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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «caffè»

nautoretestoannoconcordanza
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affanna a preparargli il caffè. ¶ Ma deve subire in
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scorto il vassoio del caffè, immancabilmente dà in un
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e bacchetta… ¶ Un secondo caffè sibila nell’angolo della
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sullo stoppino, versa il caffè, pensa a cosa ha
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camorristi, burocrati… ¶ Beve il caffè, squadrando dall’alto i
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L’appuntamento era al caffè Greco. ¶ «Perché proprio qui
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Questo è l’unico caffè di Roma dove hanno
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perse al ristorante, nei caffè, a tenerci una compagnia
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hai già preso un caffè?» domando. ¶ Annuisce senza più
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lo sbruffone romano al caffè coi tuoi amici diventati
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viaggio. ¶ «Se vuoi un caffè…» dico. ¶ Scuote la testa
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avrai bisogno di un caffè» la sento dire. ¶ «No
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persino una farmacia, due caffè, senza sfiancarli con l
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metto la saccarina nel caffè?” s’era spazientito il
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di giunco erano i caffè, qualche superstite bicchiere di
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nelle coperte riscaldano eterni caffè e il profilo del
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panni ammucchiati, tostature di caffè, genziana, e percepivi improvvisi
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La sfuriata per il caffè dell’altro giorno! Come
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una volta tanto un caffè vero e non quelle
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vissuto a spaghetti e caffè… E adesso mi toccherà
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sola, due etti di caffè a quel che costano
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straccamente abbandonato in un caffè, o con nastrini di
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scatole delle sardine, del caffè. Lo stagno colato a
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diceva…” borbottava Caterina versando caffè d’orzo da una
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sono ricchi, bruciano il caffè e il grano quando
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a bruciare grano e caffè, a lastricare chilometri di
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strade scaricando sacchi di caffè verdognolo, e ne sentivo
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Cuneo… È pronto il caffè?, almeno vado a versarlo
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perduto, anche i dolci caffè gustati nelle nitide notti
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dopo avermi offerto un caffè, per la terza volta
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uno scherzo… Adesso il caffè l’hai preso, il
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aveva insistito per quel caffè, dal bar aveva scoperto
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corsi a bere un caffè caldo, in gran fretta
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far rissa in qualche caffè o in un bordello
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tasca, le ombre del caffè si ingarbugliavano in un
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siamo fermati in quel caffè hai telefonato: all’albergo
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solo voglia di un caffè, un’insegna lontana nell
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opachi di luce dai caffè macchiano all’improvviso l
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Ancora un bicchiere al caffè della stazione, ed era
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ora beviti un ricco caffè, un signor caffè…». ¶ Sappilo
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ricco caffè, un signor caffè…». ¶ Sappilo, Lu: vorrei uscire
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partite a carte al caffè, la passeggiata festiva con
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alla stazione. ¶ Rasentammo un caffè, fitto di facce dietro
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simpatici e concordi al caffè, durante il passeggio e
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mi venne incontro al caffè, facendosi largo tra i
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giù in spalla, al caffè, glielo sbatterei sul biliardo
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vedo dall’angolo del caffè, il tuo corpo muove
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la tua tazza di caffè nero, un’arancia spremuta
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l’odore tiepido del caffè, la vernice posata sulla
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Lu, siediti, bevi il caffè, scompiglia il mazzo di
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da Roma, entri al caffè, e subito mi trovi
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all’interno. ¶ «Anche al caffè, tutto come sempre…» continua
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alla prima occhiata, al caffè…». ¶ «Ma come è possibile
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alla sera, va al caffè con un Talleyrand o
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casa… Alle otto, al caffè». ¶ «Oddio, ma cosa borbottate
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ispidamente contratta. ¶ «Scaricami al caffè…» suggerisce Francesco. ¶ Rallento al
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fino alla porta del caffè, il cane lo segue
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gradini d’ingresso del caffè. ¶ «Ho soltanto più paura
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già m’aspetta al caffè. ¶ Tutto ciò che Lu
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di quelli che al caffè, al ristorante, sempre lungamente
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Francesco, ci aspetta al caffè, e domattina saremo senz
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porta a vetri del caffè. ¶ «Per piacere, non fermarti
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rifiuta senza guardarmi. ¶ Il caffè è buio, con freddi
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sono anche divertito». ¶ «Due caffè» ordina lui, scontroso, i
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appoggia le tazzine dei caffè sul marmo e aggiunge