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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Stefano Jossa, La più bella del mondo, 2018

concordanze di «chi»

nautoretestoannoconcordanza
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usandola per lavoro. A chi è poliglotta si chiede
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parli e ti dirò chi sei» potrebbe essere il
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che può provare solo chi nella vita quotidiana si
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la varietà del mondo, chi vorrà parlare la lingua
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l’altro dettata da chi è ignorante e vuole
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omologante e massificante per chi riteneva che venisse applicato
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pedantesco e scolastico per chi lo riteneva letterario, estraneo
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mortali. Calvino attribuiva a chi parlava questa lingua un
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le emozioni comuni, di chi detiene posizioni di potere
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madre de le Sante: ¶ Chi vvò cchiede la monna
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ssi vvòi la scimosa, ¶ chi la chiama vergogna, e
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vergogna, e cchi nnatura, ¶ chi cciufèca, tajjola, e ssepportura
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bello del mondo per chi lo possiede, lo capisce
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sua volta tramandare a chi verrà dopo di lui
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nobiltà d’animo di chi prova amore rispetto alla
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nobiltà di nascita di chi si ritiene investito di
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nobile non è piú chi nasce nobile, ma chi
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chi nasce nobile, ma chi è capace di provare
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nobiltà d’animo di chi prova un sentimento amoroso
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dire per esperienza di chi compone, che il concetto
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suono prima ancora di chi la sceglie, perché la
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ami tu solo? – Solo. ¶ Chi t’ha levata dal
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Che fa quello a chi porti amore? – Ah more
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quindi dalla voce di chi chiede (Pan, innamorato di
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nati se non da chi pensava e parlava come
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Poggiali. C’è stato chi, come Francesco Algarotti nel
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e forzato, ma anche chi, come Giosuè Carducci nell
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bambino rimasto in città. ¶ Chi va al mare ha
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castelli con la rena, ¶ chi va ai monti fa
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doccia alle cascate… ¶ E chi quattrini non ne ha
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a tutti i bambini. ¶ Chi non rispetta il decretato
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quell’atleta ¶ che sprona chi lo insegue a fare
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dunque una bellezza per chi la sa cogliere: può
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si rivolge cioè a chi di questa bellezza sa
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della scuola: c’è chi continua a sognarla, fonte
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difficile viene rifiutata da chi non sa parlare, assimilata
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vino da parte di chi non possiede strumenti culturali
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presa in giro di chi non è in grado
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rende una vittima di chi non gli ha dato
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ci viene detta da chi ce la spiega (appunto
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parendo alla mente di chi ode vedere in un
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le sue minute dimensioni: ¶ Chi crederà che forze accoglier
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che «restare di stucco». Chi non riesce a staccarsi
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l’uso dei colori: chi è «al verde» è
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soldi, ma «sempreverde» è chi ha una lunga tradizione
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la «pecora nera» è chi non dà buoni risultati
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piú semplicemente «bruciano») e chi sostituiamo con un sotterfugio
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anche dalla capacità di chi farà uso del gioco
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l’acqua non dimenticarti chi ha fatto il pozzo
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autoreferenziale, vizio privato di chi legge senza uno sforzo
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azione che incide su chi la subisce, «morso di
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c’è sempre stato chi ha apprezzato piú l
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vivande apparecchiate». E per chi ancora non avesse capito
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obiezione era attribuita a chi rifiuta il valore culturale
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sentimento d’inadeguatezza di chi avanzava una simile obiezione
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obiezione, tipica, appunto, di chi non vuole fare i
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mettersi in un impaccio». Chi rivendica la naturalità della
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dell’esperienza e che chi piú sa meglio vive
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vive: «ella somiglia a chi credesse di saper la
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istruita di fronte a chi gli esibisce il proprio
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obiezione era attribuita a chi dice che la lingua
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sull’incapacità sociale di chi non conosce bene le
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corteggiamento da parte di chi ha una conoscenza limitata
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di vergogna che proverebbe chi ha poco da dare
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dopo quelle successive di «chi non ci ha attitudine
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non ci ha attitudine», «chi non ci ha tempo
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non ci ha tempo», «chi dice che ci avrà
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un giovane d’ingegno», «chi studia le lingue straniere
