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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Bono Giamboni, Della miseria dell'uomo, 1292?

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1292
la talpa nella terra, che non ne piglia quanto
2
1292
perchè sempre ha paura che non le venga meno
3
1292
e come l’idropico, che, quanto più bee, tanto
4
1292
però dice uno Savio; che la pecunia non sazia
5
1292
avaro reo a Dio, che non gli rende il
6
1292
suo; il quale è che lo ami, l’uomo
7
1292
è reo al prossimo, che nol sovviene nelle necessitadi
8
1292
ricusagli di fare quello, che gli è tenuto di
9
1292
e difrodasi delle cose, che gli sarebbono buone ed
10
1292
però dice uno Savio che, l’avaro non fa
11
1292
Salamone dice: L’uomo che è cupido, e tenace
12
1292
ragione, il quale da che non è buono a
13
1292
lui. E ragione è che si debbiano perdere, acciò
14
1292
si debbiano perdere, acciò che non venga a bene
15
1292
venga a bene quello, che non procede di bene
16
1292
qual cosa possiamo vedere, che l’avaro è dannato
17
1292
è questa, l’entrata che fa l’uomo nel
18
1292
dee essere povero, acciò che s’accordi lo incominciamento
19
1292
perchè dice il Savio, che quella cosa è perfetta
20
1292
seconda; dice la Scrittura, che l’uomo fue preposto
21
1292
e tutte le cose, che per lo mare vanno
22
1292
serve. Onde se colui, che disidera di fare ricchezze
23
1292
sottopone, veracemente possiamo dire, che avvilisce e corrompe la
24
1292
La terza; l’uomo che vuole star contento alla
25
1292
natura, ed a quello che richiede la vita sua
26
1292
sarà mai ricco, poscia che tutto il mondo sia
27
1292
la natura, a quel che fa bisogno alla vita
28
1292
t’ammonisce il Vangelio, che dice: Non siate solleciti
29
1292
siate solleciti di dire che manicheremo, o che beremo
30
1292
dire che manicheremo, o che beremo, perchè non fue
31
1292
Dio. La quinta; colui che si affatica di fare
32
1292
come dice il Vangelio, che fa a colui, che
33
1292
che fa a colui, che fonda e ferma la
34
1292
in su la rena, che quando ha fatto molto
35
1292
e fassi di quello che è edificato grandissima ruina
36
1292
sazia. Dicono i Savi che l’animo dell’uomo
37
1292
nobile e sì grande, che non s’empie se
38
1292
è Iddio, e quello che puote empiere l’animo
39
1292
dell’uomo; e colui che d’amore si congiugne
40
1292
perchè dicono i Savi, che è fatto uno spirito
41
1292
pochi, e sì vili, che l’animo dell’uomo
42
1292
possono empiere; però colui, che pone il disiderio e
43
1292
suo cape tutto ciò che trova, ed ancora via
44
1292
ancora via più innanzi che non trova, cioè il
45
1292
s’empie per quello che trova, anzi rimane vuoto
46
1292
perchè dice il Vangelio, che niuno non puote pigliare
47
1292
niente col Diavolo, secondo che la luce non ha
48
1292
mai d’ardere infino che trova cosa, ove egli
49
1292
saviamente tutte le cose, che si fanno sotto il
50
1292
considerai tutte le cose, che si fanno sotto il
51
1292
le mattezze, e cognobbi che erano fatiche ed afflizioni
52
1292
e mostrasi l’ordine, che dee tenere. ¶ Detto è
53
1292
voglio dire delle fatiche, che soffera l’uomo per
54
1292
tanto l’amore loro, che tu non consideri bene
55
1292
il detto mio, acciò che ti sappi consigliare, che
56
1292
che ti sappi consigliare, che via sopra le ricchezze
57
1292
a tenere, e quello che ne ammoniscono i Savi
58
1292
sì terremo quest’ordine, che in prima porremo tutte
59
1292
fatiche e i travagli, che soffera l’uomo per
60
1292
ti porrò certe ragioni, che ne insegnano i Savi
61
1292
fare tesoro, e di che cose. Appresso ti faroe
62
1292
sapere. Appresso ti mostrerrò che cose dee in sè
63
1292
in sè avere colui, che è povero, acciò che
64
1292
