Matteo Bandello, Novelle, 1554

mi pare, signori miei, che tutti siate pieni di

siate pieni di meraviglia che queste reine e nobilissime

reine e nobilissime donne, che ricordate avete, abbiano aperto

poste come erano, quasi che elle non fossero di

considerate, ci parrá certamente che l'ammirazion vostra non

titolo di meraviglia, perciò che quanto piú la donna

irretirsi nei lacci amorosi che non sono quelle il

è basso, e bisogna che pensino al governo de

l'onore del mondo. Ché in vero, se voi

invischiano. È ben vero che un solo freno hanno

queste donne di stato, che è che, essendo negli

di stato, che è che, essendo negli occhi de

piú manifesto e chiaro che de le donne di

facendosi elle a credere che nessuno veggia i loro

mordere o publicare. Del che elle meravigliosamente restano ingannate

avendo sempre il peccato che si fa maggior enormitá

in sé quanto colui che pecca è di stato

ascoltandomi intenderete. Dico adunque che Filippo il Bello re

altri tre figliuoli maschi, che tutti l'uno dopo

figliuoli maschi; di modo che la corona pervenne poi

di Tolosa. Il terzo, che si chiamò Carlo, anco

il peggiore. Durò, mentre che Filippo visse, la guerra

gli inglesi e fiammenghi, che erano insieme collegati a

de la Francia, avvenne che la reina di Navarra

la lontananza dei mariti che erano ne l'oste

ne l'oste, dissero che non cercavano giá che

che non cercavano giá che quelli si stessero con

a la cintola, ma che portavano ferma openione che

che portavano ferma openione che devessero darsi buonissimo tempo

piacere con ogni donna che loro venisse a le

la reina di Navarra, che era alquanto piú baldanzosa

il dí non facciamo che dire de le parole

Io so bene ciò che mi vien detto da

sono su la guerra, che attendono ai diletti e

chiara; e di noi che qui siamo nulla loro

alcuna bella figliuola dicono che noi niente vagliamo a

a pari di quelle che si godono. Ma io

io so bene ciò che, per l'anima mia

Non so mò quello che a voi ne paia

a voi ne paia, che quando a voi ne

voi ne paresse ciò che a me ne pare

mi darebbe l'animo che noi faremmo che qual

animo che noi faremmo che qual dá l'asino

meno curarsi di ciò che si facciano. Eglino fanno

fanno pur tutto quello che gli piace, o ne

o no. E certamente che sarebbe lor fatto il

lor fatto il dovere che, poi che essi risparmiano

il dovere che, poi che essi risparmiano quello di

d'altrui lo logorassimo. Che ne dite voi, signora

signora cognata? Parv'egli che noi in questa nostra

braccia con un gentiluomo che ella amava, disse: - In

In buona fé, madama, che voi dite il vero

non ci veggio modo che possiamo far le cose

far le cose nostre che non si sappiano, avendo

avendo giá pensato ciò che fosse da fare e

fosse da fare e che modo tener si devesse

modo tener si devesse che il fatto non si

l'uno era quello che a madama Bianca molto

madama Bianca molto piaceva, che era chiamato Gualtieri di

suo compagno e parente che aveva nome Filippo di

le parve, al modo che pensato aveva, che questi

modo che pensato aveva, che questi dui verrebbero troppo

due, cominciarono ogni volta che vedevano i cavalieri, che

che vedevano i cavalieri, che tutto il giorno gli

lungo andò la bisogna che i dui compagni, che

che i dui compagni, che non erano punto melensi

di fare ogni cosa che loro conoscessero esser a

a pieno di ciò che voleva che facesse. Egli

di ciò che voleva che facesse. Egli, desideroso di

tali diede loro contrasegni che eglino s'assicurarono del

assicurarono del fatto; del che reputandosi i piú aventurosi

del mondo, attendevano ciò che loro le dame comandassero

tutti quei dolci scherzi che sogliono costumarsi, e toccando

mesi, ed ogni volta che commodamente potevano si ritrovavano

cosí andò la bisogna che mai nessuno se n

cenno o atto nessuno che potesse dar sospetto dei

del bene altrui, e che non suol permettere che

che non suol permettere che alcuno lungo tempo in

amareggia ed avvelena, fece che del godimento dei quattro

molti cortegiani gli occhi che prima non vi mettevano

ed insieme conchiuso ciò che far si devesse, posero

agli adulteri, di maniera che il primo giorno di

vivere e altri disagi che soffrivano, si morirono in

