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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Cesare Abba, Cose vedute, 1912

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1912
Un uomo come me, che non ha mai perduto
2
1912
mai perduto una messa, che ha digiunato le vigilie
3
1912
Ebbene chiamate il diavolo che mi porti via, o
4
1912
quel po' di luce che già si faceva, gli
5
1912
me; ma vi giuro che Nunzia ed io siamo
6
1912
croce è proprio detto che io deva morir disperato
7
1912
deva morir disperato! Giurate che era Nunzia...! ¶ - Era Nunzia
8
1912
Era Nunzia. E ora che lo sapete, finitela di
9
1912
qui, so io quel che dico! Andate giuramento falso
10
1912
avrebbe giunto. ¶ Nunzia restò che pareva non aver più
11
1912
è tranquillo. ¶ Nunzia notava che i carabinieri non parevano
12
1912
alle volte i birbanti... Che sanno loro se uno
13
1912
medico, da quel medico che so io solo. Sarebbe
14
1912
via erano già lontani che si sentivano ridere e
15
1912
e dir tra loro che Biagio era briaco. ¶ Nunzia
16
1912
consolò un poco vedendo che certo non si mettevano
17
1912
il forestiero, per dire che non le pareva bene
18
1912
povera giovane. ¶ - Tornerà, tornerà che è galantuomo; non temere
19
1912
badò a fare quello che aveva detto lui; il
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1912
il bastone di pruno che aveva lavorato colle proprie
21
1912
ci ha portato disgrazia! Che hai tu, Nunzia, che
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1912
Che hai tu, Nunzia, che sembri un avemaria infilzata
23
1912
stare, povera figliuola; vuoi che balli quando ha il
24
1912
poi dentro, alla figliola che seduta sur una panca
25
1912
quanto vuoi! Eh quelle che han voglia di maritarsi
26
1912
ore, poi un momento che pose gli occhi in
27
1912
si rivoltò tutta stupita - "Che è già mezzogiorno?" - disse
28
1912
lui dove sarà? Altro che Pilo, lui! Questo non
29
1912
non sa far altro che tirarmi dei fuscelli, a
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1912
sulle spalle. Lui invece che belle cose mi diceva
31
1912
a un altro; pareva che gridasse sciagura a lei
32
1912
gridasse sciagura a lei, che la vedesse perduta in
33
1912
si cacciò nel sentiero che menava giù al laghetto
34
1912
frescura del bagno. Pensava che qualcuno vedendolo avrebbe dato
35
1912
erano pensieri di traverso che andavano e venivano; il
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1912
ch'essa era vicina, che a chiamarla con un
37
1912
in chiesa, e credeva che ci fossero stati davvero
38
1912
forestiero! Egli aveva detto che l'America era grande
39
1912
Ho trovato dei luoghi che neppur Dio ci vedrebbe
40
1912
Ma prima mi giuri che non anderà mai via
41
1912
se ne andarono. Vede che don Teobaldo non fece
42
1912
piè d'una roccia che dalle fenditure gittava delle
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1912
fenditure gittava delle pianticelle che parevano animali strani. Seduti
44
1912
dirsi; non sapevano neppur che pensare. Si guardavano, si
45
1912
più senso del tempo che passava, passava: un momento
46
1912
passava, passava: un momento che un cucculo venne di
47
1912
la voce di Anna che chiamava "Nunzia!" si strinsero
48
1912
lasciami andare: non senti che par disperata? ¶ E la
49
1912
porta vicino a Nunzia che gli bisbigliò: Non abbia
50
1912
seguitava Nunzia a Pellegro che era lì, non ancora
51
1912
ben rifatto dalla paura che quel vocione fosse stato
52
1912
vecchio, buon anima sua; che mi aiutò lui, mi
53
1912
tiri fuori la giumenta, che non voglio farmi pigliare
54
1912
sentir scioccherie quassù! ¶ Mentre che Anna metteva nella cesta
55
1912
di traverso. Si vedeva che avrebbe voluto un appicco
56
1912
anzi, fattosi avanti, diceva che, essendo omai sera, se
57
1912
si sentiva la pentola che Anna levava dal fuoco
58
1912
le scodelle alla madre che col cucchiaione dava dentro
59
1912
austero, quasi contandole, mentre che si imbucavano nel pollaio
60
1912
si affacciava una lunaccia, che pareva bolsa. ¶ - Chi dormirà
61
1912
ci si sta meglio che nel letto. Bene: ci
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1912
lui, su pel sentiero che menava a un varco
63
1912
portavano i morti, quelli che non credevano come voi
64
1912
farsi pigliare dai corvi che si levavano a nuvoli
65
1912
via ogni cosa. Voi che non credete, ve la
66
1912
schioppo, troverete tre rocce che sembrano case, un laghetto
67
1912
mezzo, una palancola alta che par fatta d'ossa
68
1912
di morti. Badate bene che se vi capita male
69
1912
già profondo; voleva chiamarlo che se ne tornasse indietro
70
1912
diavolo? No, era Nunzia. ¶ - Che vuoi tu qui! - urlò
71
1912
levandosi. ¶ - Nulla nonno; temevo che vi capitasse disgrazia. ¶ - Sentilo
72
1912
tu hai paura? ¶ Giunsero che Pellegro si balloccava come
73
1912
dall'ombra della palancola che biancheggiava in alto, tutta
74
1912
in giù tanto sbigottito, che neppur s'accorse del
75
1912
come pauroso di qualcuno che lo inseguisse; pensava che
76
1912
che lo inseguisse; pensava che come quel giovane non
77
1912
