
200
1956
in una stanza dove c’era un uomo morto
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1956
disteso. Vicino ai piedi c’era un cartello con
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1956
e s’accorse che c’erano i regali. ¶ Allora
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1956
e Scorzo ¶ Una volta c’era marito e moglie
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1956
niente. Allora comprese che c’era stato un tradimento
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1956
una panca dell’osteria c’erano Pomo, Scorzo e
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1956
metà pelato che non c’era più neanche un
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1956
al palazzo del Re. C’era la figlia del
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1956
sentì che a palazzo c’era corte bandita di
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1956
ci fosse una carrozza. C’era una botte invece
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1956
tutto quello di cui c’è bisogno in un
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1956
si vede ¶ Una volta c’era una madre con
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1956
cucina, e vede che c’è la pentola che
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1956
credenza e vede che c’è pane, c’è
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1956
che c’è pane, c’è riso, c’è
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1956
pane, c’è riso, c’è bottiglie di vino
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1956
è bottiglie di vino, c’è di tutto, e
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1956
tutto, e dice: – Qua c’è di tutto, io
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1956
una grande sala, dove c’è un armadione pieno
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1956
bella da non dirsi. ¶ C’era una pergola e
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1956
via tutto quel che c’è nel palazzo. Passarono
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1956
era rimasto tutto vuoto. C’era solo una collana
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1956
e disse: – Nonno? ¶ – Chi c’è? ¶ – Sono io, nonno
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1956
in ultimo di tutto c’era un ramo di
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1956
del Re di Danimarca ¶ C’era una volta un
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1956
del Re? ¶ – Non sai? C’è dentro la figlia
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1956
messa in una botte. C’entrò vestita da principessa
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1956
bella giovane, – domandò, – non c’è più? ¶ – Sta poco
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1956
della tal Regina e c’è qui anche il
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1956
la strada di scuola c’era un orto con
230
1956
e tutti quelli che c’erano attaccati sparirono. ¶ Restò
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1956
ad aspettare un altro. C’era un altro Re
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1956
Una notte in Paradiso ¶ C’erano una volta due
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1956
Ma qui in paese c’è solo il pievano
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1956
è andato col Signore ¶ C’era una volta un
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1956
da mangiare! ¶ – Qui non c’è niente, Pietro. Se
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1956
lepre senza coratella… Non c’è neanche nel mio
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1956
veder solo cenere: invece c’era tutto lo strame
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1956
comandare una colazione, ma c’erano delle fragole così
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1956
comandare da bere, ma c’era una fonte così
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1956
l’anello, e non c’era; chiamò i servitori
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1956
cominciò a capire che c’era qualcosa di strano
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1956
In un paese lontano c’era un ladro famoso
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1956
Andarono alla città e c’era il tesoro del
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1956
che sono furbi? Ma c’è anche chi è
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1956
va a vedere. – Stavolta c’è, stavolta c’è
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1956
Stavolta c’è, stavolta c’è! – e trova un
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1956
Portacalcina disse: – Un sistema c’è ancora. Faccia trascinare
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1956
e a piangere. Ma c’era lì Cric, capì
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1956
pianto, e vedono che c’è una donna che
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1956
Monferrato) ¶ 18 ¶ Il Principe canarino ¶ C’era un Re e
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1956
Masche. ¶ – Nella sua stanza c’è una piastrella che
252
1956
un’ampolla, nell’ampolla c’è un unguento che
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1956
Re Crin ¶ Una volta c’era un Re che
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1956
a un’altra montagna. C’era la casa della
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1956
Il vaso di maggiorana ¶ C’era una volta uno
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1956
casa di questa maestra c’era una terrazza piena
257
1956
Di fronte alla terrazza, c’era un poggiolo, dove
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1956
nobile cavaliero, ¶ Quante stelle c’è nel cielo? ¶ E
259
1956
nobile cavaliero, ¶ Quante stelle c’è nel cielo? ¶ E
260
1956
nobile cavaliero, ¶ Quante stelle c’è nel cielo? ¶ – Le
261
1956
nobile cavaliero, ¶ Quante stelle c’è nel cielo? ¶ – Le
262
1956
nobile cavaliero, ¶ Quante stelle c’è nel cielo? ¶ – Le
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1956
Il giocatore di biliardo ¶ C’era una volta un
264
1956
che gli disse: ¶ – Che c’è, lo so di
265
1956
via, là a destra, c’è il suo palazzo
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1956
mezzo a quel boschetto c’è una vasca, e
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1956
bosco. E nel bosco c’erano un uomo e
268
1956
in un bosco, e c’era un uomo e
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1956
in un orto, e c’erano un uomo e
270
1956
Povera bestia, se non c’ero io avrebbe sprecato
271
1956
per tutta la vita. C’era un contadino senza
272
1956
una stanza. Nella stanza c’era solo un letto
273
1956
a quel tacchino che c’è laggiù in cortile
274
1956
e le tre ragazze ¶ C’era tre sorelle, a
275
1956
che pareva senza fine. C’era un vecchio con
276
1956
in riva al mare. C’era un vecchio con
277
1956
prateria. Da una parte c’era un mucchio d
278
1956
pietra per pietra: adesso c’era una pianura piatta
279
1956
casa sua, ma non c’è neanche più la
280
1956
nelle mie mani, non c’è scampo! ¶ E al
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1956
devoto di San Giuseppe ¶ C’era uno che era