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studia le lingue straniere», «chi dice che basta leggere
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che basta leggere» e «chi dice che s’impara
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è maschilista, certo, ma chi rinuncerebbe a studiare la
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da un pregiudizio su chi l’aveva pronunciata. ¶ L
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dura e pura di chi sa che i problemi
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suo monito, rivolto a chi faceva della lingua solo
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distingueva la voce di chi affermava: «Credo che la
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al saper fare di chi padroneggia gli strumenti di
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complesso d’inferiorità di chi da quei privilegi è
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vantaggi in disprezzo di chi quei vantaggi non li
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di ulteriori legittimazioni, ma chi non ha studiato o
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sua volta non capisca chi è piú furbo o
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non si dà separazione. ¶ «Chi parla male, pensa male
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del resto prerogativa di chi va al liceo classico
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per l’opposizione a chi parla bene in quanto
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forma, nella convinzione che chi si dedica a parlar
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e’ guagliun, fa’ ascí chi so’ stat’». In diretta
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l’impegno politico di chi vuole contrastare la violenza
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il piglio sicuro di chi è abituata a parlare
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al Festival, quanto per chi di Leopardi non ne
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cioè la lingua di chi deteneva il potere: nella
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troppo vincente, c’è chi l’ammira e chi
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chi l’ammira e chi l’accusa, al punto
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verità», nella convinzione che chi beve sia meno controllato
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di pubblicità. Chissà se chi la sceglie è affascinato
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veritas è un rischio. Chi si lascia andare perde
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zoologia all’ingegneria idraulica, chi lo conosce, il greco
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comprensione da parte di chi conosce il significato della
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cento anni. Pochissimi tra chi ha meno di quarant
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chiederebbe però subito se chi applica stia applicando qualcosa
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bar» o «vendo giornali». Chi applica si applica, probabilmente
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unico, gesto inimitabile di chi è pazzo, per amore
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cui si aggiunge che chi lo commette pronuncia male
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appropriazione, che restituisce a chi parla soggettività e personalità
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altezza della Storia di chi fugge e di chi
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chi fugge e di chi resta, che a Pisa
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cinica e cafona a chi ragiona secondo i parametri
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lingua è affidata a chi è in grado di
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ciò vale pure quando chi pensa è qualcuno che
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di qualcosa per cui chi scrive è grato a
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subito la soluzione da chi scrive. La risposta è
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proprio nel rapporto tra chi produce e chi riceve
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tra chi produce e chi riceve il testo. Chi
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chi riceve il testo. Chi ha riportato il rigo
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che tendono a escludere chi non li conosce e
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è esattamente quello che chi scrive sta compiendo e
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i posteri. Non sappiamo chi fosse, né come si
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caso è evidente che chi copiava sapeva leggere e
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istituisce un dialogo con chi lo riceve. ¶ La bellezza
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di espressione e significato. Chi vuole fermarsi al primo
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se c’è stato chi ha rifiutato il metodo
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riflessione di Pirandello. Solo chi possiede la chiave, che
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in piú, che solo chi conosce la poesia di
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dalla prigione linguistica di chi padroneggia un solo registro
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filosofici, la sorpresa di chi ascolta la parola senza
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popolo, ora mitizzato da chi ritiene che la borghesia
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allineano al vincitore anziché «chi si comporta in modo
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per «moderato»): equilibrato è chi è in equilibrio, mantenendosi
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per estensione, metaforicamente, è chi mostra equilibrio psicologico e
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e misura. Equilibrato è chi non eccede, fedele al
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medio stat virtus. Eppure chi è equilibrato è anche
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è equilibrato è anche chi non si espone e
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sfide, l’equilibrato sarà chi non ha il coraggio
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impeachment come lo intende chi lo interpreta come atto
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definito nell’articolo 1, ma chi sia passibile di impeachment
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e astrazione che per chi scriveva non poteva essere
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certo molto invitante, ma chi volesse cominciare a pensare
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ricordato piú su: solo chi possiede gli strumenti linguistici
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pp. 35-38) e uno su «chi usa (e quanto si