tutti i dintorni; peccato che non fosse stato al
78
1912
Sulla porta non trovarono che Anna. Rifatta la stalla
79
1912
con le due donne, che non osarono aprir bocca
80
1912
credettero...; non come adesso che sin don Teobaldo... Basta
81
1912
d'una fiumana piena che passasse rombando sotto le
82
1912
orecchio a una buca che desse nell'eternità. Chiudeva
83
1912
si sentiva più desto che mai. Quei suoi figli
84
1912
una voce d'amico che gli venisse in aiuto
85
1912
non ci avevo pensato! Che quell'amico, cheto, cheto
86
1912
ladro ai carabinieri, lui che non aveva paura neppur
87
1912
tastoni la prima roncola che gli capitò sotto mano
88
1912
gridò Pellegro, come uno che si desti improvviso. ¶ - Nessuno
89
1912
basso: ¶ - L'avete veduta? ¶ - Che cosa? ¶ - Non l'avete
90
1912
lui! Via, finiamola. Ditemelo, che tanto l'ho capito
91
1912
cosa vi costa? Volete che io viva così, con
92
1912
mortali? Mi avete detto che streghe non ve ne
93
1912
cos'erano quelle tre che ammazzai, cos'è quella
94
1912
ammazzai, cos'è quella che ho vista qui... quella
95
1912
ho vista qui... quella che era con voi...? ¶ - Ma
96
1912
Se mi avessero detto che al mondo c'è
97
1912
quel momento, pel sentiero che veniva dalle fondure, spuntavano
98
1912
boschi. ¶ Il vecchio credè che guardasse le mucche e
99
1912
di bestie come queste che qui, ne avete ne
100
1912
Adesso vi dico di che paese siete. Ho capito
101
1912
Romagnolo, quasi. ¶ - È vero. Che buoi, che buoi, figlioli
102
1912
È vero. Che buoi, che buoi, figlioli, da quelle
103
1912
parti. Han delle corna che vi starebbero su de
104
1912
su de' pagliai. E che terre, che campi! A
105
1912
pagliai. E che terre, che campi! A vista d
106
1912
Per uno di noi che fece una carezza a
107
1912
fiero Pellegro. - Per Dio! che mi vien voglia di
108
1912
Ma si? - disse Anna che già si era spaurita
109
1912
messo a una sorte che potrei anche aver bisogno
110
1912
pronta pietà di Anna, che, come fan tutte le
111
1912
in America, nel momento che quella bella fanciulla era
112
1912
il marito di Anna che poco prima si era
113
1912
lì contento anche lui! Che quella ragazza non fosse
114
1912
La ragazza era lì. Che sangue felice in quelle
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1912
quelle carni del viso che le si accese un
116
1912
il giorno. Delle statue che parevano lei, egli ne
117
1912
un po' di cena, che qui l'amico non
118
1912
me la marra! Vedrete che zolle. ¶ Risero quei tre
119
1912
zolle. ¶ Risero quei tre che parevano in gloria. Bisognava
120
1912
in gloria. Bisognava proprio che non avesse mai visto
121
1912
mai visto marra, uno che la maneggiava in modo
122
1912
fosforo, batti ribatti, sagratava che non gli riusciva che
123
1912
che non gli riusciva che l'esca pigliasse. Ma
124
1912
dandogli una manata - via che io non ne voglio
125
1912
sino i boschi! Ecco che ho bell'e fatto
126
1912
si passa, si trova che ha avvallato qua e
127
1912
incarbonita. Avete capito voi che volete imparare? ¶ Così dicendo
128
1912
a dire: - Mi pare che abbiam fatto assai. A
129
1912
da rigovernar la stalla, che domani è festa e
130
1912
scuri e si avviarono che parevano gente felice. Pellegro
131
1912
fanciulla. ¶ Ma nel bosco che era stato delle streghe
132
1912
lati aveva delle piante che manco in quattro le
133
1912
avevano addosso tanta borraccina che parevano orsi: alcuni spaccati
134
1912
n'erano di quelli che furono stregati da me
135
1912
servirvi! ¶ Avete a sapere che già da un mese
136
1912
fretta la stanga. Tremavo che mi entrassero in casa
137
1912
Mi dicevano delle sconcezze che mi facevano vergogna, mandavano
138
1912
vergogna, mandavano delle voci che pareva morissero d'amore
139
1912
moglie in letto. Fortuna che dormiva. Che feci? Misi
140
1912
letto. Fortuna che dormiva. Che feci? Misi nello schioppo
141
1912
un chiaro di luna che pareva mezzodì. Eppure era
142
1912
Tremavo. Ma un momento che mi vennero tutte e
143
1912
schioppettata cosi grande! pareva che tutti questi monti venissero
144
1912
goccia di sangue. Dicono che le streghe non ne
145
1912
in chiesa. Mio suocero che disertò ai tempi di
146
1912
antiche d'un castagneto, che quando era stato abbattuto
147
1912
guardi, signor soldato. ¶ - Madonna che schifezza! - esclamò Pellegro alzando
148
1912
alzando il bastone: - ma che biscia è quella che
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1912
che biscia è quella che ha le zampe nella
150
1912
un po' di sole che passava tra le fronde
151
1912
mazzate stroncò la biscia che si torse rabbiosa e
152
1912
di stupore, quei due che passarono oltre, senza far
153
1912
là; - disse Anna - quello che fa le zolle è
154
1912
profenda: - disse il vecchio che vide di sottocchio la
155
1912
disertore. ¶ - Come? Sa già che si chiama Anna? - mugulò
156
1912
marito della donna. ¶ - Sento che foste disertore anche voi
157
1912
noi, animo. Andiamo, figlioli, che se ci riesce voglio
158
1912
se ci riesce voglio che diamo fuoco alla carbonaia
159
1912
prima delle ventiquattro. ¶ Mentre che andavano tutti e cinque
160
1912
orecchi capì; e pensando che tutto il mondo è
