Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

moti e gli sforzi, cioè gli impegni e i

di pantaloni, in loco: cioè in un cantone di

espletazione di piano regolatore», cioè con tutta la scioltezza

troppo spensierate la domenica», cioè piene d’un traboccante

patisse del troppo stagno, cioè d’una specie di

dei pelapatate. Il peptojodone, cioè no, lo jodopeptone Robin

quella vetusta bicocca. E cioè la drogheria, il lattaio

sbuzzargli fuora le trippe, cioè un due o tre

D’un bue vero», cioè non toro o vacca

meglio conosciuto nel frattempo: cioè per quell’intrigante arrivista

menar la repubblica: e cioè quell’altro non meno

eruttiva) a componenti basiche, cioè povera di silice, ricca

nella roccia madre: non cioè trasferito dal dilavamento o

insincero. ¶ 24 «Pennuto o piumato»: cioè alpino o bersagliere. «Domenicale

la vena del Ticino: cioè la potenza; chè il

porta di villa Carla, cioè villa Delada. Il battente

applicazione. Un ingegnere docente, cioè ingegnere e professore, guidò

nuovo, nella terminologia ufficiale, cioè in bocca del Grand

in sede di migliorìa», cioè valorizzazione e potenziamento di

impareggiabili cavalle sue figlie, cioè la Lola e la

nobilmente di volersi concedere, cioè a quello scivolo piuttosto

tre ragazze, di sopra, cioè sopra alle travi tarlate

cavalier Bernasconi?». ¶ «Ma sì!... cioè no.... volevo dire el

Bartesaghi oggimai, Carlo II cioè, sibbene Consonni cavalier Amilcare

oramai bimensile digiuno. Chiudendogli cioè la testa dentro il

un circuito di 188 centimetri, cioè quanto i due toraci

materno: ogniqualvolta si trattò, cioè, di predisporre un opportuno

rituale, = «al capolinea esterno, cioè suburbano, della linea tranviaria

oggi. ¶ 12 Il senator Colombo: cioè Giuseppe Colombo ingegnere, Senatore

bene spesso policroma, e cioè squamme d’un carnevalesco

Montecarlo, Indianòpolis, il Medioevo, cioè un Filippo Maria di

del come potervisi abbandonare: cioè a manifestazione alcuna del

a sud-est; e cioè d’infilare il fulmine

torre più alta, e cioè in definitiva allontanandosi da

delle due proprietà confinanti, cioè Giuseppina e Antonietta: che

dalla «lubido» celeste; e cioè due anni dopo la

volviò espalda el gringo. ¶ Cioè quando si venne a

spazzolino da denti, e cioè prima ancora del trigesimo

come cadde, stavolta, e cioè aiutato dai parafulmini; e

affittarla – a quell’ora, cioè nell’estate del ’34, aveva

sottoprezzo i vicini, e cioè le stridule e cuginifere

una pietosa vicenda postbellica, cioè d’un qualche anno

qualche boccon di pane, cioè dagli avanzi delle sue

tartara, uno a uno: cioè quei ghiotti e innocentissimi

altre messe a contorno, cioè di fuori del deretano

il loro involto carnoso, cioè l’evacuato e rinfarcito

tutto in una volta, cioè piccioni e patate e

dieci anni di lavoro, cioè in verità di dieci

delle pere butirro, e cioè che «hacer una pera

cerebrativo al medesimo tempo: cioè il più proprio alle

d’avanguardia, un Mayerling: cioè una baronessina e un

del nobile Gian Maria, cioè figlio di un suo

beignets13 dal verso giusto, cioè con la fessura in

avvera e perfeziona cariandosi, cioè accompagnandosi di qualche inevitabile

et de Morale). ¶ Quivi, cioè sull’intero collegio delle

sacro a Minerva Chilìfera, cioè alla pace armoniosa del

a riprendere il tono (cioè rifare il verso) a

architett.) = bugna o bozza, cioè pietra squadrata con ruvido

bigné. Sorta di chicca cioè piccolo dolce di pasta

toglierlo «dal verso giusto, cioè con la fessura in

significa nell’immediato dopopasto, cioè dopocolazione o dopopranzo, ore

con supporto di ghisa cioè fonte: (Guseisen, castiron). Il

titolo della cronaca cittadina (cioè milanese) del «Corriere della

lavorare il lor figlio, cioè impartendo ordini ai dipendenti

valida attenuante in Bilancia. Cioè circa gli errori, le

E nella stagione rigida, cioè da Santa Brigida a

tutt’e due insieme, cioè la Madonna e il

avevano dei veri cronometri, cioè, (spiegavano), misuratori del tempo

le corse, alle mosse, cioè alla partènsa, con l

