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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
giunse fino alla porta, come se avesse voluto mettersi
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1920
né meno. ¶ Quegli chiese: ¶ — Come sta? ¶ — Io, bene. E
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Niccolò richiuse gli occhi come se non ci fosse
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lei, resterebbe stupito. Dio! Come mi voglio godere! Per
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mi s'è ammalato. Come si fa a rimandare
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tenuta di trenta poderi come io ho su le
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Ci voleva un idiota come quello! ¶ — E lei quante
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Ci voleva un idiota come lui, per darmela! ¶ E
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finse di ridere tanto, come fosse sul punto di
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1920
cappello su gli occhi, come senza avvedersene si metteva
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s'avventò alla porta, come se fuggisse perché non
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lo salutavano, tirava via come se sprezzasse tutti; lesto
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se sprezzasse tutti; lesto, come se non avesse tempo
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un poco il collo come se avesse da accomodarsi
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fatto scricchiare i denti, come un ragazzo che non
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grassa, che dev'essere come il burro! Io oggi
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lo guardava né meno, come se lo avesse irritato
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È una spina grossa come il mio pollice. ¶ — Lo
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di orgoglio affettuoso; ansando come se avesse dovuto difendere
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riscuotere. Mentre scriveva, entrò, come faceva tutte le mattine
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gli altri, non compromessi come lui e i suoi
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senza alzare gli occhi, come un povero riesce ad
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poi, disse: ¶ — Non so come facciamo a andare avanti
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che egli non potesse come lui lavorare, senza imbarazzi
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lo guardava in viso, come se avesse capito lo
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si divertiva a vedere come Giulio era restato male
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si dolse: ¶ — Non capisco come si possano buttar via
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sé, diceva: "Chi sa come resta male Niccolò quando
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non è di quello come piace a noi!". E
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fossero saporite e allegre come una leccornia. ¶ III ¶ Dopo
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era venuta la gotta, come agli altri fratelli; e
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1920
fa fatica! ¶ — Non so come faccio a darti fastidio
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stanno zitte! ¶ — Ma io, come dicevo a tuo fratello
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si mise a ridere, come per fare una bravata
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Niccolò pareva adirato e come se avesse da leticare
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E spalancò la bocca, come se avesse voluto morderlo
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Non mi parlate! ¶ Poi, come se il Corsali non
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che trovo: minestra magari come la broscia, lesso, e
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altro che le scovi come me! ¶ Anche Giulio rideva
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chiusa. Niccolò seguitò: ¶ — Dio, come rido! Mi vengono perfino
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cose non ci andrebbero come ci vanno! È tanto
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tu resti! ¶ Giulio arrossiva come una giovinetta imbarazzata. Il
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1920
perché non sentisse Niccolò: ¶ — Come vanno le cose? ¶ Giulio
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a meno di parlargli; come quando trovava il pretesto
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più che poteva. O come Enrico che fingeva d
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di dirgli cose gradite: ¶ — Come sta sua moglie? ¶ — Sta
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un prodigio! Bello... forte... Come devo dire?.. Robusto... ben
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a guardarlo negli occhi come faceva lui. ¶ Quando tornarono
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e tre la gotta, come lei sa! ¶ — È una
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sbagliava anche a rispondere; come se fosse stato sordo
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un signore... devo sapere come... si trova il mio
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siete buoni e leali... come me... Mi vergognerei a
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1920
con la musica sgargiante; come stupefatti. ¶ Quando si fu
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e poi riprese: ¶ — Vedete come siete voi?.. Io sono
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gli disse: ¶ — Lo sa come io sono lunatico! ¶ Ma
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benefico! Non hai sentito come parla? ¶ — E che importa
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è una palomba bianca come il sale, e una
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1920
giorni si zeppi qui, come se la nostra libreria
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lo voglio scegliere. Suderò come un ciuco, a portarlo
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lire. Ed Enrico, prendendole come se fosse riescito a
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più tranquilla e contenta come una volta. ¶ Mentre Niccolò
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1920
vece facciamo i signori; come se i denari ci
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sono stizzita da vero. ¶ — Come ti devo ragionare io
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1920
essere una buona moglie come credevo. E come ti
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moglie come credevo. E come ti vantavi. ¶ Ella restò
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1920
istinto non la persuadeva. Come quando aveva creduto di
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male. Ma gli chiese: ¶ — Come vanno gli interessi della
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non è più buono, come prima! ¶ — Niccolò non ha
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con una serietà ostile; come se l'avesse odiata
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s'era subito rimproverata; come di una sconvenienza. Non