161
1912
mondo è paese, e che di quella donna c
162
1912
disse: ¶ - Dunque nel tempo che quel bosco là era
163
1912
proprio le streghe? ¶ - Tanto che non furono abbattuti i
164
1912
non le vidi, io, che nella mia gioventù ne
165
1912
di tre... ¶ - Vi dico che ammazzai tre streghe! - disse
166
1912
lo guardò, per dirgli che non lo pigliasse così
167
1912
pigliasse così a canzonare, che non era un grullo
168
1912
ma conobbe all'occhio che aveva detto di fede
169
1912
non osò neppur chiedergli che narrasse come. Ma il
170
1912
come. Ma il vecchio che era entrato nel suo
171
1912
Erano tre. Gli anni che battevo i boschi, come
172
1912
davano da pensare più che i gendarmi. Di quei
173
1912
Ve n'era una che le compagne la chiamavano
174
1912
pecora lei. Bisognava veder che lana, e sentire che
175
1912
che lana, e sentire che belo! Una notte mi
176
1912
avevo un cane volpino che per la malizia e
177
1912
a un miglio. Ecco che a un crocicchio mi
178
1912
Allora mi fermai. Altro che gendarmi! Dal fondo della
179
1912
cacciatori con delle voci che parevano fischi, li aizzavano
180
1912
Buona caccia! - Allora capii che era la caccia del
181
1912
caccia del diavolo; quella che fanno per dannazione quei
182
1912
per dannazione quei cacciatori che, al mondo, perdevano la
183
1912
tornate a ridere? Bisognerebbe che vi ci foste trovato
184
1912
foste trovato voi, mentre che passata la caccia, mi
185
1912
le zampe della pecora che ritta su quelle di
186
1912
a cavallo" rispondeva quella che avevo adosso... Non morii
187
1912
più fieri di voi che, dagli spaventi presi, morirono
188
1912
Via, non vi turbate, che io non rido per
189
1912
offendervi. - Raccontate così bene che par di vedere: vi
190
1912
piacere: Ma per poco, che la mia idea è
191
1912
volte un vicino, credete che venga a darvi la
192
1912
darvi la buona sera. Che! invece viene a dirvi
193
1912
e sentire all'artista, che è la loro immagine
194
1912
reale, perchè la sola che abbia per noi quel
195
1912
noi quel senso umano che da noi ad esse
196
1912
inutili descrizioni come coloro che vedono soltanto le apparenze
197
1912
non intuiscono lo spirito che le unifica, e ne
198
1912
aura di semplicità omerica che trasvola sulle pagine "Da
199
1912
in quel mirabile libro che ha pochi esempi d
200
1912
solitario. Forse la preoccupazione che prende alcuno dei personaggi
201
1912
delle novelle, di ciò che gli altri penseranno e
202
1912
penseranno e diranno, e che proveniva nell'Abba da
203
1912
sulla condotta del vicino che nei piccoli luoghi, più
204
1912
nei piccoli luoghi, più che nei grandi, si esercita
205
1912
le rivolse agli astanti che gli erano soccorrevoli intorno
206
1912
soccorrevoli intorno: - Oh diranno che io sono un epilettico
207
1912
famiglia e ai giovani che videro i tuoi costumi
208
1912
profondi, parlavano delle voci che parevano di gente lontana
209
1912
le gambe così stroncate, che una rifiatata bisognava darla
210
1912
un pezzo lì piuttosto che altrove, egli non ci
211
1912
egli non ci perdeva; che già, quasi da due
212
1912
nulla. Eppure la vita che si era messo a
213
1912
gran paura dei carabinieri che gli faceva veder lucerne
214
1912
lui. All'ultimo, piuttosto che essere mandato alla catena
215
1912
una bestia ferita? Ma che disgrazia era stata la
216
1912
per parola, delle frasi che fischiavano, tagliavano, suonavano come
217
1912
pelo rosso, quella faccia che neppur il vaiolo l
218
1912
quel bastardo di signore che gli si era sempre
219
1912
si ricordasse di lui, che quanto a rivederlo avrebbe
220
1912
sfumatura tranquilla d'azzurro che tirava il cuore. Doveva
221
1912
pensando forse a quei che erano fuori raminghi; in
222
1912
uomo. Eppoi, quel ramarro che dianzi gli aveva fatto
223
1912
due coccinelle, di quelle che dalle sue parti chiamavano
224
1912
piega, e torna! E che bel prato intorno alla
225
1912
po' su queste vette! Che cosa faranno d'inverno
226
1912
porta una donna. Senti che voce, billi, billi, billi
227
1912
billi, billi, billi... guarda che corsa di galline! Adesso
228
1912
prato. Sentiva la donna che avendolo veduto parlava tra
229
1912
del padrone di casa. Che fosse nata in quei
230
1912
parti; ma a quella che lì come stavano bene
231
1912
vi si vedeva altro che rovine di castelli! ¶ - Venga
232
1912
e pareva non osasse: - Che cosa vuole? ¶ - Nulla. Sono
233
1912
e la donna sorrise. Che denti! Non parve nemmeno
234
1912
mentre si scusò dicendo che il corno non lo
235
1912
desinare ai miei uomini che sono laggiù a fare
236
1912
chiudete? Volevo ben dire che vi fidaste tanto. ¶ - Vedo
237
1912
vi fidaste tanto. ¶ - Vedo che è galantuomo; ma tanto
238
1912
il mio campanile. Prima che ci sposassimo, il mio
239
1912
di cammino... ¶ - Di quelle che fa il lupo? E
240
1912
è più sicuro quassù che in chiesa. Mio suocero
241
1912
di tutti questi appellativi, che sanno un po' tutti
242
1912
sei uno di quelli che non hanno nè letto
243
1912
sua sciocca censura, fa che egli s'incontri con
244
1912
dalle parole del padre, che egli non può sposare
245
1912