che è povero, acciò che sia buona la sua
65
1292
la sua povertade; e che cose colui, che è
66
1292
e che cose colui, che è ricco, acciò che
67
1292
che è ricco, acciò che sia buona la sua
68
1292
CAPITOLO III. ¶ Delle fatiche, che soffera l’uomo per
69
1292
e inganno. Ed acciò che brievemente ti dica, per
70
1292
a nulla. ¶ - Le fatiche, che l’uomo soffera per
71
1292
false, e le fatiche che vi si durano s
72
1292
Io aveva più abbondevolmente che gli altri signori, che
73
1292
che gli altri signori, che furono dinanzi da me
74
1292
ebbi tutti i dilettamenti, che per uomo si possono
75
1292
nel mondo: e ciò che assiderarono gli occhi miei
76
1292
guardare tutte le cose, che avieno fatto le mani
77
1292
CAPITOLO V. ¶ Come colui, che vuole diventare ricco, sì
78
1292
vizio della cupiditade. ¶ Colui, che vuol diventare ricco d
79
1292
cupiditade. Dice la Scrittura, che la cupiditade è capo
80
1292
è più pessima volontà che essere l’uomo disideroso
81
1292
Apostolo, e dice: Coloro, che hanno volontà d’essere
82
1292
Iddio migliore all’uomo che la mente; e la
83
1292
cosa di tanta volontade, che ne pecca l’uomo
84
1292
perchè l’uomo volesse che le altrui cose fossero
85
1292
perchè il primaio movimento, che aopera la natura in
86
1292
è propriamente quello vizio, che l’uomo usa in
87
1292
vuota la gola acciò che empia la borsa; ed
88
1292
sè e ad altrui, che non si può dire
89
1292
egli abbia ricchezze, ma che siano soppellite appo lui
90
1292
dice uno Savio: Uomo, che se’ cenere, perchè per
91
1292
egli avesse ricchezze, secondo che l’uomo ha la
92
1292
sempre in paura, o che non gli vengano meno
93
1292
gli vengano meno, o che non gli siano tolte
94
1292
l’avaro a colui, che coltiva le idole, il
95
1292
beneficio, siccome da quelle, che non hanno potenza. Così
96
1292
perchè dice uno Savio; che, spendendo le ricchezze, non
97
1292
gastigamento di Dio, imperò che cui egli riceve per
98
1292
VI. ¶ Del terzo bene, che nasce all’uomo di
99
1292
pace. ¶ Il terzo bene, che nasce all’uomo di
100
1292
in pace, si è che e’ ne merita d
101
1292
disse uno Savio: Quello che ne diletta nel mondo
102
1292
di momento, e quello che ne tormenta nell’altro
103
1292
e data a noi. Che agguaglio puote essere dalla
104
1292
cosa finita a quella, che non ha fine; dalla
105
1292
bene disposti. Onde acciò che, per la pazienza delle
106
1292
fedite non risuona, secondo che non risuona il vasello
107
1292
Santo Piero: L’uomo che s’infinge d’essere
108
1292
e disse: Beati quelli che sono perseguitati e ingiuriati
109
1292
d’ingiuria? Imperò colui, che pazientemente sostiene le tribulazioni
110
1292
quali sono i gastigamenti, che Dio fa a coloro
111
1292
e mostrasi l’ordine che dee tenere. ¶ Detto aviamo
112
1292
tribulazioni e delle pene, che soffera l’uomo e
113
1292
E dicono i Savi, che secondo che l’uccello
114
1292
i Savi, che secondo che l’uccello è nato
115
1292
per lo peccato primato, che commise Adamo ed Eva
116
1292
si legge nella Bibbia, che Dio, maladicendoli, disse: Nel
117
1292
sua, secondo la maladizione, che data gli fue, disse
118
1292
fue, disse uno Savio, che Dio ed il lavorare
119
1292
fatiche dell’uomo tante, che non si potrebbe ora
120
1292
savio delle cose, avvegna che sia fatica vana, si
121
1292
sì presso alla morte, che già tenessi l’uno
122
1292
mondo, nè le cose che nel mondo sono, perchè
123
1292
si terremo quest’ordine, che prima diremo le fatiche
124
1292
prima diremo le fatiche, che soffera l’uomo per
125
1292
appresso diremo di quelle che soffera per le ricchezze
126
1292
di molte altre cose, che si convegnono a quella
127
1292
materia. Appresso di quelle, che soffera per li disiderj
128
1292
