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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «ci»

nautoretestoannoconcordanza
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a restare in paese ci si ritrova in guerra
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Dice: – Durante la guerra ci avevano predicato di assumere
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fede nell’impossibile. Ora ci consigliano, da un mese
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Un momento di respiro ci vuole, chè l’uomo
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manoscritto prezioso che Monsignore ci contendeva. Potemmo leggerne a
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elementari, assicuravano: – La guerra ci renderà tutti migliori –. Di
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perchè di fatto non ci procurava, oltre lo stipendio
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guerra, mi parve che ci dovesse liberare anche da
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nella primavera del 1919 Nestore ci tornò a casa col
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possibile che noi non ci si spaventasse a vedere
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quando l’abbiamo capito, ci abbia convinti. Dovremmo, convinti
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nè comodo nè bello. Ci basta osservarlo, ascoltarlo, capirlo
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peccati. Certo questo non ci dà una coscienza fiera
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di questo nostro verziere, ci piace immaginare che a
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bastoni nel corridojo dove ci si siede incomodamente prima
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me, unico; e ahimè, ci vennero tutti e in
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mangiato in vent’anni. Ci sono andato come medico
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uso italiano, l’onore. Ci sono andato cogli altri
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notte al bujo se ci ripensavo tra due sonni
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ossequio alle istituzioni che ci reggono. ¶ — Commendatore, io non
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un gioco ma mi ci diverto, se posso dire
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Caro Pietro, tu ti ci affanni, tu t’aspetti
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secolo, chi ti leggerà ci si divertirà anche lui
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stessi passanti domandavano ansiosi: – Ci sarà lo sciopero? – Verso
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Dunque bisogna che loro ci si abituino. È chiaro
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a strillare. In fondo ci si divertiva tanto, tra
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gli aneddoti comici che ci narrava serio serio con
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politiche, ginnastiche, turistiche? Bravo, ci pensi, e poi mi
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soci che volevano notizie. – Ci sarà lo sciopero? Non
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sarà lo sciopero? Non ci sarà? – Giuravo di non
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saper niente e non ci credevano. Un’ora dopo
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sottoprefetto dalla prefettura e ci annunciò che alla Camera
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ogni sera in camicia, ci fosse o non ci
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ci fosse o non ci fosse il marito, la
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e il male che ci ha dato la guerra
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e ragazzi (esploratori). Prima ci fu la neutralità. E
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Ma questa guerra che ci ha messi tutti a
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tutti i miraggi che ci fanno sospirare, penare ed
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da una cesta, e ci s’era conficcata in
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Rosina. ¶ — Scusa. Ma, se ci fossi stato io, quando
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la rivoluzione. Pare che ci sia un’intesa sicura
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capito. Il sindaco borghese ci manda i prosciutti, il
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della Camera del Lavoro ci manda le carte. La
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catino di sangue egli ci empì, e poi ricadde
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a sussultare. Credetti che ci restasse. Dopo un’ora
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un’ora si riebbe, ci chiamò, ci sorrise. Un
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si riebbe, ci chiamò, ci sorrise. Un altro pensiero
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appena fosse guarito. ¶ — Se ci saranno trambusti, – mi spiegava
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ben di Dio! E ci fanno pagare venti lire
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l’Imponderabile. La guerra ci ha insegnato a rispettare
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si sedette accanto, e ci guardò con l’aria
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presenti: – Se il dottore ci raccontasse tutto quel che
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a dire la verità, ci si divertiva un mondo
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le altre e non ci riusciva. Cencina lo guardò
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del sottoprefetto, addirittura. Non ci doveva essere niente di
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suo presunto rivale. – Non ci mancherebbe altro, – risposi ma
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rivestiti di pubbliche cariche, ci si mise coi cerini
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un anno o due ci annuncia tutti i giorni
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otto anni e non ci speravo più, e che
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bell’esempio, per chi ci crede. Sono tanti ormai
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lei che io non ci capisco niente. ¶ — Lei, caro
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posto, tra quello che ci scrivono da Roma e
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Roma e quello che ci ordinano i sindacati, le
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d’accomodarci qui. Non ci siamo sempre accomodati? – e
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Maestri, uno dei vostri. ¶ Ci avviammo. Restò indietro quello
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e a quello scontro. Ci provai due o tre
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appena l’hanno creata, ci credono e l’adorano
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in un angolo e ci si lasciò rinchiudere. Alla
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col profumo. Lui Roncucci ci aveva lasciato una mano
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sarebbero tornati più folti. Ci potevo morire, ma intanto
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un maglione nero, e ci avviammo verso la stazione
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Non s’avvicinava ma ci fissava. Nestore lo guardò
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di cappello. ¶ Un tranvai ci passò vicino e Nestore
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statura, mentre a piedi ci avviavamo verso l’albergo
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prima delle otto Nestore ci venne a prendere per
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di seguaci devoti. ¶ Nestore ci fece sedere a una
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nella Basilica. Io non ci sono stato mai, e
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e quasi spauriti come ci si ferma per istinto
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albergo del Parlamento. ¶ Non ci avviammo, fuggimmo. Solo sulla
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braccia all’automobile che ci aspettava all’ombra sul
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darci un deputato socialista, ci faremmo accompagnare agl’Interni
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so dove. Un compagno ci avvertì quando furono caricati
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e preoccupato volli che ci sedessimo fuori della porta
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carrozzella: ¶ — Prendiamo un cognac. Ci rimetterà in equilibrio. ¶ Parlava
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e in un attimo ci trovammo al primo ripiano
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un medico principe, non ci avrebbero usate maggiori premure
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all’usciere ordinò: ¶ — Non ci disturbare finchè non ti
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prima scadenza, vedremo. Non ci sarò più lo? Se
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più lo? Se non ci sarò io, ci sarai
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non ci sarò io, ci sarai tu al posto
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Disse seccato: ¶ — Va bene. Ci penserò. ¶ — Ma no, non
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da mostrar che invece ci credeva e che il
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rimorso. Era meglio che ci separassimo. Guardai l’orologio
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campagna. Ma io mi ci seggo di fianco, e
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fianco, e così mi ci accomodo; e alla fine
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la truppa? E fischiamola. Ci si può ribellare ai
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manifestarle, ovvero, manifestandole, non ci guadagni che una risata
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rimurato la lapide? Ma ci resterà? Il sindaco dove
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si forma più lentamente. Ci si conosce tutti di
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tutti di persona e ci si saluta tutti, e
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a casa. ¶ — Vieni, che ci può essere bisogno di
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Sangue non c’è. ¶ — Ci sarà. Dopo la guerra
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cascato anche questa volta. Ci cascherà sempre. Dottore, dottore
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dentro il letto e ci si adagiò sopra sicura
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e io pel primo, ci salvammo a gambe levate
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ala del cofano e ci si ficcò sotto a
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in casa, e Margherita ci promise un po’ di
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erano stati meritatissimi. Non ci metteva ira, ma, secondo
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chiesi ingenuamente. ¶ — Coi popolari ci si potrà intendere facilmente
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a non pagarle tutte: ci riesce di certo. Ma
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è sicura. E non ci sono avvocati per salvarla
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Pópoli. È qui accanto, ci fa comodo, e Matteo
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a processione finita. E ci si ritrovò là in
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gli abiti con cui ci si veste per accompagnare
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sguardo su tutti noi ci annunciò: ¶ — Andiamo a prendere
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bravo dottore. Mio marito ci ha sofferto, sa. Ma
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di pazienza, se ti ci metti per tempo, tu
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la poltrona, e chi ci stava seduto su. Ma
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che la gonna tricolore ci sia, e che quella