Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

perché no da Cravanzana. Chi può dire di che

l’odore del letame. Chi adesso stava nel casotto

Perché ci dev’essere chi non ha nome né

croste. C’era anche chi li scherzava. Tu ce

cavalli e dei buoi. – Chi pagava? – dicevo. I comuni

non sapere mai bene chi paga, alla fine disgusta

ancora le gambe, ma chi le faceva piú ballare

tutti erano dispersi, spariti, chi morto, chi lontano. Restava

dispersi, spariti, chi morto, chi lontano. Restava soltanto Nicoletto

amico disse a me chi era Nuto e che

e guardava i tetti. ¶ – … Chi sa quanti dei ragazzi

i lumi alla madonna. Chi dei due frega l

la vince il parroco. Chi è che paga l

e la musica? E chi se la ride l

presa? Perché dev’esserci chi ne ha molta e

ne ha molta e chi niente? ¶ – Cosa sei? comunista

paese. Comunista non è chi vuole. C’era uno

uva passera. Gli dicemmo chi ero e di dove

comparissero Angiolina e Giulia. Chi sa dov’erano? Se

i filari; gli chiesi chi aveva fatto il trapianto

capo. Gli feci dire chi abitava nelle case lontane

case lontane, gli raccontai chi ci stava una volta

sentirci, a bocca aperta. Chi sa quanti, dissi, ce

un bastardo. ¶ – C’è chi li raccoglie, – gli dissi

dietro nel Belbo, zoppicando. ¶ – Chi sa perché mai, – dissi

nel mondo c’è chi sta meglio e chi

chi sta meglio e chi sta peggio, che cosa

un porto di mare. Chi andava chi veniva, si

di mare. Chi andava chi veniva, si lavorava e

posta. Una piccola città – chi sa, intorno, quante altre

uva insieme al padre. Chi sa se anche per

per Genova e portava chi sa dove. L’avevo

baccano e faceva faville. Chi sa cosa ne dicono

sulla discussione che ricominciava, – chi ha formato le prime

formato le prime bande? chi ha voluta la guerra

voluta la guerra civile? chi provocava i tedeschi e

come in Russia. E chi protesta farlo fuori. ¶ Nuto

stava a Nizza, impiegato… Chi ha rischiato la pelle

e chiuse l’inchiesta. ¶ Chi non chiuse ma si

né conoscere il mondo. ¶ Chi non apprezzò il discorso

e Giulia in Gaminella. ¶ Chi mi accolse alla Mora

e macinare il caffè. ¶ Chi mi disse che sembravo

stavo a sentire, vedevo chi andava e veniva. Cirino

piaceva l’abbondanza, a chi il vino, il grano

grano, la carne, a chi le donne e i

sulle rive dell’acqua – chi veniva con la cesta

con la cesta rotta chi col sacco, e nudi

pigliava la donna, pigliava chi gli capitava, sull’uscio

bruci il soldo e chi lo difende… ¶ Per strada

non la provvede a chi gli lavora la terra

là intorno, donne – e chi cantava, chi rideva, seduti

donne – e chi cantava, chi rideva, seduti sul lungo

e dappertutto c’è chi è capace e chi

chi è capace e chi è tapino. Mi disse

quel treno per andare chi sa dove. ¶ Anche a

aveva studiata, e poi chi aveva i soldi e

ho piú viste e chi sa chi le prende

viste e chi sa chi le prende. Ma io

dei fascisti che picchiavano chi volevano, d’accordo coi

lasciassero quel mestiere a chi era pagato per farlo

del giardino, a guardare chi passava sulla strada. Tutti

stata proprio nei sacchi, chi aveva vinto. Si fermavano

in Alba da bambina. Chi invece buttava le mani

qualcuno che sapeva con chi parlava adesso Silvia, a

parlava adesso Silvia, a chi andavano le lettere che

lettere che Irene scriveva, chi le aveva accompagnate la

rideva e voleva sapere chi, per esempio. Allora ridevo

loro terra. Vivevano sole, chi nelle fabbriche delle conserve

nelle fabbriche delle conserve, chi in un ufficio – Rosanne

ch’era venuta da chi sa dove, da uno

Di dove uno venisse, chi fosse suo padre o

stato del grano o chi sa dove, ma per

del tempo clandestino, per chi ci avesse ancora gusto

e piegarsi i capelli. Chi non l’avesse conosciuta

tutti e due da chi sa dove, e l

unico modo per sapere chi fossimo, che cosa avessimo

mi vedessi davanti finalmente chi sono. Rosanne me l

non so bene di chi. Eppure mi piaceva quella

morti i loro figli chi sa dove, e adesso

sui funghi e su chi li cercava che non

andava benissimo anche Arturo. Chi non lo voleva era

allevate, le donne conoscono chi fa per loro. E

passi sbagliati, tener presente chi era lui, la sua

peggio della battitrice, e chi dava i biglietti era

è nelle mani di chi ha interesse che la

Sta’ su, – gli dissi, – chi venivi a cercare? ¶ Veniva

in faccia dalla camminata. ¶ Chi invece adesso era smorta

di portarla a Milano, chi sa dove, lontano dalla

mai la sera a chi dir grazie la mattina

con l’aria di chi se la ride, ma

gli erano sempre intorno. ¶ Chi adesso non vedeva piú

poi tra loro indovinavano chi sarebbe venuto al Buon

Andando mi chiedevano di chi era una casa, una

di metterli d’accordo. Chi cantava, chi bestemmiava, chi

d’accordo. Chi cantava, chi bestemmiava, chi mangiava già

Chi cantava, chi bestemmiava, chi mangiava già salame e

avevano già. C’era chi prendeva una bambina per

cima – e in cima, chi sa dove, ci sono

ha stentato… E Santina, chi sa com’è morta

mi ricordo nemmeno piú chi l’ha vinta. Mi

qualcuno – lei sapeva a chi – magari a se stessa

notizie a caso, da chi passava di notte a

faceva buone lei a chi voleva. Anche questo era