appresso diremo di quelle, che soffera per le signorie
129
1292
a nulla. ¶ L’uomo che vuole divenire savio delle
130
1292
ricercare molte cose, acciò che le appari; onde dice
131
1292
ricevere volentieri i gastigamenti che fatti gli sono; onde
132
1292
è gastigato; e colui che gli ha in odio
133
1292
il bue il cibo, che piglia, così dee l
134
1292
l’uomo rincorrere quel che ha già imparato. E
135
1292
vilissima cosa; e quello che s’appara è niente
136
1292
dice Salamone: Sia uno che die e notte vegghi
137
1292
in quell’altra, tanto che gli conviene ritrovare il
138
1292
Ed è a dire, che colui, che si mette
139
1292
a dire, che colui, che si mette a cercare
140
1292
soprappreso di tante cose, che le opere e i
141
1292
sappia questo per certo, che tu non sai nulla
142
1292
più dubita; e colui, che intende meno, a lui
143
1292
di sapere. Or pogniamo che potessi venire a capo
144
1292
seppe queste cose Salamone, che disse: Io, re di
145
1292
e le altre persone, che vennero con lei al
146
1292
cominciò a lagrimare, avvegna che la cagione del suo
147
1292
come per le cose che amano, non mi voglio
148
1292
affaticare, perchè sono tante, che non ne potrei venire
149
1292
le tribulazioni del mondo, che non fue onche veruno
150
1292
non fue onche veruno, che solo uno die potesse
151
1292
die potesse avere riposo, che per alcuno modo non
152
1292
disse: La carne infino che vive si duole, e
153
1292
doglie, pene e miserie, che soffera la creatura dell
154
1292
vecchiezza. ¶ Il sezzaio duolo, che soffera l’uomo, si
155
1292
gli altri mali, perciò che ella infrigidisca il cuore
156
1292
E per tutto quello, che hai udito del vecchio
157
1292
come dice il Savio, che dei pensare di lui
158
1292
pensare di lui: Quello che noi siamo, fue già
159
1292
già questi; e quello che è questi, saremo noi
160
1292
CAPITOLO IV. ¶ De rimedj, che dee pigliare l’uomo
161
1292
tribulazioni, ¶ e de’ beni che ne incontra a colui
162
1292
ne incontra a colui, che i rimedj serva. E
163
1292
tribulazioni e delle doglie, che soffera l’uomo e
164
1292
e deesi apparecchiare dinanzi che non vengano; onde dice
165
1292
puote, dicono i Savi, che non le dee l
166
1292
tempesta d’alcuna avversità, che gli avvenga. Per la
167
1292
cosa dicono i Savi, che la pazienza passa tutte
168
1292
questi il primaio bene, che se ne conferma l
169
1292
similitudini, e dice: Quello che aopera la fornace all
170
1292
all’oro, e quello che aopera la lima al
171
1292
al ferro, e quello che aopera il coreggiate al
172
1292
cosa è della pazienza, che quanto più d’avversitadi
173
1292
E dicono i Savi, che così naturalmente è in
174
1292
in tutte le cose che aoperano per potenzia, che
175
1292
che aoperano per potenzia, che cresce ed inforza la
176
1292
tiene nell’acqua fredda, che subito lo spegne. E
177
1292
via dicono i Savi, che il sole è più
178
1292
più caldo nel mare, che non è in su
179
1292
lo rintoppo del freddo, che trova nell’acqua; così
180
1292
V. ¶ Del secondo bene, che nasce all’uomo ¶ di
181
1292
pace, ¶ Il secondo bene, che nasce all’uomo di
182
1292
le pene, si è che se ne fa a
183
1292
Con ciò sia cosa che Cristo abbia portata e
184
1292
verace figliuolo di Dio, che per questa via non
185
1292
passasse? Pensa d’Abel, che fue il primaio giusto
186
1292
Paulo: Chi è quegli, che abbia sofferte pene, ed
187
1292
compitate assai di quelle, che in mare e in
188
1292
cioè l’Angelo Satanas, che mi offenda, però adorai
189
1292
a Dio tre volte, che lo sceverasse da me
190
1292
Onde dice l’Apostolo, che coloro che pietosamente vogliono
191
1292
l’Apostolo, che coloro che pietosamente vogliono vivere in
192
1292
in Cristo, bisogno fa che siano perseguitati. Se questa