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1920
da voi. ¶ Giulio chiese, come se riflettesse da sé
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su. Sempre così quieta come una pecora! Non c
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si sentiva venire meno, come se le si piegassero
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Più in là, ma come della stessa altezza, i
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rappezzature fatte a calce, come patacche bianche. ¶ Incontrarono un
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e un altro secco come un nocciolo d'oliva
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rigonfiature che si spaccano come se fossero per sfiancarsi
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nella porta. Due statuette, come due fantocci di pietra
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e confuse, quasi sperse; come se la croce proibisse
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Fate sempre le giuccarelle, come se tu non avessi
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Chiarina, allora, non sapendo come meglio nascondersi, l'abbracciò
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baciò. ¶ E Lola raccontò come un giovanotto, impiegato al
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1920
burletta e chi sa come darebbe la baia a
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cominciava, il cielo rimaneva come un lungo taglio più
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agli orti quel rumore; come se andasse ad appiattarsi
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non riesciva a vedere come avrebbe fatto a fingere
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serio. Dev'essere meridionale; come quasi tutti gli impiegati
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la sua voce crepitante come fatta di aghi, con
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sgrigliolava liscio e pulito come le sue scarpe sempre
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avesse risposto. Allora rise come se gli facessero il
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fece uno sbadiglio lungo come una ragliata, a più
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industria delle antichità false! Come le trecche! ¶ Rise con
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1920
senza conoscere gli altri come me stesso. È una
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tutto? E hai visto come soffre la marchesa?.. Bada
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conosce fin da bambina... Come fa schifo quella signora
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posso né meno guardare. Come biascica! Non ha più
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Ma tutti non sono come te! ¶ — Perché non hanno
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corna! ¶ E rise, stridendo come un topo e spruzzolando
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tu avessi un fratello come il mio? Non sarebbe
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giorno di bene. Ma come dovrei fare a separarmi
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perché li lascio fare come vogliono, e sono remissivo
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dolce. Fanno di me come se fossi un ragazzo
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aria sincera e afflitta come quando si lamentava dei
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è buono a niente. Come se fossi incastronito. Ma
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Anche il Nisard rise, come un flauto stonato. Giulio
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fratello: ¶ — Io vorrei soffrire come te. Mi pare giusto
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parrà vero di parlarti come deve! ¶ Ma Enrico rimbeccò
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poi, disse: ¶ — Lo vede come mi trattano? Se non
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che c'era sopra, come se mancasse qualche cosa
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di essere stato bravo come a giocare a briscola
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di venire a giocare, come lui! Egli non voleva
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affetto per Niccolò, comportandosi come se Giulio non esistesse
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richiuse smovendo la lingua come se l'avesse allappata
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lieto, non si trattenne come al solito. ¶ Niccolò si
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il cassetto della scrivania, come se avesse potuto trovarci
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dire tutte le cose, come stanno, al direttore della
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uscita. ¶ — Io mi strabilio come non ti rendi conto
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gridava sempre di più: ¶ — Come! Due uomini non siamo
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la fece rompere. Allora, come un matto, escì di
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poco che non sdrucciolasse. Come se fosse ammattito da
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Egli rise a singhiozzi, come sforzandocisi. E, rendendosi conto
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sorte: io non sono come Enrico. ¶ — Pensavo, invece, se
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dimenarsi su la sedia; come quando, d'estate, per
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sentito galantuomo e leale come ora! Mi sembra di
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che io non sia come Dio mi ha messo
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Ma Giulio si sentiva come morire, desiderando lo stesso
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fagioli cotti in forno; come li fanno i fiorentini
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le spine. ¶ Siena è come tante strisce dritte di
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fin giù alla strada; come una corda allentata. Poi
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rivoltone dentro, e continuò come se fosse fatale non
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lui. Allora si raccomandò come un ragazzo, cercando di
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cattive. Camminava più lesto, come se non potesse stare
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mano in un modo come per rimproverarlo. ¶ In casa
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ne fidare: è doppio come le cipolle. ¶ — Ma ti
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con Modesta. ¶ Giulio rispose come se il fratello cercasse
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Giulio si sentì invadere come da un delirio senza
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e alle nipoti gridando? Come avrebbe potuto fare a
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tutti. "Ecco, egli pensava, come un uomo può cambiarsi
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sopravvenire un fatto decisivo, come quello della cambiale, che
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non sarei più libero come mi credo; ed io