non può sposare una che ama perchè è sua
246
1912
rimorso: fuggito Prospero, senza che se ne sappia più
247
1912
la quale aspetta intanto che il vecchio muoia per
248
1912
altre, quel significato morale che sempre possono avere tutte
249
1912
si riportino alla coscienza che sola può giudicarle, e
250
1912
la serva il ragno che non la divora, ma
251
1912
i suoi fini. Il che secondo la natura, è
252
1912
è la giusta punizione che il dottor Crisante s
253
1912
e con la serva che non ne vuole in
254
1912
pecora ingiallita e grinzosa, che dà un senso quasi
255
1912
data del sesto figliuolo che ora gli è nato
256
1912
è nato, 2 settembre 1870, ecco che egli ode i soldati
257
1912
eco in ogni cosa che scrisse: il che se
258
1912
cosa che scrisse: il che se restrinse quasi a
259
1912
intellettuale, giovò ai fatti che ebbero da lui testimonianza
260
1912
sfondo del piccolo dramma che accade nel borgo. Così
261
1912
pagina della tragica novella che prende il titolo da
262
1912
vivi, con dei bottoni che risplendono come stelle:" e
263
1912
esclama la madre dolente che anche la figliuola non
264
1912
Re. E non sa che fu uccisa. Così, mentre
265
1912
ed è circostanza drammatica che accresce l'eloquenza della
266
1912
ricorda) pedagogici e avvilitivi, che, sotto il dispotismo, si
267
1912
non c'erano più che pochi passi, e poi
268
1912
testa, e a terra! che quel tristo domandasse pietà
269
1912
piano azzurro, infinito, tranquillo che doveva essere il mare
270
1912
bianco della vela laggiù... Che dolce smarrirsi!..." ¶ "E che
271
1912
Che dolce smarrirsi!..." ¶ "E che Vanni continuasse a fuggire
272
1912
rassegna e si frena, che nell'altra di chi
273
1912
cose più lievi, sol che avessero attinenza coi suoi
274
1912
forte, per le parole che allora era capace di
275
1912
siano di tale purezza che anche un'ombra fugace
276
1912
il Terenzi, l'amico che muore tisico allo spedale
277
1912
bene e del male che operano nel loro piccolo
278
1912
Essi non pensano di che spasimo son cagione a
279
1912
innocua, benchè si dica che dà il malocchio ai
280
1912
ultimo strazio di Arcangela, che pur così brutta, aveva
281
1912
amata. ¶ "Le campane suonavano che parevano sgomente; i versi
282
1912
nell'intimo di ciò che conduce, per un complesso
283
1912
così immediatamente nelle parole, che le cose sembrano quasi
284
1912
vi era di vivo che la fiammella della lampada
285
1912
fissa come un occhio che guardasse dall'eternità, e
286
1912
vegliasse per tutti, ammonendo che c'è qualcuno che
287
1912
che c'è qualcuno che vive sempre, mentre gli
288
1912
immaterialmente, cioè per quello che, con la loro singola
289
1912
idea di giustizia; tanto che i martiri italiani che
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1912
che i martiri italiani che si succedono dalla caduta
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1912
Italia innominato e disperso, che non combatte, ma attende
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1912
e il più vero che mai un poeta potesse
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1912
illuso. Ma questo romanticismo che afferma una giustizia storica
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1912
nella letteratura con quelli che direi i fratelli d
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1912
di questo romanticismo luttuoso, che è la grande poesia
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1912
dell'Universo; ed egli che nel Medio Evo sarebbe
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1912
spiriti di quest'uomo, che d'altronde contava sì
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1912
a quelle voci intime, che sono sempre le più
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1912
io lo riveggo oggi che non è più. Lo
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1912
ma chi vuol sapere che cuore avesse questo tribuno
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1912
tribuno, legga questa pagina che un giorno mi donò
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1912
Era a questo Reggimento che sette mesi innanzi io
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1912
tutte le splendide illusioni che a vent'anni fan
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1912
mattino, molt'ora prima che la tromba rompesse il
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1912
erano l'unico fardello che doveva accompagnarmi. Più povero
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1912
mortale. Era la somma che mi occorreva, non un
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1912
mano, epperò avrà pensato che io non v'era
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1912
faccio sosta per rammentarmi che visitai l'amico mio
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1912
avviai lentamente sulla strada che mena ai miei monti
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1912
quell'aria già fredda che a buffi frequenti mi
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1912
armonia. Alla solitaria taverna che fiancheggia la strada poco