In quel medesimo tempo che l'adulterio de le

si scoperse, a ciò che parte nessuna de la

per finale sentenzia condannati che publicamente fussero loro i

piedi scorticate, di modo che tutta la pelle se

se gli levasse: il che dal manigoldo fu subito

impiccati. L'usciero medesimamente che agli adulteri teneva mano

anco egli impiccato. Morta che fu in carcere Margarita

veggiamo per prova avvenire che tutti quei fanciulli, che

che tutti quei fanciulli, che sono dai parenti loro

talora legger una lettera che loro sia da alcuno

nome proprio e bisogna che ad altrui facciano scrivere

avviene di quei giovini che a Pavia, a Padova

o di medicina dottori. Ché se tutti, che negli

dottori. Ché se tutti, che negli Studii generali se

dice, piú gli sparvieri che le quaglie, cioè che

che le quaglie, cioè che piú sarebbero i dottori

piú sarebbero i dottori che i clientoli. Ma pochi

Ma pochi son coloro che riescono dotti, come anco

mestieri, a me pare che ne l'arte de

infiniti si mettano, ma che molti pochi come ella

essercitata l'apparino, perciò che ne le corti di

trovano uomini pur assai che professione fanno d'esser

diligenza essaminasse, si vederebbe che ancora non sanno ciò

ancora non sanno ciò che importi questo nome di

cortegiano". Bene si spera che il nostro signor conte

Angelo da Santo Angelo, che a caso era da

novella a molti gentiluomini che presenti erano, che fece

gentiluomini che presenti erano, che fece insiememente e ridere

e trascuratezza di molti che si pensano d'esser

Il ragionamento, signori miei, che ora voi fate, mi

cortegiano, cioè d'uomo che stava in corte e

forse ancora vi sta, che in una pazzia che

che in una pazzia che fece dimostrò assai leggermente

fece dimostrò assai leggermente che quando il suo parrocchiano

io come sia possibile che si truovi alcuno che

che si truovi alcuno che ne le corti pratichi

ne le corti pratichi, che in tutto venda il

come volgarmente si dice, che niente di cervello gli

resti in capo. Il che nel vero avvenne a

io ora intendo favellarvi. Ché forse quando la nostra

io non so ciò che mi facessi, perciò che

che mi facessi, perciò che per riverenza di lei

riverenza di lei penso che lascerei da parte la

novella di costui, ancor che non si disdica d

d'udir le cose che a la giornata, od

od oneste o disoneste che siano, occorrono: anzi porto

porto io ferma openione che assai di giovamento rechino

ma farlo è quello che condanna chi lo fa

chi lo fa, secondo che sapere il bene e

riguardevole e da bene. Ché io per me, - e

me, - e giovami credere che molti di cotal animo

animo siano, - ogni volta che intendo un gentiluomo far

gentiluomo far cosa meno che degna de la sua

la sua nobiltá e che gliene veggio seguir infamia

nostra novelletta, vi dico che in una corte molto

dotato, il quale ancora che assai tempo avesse in

in corte praticato e che si reputasse esser molto

de' navoni e rape, che quanto piú si stanno

giovane piú tosto bella che altrimenti, ma per altro

quale, sentendo le pappolate che il marito diceva, e

e meno emendarsi, del che la buona donna se

pessima contentezza. Ora, o che il marito la notte

con i compagni, o che pure a la donna

è openione d'alcuni che essendo da molti buon

tutti compassione; di maniera che assai chiara fama era

era per la cittá che ella abondevolmente provvedesse di

non era da tanto che i fatti suoi e

sapesse dargli rimedio, ella, che si vedeva il campo

mani a dosso, lei, che punto non fece resistenza

un'ora mill'anni che venisse il giorno per

pur troppo di strano che colui fosse cosí sciocco

colui fosse cosí sciocco che queste pazzie narrasse. Ma

ben avventuroso quando seppe che il suo signore voleva

fatto un eccellente capitano che l'oste del nemico

gli occhi a molti, che le tue pedate seguiteranno

scemonnito e non intese: ché molti, sentendo la novella

prova di far ciò che egli fatto aveva; il

egli fatto aveva; il che successe loro. Ma sono

loro. Ma sono alcuni che dicono che la donna

sono alcuni che dicono che la donna conobbe molto

considerazione, e conobbe meglio che prima la dapocaggine di

di quello. Or ecco che la signora Margarita esce

