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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «col»

nautoretestoannoconcordanza
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1545
E DEL VERO AMORE, ¶ COL TEMPIO DI PUDICIZIA, E
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le veggia esser publicate col nome in fronte di
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consacrò a Vulcano? Però, col mezzo e aiuto mio
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mi levo a volo ¶ col vostro nome a l
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vecchio nido tornar suole ¶ col suo piagnendo il duol
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tocca il cielo, ¶ e col cristallo eterno ogni or
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dal suo velo svia. ¶ 12. ¶ Col canto s'accordava un
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lasciò 'l suono, e col sonar il canto, ¶ ed
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mastico lodato si vedea ¶ col balsamo stillar aventuroso, ¶ e
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il Gariglian vedevasi ivi ¶ col chiar Sebeto, che la
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poi che 'l Pontan col Sannazar l'accoglie, ¶ che
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quel, questi ti resta ¶ col verde alloro e con
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chiuse porte? - ¶ 52. ¶ Il Savio col Santerno ed il Metauro
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sí preclara: ¶ il Savo col Danubio in altra gonna
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mostrava scaltro e ardito, ¶ col Tago che l'arena
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sol amico, ¶ l'Apidano col Fasi sí cantato, ¶ il
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brama e cole, ¶ e col rinoceronte in pace stare
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Anfriso ¶ lasciar da parte col beato Eurota, ¶ fa che
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e tu, Polinnia, vien col tuo soccorso ¶ fin ch
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ogn'ora, ¶ l'agricoltor col rastro e zappe grava
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sommersi in mar, quanti col fuoco, ¶ quanti di rabbia
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l'oscuro mondo ¶ chiaro, col lume di fulgenti rai
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sempiterna morte, ¶ la tarditá col fier martír compensa, ¶ che
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le sante cerimonie consacrate ¶ col sangue de la fede
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è onesta e bella, ¶ col petto d'ogni grazia
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ché tosto a lui col dir farò ritorno, ¶ ch
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volea, ¶ il padre canterò col ceppo antico ¶ di questa
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fu con mano e col consiglio ¶ romper nemici, antiveder
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rari. ¶ 41. ¶ Al fin Luigi col famoso coro ¶ de gli
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ligure pastor Giulio secondo, ¶ col purpureo capèl la sacra
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antico, ¶ onde ti morse col suo dente ostico. ¶ 81. ¶ Perché
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generoso Pirro, ¶ giovane bel col nero e crespo cirro
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dè questi da fanciullo ¶ col fratel Federico sí nomato
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fe' sempre presente ¶ trovossi, col consiglio e con la
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di segreto s'uní col rosso Giglio, ¶ Pirro piú
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repente, ¶ e fe' cosí col mercenario ispano ¶ che 'l
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perfidi e crudeli luterani? ¶ Col corpo e con la
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Paulo le sant'ossa ¶ col letame marcir in tetra
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parte Lombardia, ¶ siede Bologna col paese ameno, ¶ come qual
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sí bel fregio, ¶ che col nome di Bentivogli al
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serto, ¶ e mentre vive col favor di Dio ¶ può
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l'opre del ben, col ver amore ¶ sacrate al
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era Dïone; ¶ la qual col sol si ritrovò presente
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si vedeva messo ¶ Giove col capo del Dracone in
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la falce in mano ¶ col Capricorno ne la quarta
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divino ¶ ogni mortal allor col cor sincero ¶ gioioso innanzi
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grazie grate e conte, ¶ col divin latte sempre la
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a sé da sé col suo valor soccorre. ¶ 100. ¶ Di
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co l'ago e col velo si trastulla, ¶ ch
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altro corno di Parnaso ¶ col fonte d'Ippocrene le
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fòr del volgo va col suo favore, ¶ ché sol
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feroce augello: ¶ dilli che col rapace e acuto artiglio
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vertute e leggiadria: ¶ e col giudicio saldo, puro e
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sapendo e quanto val col buon consiglio, ¶ seco lo
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or combattendo ed or col saggio dire; ¶ né dal
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genti involte, ¶ mille nemici col suo brando estinse; ¶ alto
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nel Sirio il Can col duro morso. ¶ E sempre
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con poca gente e col consiglio ¶ diede in poter
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Rangone ed il Fregoso ¶ col campo salvo, e giá
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tutte l'ore, ¶ prima col conte Guido e poi
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co l'ingegno e col valor del braccio. ¶ 82. ¶ Su
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con l'opre e col consiglio. ¶ 91. ¶ Ed onoratamente il
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froda, ¶ e che serve col cor e tanta fede
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con tante doti; ¶ ma col desir non trovo che
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altri rivi assai ¶ vidi col Chiesi in questo mio
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la beltate, ¶ la grazia, col valor e maiestate. ¶ 52. ¶ Ed
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gli occhi tuoi ¶ passerá col leggiadro e almo focile
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la fede e no' col tempo vanno. ¶ 72. ¶ Ben è
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veder no' speri, ¶ e col suo mezzo a mente
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n vita mi tenevi col tuo canto? ¶ Chi piú
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lodati insieme in lista ¶ col terzo che la Persia
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allor splendeva ¶ l'elicriso col fior tutt'inaurato, ¶ che
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E qual miracol se col sol la luce ¶ allor