193
1292
vento; ed è stoppia, che dal sole è seccata
194
1292
per lo frutto, secondo che dice il Vangelio, per
195
1292
è nella creatura anzi che nasca in questo mondo
196
1292
mondo, per le cose che sono dette di sopra
197
1292
cosa fatta, e di che si notrica e cresce
198
1292
ventre, e nell’uscire che fa nel mondo, e
199
1292
e ch’èe quello, che nel mondo esce, molto
200
1292
tribulazioni e delle pene, che soffera la creatura ¶ poi
201
1292
soffera la creatura ¶ poi che è nata nel mondo
202
1292
pongonsi i Capitoli di che si dee trattare. ¶ Compiuto
203
1292
di tutta la miseria, che è nella creatura dell
204
1292
creata, infino all’ uscita che fa del ventre della
205
1292
angosce e delle tribulazioni, che soffera poscia ch’è
206
1292
e terremvi quest’ordine, che prima ti diroe delle
207
1292
ti diroe delle doglie, che soffera la creatura dell
208
1292
tribulazioni e delle pene, che porta l’uomo e
209
1292
e la femmina da che va innanzi co’ dì
210
1292
ti porroe certi rimedj, che dee pigliare l’uomo
211
1292
angoscie e le pene, che conviene loro sofferire nel
212
1292
Delle doglie e pene, che soffera la creatura ¶ incontanente
213
1292
vestita, or odi di che vestimenta: d’una brutta
214
1292
del quale Tamar, moglie che fu di Giacob, quando
215
1292
caldo di soperchio, perciò che esce di luogo temperato
216
1292
aria di questo mondo, che è sempre distemperata, quanto
217
1292
primaia operazione della creatura che fae nel mondo, che
218
1292
che fae nel mondo, che tutti quelli, che nascono
219
1292
mondo, che tutti quelli, che nascono da Adamo e
220
1292
in amaritudine? Beati quelli che prima muoiono che nascano
221
1292
quelli che prima muoiono che nascano, e prima conoscono
222
1292
prima conoscono la morte che la vita. Ed anche
223
1292
vita. Ed anche incontanente che è nata la creatura
224
1292
sè un’altra miseria, che nasce sanza senno, e
225
1292
miseria, perchè quelle incontanente che sono nate vanno, ma
226
1292
tribulazioni e delle pene, ¶ che soffera la creatura da
227
1292
soffera la creatura da che va innanzi co’ dì
228
1292
suoi. ¶ Veduto delle doglie, che riceve la creatura dell
229
1292
voglio mostrare di quelle, che riceve poscia che va
230
1292
quelle, che riceve poscia che va innanzi co’ dì
231
1292
e per le cose che disidera ed ama. Per
232
1292
e d’altrettanti malori, che e’ Savi uomini, che
233
1292
che e’ Savi uomini, che hanno fatto la fisica
234
1292
e da tutti quelli che sono velenosi, e da
235
1292
erbe ed altre cose, che sono in su la
236
1292
e in nel mare, che offendono la natura dell
237
1292
uomo. Per le cose che l’uomo disidera ed
238
1292
di sì duro cuore, che quando egli vede la
239
1292
o dell’amico suo, che non se ne doglia
240
1292
nel Vangelio di Cristo, che quando egli vide piangere
241
1292
le nacquero li disiderj, che la ’ncendono; e quello
242
1292
colla carne corrotta, secondo che la pura e netta
243
1292
condizione dell’umana generazione, che, innanzi che pecchiamo, siamo
244
1292
umana generazione, che, innanzi che pecchiamo, siamo maculati e
245
1292
per lo primaio peccato, che commise Adamo ed Eva
246
1292
CAPITOLO II ¶ Della miseria, che è nella creatura, per
247
1292
uomini e le femmine, che sono poscia discesi da
248
1292
il quale è terra, che si corrompe per li
249
1292
ti convertirai. Appare dunque che l’uomo, considerando la
250
1292
il più vile alimento, che neuno degli altri; e
251
1292
la sua viltade, secondo che è in quello luogo
252
1292
è in quello luogo, che dalla gloria del Paradiso
253
1292
è più di lunge che niuno altro. Che si
254
1292
lunge che niuno altro. Che si dice, che la
255
1292
altro. Che si dice, che la terra è posta