casa ritornato, tutti prima che di mano m'uscissero

furono da me inghiottiti che masticati, e nondimeno molto

numerosi? Non è persona che abbia lustrati quei luoghi

e navigato il lago, che leggendo il vostro ingegnoso

vischio ai semplici augelli. Che dirò poi di quel

e veramente poetico epigramma, che voi essendo ne l

ne l'Andina villa che oggi Pietole si chiama

le rive del lago che circonda ed abbraccia Mantova

e sí dolce vena che sí facile e dotta

voi scaturisce, a ciò che di voi tanto cantar

quanto meritate? Felice voi che volete e potete quanto

aggrada comporre cose ottime, che dopo la morte vi

e vi diffenderanno, fin che il mondo duri, da

e remi, meglio è che fuori n'esca che

che fuori n'esca che perdermi in quello. Vi

vi confesso del piacere che ho preso in leggere

uomo, come devete sapere, che gran parte d'Italia

Italia ha trascorso e che tutte le guerre dei

meraviglia e stupor grande che in tutti voi, giovini

rimbambito veglio ed usuraro che, per esser venuto il

di Siena avvenuto, ben che in parte differente, perché

voi, e forse tutti, che ne l'amorosa pania

Io non vitupero giá che un giovine apra il

le pazzie; ma vorrei che ciascuno in qual etá

si sia, quando ama, (ché anco i vecchi possono

i vecchi possono amare), che sapesse temperar i suoi

sconce e sconvenevoli cose che molte volte si fanno

al fine sí accecato che non sará poi padrone

piú commoveno gli essempi che le parole, io verrò

de la mia novella, che di questa maniera occorse

maniera occorse. Nel tempo che papa Pio secondo - che

che papa Pio secondo - che fu senese de la

d'un povero uomo che era muratore e con

penetrarono le fiamme amorose che egli in poco di

quella la stanza, ancor che a l'abito e

avesse giudicata, nondimeno poi che intese quella esser poverissima

quella esser poverissima e che filando lana la sua

volte biasimò la natura che cosí bassamente l'avesse

nascere. E quasi vergognandosi che ad amarla si fosse

aveva in modo concio che 'l povero amante piú

ogni giorno, vedeva quella che filando lana in compagnia

era picciol dolore questo, che a nessuno ardiva palesar

deverne esser forte biasimato che, essendo egli nobile e

ad amar sí bassamente. Ché se avesse avuto alcuno

e tanto piú quanto che credeva che ella sdegnata

piú quanto che credeva che ella sdegnata se ne

se ne sarebbe; il che a lui sovra ogni

averebbe prima voluto morire che farla sdegnare. Stare anco

duro gli pareva. Mentre che egli in questi travagli

femina, di coteste ruffe che vanno per tutto con

sempre muoveno le labra che paiono simie, la quale

affettuose preghiere la richiese che volesse di lui aver

far con la giovane, - che dato ad intendere le

le aveva qual era, - che pieghevole in verso lui

ch'egli volesse; di che l'amante rimase di

e ritrovò la giovanetta che tutta sola in un

s'assise. La giovane, che altrimenti non la conosceva

risalutò e le disse che fosse la ben venuta

ben venuta e ciò che ella andava ricercando. La

ricercando. La maliziosa vecchia che sapeva la madre de

tre o quattro anni che io dimoro in contado

de la benedetta anima, che Dio abbia in gloria

morte di tua madre, che veramente era buona donna

come ora tu sei. Che Dio ti benedica, figliuola

oggimai trovarti maritata, perciò che tu sei grandicella e

indarno. Ma io credo che la povertá di tuo

tuo padre sia cagione che non ti lascia maritare

come io mi credo che tuo padre faccia da

E se tu baderai che egli ti mariti, avverrá

mariti, avverrá per ventura che tu sarai prima vecchia

tu sarai prima vecchia che egli ti venga fatto

aver lasciato scorrere tanto che tu non abbia goduta

credere perché so ciò che dico, tu ti provederai

provederai per te stessa, ché chi fa i fatti

senza fondamento, come colei che t'amo e ti

e far di modo che per l'avvenire tu

farti aver tal dote che tu potrai maritarti in

potrai maritarti in persona che non ti converrá sempre

sempre mai. E poi che in cotesto ragionamento entrate

di queste tue bellezze che non ritrova requie, e

come vuol il debito che tu faccia, averai di

Non ti par egli che questa sia dote da

Piglia la ventura fin che Dio te la manda