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fattezze vaghe e belle, ¶ col viso d'ogni grazia
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dicea: ¶ 60. ¶ - Tu vaneggiando vai col tuo pensiero, ¶ e sol
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tuo pensiero, ¶ e sol col senso ti governi ogni
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Roma saccheggiata fue, allora ¶ col Gonzaga facesti ogni or
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a nostre menti spire ¶ col pensier e l'oprar
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che non puoi vedere ¶ col Padre fe' produr in
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fan l'antico Amor col lor parere; ¶ ma quel
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e chiar intese; ¶ onde col primo al suo Fattor
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sotto il giogo tira, ¶ col resto di mortali, Ercole
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alma che tu scaldi col tuo fuoco, ¶ come si
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amando, né despera ¶ farla col tempo ancor venir pietosa
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l'udir apprezza, ¶ insieme col pensar quando son netti
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disire: ¶ fruir pensando e col mirar e udire. ¶ 20. ¶ Ma
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vituperosa. ¶ 24. ¶ Il pensar dunque col veder e udire ¶ son
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quella spoglia viva. ¶ Ben col pensier e co l
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Orfeo ¶ chiari n'esprime col suo canto degno, ¶ allor
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e punge, ¶ o ver col trino che i maligni
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ho io, ¶ dal qual col dubbio fòra mi levasti
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chiama giusta e bella. ¶ Col numero ternario ch'io
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fôran miei sermoni. ¶ Ella col torchio acceso suol andare
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pietre e 'l ciel col suo splendore: ¶ e le
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raggio suo reflette; ¶ onde col fuoco in lei tal
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per lo commercio che col corpo face, ¶ da le
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la dritta via, ¶ deve col suo Fattor fermar la
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ancor l'adora. ¶ 115. ¶ E col mezzo di questa a
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quasi a l'occidente ¶ col carro aurato par che
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fatto, s'ode, ¶ anzi col mezzo lor si leva
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tua scala, e grado ¶ col mezzo suo salir a
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lui la gioia è col dolore, ¶ e come il
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ne l'ampio regno: ¶ col mezzo de l'amata
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farsi con costoro. ¶ 101. ¶ Folgorarli col tuono e ardente lampo
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poi maschil e donna, ¶ col terzo che di tutti
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venga al vago fiore, ¶ col natural non nato lume
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chi la mente purga col liquore ¶ che la ragione
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vizio assai seguaci acquista, ¶ col mal mischiando gioia e
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quanti frodi, ¶ ch'ivi col senso ogni diletto giostra
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in peggio senza fine: ¶ col passo di ragion ciascun
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pietate ¶ chi mi soccorse col suo buon consiglio, ¶ come
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aveggio e accorgo, ¶ onde col suo favor il vero
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diverse ¶ dentro vi pose col parlar ardente, ¶ che 'l
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ch'i' segua e col parlar ti giove, ¶ fermando
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tre, il quarto ancora ¶ col cinque insieme e col
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col cinque insieme e col sei accombini, ¶ di questo
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ben temprata saglia, ¶ e col seno di rose e
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pensier comprendo, ¶ ch'abbia col fuoco l'acqua guerra
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venga meno, ¶ né pensa col calor a lei cavare
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regnar, il divinar preclaro ¶ col medicar e l'arco
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ne la corte, ¶ ove col sangue tanti trïonfaro: ¶ quell
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ogn'aspra pena insieme col morire. ¶ 123. ¶ Ecco ch'Amor
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ciel le chiuse porte ¶ col sangue che per sferze
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il cor ricerca, ¶ e col sangue del figlio quello
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e fassi bello, ¶ né col peccato poi piú si
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si limi ogni disire ¶ col cor virile e non
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piú tosto accenda Amor col suo focile, ¶ e che
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s'uomo apparir vedea col novo giorno. ¶ 84. ¶ E pien
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che Lutero i cor col falso aggrava, ¶ l'inconsutile
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lampi, ¶ ond'io dissi col cor: "Eterno Iddio, ¶ aguaglia
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aguaglia la mia speme col disio. ¶ 118. ¶ Aprimi gli occhi
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poco resta del camino. - ¶ 137. ¶ Col fin de le parole
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altro canto, ¶ perché potrei col ragionar talora ¶ a chi
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il Signor che fe' col sol la luna, ¶ egli
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me che pur comprò col sangue sacro, ¶ al buon
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prende di conforto, ¶ e col favor di quel cieleste
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lá su non sale". ¶ 50. ¶ Col cor contrito, affettüoso e
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assai v'eran talora, ¶ col sentier da caduti sassi
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restar confuso; ¶ per ciò col petto innanzi e con
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sacerdote allora, ¶ l'oglio col vino e 'l sal
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distinti in bei colori. ¶ 73. ¶ Col piè premeva l'erba
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fabro in bronzo inchiave ¶ col ferro altro metal quando
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vergine stando ogni or col suo marito. ¶ Né per
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altre se n'andaro ¶ col cardinal, dapoi ch'elle
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ed ha riposo, ¶ perché col schietto cor son gli
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onesti, mansüeti e vivi. ¶ 157 ¶ Col lieto viso il cor
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gientil il bel profilo ¶ col martello formar del vago
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qual il pittor che col pennello il filo ¶ d