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1912
guardavo la mia ombra che rapidamente scorreva sul margine
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1912
cento volte un esametro che mi rivelava delle melodie
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1912
e rimpiansi il passato che come folgore mi balenava
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1912
tanti mesi di lontananza, che allora mi parevano tanti
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1912
baciai la sorella mia che a stento poteva parlare
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1912
vidi i suoi capelli che avevano incominciato a incanutire
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spirito militare e cavalleresco che dava al suo viso
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1912
tardi quel cavallo penserà che il suo padrone è
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1912
del tempo, all'adolescente che non è più, e
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1912
non è più, e che visse entro quelle mura
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1912
prima volta Virgilio, e che egli ricordava spesso con
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1912
E giunto a casa che tesoro di note flebili
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1912
il figliuolo s'accorge che il padre è imbiancato
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1912
guarda gli sproni. Pare che con gli occhi fissi
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1912
più soldato. ¶ * ¶ * * ¶ Questa pagina che ritrae sì fedelmente il
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1912
enorme se io dico che la novella "Prendi moglie
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1912
all'Iliade; se non che lo dico non perchè
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1912
delle armonie maritali, vuole che l'orologio della quaglia
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1912
in perfetto accordo, il che non accade mai, c
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1912
gli eroi! ¶ Non è che il dott. Asquini non
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1912
calamità grandi e piccole che posson venire dal matrimonio
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1912
è colpevole di effetti che impegnano la coscienza. Lo
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1912
terzi, cioè di coloro che sono detti figliuoli naturali
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1912
figliuoli naturali, e insieme (che pare una contradizione) illegittimi
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1912
più duramente, bastardi, nome che, secondo il tono, suona
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1912
perchè nessuno, in quello che lasciò scritto, e in
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1912
sè stesso, in forma che gli era connaturale, senza
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1912
e senza quelle orpellature che risplendono più dell'oro
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1912
risparmiarmi le frasi, il che non è facile ai
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1912
è facile ai tempi che corrono. La nudità aitante
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1912
ripenso al mio amico, che mirò sempre, nella vita
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1912
ingegno, anche in quello che gli apportò di logoramento
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1912
del mito, l'uomo che piange e s'adira
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1912
è fratello a ognuno che sortì da natura generosità
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1912
d'affetti. Se non che una simile generosità aveva
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1912
sempre d'offendere quella che credeva la parte immortale
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1912
di quella grande coscienza che accolse, in un'idea
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1912
novembre 1864. ¶ Quel vecchio canto, che oggi si ristampa dalla
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1912
giorni, il fuoco sacro che condusse allora la più
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1912
ferito a Aspromonte, e che mandava a quando a
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1912
d'Austria e Francia, che contendevano ancora all'Italia
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1912
dallo spirito di quello che era detto partito d
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1912
malvoni, i moderati monarchici che volevano si andasse a
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1912
ossequiati da quei garibaldini, che pure dovevano avere da
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1912
irriverenza non fu forse che una vanterìa di quel
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1912