lasciar passar questa occasione che di rado suol venire

darmi sí fatta dote, che io non so chi

tu sei sempliciotta anzi che no, e non intendi

t'ho giá detto che egli è di te

innamorato e piú brama che tu l'ami che

che tu l'ami che cosa che sia al

l'ami che cosa che sia al mondo. E

deveresti tenerti ben avventurosa che un simile gentiluomo t

faremo bene le cose, che né tuo padre né

ruffa e ribalda vecchia! che venga fuoco dal cielo

venga fuoco dal cielo che te e tue pari

arda! Io non so che mi tenga che io

so che mi tenga che io non ti cavi

dita. Via col malanno che Dio ti dia, femina

dia, femina del diavolo! che possi tu fiaccarti il

la croce di Dio che tu non ti partirai

ho detto e dico: che tu non abbia piú

amante narrò. Egli pensando che la giovane forse non

de la vecchia, ancor che molto gli dispiacesse la

parola, risolvendo l'ambasciatore che prima affogarebbe la figliuola

prima affogarebbe la figliuola che mai comportare che ella

figliuola che mai comportare che ella divenisse bagascia di

molto di mala voglia che il fatto non gli

indarno, con ciò sia che la fanciulla era nel

piú salda e ferma che non è un duro

l'infelice amante, poi che vide da la giovane

al tutto disprezzarsi e che egli medesimo, avendo preso

non aveva se non che ella serbava la sua

sua verginitá a colui che sarebbe suo marito, e

sarebbe suo marito, e che prima era per morire

prima era per morire che altrimenti fare, si ritrovò

del mondo. E poi che alcuni giorni si sforzò

levarsela di mente, anzi che pareva di punto in

di punto in punto che l'amor crescesse e

il sonno, di modo che pareva una persona incantata

la fiera sua passione che mordacemente lo struggeva, andò

egli pregava un monte che s'inchinasse, perciò che

che s'inchinasse, perciò che ella gli diceva che

che ella gli diceva che seminava ne la rena

Ahi bella giovanetta! poi che ai miei estremi martíri

martíri e gravose pene, che per te di continovo

te viver non posso, che vuoi ch'io faccia

ch'io faccia? - Ella, che mal volentieri si vedeva

e farò di modo che tu né altri da

regolato amore finí. Sí che, giovini, io v'essorto

amar moderatamente, a ciò che non v'intervenga come

Pigneta, per la via che va a la volta

per veder l'artificio che usano col fuoco a

degli armenti quasi selvaggi che per la Pigneta pascono

piú grande senza parangone che non è la maggior

da fante a piè che mai si vedesse. Pervenimmo

messer Carlo: - Io voglio che questa sera noi ceniamo

minutissima e verde erbetta, ché se non fosse tanto

innalza, e meglio è che prendiamo il camino verso

trovammo Pandolfo di Mino, che ci aspettava ed aveva

Signor governatore, a ciò che voi sappiate, commune openione

openione è dei ravegnani che questo sia il luogo

vide il crudele strazio che di lei fu fatto

la sciocchezza del volgo che le favole talora riputa

talora riputa istorie, dopo che desinato si fu, volle

fu, volle messer Carlo che la novella del Boccaccio

la novella del Boccaccio, che seco aveva, de l

si cominció a dire che noi eravamo fuori per

Carlo, e da me, ché tutti dui vostri siamo

semplicitá d'un tedesco che avendo mandato ¶ il padrone

sue sciocche parole. ¶ Poi che io, per farvi legger

di contristarvi, a ciò che debita penitenza ne faccia

non ci essendo altro che dire, farò che la

altro che dire, farò che la mano che ha

farò che la mano che ha fatto la piaga

sanerá. A ciò adunque che rider possiamo, vi dico

rider possiamo, vi dico che nel tempo che Massimigliano

dico che nel tempo che Massimigliano Cesare era con

Padova, un gentiluomo vicentino, che con la famiglia in

era ridutto, m'affermò che non molto innanzi la

essercizio non sapeva fare che acconciar cavalli. Egli era

aspetto, ma tanto sempliciotto che ogni cosa se gli

far volare; e veggendo che il tedesco non attendeva

non attendeva ad altro che a la stalla, gli

lo molestava. Era Arrigo, - ché cosí il tedesco si

né ancora aveva provato che cosa fosse rimetter il

arco teso, non sapendo che rimedio far al suo

suo male. Ma poi che vide ed alcune volte

ed alcune volte provò che gli stivali del suo

piva stava piú gonfia che mai e punto non

non si mollificava. Di che egli di malavoglia si

