parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Scurati, La letteratura dell'inesperienza, 2006

concordanze di «che»

nautoretestoannoconcordanza
1
2006
quella libertà di cominciare che si può usare una
2
2006
libro è il solo che conta, forse bisognerebbe scrivere
3
2006
volta sola, il nodo che porti dentro o lo
4
2006
un momento della vita che per i più coincide
5
2006
giovinezza. Passato quel momento, che tu ti sia espresso
6
2006
o no [...] non tornerai che a fare il verso
7
2006
Sono parte della prefazione che Calvino scrisse, nel 1964, per
8
2006
rispetto alla prima, e che subito divenne un riferimento
9
2006
le due prospettive retrograde che la riconsiderazione della sua
10
2006
il principio opposto, il che fa sì che si
11
2006
il che fa sì che si applichi propriamente alla
12
2006
alla letteratura la definizione che Proust una volta diede
13
2006
Calvino, mi sono accorto che, celata dietro il gioco
14
2006
impareggiabile nitore, la questione che giudico capitale per chi
15
2006
negazioni. Sembra proprio, infatti, che i settant’anni di
16
2006
settant’anni di storia che ci separano dalla composizione
17
2006
per l’esplosione letteraria che vi si verificò, prendendo
18
2006
della vita come qualcosa che può ricominciare da zero
19
2006
generale [...] ma l’accento che vi mettevamo era quello
20
2006
esperienza – guerra, guerra civile – che non aveva risparmiato nessuno
21
2006
più possibile, nemmeno quello che scaturisce dalla pastura elegiaca
22
2006
nel 1964 dallo scrittore maturo che rievoca gli anni della
23
2006
della vita come qualcosa che può ricominciare da zero
24
2006
pubblico”, sono tutte condizioni che oggi non soltanto non
25
2006
il posto di ciò che è assente. Non consentono
26
2006
volta il problema di che cosa scrivere, e quello
27
2006
scrivere? “Scrivete a quei che verranno, e che soli
28
2006
quei che verranno, e che soli saranno degni d
29
2006
grande scrittore visionario più che preciso scienziato della dottrina
30
2006
secolo decimonono deve lasciare che i morti seppelliscano i
31
2006
più spenta di quella che riverbera in queste frasi
32
2006
milioni di anni prima che apparisse la vita sulla
33
2006
posterità. L’unica nozione che ne abbiamo è di
34
2006
a tal punto priva che la parola stessa è
35
2006
caduta in disuso. Non che non ci siano libri
36
2006
tutti parimenti arbitrari. Ciò che manca è quella “elementare
37
2006
elementare universalità dei contenuti” che caratterizzava il neorealismo italiano
38
2006
e da far sì che, per il giovane Calvino
39
2006
opera letteraria quel mondo che era per noi il
40
2006
opera letteraria quel mondo che è per noi l
41
2006
ancora Calvino, il libro che tutta la sua generazione
42
2006
può esservi la certezza che sia “veramente esistita”. Ecco
43
2006
constatare ancora una volta che Calvino, cinquant’anni fa
44
2006
attuale penuria: la possibilità che le letture e le
45
2006
lacunose di un mondo che ci dicono essere il
46
2006
essere il nostro ma che non vivremo mai. È
47
2006
il senso di inautenticità che già avvolge la nostra
48
2006
però, inutilmente lo Shakespeare che giunga oggi a darci
49
2006
Non sono gli occhi che ci fanno difetto e
50
2006
mancare oggi sono quelle che, ancora a metà degli
51
2006
battuta la questione letteraria che si era trovato a
52
2006
accaniti come quei contenutisti che eravamo”. Parafrasandolo, riguardo a
53
2006
noi, si potrebbe dire che mai si videro contenutisti
54
2006
disperati di quei formalisti che siamo. ¶ Decisiva a questo
55
2006
della Presentazione, la congiunzione che Calvino stabilisce tra il
56
2006
della nozione di esperienza che la riflessione di Calvino
57
2006
e di violenza estrema che accadono a individui in
58
2006
la cultura di massa, che è la specifica cultura
59
2006
immaginaria di tutte quelle che l’hanno preceduta proprio
60
2006
essa, adottando la tattica che fu ancora degli intellettuali
61
2006
i principali fattori storici che producono l’inesperienza contemporanea
62
2006
ma è un guadagno che dà luogo a un
63
2006
o meglio, tutto ciò che esiste in televisione esiste
64
2006
cui l’unica possibilità che il mondo aveva di
65
2006
senso risiedeva nel racconto che se ne dava, non
66
2006
o nella manifestazione spettacolare che gli si sovrapponeva. Ancora
67
2006
la sua autorevolezza fintanto che si affidava alla narrazione
68
2006
il racconto di ciò che si era vissuto. Ma
69
2006
prestigio della nuda vita, che la modernità ha screditato
70
2006
modernità ha screditato e che la medesima modernità non
71
2006
di vagheggiare. ¶ Ecco. Ciò che mi sto sforzando di
72
2006
ben diverso da quello che a quest’espressione attribuiva
73
2006
di inesperienza. La soluzione che adottai per rendere questo
74
2006
attraverso una vicenda contemporanea che procedeva in parallelo alla
75
2006
una finzione appassionante (quella che raccontava degli ultimi cavalieri
76
2006
finzione e la realtà che le corrisponde, come fra
77
2006
corrisponde, come fra colui che l’ha concepita e
78
2006
in virtù di ciò che, nella nostra civiltà letteraria
79
2006
nella tradizione della poesia che da Aristotele giunge fino
80
2006
piacere di una lettura che lo immergeva in un
81
2006
secondo la quale ciò che in letteratura è sublime
82
2006
l’unica autentica grandezza che, come scrisse Bachtin, è
83
2006
valore dal contesto storico che ho provato a descrivere
84
2006
nel trionfo di ciò che tutti noi abbiamo imparato
85
2006
come qualcosa di distinto, che consenta l’esercizio della
86
2006
per gli stessi motivi che indica Morin, suo estimatore
87
2006
di un punto, il che non significa disconoscerla né
88
2006
a una mitologia euforizzante che esclude da sé il
89
2006
nel “sono gli altri che muoiono e non io
90
2006
onestà intellettuale alla questione che ci interroga su cosa
91
2006
meta-pop, un romanzo che non ripudiasse di nascere
92
2006
cultura di massa ma che non accettasse la nascita
93
2006
nascita come un privilegio, che le appartenesse ma che
94
2006
che le appartenesse ma che le resistesse, volevo scrivere
95
2006
volevo scrivere un romanzo che si sedesse a tavola
96
2006
io. Oggi mi pare che la ricerca debba riprendere
97
2006
la ricerca debba riprendere, che si debbano tentare altre
98
2006
storico, aggiungendovi un capitolo che cambia, quanto meno nelle
99
2006
del tutto). ¶ Credo ancora che si debba resistere alla
100
2006
di massa, credo ancora che l’immaginario finzionalizzato eserciti
101
2006
della mente, credo ancora che lo scrittore debba esercitare
102
2006
per essere qualcosa piuttosto che niente. Lo scrittore, se
103
2006
divenendo altro da ciò che era stato in passato
104
2006
di continuità tra ciò che un tempo erano state
105
2006
Non è un caso che il romanzo storico, dopo
106
2006
dovrà tenere conto è che oggi, in piena esplosione
107
2006
citata da un testo che riproduce l’edizione di
108
2006
cioè un anno prima che Calvino scrivesse la Presentazione
109
2006
genealogica di Michel Foucault, che mostra come gli sviluppi