282
1956
vieni dentro. ¶ – Non posso; c’è quello là che
283
1956
Verona) ¶ 29 ¶ Le tre vecchie ¶ C’era una volta tre
284
1956
finestra. ¶ Sotto la finestra c’era il pergolato d
285
1956
principe granchio ¶ Una volta c’era un pescatore che
286
1956
affacciò al balcone e c’era un povero vagabondo
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1956
Re capì che non c’era altro da fare
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1956
Muta per sette anni ¶ C’era una volta padre
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1956
gabbia, ma guarda che c’è una vecchia che
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Il naso d’argento ¶ C’era una lavandaia che
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lasciata andare subito, ma c’era quel naso d
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1956
d’un incendio. – Cosa c’è laggiù? – chiese la
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La ragazza pensò: «Qui c’è qualcosa sotto!» e
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fuoco e al fumo c’era pieno d’anime
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1956
Lucia gli disse: – Qui c’è il sacco della
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1956
pelle la furbizia che c’è nel vino e
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1956
e la resistenza che c’è nel ferro. Dopo
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1956
come a Pocapaglia non c’era in nessun posto
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1956
sprangate. Intorno al cortile c’erano seduti i soldati
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1956
una sedia di velluto, c’era il Conte, con
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1956
bestie andando nel bosco c’è la Maschera Micillina
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1956
nei cespugli; e poi c’erano quelle impronte di
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1956
al piede dell’albero c’era una vecchiettina. – Cosa
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1956
in un luogo dove c’era un forno. E
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1956
era un forno. E c’erano tre donne che
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1956
a un luogo dove c’erano tre cani mastini
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1956
ragazzine, volle vedere cosa c’era nella cassetta. L
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1956
albero di pero e c’era la vecchiettina con
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soglia del palazzo reale, c’erano le serve, il
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1956
giorno in casa non c’era nulla da mangiare
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1956
persuasero il padre che c’era qualcosa sotto, ed
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giardino del Re, e c’era il figlio del
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1956
del Re vide che c’era nato un melograno
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1956
che guardasse in terra: c’era pieno di perle
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1956
lavoro. In quella città c’era un Re che
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1956
di quel ruscello, perché c’è un serpente che
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1956
finestre del Re, e c’era sua figlia affacciata
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pecore gli vennero dietro. ¶ C’era l’erba alta
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1956
schiacciò per vedere cosa c’era dentro. Dentro c
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1956
c’era dentro. Dentro c’era una chiave di
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1956
altra testa di serpente. C’era una chiave d
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che sposò una rana ¶ C’era una volta un
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1956
il Re disse: – Non c’è dubbio; sarà re
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cavalli bianchi e dentro c’era una ragazza bella
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1956
aperse uno scrigno dove c’era la foglia di
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Il pappagallo ¶ Una volta c’era un mercante che
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1956
casa la figlia, perché c’era un Re che
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1956
racconterò una bella storia. C’era una volta un
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1956
letto, e vide che c’era una botola. Scese
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1956
servitore e disse che c’era una vecchia che
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1956
un’altra città dove c’era il figlio del
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1956
Monferrato) ¶ 16 ¶ I dodici buoi ¶ C’erano dodici fratelli che
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1956
fratelli. In casa non c’era nessuno; e la
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1956
nessuno nel bosco, perché c’era pieno di streghe
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1956
lì vicino. Nel casolare c’era una vecchia che
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1956
fratelli non vogliono. ¶ – Non c’è bisogno che apri
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1956
eccezionale riuscita poetica, il C’era una volta… di
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1956
ogni fiaba del volume c’è tra parentesi un
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1956
Apuleio (secolo II d.C.), e vivo fin qui
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orali dall’Oriente; non c’è dubbio che si
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1956
più suggestive, ma non c’è un forte divario
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1956
camberieri gli dissano se c’era modo d’impiegarsi
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1956
casa. Arrisponde il camberieri: – C’è un omo a
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1956
legge d’armonia. Non c’è qui quel continuo
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1956
senza terra né lavoro c’è il pescatore disgraziato
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1956
regale ed il sovrannaturale. C’è la fiaba contadina
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1956
e medievalista DOMENICO COMPARETTI (1835-1927) c’è molto materiale toscano
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1956
già pronto, che non c’è che da stampare
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Pigorini-Beri). Della Romagna c’è una buona ma
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raccolta sarda, ma non c’è gran che d
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italiane ¶ 1 ¶ Giovannin senza paura ¶ C’era una volta un
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1956
lume. In un sottoscala c’era una porticina. ¶ – Apri
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1956
aperse con una spallata. C’era una scaletta a
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1956
stata una pietruzza. ¶ Sotto c’erano tre marmitte d