si ritrovò, pensando perciò che bisognasse perseverare e ogni

l'unto. Ora avvenne che una volta la moglie

la lancia in resta, che quella di grasso ungeva

e tanto piú quanto che quella del marito non

Onde non istette molto che fece domandare Arrigo e

la stalla. E veggendo che non ci era persona

io non so quello che di te mi dica

mi dica, quando penso che in quindeci giorni hai

agli stivali di messere che non farebbe un altro

famiglio in tre mesi. Che cosa è questa? Io

è questa? Io dubito che ne faccia altro e

ne faccia altro e che lo vendi. Dimmi la

io la vo' sapere: che cosa ne fai tu

Arrigo quasi ogni cosa che se gli diceva, ma

mano, e a lei, che giá tutta gongolava ed

il grasso adoperava soggiungendo che quella medicina giovamento né

disse alora la donna, - che tu sei un bel

bel fante! Ben sai che codesta è una sciocchezza

rimedio; con questo patto: che tu altrui non lo

dico, divenire piú molle che una pasta. - Era il

seco amorosamente trastullandosi, volle che egli cinque volte nel

ungesse. Questa medicina, oltra che mirabile al tedesco parve

dui; ed ogni volta che commoditá v'era, e

piú a questo unto che a quello degli stivali

a far volare, avvenne che un giorno trovò gli

netti né unti, di che fieramente entrò in còlera

buon Arrigo non sapeva che dire. Ed il padrone

Come vuoi tu, - disse, - che io faccia, tedesco ubriaco

io faccia, tedesco ubriaco che tu sei? come farò

tanto duri e secchi che né tu né altri

potrá calzare giá mai. Che ti vengano mille cacasangui

non vi turbate, messere, ché io in un tratto

Tu farai il gavocciolo che ti venga, sozzo cane

il padrone. Arrigo alora, che lo vedeva di piú

perché un tratto solo che io gli metta nel

madonna, vi so dire che si mollificheranno. - Volle il

cosí subita mollificazione; il che l'ubriaco tedesco puntalmente

non disse se non che piú non voleva cavalcare

dí, disse al tedesco che andasse a trovarsi padrone

fastidio, lettori miei umanissimi, che io ho sofferto in

da me novelle, poi che io partii d'Italia

veduto, i quali sanno che due volte ho mandato

tanto studiarmi giá mai che intieramente le abbia potute

servarlo in queste. Il che certamente nulla importa, non

saranno forse di quelli che vorrebbero ch'io fosse

vie piú di quello che io mi sia in

altrove d'aver scritto, che io non sono toscano

disceso da quelli ostrogoti che, militando sotto Teodorico loro

Essa colonia chiamarono Castelnuovo, che anco oggidí per la

triviale, e poco usitata, che spirasse alquanto del gotico

usata l'averei, perciò che conosco quella esser molto

bella. Nondimeno, per quello che a me ne paia

inimitabile messer Francesco Petrarca, che fu toscano, ne le

Tuttavia se saranno alcuni che vogliano biasimarmi, mi dorrò

Lione vide il parmegiano, che dietro a certe donne

via andava, e parendogli che in quel drappello ci

effetto ella era quella, che con altre donne accompagnava

ella parlò sí forte che a la voce fu

invitò lui, di modo che fecero un poco d

tra gli stranieri avviene che fuor de la patria

la sposa, ove pensò che madonna Bianca devesse aver

fu sopragiunto dal parmegiano che aveva menato seco Garbuglio

menato seco Garbuglio buffone, che da tutte le donne

s'andava. Lione disse che, imaginandosi che in casa

Lione disse che, imaginandosi che in casa de la

balli, disse il parmegiano: - Che faremo noi se qui

se qui, a quello che si sente, non è

a me. Dite voi che avete voglia di bere

farci dar da bere, ché anco io, se bene

lo cominciarono a pregare che volesse trovar un liuto

un liuto e sonare, ché ballariano. A le quali

e poi sonerò ciò che vorrete. - Fu dato da

buon viso. Ora poi che Garbuglio ebbe sonato quattro

partirono. Il parmegiano, veggendo che non poteva parlare a

con madonna Bianca, e che anco mandarle messi era

difficil cosa, non sapeva che si fare. Intendendo poi

si fare. Intendendo poi che ella era figliuola d

figliuola d'un parmegiano che giá di lungo tempo

egli fosse e di che gente in Parma, e

di quello, e sapendo che erano piú di quaranta

piú di quaranta anni che egli dimorava a Vinezia

sua moglie, come vide che colui che domandato l