256
1292
tutti i cieli, secondo che il punto della sesta
257
1292
la sua viltà, secondo che puoi di sopra vedere
258
1292
perchè dicono i Savi, che le stelle e i
259
1292
E però disse Salamone, che gli uomini e le
260
1292
sieno molte di quelle, che vi stieno pur sette
261
1292
là entro del sangue, che cessa alla femmina da
262
1292
alla femmina da poi che è gravida, del quale
263
1292
di quello sangue, secondo che dice Galieno: il quale
264
1292
il quale sangue, secondo che dicono altri Savi, è
265
1292
corrotto. E la femmina, che ha quel male, si
266
1292
sozzura di quello sangue, che ha la femmina nella
267
1292
ritenuto, si fa comandamento, che la femmina, che fa
268
1292
comandamento, che la femmina, che fa figliuolo maschio die
269
1292
creatura per le pene, che dà alla madre ¶ stando
270
1292
ventre, e per quelle che le dà nell’uscita
271
1292
le dà nell’uscita, che fa nel mondo. ¶ Infino
272
1292
mondo. ¶ Infino a tanto che la creatura è nel
273
1292
inferma. E nel tempo, che ne vuole uscire, sì
274
1292
molta pena e dolore; che, poscia che Eva peccò
275
1292
e dolore; che, poscia che Eva peccò, e per
276
1292
non fue trovata pena, che passi quella. Onde si
277
1292
si legge nella Bibbia, che Rachel, moglie che fue
278
1292
Bibbia, che Rachel, moglie che fue di Jacob, si
279
1292
morendo chiamò il figliuolo, che allotta nacque, Begnamino, cioè
280
1292
li Savi a colui che è in mare in
281
1292
interviene d’amendue loro, che non si ricordano del
282
1292
si ricordano del male, che hanno sofferto, da che
283
1292
che hanno sofferto, da che passato ne hanno il
284
1292
l’allegrezza della creatura, che è nata nel mondo
285
1292
eh’è nella creatura, che nasce nel mondo, ¶ per
286
1292
viltà della cosa, a che è assimigliata per li
287
1292
uomo e della femmina, che nasce in questo mondo
288
1292
Savi un albore travolto, che le sue radici sono
289
1292
Savi. E nel partire che si fece la boce
290
1292
sapienza e di beatitudine, che a me per consolarmi
291
1292
detto per li Savi, che niuno altro pensiero umilia
292
1292
medesimo pensa. E colui, che bene penserà quello, ch
293
1292
si aumilia, sarà peggio che bestia; perchè si dice
294
1292
si dice del paone, che quando egli leva in
295
1292
coda. Ed io considerando che l’umiltade è quella
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1292
più piacevole a Dio, che niuna altra cosa, e
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1292
niuna altra cosa, e che è cominciamento e fondamento
298
1292
e fondamento di colui, che vuole intendere al servigio
299
1292
servigio di Dio, secondo che dice Santo Bernardo: Per
300
1292
altra non si trova che questa: e chi per
301
1292
molti detti di Savi, che aveane trovato, di fare
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1292
come de’ laici ; acciò che leggendo, e udendo leggere
303
1292
e misera condizione, a che sono dati in questo
304
1292
nell’altro. Ed avvegna che per umiltade diventi vile
305
1292
d’essere umile; però che secondo che la luce
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1292
umile; però che secondo che la luce non si
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1292
e dell’altro, e che qui il ventre e
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1292
mente possa empiere, e che di ricchezze a ricchezze
309
1292
genti via più sottani che gli altri, ed uomini
310
1292
del mondo. Appare dunque che a umiliarsi e avvilarsi
311
1292
dice il Vangelo: Colui che s’aumilierà sarà esaltato
312
1292
sarà umiliato. E avvegna che conosca bene, che io
313
1292
avvegna che conosca bene, che io non sono di
314
1292
