Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

o quelli nati nei campi». ¶ «Campi?» chiesi allarmato. ¶ «Sì

quelli nati nei campi». ¶ «Campi?» chiesi allarmato. ¶ «Sì, i

chiesi allarmato. ¶ «Sì, i campi clandestini, dove portavano i

uno dei più famigerati campi di concentramento clandestini della

torture». ¶ Era uno dei campi clandestini gestiti dalla polizia

per sparire e nei campi, per loro, il trattamento

loro. ¶ Altri finirono nei campi solo perché erano ricchi

l’argentino. «Tornando ai campi, ogni mercoledì si faceva

per desaparecer». ¶ «Come nei campi di sterminio nazisti, in

cadaveri. Dato che i campi erano clandestini, non poterono

dalle razzie, in alcuni campi vennero allestite officine, dove

le patotas e i campi clandestini per “battere” la

mercoledì “facevano pulizia” nei campi clandestini (nel gergo dei

stava in uno dei campi clandestini nei dintorni di

erano alcuni sopravvissuti dei campi clandestini. Come sempre domandammo

che nel gergo dei campi significava “Stanno per ammazzarci

altri sarebbero finiti nei campi... La verità è che

Così non finirono nei campi clandestini. I partiti fratelli

dalla scoperta che i campi clandestini erano abitualmente frequentati

paura di finire nei campi... E noi resuscitati servivamo

il più terribile dei campi. «Basta storie di desaparecidos

attivisti laici finirono nei campi clandestini o assassinati per

dovere. E così nei campi c’erano militari che

c’erano tre importanti campi clandestini, La Casita, Arana

comandi interforze, allestiti i campi clandestini, addestrato il personale

quando vennero inaugurati i campi, per evitare che qualcuno

illegale chiuse definitivamente i campi, sbarazzandosi degli ultimi ospiti

già al lavoro nei campi» iniziò a raccontare, «sua

esercito bombardava spesso i campi nelle retrovie...». ¶ Parlai per