Non c'era giorno che colà nell'osteria di
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1912
Generale come un eroe che fosse uscito dalla fantasia
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1912
umano. Poichè egli desiderava che dopo la rivoluzione italiana
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1912
allora lo Spartaco, tragedia che poi non finì, e
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1912
dall'avvenire tutt'altro che roseo, ma più equo
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1912
tutti". ¶ Illusioni giovanili?.... Quel che volete, ma tutte proprie
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1912
trovo scritto: "Gli anni che passammo a Pisa, saranno
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1912
e a quel modo che io vorrei patire per
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come in quel tempo che egli poi rimpianse, forse
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1912
meno acerbi di quelli che ci sopravvengono in età
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1912
Uomo del nord, più che della nostra gioconda zona
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1912
nè allora s'immaginava che onori funebri non meno
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desio, ma per soggiungere che egli ormai non vorrebbe
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1912
morire ignorando gli eventi che si maturano nel ciclo
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1912
voi negli epici dì che parea la morte, ¶ Tra
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dell'ultime pugne ignorar che poscia ¶ Tormenteranno gli uomini
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uomini, è un pensier che m'angoscia ¶ E ch
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1912
col medesimo cuore sincero che pare si avventi in
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1912
non poter mai obliare che la vita è seria
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cimenti e delle sventure che non gli mancarono, tra
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poi si profondamente commovibile che egli poteva accorarsi anche
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dolore offertagli da cosa che, come si suppone, non
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1912
diceva a tal proposito che udendo da bambino mugolare
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anche l'ultima volta che ci vedemmo, fattasi della
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non quella dei fortunati che possono sempre trovare un
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1912
l'avevano educato prima che egli prendesse le armi
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1912
il suo clima, quello che, prima che sorgesse la
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1912
clima, quello che, prima che sorgesse la nuova Europa
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bambini e di giovini, che schizzava su certi suoi
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1912
suoi foglietti: e, secondo che la gente diceva, li
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di angeli del paradiso che frescava lassù. Per questo
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c'era di vivo che la fiammella della lampada
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fissa come un occhio che guardasse dall'eternità e
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vegliasse per tutti, ammonendo che c'è qualcuno che
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che c'è qualcuno che vive sempre, mentre gli
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1912
silenzio, di quella solitudine che aveva tanto desiderata. ¶ Ogni
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1912
antiche; e gli pareva che proprio non ci fosse
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1912
verso di scansarla, e che lì, su quelle ardesie
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1912
a fare quella penitenza che don Giosafatte gli aveva
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1912
ma la Madonna addolorata, che dalla sua nicchia guardava
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spasimo delle sette lance che aveva in petto, non
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1912
sua cappella: l'Angelo che guidò il fanciullo Tobia
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1912
core neppur una voce che gli dicesse d'aspettare
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dicesse d'aspettare ancora, che forse don Giosafatte gli
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compassione di sè stesso che se ne sentiva struggere
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tanto per la cosa che aveva lì sotto, quanto
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sommesso scricchiolar di scarpe, che veniva di lassù, dalla