potere pienamente dire quello che nuovamente ho trovato, e
315
1292
nuovamente ho trovato, e che si converrebbe a così
316
1292
sforzarmi di dire quello che ho ritrovato, per dare
317
1292
dare inviamento a coloro, che sono più savi di
318
1292
compiere ed amendare quello che male, o meno per
319
1292
al loro compimento, considerando che così sono trovate tutte
320
1292
trovate tutte le scienze, che l’uomo hae incominciate
321
1292
e mostrasi l’ordine, che dèe tenere. ¶ A mostrare
322
1292
fia l’ordine questo, che in prima diremo tutta
323
1292
della femmina dall’ora che è creata, infino all
324
1292
di tutta quella miseria, che sostiene la creatura dall
325
1292
la creatura dall’entrata che fae nel mondo alla
326
1292
poscia diremo della miseria, che sostiene la creatura dopo
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1292
della femmina dall’ora, che è creata, infino all
328
1292
creata, infino all’uscita che fa del ventre della
329
1292
sì terremo quest’ordine, che in prima diremo della
330
1292
prima diremo della miseria che è nella creatura, perchè
331
1292
originale. Appresso della miseria, che è in lei per
332
1292
lei per le pene, che dà alla madre stando
333
1292
ventre; e di quelle che le dà nell’uscita
334
1292
le dà nell’uscita, che fa nel mondo. Appresso
335
1292
viltà della cosa, a che è assimigliato per li
336
1292
d’Eva; perchè, innanzi che peccassero, la carne loro
337
1292
si possano consolare coloro, ¶ che delle tribulazioni del mondo
338
1292
dà inviamento ¶ a coloro, che sono rei, di umiliarsi
339
1292
e vigore a coloro, che sono buoni, ¶ di megliorare
340
1292
megliorare, per la speranza che mostra del loro guidardone
341
1292
pensando, udii una boce, che mi chiamò, e disse
342
1292
mi chiamò, e disse: Che fai, Bono Giamboni? Di
343
1292
fai, Bono Giamboni? Di che pensi cotanto, e combatti
344
1292
doverresti ricordare di quello che disse Boezio: Neuna cosa
345
1292
non quanto egli pensa che misera gli sia; perchè
346
1292
di sì vano pensamento, che tu credi essere venuto
347
1292
del detto di Boezio, che disse: Non fue unque
348
1292
mondo di ventura beata, che dello stato suo, per
349
1292
quando bene mi penso, che abbia in te reggimenti
350
1292
chente dicono i Savi, che hanno coloro, a cui
351
1292
nella gloria del mondo, che sopra gli altri si
352
1292
traversia, e del bene che hanno non si ricordano
353
1292
l’animo è giudicato. Che essere in buono stato
354
1292
dell’uomo; e, quello che è tristo, disecca l
355
1292
e non mutarsi. Pogniamo che la ventura alcuna volta
356
1292
frutto veruno del duolo, che l’uomo piglia; ma
357
1292
piglia; ma veggiamo fermamente che se ne seguita danno
358
1292
onde dice Salamone: Secondo che rode la tignuola il
359
1292
le lagrime e guarda che fai, perchè del duolo
360
1292
avversità delle altre cose, che sono più vili, ma
361
1292
caro ne ammonisce Seneca, che dice: Nè per morte
362
1292
sua. Non dico io che delle avversità, che tu
363
1292
io che delle avversità, che tu hai, non ti
364
1292
il dicono i Savi, che delle tue avversitadi ti
365
1292
sopra tutte le avversitadi, che gli incontrano nel mondo
366
1292
pensare, non sentirà mai che bene si sia; perchè
367
1292
mondo non è altro che miseria. E da Dio
368
1292
Scrittura appellato, perchè secondo che la valle è luogo
369
1292
e sopra le genti, che nel mondo sono, discorrono
370
1292
quelli sono meno tormentati, che per pazienza sanno le
371
1292
passare, e comportare; perciò che la pazienza hae tale
372
1292
pazienza hae tale virtude, che tutte le avversitadi vince
373
1292
le avversitadi vince. E che il mondo sia così
374
1292
sopra, vedi Santo Job, che disse: Perchè sono io
375
1292