il piastrone s’intende: cioè senza che quella imponentissima

da lunga pezza oramai, cioè fin dall’epoca dell

tale verso il soffitto, cioè verso il limite fisico

l’altezza della persona. ¶ 6 Cioè dell’emisfero australe. Il

due strutture molecolari simmetriche, cioè metricamente eguali ma non

adeguata parete di rimbalzo cioè superficie di riflessione: di

mia Elsa», eccetera eccetera: cioè si sarebbe liberato dal

aveva seguitati fin là, cioè fino allo sbocco di

stàa de minga ciapàll, cioè fosse accaduto non arrivare

acustiche» voleva «andar sù», cioè preferiva la gradinata. Nel

Spinoza e dal Foscolo, cioè tutta la gamma dei

Di queste ottanta ragazze, cioè, mi confondo, di queste

dicevasi molt’anni prima: cioè per la loro fresca

avesse fatto il Bassano»: cioè Jacopo da Ponte detto

o «baüsciàtt»: salivone, bavone, cioè poppante inesperto. «Andà a

Potenziati da rimota lügànega», cioè da una ricca nutrizione

allotta. ¶ 23 «Chiamata»: quella trazione, cioè stiramento e acceleramento delle

Cerveno. ¶ 27 «Proprietaria d’Isotta», cioè di una automobile Isotta

effetto. ¶ 35 «Accaparrato mediante feltro»: cioè col deporvi il proprio

sua) il quoziente : differenziale, cioè incremento infinitesimo, della quantità

raggiungere l’angolo azimutale, cioè la «direzione», del puntamento

scaricata la vis creativa cioè afflato lirico del modellatore

dell’antica gente», proprî, cioè, dell’antica società gallica

Confederati in un Foro», cioè nel municipio di diritto

Forse l’antico laghetto, cioè darsena o scalo del

il sacchetto de’ baiocchi: cioè la cosa palpabile. ¶ 51 «Vetustà

novembre. Ne’ due sensi: cioè, per i più, dalla

alle tombe». ¶ 60 «Niobe-Vettabbia», cioè Niobe nata e accasata

eletta gentildonna aveva «assistito», cioè pòrto (col miglior garbo

al destino delle consorelle: cioè d’esser fatta bersaglio

fra Elsa ed Ippolito, cioè volevo dire Valerio, veduta

troppo rapati, con via cioè tutto il fiocco, e

eccellente. La «colezione» era cioè potuta entrare in porto

doveva far la delizia.... cioè la delizia di nessuno

aggettivarlo in quel modo. Cioè i motivi ineffabili, e

per loro sono atti), cioè in una prescienza vittoriosa

delle linee elettriche aeree, cioè sospese. «Corda molla» dicesi

vita!» diceva la «strega», cioè donna Eleonora Vigoni, (adoratrice

il didietro dei coleotteri, cioè l’ultimo segmento addominale

l’essenza di urbano.... cioè.... de.... mirbano, che ti

felice, riconobbe l’epistòma, cioè la potente pala dentata

Cova, di farle prendere, cioè, delle lezioni di canto

ammirativa, e direi fraterna.... cioè, un po’ più che

de pü», nel tempo cioè che la voce la

dicevano allora a Milano, cioè la sua «psicologia» (come

manéra....». A certa gente, cioè alle lavandaie e alle

paio d’ore, e cioè «fin de primma». Sotto

due mesi l’arte, cioè la voce, le andò

elle frissonnait): all’idea cioè delle Lesbie, Faustine, Dolores

allora «frutto» o «interesse»), cioè ripartizione utili. Banca Popolare

Bologna (1865). Mutue Cooperative Incendî: (cioè di auto-assicurazione de

oggi desueti: calzoni «knickerbocker», cioè con cinturino sotto il

più giù, talora campaniformi cioè a imbuto rovescio: con

attacco della catena, breloque: cioè pendaglio: con ritratto (all

d’argento. Cannoni grandinifughi. Cioè batterie di tromboni rivolti

manovra e le artificierie, cioè gli scartocci della polvere

problema di minima discesa», cioè discesa in un tempo

nella direzione dell’asse». Cioè qual sagoma deve avere

Newton e dai Bernoulli, cioè dall’origine dell’analisi

luogo e del tempo, cioè dell’ambiente (franc. milieu

a male ragazzi «amorosamente» cioè pignolosamente educati, quando il

le ragioni della vita: cioè la brama di conquista

in forma di rombo cioè losanga: erano di moda

meno venerato Giuseppe, e cioè Mazzini, al giardino Di

di palco alla Scala», cioè un ottavo dell’abbonamento

con cantina in grotta, cioè cavata nel sasso vivo

a persona, s’intende: cioè 5 x il numero delle

margine inferiore del «passepartout», cioè cartone-tavola che reggeva