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e vide due piedini che si muovevano adagio adagio
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una nidiata di passeri che temeva mi morissero di
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ad aspettarli, e udii che il signor Albano diceva
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una testa, mio caro, che se campo mi farà
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E così giù lodi che mi facevano struggere dalla
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1912
veduta nella canonica e che gli pareva una cosa
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non fare una penitenza che gli era stata data
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Nerina sorridendo: - ti pare che t'abbia detta una
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1912
E allora fa quel che vuoi. Ma sentimi: don
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in canonica. Non fa che dire delle sciocchezze, e
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spiegazione, Bibiana gli dice che è tempo di andare
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po' a Bibiana. Essa che ne ha veduti tanti
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A proposito... quant'è che non vedi Bibiana? Mi
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Di' a tuo padre che ti lasci tornare... ¶ - Non
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allora come faccio io, che ogni giorno viene la
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mezzo a tutti quei che la volevano pigliare, e
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non sentivano, ma intanto che le loro teste chinate
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calza, come una persona che capita a caso, girò
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essi la signora Emerenziana, che, stando nella sua bottega
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la chiamava l'Angoscia. ¶ - Che cosa vuole? - disse Nerina
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con gli occhi bassi. ¶ - Che cosa voglio? Nulla. È
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Nulla. È il Signore che non vuole che veniate
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Signore che non vuole che veniate a fare queste
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voce tonda e solenne che dall'alto empì la
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chiesa: - va via, cagna, che al primo inferno che
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che al primo inferno che faccio ti ci metto
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occhiata indietro, e vedendo che i due giovinetti non
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paura, tese la mano che voleva dire: Vendetta. ¶ Veramente
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1912
arie da passero solitario che fa le sue prove
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udire le grasse facezie che diceva il marito. Appena
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1912
incontro. ¶ - Cosa è stato, che tu sembri un morto
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1912
giovane con una voce che parve un soffio. ¶ - Ma
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parve un soffio. ¶ - Ma che è stata lei? - disse
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1912
a piangere, perchè pensava che Arcangela aveva forse già
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1912
lago di zolfo acceso che avrebbe voluto vedervi. Alle
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si volse. ¶ - Oh! Loccio, che cosa abbiam fatto! ¶ - Ma
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1912
stato insomma, la saetta che ci schianti tutti? - gridò
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1912
fece coricare, gli cavò che nella notte aveva dato
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di lei la rapina che l'affogava. ¶ - M'hanno
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e sclamando. ¶ - Eh! cose che succedono! - belò con certa
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pecora, una povera donna che stava a pascere le
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infuriato. ¶ - Dove vai, Micco? che ci vuoi fare? sono
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vuoi fare? sono celie, che le fanno a tutti
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gli dissero dei lavoratori, che scapitozzavano certi gelsi. ¶ Quando
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Quando fu passato sentì che ridevano. ¶ Più in su
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in su un pescatore, che tirava la rete dall
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gli pareva di trovare che in quel fatto della
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dentro al borgo, capì che la faccenda era addirittura
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Micco pensava: - Ancora assai che non mi si è