come vide che colui che domandato l'aveva si

vi sète e di che luogo, e di questo

perché mi domandiate ciò che mi richiedete; ma, che

che mi richiedete; ma, che che si sia, io

mi richiedete; ma, che che si sia, io non

patria, e tanto meno ché da molti ve ne

mi disse mio padre che sono piú di quaranta

piú di quaranta anni che egli andò a stare

egli si scusò dicendo che dava desinare a certi

a certi scolari, e che un'altra volta anderebbe

ragionamenti aveva sentito Lione che stava appoggiato ad un

ma con questa aggiunta: che il marito le teneva

insieme ragionarono, di modo che lo scolare, praticando come

la donna la fizzione che fatta aveva d'esserle

discoperse. La donna, o che amasse Lione o per

insieme s'intertenevano, il che a Lione era cagione

vita. Avvenne un dí che egli, per qualche altro

pugna e calci; di che ella fieramente disdegnata, ritrovò

informò a la meglio che ella puoté de la

lo scolare parmegiano, e che andasse a trovarlo e

solamente del cugino, e che era giovine assai grande

de la casa, o che sapesse qualche cosa de

di Lione, o pur che gli paresse che la

pur che gli paresse che la donna lo cercasse

e grosso, le rispose che egli albergava in quella

andò su e trovò che ancora il buon Lione

al quale raccontò ciò che la donna andava ricercando

ben venuta, madre mia; che andate voi cercando? - Io

nome. Ma ai contrasegni che ella m'ha dato

non è gran meraviglia che vi siate scordata come

io mi chiami, perciò che ben sovente i compagni

io ora mi ricordo che madonna Bianca m'insegnò

Sta bene, - rispose Lione; - che ci è a far

vecchia aver errato e che ella cercava lo scolare

lui; ma per intendere che maneggi fossero questi, finse

esser quello. La messaggera, ché lo vide ben membruto

vide ben membruto e ché le seppe dire che

ché le seppe dire che si nomava Berlinghiero, si

Berlinghiero, si credette fermamente che egli fosse quello a

vi prega ben caldamente che oggi per ogni modo

vuol parlar di cose che fin a l'anima

l'anima le importano, ché vi so dire, figliuol

so dire, figliuol mio, che la poverella ha pur

poverella ha pur troppo che fare con quel suo

con quel suo marito, che è fastidioso piú che

che è fastidioso piú che non sono le mosche

mezza state. Ma avvertite che bisogna che voi facciate

Ma avvertite che bisogna che voi facciate una lettera

voi facciate una lettera, che paia che venga da

una lettera, che paia che venga da Castello San

ove sta mio figliuolo, che la scriva a sua

dite a mia cugina che io senza fallo ci

sarò a l'ora che ella mi manda, e

ella mi manda, e che stia di buona voglia

stia di buona voglia, ché io metterò bene, se

sé ravvolgendo, restò. Pensava che la donna avesse ordine

in quella casa e che quivi con lui si

pigliasse amorosamente piacere, e che questa non fosse la

fosse la prima volta che si fossero trovati insieme

trovati insieme, di modo che di gelosia tutto si

sentiva morire. Pensava anco che forse ella avesse bisogno

di qualche cosa, e che perciò facesse ricercar il

parte poi non sapeva che imaginarsi onde venisse che

che imaginarsi onde venisse che ella in casa non

venendogli anco in fantasia che forse il marito s

ad un suo compagno, che Petronio Mamolo aveva nome

Petronio Mamolo aveva nome, che mettesse mente, quando la

ufficio diligentemente, e vide che il parmegiano seguiva dietro

parmegiano entrasse o no, che gli uscí di vista

una strada rivoltato. Lione, che dal luogo ove s

ed incontrò il Mamolo, che gli mostrò la casa

entrato o no. Del che Lione d'ira e

questo parmegiano tira sassi, che gli vengano mille cacasangui

cacasangui! - Il Mamolo, veggendo che quella sua còlera lo

giustamente querelare, io crederei che egli di te a

rispetto. Perché vuoi adunque che egli abbia rispetto a

un poco questa passione che t'acceca. Noi possiamo

pezza e attendere a che fine il fatto riuscirá

fatto riuscirá. - Veggendo Lione che il Mamolo lo consegliava

lettera e vederò ciò che ne seguirá. Che diavolo

ciò che ne seguirá. Che diavolo sará egli? - Con

cugino di madonna Bianca, che vengo da Castello San

fratello de la donna che sta qui dentro. - Entrate

donna, - e andate su, ché giá è buona pezza