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1956
una notte e non c’era posto sulla terra
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1956
il primo. Sul molo c’era anche Baciccin Tribordo
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1956
allo scoglio. Nello scoglio c’era una caverna e
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1956
In fondo alla caverna c’era legata una bellissima
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1956
perché aveva sentito che c’era un uomo sullo
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1956
volta che le tirava c’eran dentro muggini, storioni
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1956
e la triglia non c’era più. Il gabbiano
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salva, e sul molo c’era la banda che
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1956
bastimento a tre piani ¶ C’erano marito e moglie
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1956
un’istruzione. E qui c’è una lettera che
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1956
in quell’altra. Non c’era né casa né
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alta come una chiesa c’era un immenso mucchio
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1956
verde dalla bile. – Cosa c’è in quel barile
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tre figlie da marito. C’era un giovane che
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tempo oltre gli sbirri c’erano anche le donne
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1956
che servivano per quando c’era da arrestare una
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di ponente) ¶ 5 ¶ E sette! ¶ C’era una donna con
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1956
ti sposo. ¶ Nella stanza c’erano anche bei vestiti
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1956
il cervello: macché, non c’era verso che se
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1956
raccontava storielle, ma non c’era nulla da fare
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Corpo-senza-l’anima ¶ C’era una vedova con
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Giuanin, visto che non c’era modo di fargli
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cammino. ¶ Finito un bosco c’era un lago e
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Il danaro fa tutto ¶ C’era una volta un
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a far testamento. Non c’era più speranza: la
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che non cresceva mai ¶ C’era una volta un
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1956
disse sua madre, – non c’è altro da fare
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e su questo ponte c’era una donnina che
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1956
un altro ponte e c’era un’altra donnina
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1956
in un torrente dove c’era un uomo che
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1956
terza giarra a sinistra, c’è un balsamo che
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1956
il libro: «Torna indietro», c’era scritto. – Finalmente! – gridarono
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che viveva di vento ¶ C’era a Messina un
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lo sa vossignoria che c’è la figlia della
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la bocca, e non c’era verso di convincerlo
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rimase a bocca aperta, c’erano i dobloni da
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avuto!» Ma ormai non c’era niente da fare
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1956
racconta a lorsignori che c’era una volta e
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1956
era una volta e c’era un Re e
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1956
della Regina vide che c’era un bellissimo neo
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1956
La giovane entrò: non c’era anima viva. Vide
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mezzo diroccato ed entrò. C’era già un altro
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mezzo diroccato. Entra, e c’erano due Re seduti
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In mezzo alla stanza c’era un fanale. E
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1956
Senti, – disse il fanale, – c’era un Re che
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affidò la sua bambina. C’era uno schiavo che
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le hanno fatto. E c’è il medico che
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1956
E ripeteva al padre: – C’è tempo, padre mio
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disse lo Speziale, – qua c’è una bellezza rara
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da me in spezieria c’è un pittore, che
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detto la Reginella? ¶ – Sa, c’era sua suocera, e
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mucchio d’affari che c’erano in sospeso, e
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perché in Spagna non c’è nessuno che scriva
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suoi occhi! ¶ – Perché? Che c’è? ¶ – Che c’è
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Che c’è? ¶ – Che c’è? Tutti i giorni
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tutte le virtù. ¶ Ma c’era lì anche il
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Ordine di Re, non c’era da discuterlo. Il
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noi. ¶ Fuori del Palazzo c’era il Bracciere che
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disse ai soldati. – Che c’è? ¶ – Grazia, Maestà, e
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1956
volta si racconta che c’era un Re di
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Palermo) ¶ 161 ¶ Rosmarina ¶ Una volta c’era un Re e
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i loro sbuffi. ¶ – Che c’è di nuovo in
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sta appassendo. ¶ – E non c’è modo di salvarla
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ne andò a Palermo. C’era una ragazza a
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averne uno uguale. Ma c’era il patto di
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ne accorse: – Rosina, che c’è? Qualcosa che va
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di Diavolozoppo: – Che? Che c’è? Ah, sì, sì
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a scongiurarlo: ma non c’era verso. Ormai il
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figli dei tre mercanti ¶ C’erano una volta tre
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in mezzo al quale c’era una gabbia di
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1956
parlare non potevano, perché c’era un Gigante che
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ruppero le corde. «Se c’è qualcuno di voi
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porse. Vicino alla porta c’era un basamento di
