Luigi Pirandello, Pasqua di Gea, 1891

Primavera io canto; ¶ or che nei petti umani ¶ la

III ¶ A l'avvenir, che ratto, ¶ sfrenando i chiusi

chimere, ¶ le vaghe passeggiere, ¶ che seco in lungo ei

il grembo. ¶ Son elleno che fanno ¶ del tempo la

senza compianti tratto ¶ fuor che la nostra via. ¶ Quando

rivi ¶ un salutare sorso, ¶ chè bere alcun non sazia

pianta di mia vita, ¶ che tosto a lei non

mese ¶ miracolo gentile: ¶ ben che dal tronco sparte, ¶ le

odori; ¶ né notte avvien che cada, ¶ la quale in

un'ape d'oro, ¶ che a sugger non s

fresco e folto grano, ¶ che maturando viene. ¶ Ov'hai

la rosea vesta, ¶ quella che tanto bene ¶ al corpo

ti vedrà passare ¶ dirà: "Che bimba bella! ¶ che bimba

dirà: "Che bimba bella! ¶ che bimba bella! pare ¶ dei

Oggi l'altar vermiglio, ¶ che ad esaltar la morte

vuota come la fede ¶ che si professa in lei

a quest'infausto segno, ¶ che venga in terra il

morire, ¶ lasciami, o derelitto, ¶ che da codesto legno ¶ con

scavi oggi una fossa, ¶ che sempre agli a venire

miei, ¶ lucifera fanciulla, ¶ te che il mio tutto sei

mio, t'avrò. ¶ Tu, che sí bella sei, ¶ Larva

questo invisibil filo, ¶ con che tu mi conduci. ¶ Mi

pur mi guidi, ¶ tu, che sí dolce ridi, ¶ Larva

alto, vivace ¶ d'augel che s'allontana; ¶ non sei

lo sapete, o fiori, ¶ che puri e timorosi ¶ rompete

saluterà ¶ tua verde giovinezza, ¶ che ogni anno viene e

sempre un dí sarà, ¶ che forse andrà perduto ¶ nel

uom l'ultimo bacio, ¶ che non vuol far pensare

gioja; ¶ ma bene è che si muoja ¶ quando tu

fresca rosa, ¶ non restan che le spine; ¶ e sempre

alberi silenti. ¶ O tu, che sui prim'anni ¶ del

imagine segreta ¶ del tempo, che non posa. ¶ La vita

odora, ¶ ai teneri uccelletti, ¶ che dagli alberi intorno ¶ e

canuta, ¶ tremula testa pare ¶ che dica ognor di sí

primo amore? ¶ Fu allora, che nel cuore ¶ dapprima ti

presso la prima cuna, ¶ che la nonna imbastì!- ¶ E

Ricordi i tanti morti, ¶ che in vano or cerchi

nostra sorte, ¶ forza è, che cosí sia; ¶ e noi

e senza posa! ¶ XII ¶ Che fai? Che pensi? Ha

posa! ¶ XII ¶ Che fai? Che pensi? Ha bene ¶ la

ciglio, ¶ vigile ancor ritiene? ¶ Che mai tanto ti tarda

su 'l teschio riflettendo, ¶ che le sta freddo a

a riposare. ¶ So bene, che ogni notte ¶ voi, vecchio

tremanti mani. ¶ So ben, che vi levate ¶ sempre da

Perché voler sapere ¶ ciò che non volle il fato

bello, ¶ Dottore, tutto quello ¶ che pure ad essi è

voi, Dottore! ¶ Per voi, che tutto assorto ¶ a studiar

di vivere oblïato! ¶ Giuro, che non vi siete, ¶ Dottor

diavol sia! ¶ Or dunque, che piú stai? ¶ vecchio, a

potran servire ¶ per quel che indarno agogni ¶ di penetrar

in mezzo ai fiori ¶ che a dosso ognun le

tra i clamori. ¶ Prima che il tempo volga, ¶ o

si colga ¶ il fior, che vivo odora. ¶ Prima che

che vivo odora. ¶ Prima che muta e spoglia ¶ a

e ridi. ¶ È nuvola che passa, ¶ giovinetta gentile: ¶ la

in questo punto sono ¶ che dicon: "Guarda, piove!" ¶ Sorpresa

curiosa voglia! ¶ io prego che tu voglia ¶ lasciarmela passare

oh in ver, par che si voglia ¶ con dei

è cosi fatto, ¶ Amor, che è nato matto. ¶ XVII

belli i fiori freschi, ¶ che aprile reca a noi

ma il danno è che son freschi... ¶ mi spiego

leggiadria ¶ a femmina leggiadra, ¶ che il capo se n

adorni, ¶ non posson far che torni ¶ l'età de

piú non so, ¶ quello che tutti sanno, ¶ quello che

che tutti sanno, ¶ quello che tutti fanno, ¶ quello ch

gran ragliare. ¶ Io so che avete, o Bella, ¶ ne

un'asinella grassa ¶ e che molto l'amate, ¶ perché

consiglio, ¶ ma a dir che vostro figlio ¶ da un

una ragazza onesta, ¶ ma che gli fa la testa

de l'accolta festante, ¶ che ognor piú s'allontana

la bee, ¶ e quel che far si dee ¶ con

tu per noi mortali, ¶ che, tristi, nel profondo ¶ grembo

insolit'ora, ¶ l'alma, che pur non crede ¶ a

custodia de la madre, ¶ che l'adorate chiome, ¶ le

i fiori! - Un nume ¶ che venga a vigilare, ¶ la

argentina, il suolo ¶ par che respiri, e insieme ¶ tutte

il canto pio riceve, ¶ che ognor piú s'allontana

la fede: ¶ la calma che si vede ¶ in un

Seguiam la passeggiera ¶ voce che chiama. I fiori ¶ qui

Mortal cosa non scrivo, ¶ che l'infinito io sento