in confusione? E vedi che disse Salamone: Lodai maggiormente
376
1292
Lodai maggiormente il morto che il vivo; e colui
377
1292
ancora più bene avventurato, che in questo mondo non
378
1292
vita. E vedi di che pregò Iddio uno Profeta
379
1292
dolore. Onde se Job, che fue santo e così
380
1292
sua nativitade; se Salamone, che fue così savio re
381
1292
cotanta miseria, pregò Dio che gli desse la morte
382
1292
uomo, e vedi quello che ne è detto dalli
383
1292
dalli Savi. E da che le tribulazioni altrui averai
384
1292
perchè dice uno Poeta che gli è grande consolamento
385
1292
E però dice Salamone, che per le vane vedute
386
1292
non si seguita altro che danno, non perdoni alla
387
1292
disse: Per la vicinanza che ha lo stomaco, che
388
1292
che ha lo stomaco, che riceve il cibo nel
389
1292
è i vani ragionamenti, che fanno le genti sopra
390
1292
come fa il serpente, che con la coda si
391
1292
è li vani pensamenti, che gli uomini ricevono sopra
392
1292
voleranno indarno. Appare dunque che i rimedj contro la
393
1292
il matrimonio, per coloro che non vogliono stare casti
394
1292
la futa, per coloro che casti vogliono stare: e
395
1292
di certe, si vuo’ che sappi che sono ancora
396
1292
si vuo’ che sappi che sono ancora molte, le
397
1292
e ponsi il male che ne seguita all’uomo
398
1292
trattato terremo questo ordine, che in prima diremo chi
399
1292
signori, e delle fatiche, che soffera l’uomo per
400
1292
signorie, e del male che ne seguita. E perchè
401
1292
vanagloria. Dice la Scrittura che Iddio è signore di
402
1292
tutte le cose, secondo che appare per lo detto
403
1292
però dice la Scrittura, che tutte le signorie date
404
1292
amininistragione commessa da Dio, che per loro senno, e
405
1292
perchè dice la legge, che quello è il legittimo
406
1292
è il legittimo signore, che pregato si parte, e
407
1292
altro. Ma altri sono, che si mettono ad amministrare
408
1292
questo cotale è tiranno, che per avere signorie e
409
1292
onori dura molta fatica, che si mostra d’essere
410
1292
Queste sono le fatiche, che il tiranno fanno signore
411
1292
ad onore. Ma odi che ne seguita all’uomo
412
1292
delle dette fatiche. Incontanente che l’uomo è fatto
413
1292
di governare i suggetti, che vivano a ragione ed
414
1292
dalla malizia de’ suggetti, che, s’egli è superbo
415
1292
niuno stato puote essere che da’ suggetti possa essere
416
1292
e però dice Salamone, che tutti i grandi e
417
1292
d’uno potente signore, che si lamentava e diceva
418
1292
sono venuto! E pogniamo che alcuno, per forte natura
419
1292
sollevate in alti, acciò che facciano maggiore istoscio. ¶ CAPITOLO
420
1292
Del vizio della superbia, che nasce delle signorie e
421
1292
superbia. Dicono i Savi che per la superbia si
422
1292
stesso Salamone: Tutti coloro che sono macolati d’uno
423
1292
con ciò sia cosa che e’ macolati d’uno
424
1292
esemplo dell’Angelo Satanasso, che per la superbia fue
425
1292
ad esemplo di Nabuccodinosor, che fue re, il quale
426
1292
la Scrittura: A coloro che sono superbi, contrasta Iddio
427
1292
Iddio; ed a coloro, che sono umili, dà grazia
428
1292
vanagloria, e del male che ne seguita. ¶ La vanagloria
429
1292
ne seguita. ¶ La vanagloria, che è il secondo vizio
430
1292
è il secondo vizio che nasce delle signorie e
431
1292
sono noiose, perchè colui, che è ripieno di vanagloria
432
1292
vanagloria, si diletta, secondo che dice il Vangelio, di
433
1292
Tosto si consumano coloro, che attendono a bere. E
434
1292
s’aggiugne quest’altro, che il manicare e il
435
1292
Profeta: Guai a voi che la mattina vi levate
436
1292
lussuria, e del male che ne segue. ¶ A trattare
437
1292
sì terremo questo ordine, che in prima porremo le