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di fame tutti, non c’era altro da fare
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sentii aprirsi la porta. C’era il locandiere con
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finestra». Sotto la finestra, c’era un gran burrone
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ragazza colomba ¶ Una volta c’era un picciotto, disperato
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picciotto. ¶ – Niente. Con me c’è da lavorare solo
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Una volta a Messina c’era una madre che
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nel mare di Messina c’era uno mezzo uomo
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nuotando. – Cola! – gli disse. – C’è il Re di
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e in certi punti c’erano anche sorgenti d
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l’aveva visto, perché c’era una colonna di
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di guardia, e quando c’era la corrente che
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come un morto. ¶ – Che c’è, Cola? – chiese il
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Cola? – chiese il Re. ¶ – C’è che sono morto
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Gràttula-Beddàttula ¶ Una volta c’era un mercante con
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mia, – disse il padre, – c’è la pena di
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scherza. ¶ – E io che c’entro? Chi volete che
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sapessi che bella festa. C’era una bella signora
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volta si racconta che c’era sette figlie tutte
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forno; vicino allo scopazzo25 c’è una vecchia strega
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e aprì lo scatolino. C’era dentro un palmo
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tutte le comodità; ma c’era quel pensiero della
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Palermo) ¶ 150 ¶ La serpe Pippina ¶ C’era una volta un
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pertugio sotto la paglia: c’era una giarra piena
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a casa sua non c’era più un soldo
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queste ricchezze di Baldellone c’erano davvero: e mandò
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tanto di guardaportone. Entrò: c’erano stanze d’oro
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si racconta, Signori, che c’era una volta a
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sorta di libri, non c’era chi le stesse
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da Caterina la Sapiente, c’è scuola franca. ¶ Ci
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tornò a casa. – Caterina, c’è il Reuzzo che
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il Reuzzo disse: – Non c’è bisogno di gente
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Inghilterra e l’indomani c’era il matrimonio. Caterina
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Vieni a vedere se c’è qualche gioia che
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Palermo) ¶ 153 ¶ La colomba ladra ¶ C’era una figlia di
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1956
In mezzo al bosco c’era una casetta solitaria
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sognare. A una finestra, c’era affacciata questa ragazza
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correre ad aiutarla ma c’era stato quell’ordine
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Affacciatevi, Maestà, – le dissero, – c’è là sotto il
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di ceci e fave ¶ C’era una volta a
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fuori Porta Sant’Antonino. C’era una fila di
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fortuna. ¶ Arrivato dove non c’era più niente da
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giro dei quartieri: dappertutto c’erano gioielli, pietre preziose
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vestita di verde non c’era più: era sparita
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Invece il bel palazzo c’era sempre ed era
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la tempesta. ¶ E se c’era bonaccia: – No, ché
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la rete e non c’era neanche un pesciolino
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tirò la lenza e c’era attaccato un pesce
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terra, aperse il libro. C’era scritto: «Proprio nel
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Pidduzzu guardò nel libro. C’era scritto: «Prenditeli». Chiamò
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ci misero, a caricare. C’erano ventiquattro statue d
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al giorno. Sul libro c’era scritto: «Lascia le
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il libro, ma non c’era scritto niente. Finalmente
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di nuovo: «In mezzo c’è una botola; sollevala
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butta un tarì dove c’era la radice: così
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dietro ai cristalli non c’era Filo d’Oro
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in casa dell’Orca c’era tutto il pericolo
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Entrò piena di paura. C’era la stanza del
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Dice che una volta c’erano due fratelli. Uno
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aperse e lui passò. C’era una scala che
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suoi figli ¶ Una volta c’era un Re e
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misero nome Carola: non c’era nessuno al mondo
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curiosità di vedere cosa c’era dentro. Ma come
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perché nella sua stanza c’era una banda di
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a mano ¶ Una volta c’era un Re, sua
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lontani. ¶ Tra questi regnanti c’era anche una Regina
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porta s’aprì, e c’era un vecchio con
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a vendere quel che c’è dentro. Se non
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La tacchina ¶ Una volta c’era un Re e
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non posso passare, perché c’è la guardia… Chiamerò
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tacchina! – Aperse la botola: c’era una scaletta. – Ora
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scavare, e in fondo c’era una scala, sono
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un sotterraneo e là c’era questa roba. ¶ – Ma
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suo amore e disse: – C’è una povera di