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sul petto d'uno che giaccia male, pesanti, lenti
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non si vedeva più che Arcangela: ed egli scemava
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non c'erano omai che due stinchi, un po
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un po' di ventre, che nel respirar del malato
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viveva ancora. ¶ Allora sì, che il nome d'Arcangela
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1912
Chi l'avrebbe creduto; che cuore quella donna! Ma
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1912
cuore quella donna! Ma che padre. Micco Griva! Nemmeno
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palmi di vigna, addio. Che cuore! ¶ Loccio gli ultimi
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1912
il borgo, il torrente che veniva, con larghe svolte
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dei morti, nell'ora che il cimitero cominciava a
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popolarsi di gente abbrunata, che veniva a portar le
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E non lo vedete che va? ¶ - Perchè la processione
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turba. ¶ Le campane suonavano, che parevano sgomente; i versi
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Venite a pigliarlo, voi che lo avete ammazzato... è
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ammazzato... è lassù morto! Che cosa volete che io
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morto! Che cosa volete che io faccia? Che cosa
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volete che io faccia? Che cosa ci ho potuto
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vi furono dei pietosi, che salirono in su e
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per via dei sindaci che la cacciavano dai loro
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1912
poi, cominciò una nevicata, che fece tappar tutti in
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notte una vecchietta curva, che andava ciondolando per la
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Ma la prima volta che Belfiore dovè squarciare la
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becchino - vado a dirgli che venga a vederla! Povera
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mentre saliva, pensava ghignando che quella poca terra dove
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chiesa parrocchiale del quattrocento, che, anche sotto la gran
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per il pittore forestiero, che da mesi lavorava a
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anche stato, Foresto sapeva che il pittore, quando lavorava
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del resto sapeva pure che l'artista, dopo desinare
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detto tanto di cuore che non verrò a vedervi
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chi sa qual cosa che le si accendesse dentro
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guardando dietro al giovanottaccio che scendeva giù dal colle
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1912
giù dal colle. - Sarà che Dio vorrà. ¶ Poi lo
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1912
di Micco Griva; capì che si parlavano col padre
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in carta quella corbelleria che essa stava per fare
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1912
i testimoni non sentirono che la tana puzzasse di
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1912
e di tanto scontento, che senza nessuna intesa tennero
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i nomi per modo che fin le pettegole più
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le pettegole più curiose, che pare vadano a messa
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messa non per altro che per sapere chi si
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Loccio e di Arcangela, che a parlarne o a
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e tediati. A ognuno che entrava il priore si
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1912
si voltava; e volta che ti volto, alfine vide
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vide comparire il sagrestano che gli fece cenno di
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tarocchi, corse. ¶ - Arcangela? Ma che Arcangela? - dicevano quei signorelli
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1912
non ce n'è che una in tutta la
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in tutta la popolazione! Che sia lei, la Selvatica
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Andiamo a vedere. Dio, che tabelle vogliamo fare! Fuori
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nessuno, salvo alcuni artigiani che, stanchi, pigliavano il fresco