438
1292
fatiche, e il male che ne seguita all’uomo
439
1292
lussuria. Dicono i Savi, che su come il fuoco
440
1292
nella Bibbia d’Amon, che amando Tamar, per l
441
1292
Però i galli infino che sono con le galline
442
1292
ingrassano, per la sollecitudine che hanno, che s’astengono
443
1292
la sollecitudine che hanno, che s’astengono dell’esca
444
1292
s’astengono dell’esca che trovano, e dannola loro
445
1292
amore non è altro che una sollicitudine piena di
446
1292
la malattia della lussuria, che l’anima, che dee
447
1292
lussuria, che l’anima, che dee reggere e signoreggiare
448
1292
toglie il conoscimento, secondo che fa il vino all
449
1292
questa è la ragione, che assegnano i Savi, perchè
450
1292
in su questo vizio, che in niuno altro, perchè
451
1292
corpo; onde dice Salamone, che il vino e la
452
1292
dice: Cieco è colui, che imprese ad amare, perchè
453
1292
s’accorge di quello, che fa bisogno di fare
454
1292
è niuno maggiore furore che l’amore: e quegli
455
1292
quegli è perfettamente savio, che sa rinfrenare sè medesimo
456
1292
un altro Savio dice, che colui che perfettamente ama
457
1292
Savio dice, che colui che perfettamente ama, non sa
458
1292
Chi fu più savio che Salamone? Chi fu più
459
1292
Chi fu più forte che Sansone? li quali per
460
1292
onde dice uno Savio, che secondo che il fuoco
461
1292
uno Savio, che secondo che il fuoco doma il
462
1292
disiderj della lussuria, acciò che non vegni in ischerni
463
1292
CAPITOLO XXI. ¶ De’ rimedj che sono trovati, che l
464
1292
rimedj che sono trovati, che l’uomo dee usare
465
1292
lussuria. ¶ Dicono i Savi che la lussuria è vizio
466
1292
per alcuno rimedio, secondo che non si possono torre
467
1292
postutto le altre cose, che sono all’uomo naturali
468
1292
più sopra questo vizio, che sopra niun altro, e
469
1292
e compreso di lussuria, che non se ne possa
470
1292
meglio è torre moglie, che istare abbrusciato. Ma se
471
1292
assai migliore, perchè colui che toglie moglie sì si
472
1292
alla moglie. Ma colui, che non ha moglie, pensa
473
1292
E però questo cotale, che di moglie e di
474
1292
vane vedute delle femmine, che vanno facendo mattamente le
475
1292
volgi gli occhi miei, che non veggano le vanità
476
1292
vanità del mondo. E che delle vedute delle femmine
477
1292
ebbe nome Dina, figliuola che fu di Giacobbe, che
478
1292
che fu di Giacobbe, che uscendo uno dì fuori
479
1292
E leggesi di David, che vide Bersabè, moglie di
480
1292
Bersabè, moglie di Uria, che si lavava, e parvegli
481
1292
favella. E dee colui, che vuole essere cortese, donare
482
1292
dell’avere suo, acciò che dalle genti sia volentieri
483
1292
veduto e amato; però che dice uno Savio: L
484
1292
Savio disse: Se colui, che è largo, è volentieri
485
1292
uomini, ma le bestie, che sono sanza senno, riconoscono
486
1292
ma spezialmente a colui, che è ricco, perchè dicono
487
1292
perchè dicono i Savi, che le terre, e le
488
1292
signoria delle cose, acciò che quella discordia e quella
489
1292
povero, secondo ragione naturale, che il ricco ha e
490
1292
è di possedere quello, che da molte persone è
491
1292
E però fu trovato, che l’uomo ricco fosse
492
1292
temperando il cuore suo, che non sia ad ira
493
1292
le genti, e pare che sia come uno uomo
494
1292
spesse volte a coloro che sono strani, secondo che
495
1292
che sono strani, secondo che egli s’acconcia di
496
1292
quale cosa facendo, pare che non si appropri l
497
1292
appropri l’avere, ma che ne sia quasi uno
498
1292
astio e la malivoglienza, che gli è dalle genti
499
1292
più perfetta e migliore, che non è la ricca
500
1292
Manifestamente appare per quello, che è detto di sopra