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Non sono mai stato come oggi! ¶ Niccolò a Firenze
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alta, tronfio e rimpettito, come un signore che avesse
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ed egli guardava Siena come se la vedesse per
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disse giubilando, per vantarsi: ¶ — Come sono stato bene! Una
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sembrava abbonito, quasi contento; come se, anzi, avesse la
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la sedia; che scricchiolò come se si sfondasse. E
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disse: ¶ — Smetti. Non senti come sventoli? ¶ Egli, allora, si
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esservi utile.... ¶ Enrico disse, come se si rivolgesse ai
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sentisse sempre rimescolare e come un'interruzione nella sua
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un attimo solo e come a una cosa impossibile
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forza. Si sentiva, ora, come un convalescente; che comincia
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compiacenza particolare, li sfogliava come se li accarezzasse. S
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le riconosceva subito; sorridendo come una zitellona, con il
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di andarsene, qualche parola come egli solo sapeva scegliere
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scegliere in certe circostanze. ¶ Come fu escito, Giulio disse
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l'acqua alla gola come noi! ¶ Niccolò seguitò, per
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la cambiale doventerà viva come se nel suo posto
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dirlo a lui, sentì come un fendente dal capo
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fermò di botto, sbiancando come se dovesse venirgli male
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Niccolò fece un gesto, come per trattenerlo e per
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a vedere il fratello come un morto s'infuriava
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Giulio, non ti affliggere come fai. Non ti posso
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pochi minuti, doveva parlare, come una volta, a Modesta
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nebulosa; ma quasi soave; come se i suoi pensieri
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lo stesso. ¶ Escirono insieme, come non facevano da anni
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punto, Giulio disse: ¶ — Senti come puzzano queste stalle! Di
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pareva rasente alla Torre; come se fosse stata staccata
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poco rassicurato, aprì. ¶ Allora, come se fosse stata lì
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aveva sempre avuta. Lavorava come se avesse potuto riparare
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quelle calme che pesano come il piombo e se
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che non potremo mangiare come abbiamo fatto fino ad
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guardarle in un modo come ancora non sapevo! Se
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disse: ¶ — Ma che disgrazia! Come mi dispiace! ¶ Giulio lo
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dietro con lui. Presero, come se l'uno volesse
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i vicoli di Fontebranda come tanti baratri che lasciano
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della piazza; ed era come un ragazzo che si
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a poco poteva parlargli come tutte le altre volte
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disse: ¶ — Venga a vedere come, a quest'ora, i
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uno spazio vuoto. Stanno come attaccate e schiacciate sotto
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con avidità: non mai, come allora, aveva amato la
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in Fortezza, ho capito come vivevo per tanti anni
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Ma Giulio era restato come ebbro; e aveva una
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di lui sentiva moversi come una quantità di cose
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solo che fosse possibile; come un dovere. Egli, in
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ne aprì la porta come se andasse a conoscere
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sono ridotto". Era ormai come un pazzo; e appuntellò
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desideravano di fare presto, come se temessero di essere
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bara del Gambi, chiese: ¶ — Come si è ammazzato? ¶ Niccolò
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allora, li salutò; andandosene come se avesse avuto furia
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ripeté che doveva fare come gli aveva detto. ¶ — Non
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se ne andò; barellando come un ubriaco. ¶ Al processo
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un ubriaco. ¶ Al processo, come se si fossero messi
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durante il giorno, esciva come prima; e non voleva
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alla moglie gliene parlava come se fosse andato ad
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egli incominciò a gridare; come non aveva fatto mai
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apoplessia reumatica. ¶ XV ¶ Enrico, come della cambiale, seppe alla
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Se fossi un signore come prima! ¶ — Un signore non
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vero, con la gotta come ho io? E non
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lei, poi aveva fatto come tutti gli altri; ed
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lunga spiegazione: ¶ — Il carretto, come fanno tanti che vanno
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i bottoni. ¶ Non sapendo come arzigogolare il tempo, andò
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ancora intatti e bianchi, come quelli di un lupo
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allora era con me. ¶ — Come si chiama? ¶ — Niccolò Gambi
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cippo. I cipressi odoravano; come se la pioggia facesse
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allora, si ricordò di come il fratello l'aveva
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ci si avvicinava sicuro; come quando andava a riposarsi
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gli dettero un vestito come avevano tutti gli altri
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riescì: smosse le labbra, come se ciancicasse. Egli proseguì
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La mattina era freddo come il marmo del refettorio
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della sua fiamma rossa come se avesse nello stoppino