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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «ch»

nautoretestoannoconcordanza
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terra né delle ossa ch’io possa dire «Ecco
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i noccioli. Voleva dire ch’era tutto finito. La
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anni fino alla leva, ch’ero stato servitore alla
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è soltanto il guaio ch’è un cattivo padrone
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smettere. Mio padre diceva ch’è meglio il vizio
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Nuto gli disse ridendo ch’ero uno che gli
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non sarebbe ripassato. Sapevo ch’era vedovo, gli era
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cane si avventò), dissi ch’io su quell’aia
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di Cinto quell’anno ch’era morta Mentina, quando
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che gli altri figli ch’eran morti soldati erano
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a stagionare, quest’anno ch’era cosí asciutto. Lui
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viene? ¶ Allora gli spiegai ch’ero passato per caso
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Mi venne in mente ch’era un po’ come
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degli altri. Mi raccontò ch’era vecchio e troppo
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stato ben lieto. Sapeva ch’ero stato da altri
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c’era di bello ch’era la punta della
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ai mezzadri. Gli dissi ch’era tardi, ch’ero
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dissi ch’era tardi, ch’ero atteso in paese
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Si sentiva? ¶ – Altroché. Dicono ch’era piú forte del
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Mi ricordai la delusione ch’era stata camminare la
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far ricerche. Gli risposi ch’ero già stato in
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sua madre quell’inverno ch’era morta. ¶ Andai invece
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in quel mare grigio ch’era la pianura – una
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bambini – in quel deserto ch’era casa loro, dove
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donnetta con gli occhiali, ch’era sorella del segretario
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si mise a gridare ch’era disposta a andarci
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collo, il pretore concluse ch’erano meridionali. Dichiarò «sconosciuti
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davanti alle Ca’ Nere, ch’era stata fatta senza
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ne ha mai fatte, ch’io sappia. ¶ – Al vostro
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morti, per i vivi ch’erano ancora in pericolo
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Gli gridò dalla finestra ch’era scemo a pigliarsela
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Emilia. Quella sera mangiammo ch’era già scuro, alla
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braccianti dicevano a me ch’ero uno come loro
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andava e veniva. Cirino, ch’era un servitore come
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come me, teneva conto ch’ero soltanto un ragazzo
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rotta. Guardai la stanza ch’era cosí piccola, cambiata
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la vecchia. Mi rispose ch’era vecchia e parlava
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e correva, voleva dire ch’io ero già da
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colori. Cosí, certi giorni ch’ero nei beni, nelle
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chiedere a Nuto capii ch’era per quelli che
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dai vagabondi; lui diceva ch’era come la guerra
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tornò a notte tardissimo, ch’io dormivo da un
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stagione di Nuto. Adesso ch’era giovanotto e suonava
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e cominciato a maledire, ch’ero anch’io come
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mai stato». ¶ Teresa sapeva ch’ero figlio bastardo e
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è il tuo sangue ch’è cosí. Sei figlio
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Langa. Io dicevo ridendo ch’ero figlio di un
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Rosanne era una maestra ch’era venuta da chi
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altri bastardi. ¶ Adesso sapevo ch’eravamo dei miserabili, perché
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sulla costa. Diceva soltanto ch’era stata dura – a
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la mia ragazza, capii ch’era proprio bastarda, che
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fosse messa in mente ch’io potevo servirle non
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dal cancello della scuola, ch’era una brava studentessa
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rideva e mi disse ch’erano i dollari e
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non dovevo dir niente, ch’era tutto deciso, che
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tasche del sor Matteo ch’era roba loro. L
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chiamavano bambú. Tommasino diceva ch’era un parco, che
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tornate con dei mazzi ch’erano piú belli dei
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e la Serafina dicevano ch’era meglio la grandine
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era Irene, perché diceva ch’era un uomo falso
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il sor Matteo, – direi ch’è un ignorante. L
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esempio, quelli del giorno ch’ero rimasto io solo
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dava calci, noi dicevamo ch’era il sangue di
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la cravatta, ma capivo ch’ero arrivato troppo tardi
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Poi ripassò, le dissi ch’ero arrivato. Lei mi
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guardato meglio quella sala ch’era piú bella di
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lo so; una volta ch’ero passato pedalando da
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che Cesarino le piace, ch’è l’uomo che
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pena. Se non fosse ch’ero soltanto un garzone
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sembrava un cane. Vidi ch’era un ragazzo: zoppicava
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correva incontro. Mentre capivo ch’era Cinto, fu tra
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mettessero dentro. Si seppe ch’era andata a consigliarsi
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e l’Emilia sentí – ch’era stato in Inghilterra
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Lugli finí. Si seppe ch’era scappato lasciando dei
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la calmò, le disse ch’era stata una malattia
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niente, ma si capí ch’era in calore, le
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erede era lui solo, ch’erano in molti, che
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ragazzo scavezzacollo nei boschi, ch’era il figlio naturale
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a Silvia, a loro ch’erano signore e non
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seria, disse a Irene ch’ero un bel giovanotto
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dei boschi. La gente ch’era al Buon Consiglio
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chiesa. Dissi a Nuto ch’ero venuto con Irene
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fecero leccare a Laiolo ch’era nero come una
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la mia ragazza. Dissi ch’ero stato con Nuto
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moglie di Nuto protestò ch’erano già in troppi
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mi sedetti sul trave, ch’era ancora lo stesso
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anche per Santa. Nuto, ch’era sempre a Canelli
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lei non rischiava nulla, ch’erano vecchie conoscenze vigliacche
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padrone del cinema disse ch’era entrata una pattuglia
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strada d’oggi. Camminammo ch’era già notte, non
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Cuneo, uno in gamba ch’era stato anche in