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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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e dà ad altri, come un’onda che si
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sulla bocca dello stomaco, come se avessi ingoiato qualcosa
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chissà perché, a scuola, come nella vita, nessuno ci
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la nonna a spiegarmi come stavano le cose, alla
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la tirava, sculettava, camminava come fosse una star per
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ne dovevi solo fuggire, come quando sbagli bagno in
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che le giravano intorno come mosconi su una cacca
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poco da raccontare, piatto come il mare di Napoli
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aver intuito che io come Jessica non sarei stata
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ha data anche splendente come il sole! E t
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è comme ’a speranza, come un sogno, ti tiene
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perenne penombra. ¶ “Uè, Sasà, come va?” ¶ Lui fa un
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vostri...”. ¶ “Ecco, bravo, rispondi come fanno tutti in questo
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cazzo, convincerlo a spiegarci come stavano le cose.” ¶ “E
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cammina accanto, ti sfiora come una leggera brezza primaverile
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anche ora mamma indossa, come fosse ormai parte di
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ormai parte di sé, come se sotto non sapesse
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dei tanti rumori che, come gli odori, fanno sempre
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sparpagliati per la stanza, come vermicelli colorati. ¶ Per fortuna
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fazzoletto dal seno (proprio come faceva la nonna) per
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brav’uomo...” ¶ Il silenzio, come nebbia che cala d
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e resto a fissarla come inebetita. Il primo impulso
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capisco...”. ¶ “E lo so, come potresti. Io per prima
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com’era fatto?” ¶ “E come posso scordarmi?” ¶ “Era ’na
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ma io mi sento come lui, un po’ pagliaccio
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Biagio è triste assai, come si crogiolasse del clima
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il tono della voce, come se qualcuno potesse sentirci
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figlio, mi piacerebbe fosse come Kevin...” mi lascio scappare
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ancora di mia madre... come a te importa che
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il capo un istante, come per trovare la forza
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solo a pensarci. Era come dire che mio padre
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avere paura di niente, come proprio lui mi aveva
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di domandare qualcos’altro, come se il fluire delle
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anni, mi sembra infinito, come se fra la mia
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paccaroni, soprattutto ad Antonio; come quella volta che scoprì
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Te piace?” ¶ Papà sorrideva come un bambino, nonostante avesse
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lui scrutava l’orizzonte, come il più provetto dei
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con lui, a spiegargli come ti senti...”. ¶ Afferrai il
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me dici chi sì, come faccio, scusa?” ¶ “Je suis
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il soldatino francese bello come il sole è qui
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è qui. “E sì, come no, mi va di
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sua figura, soprattutto quando, come me, ti ritrovi con
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alto: “Mamma mia, Luce, come siamo belle stasera. Che
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piccola sfilata nell’androne. ¶ “Come sto?” chiedo, stando al
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vita e mi volta come un calzino. “Lo vedi
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vede spalanca gli occhi come se di fronte avesse
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mare.” ¶ “Ah, il mare, come no.” ¶ Sorride, infila le
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nasconde dietro una maschera. ¶ “Come hai fatto a trovarmi
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gli incontri da fare, come le frasi mai ascoltate
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mondo si fosse disciolto come un tiramisù e mi
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le unghie nella carne, come se potessi così liberarmi
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aveva i suoi problemi, come avrebbe mai potuto sostenermi
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interno del basso, sprofondato come sempre nell’odore di
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grossa, ma grossa assai, come avere a che fare
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unico obiettivo: non fare come mia madre, che si
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il mio sguardo. “E come faremo?” ¶ “E come farò
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E come faremo?” ¶ “E come farò. Lo ammazzo, ecco
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sì, perché i tipi come Pasquale, i martoriati dall
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realtà, è un bambino, come lo sono tutti coloro
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vecchia madre ottantenne. È come se indossasse perennemente un
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vedo Pasquale che, invece, come inebriato dall’odore, ha
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No, sono in attesa, come vedi. Perciò posso stare
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cose, spesso i tipi come Pasquale si accompagnano a
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si accompagnano a donne come Giovanna, che ne dispongono
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Giovanna, che ne dispongono come vogliono e se li
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nel sacco quando vogliono (come ho fatto io un
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una stanghettona. ¶ “Luce, tesoro, come va? Manuel mi ha
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hai descritto quella donna come se fosse una poveretta
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andrebbe bene per uno come Manuel Pozzi, non per
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Schizzechea’ mi piace molto come parola, è uno di
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ritrovo.” ¶ Geronimo mi guarda come fossi pazza. ¶ “Vuol dire
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che non finisce mai, come questa, che ti sembra
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Geronimo...” continuo a provocarlo, “come il grande capo Apache
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che io non sono come lei, o come Manuel
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sono come lei, o come Manuel, a me non
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giusto, in ogni caso, come vede, nun me trovo
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città...” ¶ A queste parole, come folgorato dal mio discorso
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della poltrona. ¶ Già, spiegati, come fosse facile. È che
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in ogni momento a come fottere il prossimo. Vorrei
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sola...” ¶ “E mò vedo come ammà fà, ne parlo
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so trattare con garbo, come meritano. Io so’ semp
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Alleria inizia a tirare come uno psicopatico) e afferro
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otto anni, è secco come un’alice, ha la
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me e Kevin. Per come va in giro, sembra
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ascoltare tutti quegli elogi, come se Kevin fosse davvero
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non tutti qui sono come quel delinquente che ha
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c’è anche gente come lei, famiglie perbene che
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la mia interlocutrice prosegue come un treno: “Insomma, come
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come un treno: “Insomma, come si suol dire, tale
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imbarazzato, e corre via come il Bianconiglio, però con
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Radioso? Significa splendente, luminoso, come i raggi del sole
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i raggi del sole.” ¶ “Come il tuo nome.” ¶ “Già
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tuo nome.” ¶ “Già, proprio come il mio nome,” rispondo
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mi ripeteva queste parole, come se le avessero pronunciate
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davanti ai nostri piedi, come a indicarci la strada
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sarebbe giunto n’omm, come diceva sempre mio padre
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da imitarlo, un po’ come mi capita con i
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Lo stronzetto francese sa come conquistare il cuore di
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non fugga via impaurito. ¶ “Come ti senti, Luce?” ¶ “Bene
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che è una mischiafrancesca, come si dice qui da
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quel signore scorrono tranquille come sempre, con un bel
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a salutarci da lontano come se la vita stesse
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stesse lì ad aspettarci, come bastasse sollevare una mano
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a pensare al bastardo, come non mi capitava da
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donna al suo fianco? Come fanno le persone a
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un giorno all’altro? Come si fa a modificare
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felici del proprio destino, come gladiatori che si lanciano
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debba vivere ogni momento come fosse l’ultimo e
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ho detto, non so come si chiamino i figli
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arrivano proprio in primavera. Come nome per una rondine
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dire la verità, anzi come nome per chiunque, ma
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molto meglio, ha mangiato come un ossesso e si
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ali tutta felice, proprio come fa Alleria, che quando
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le mamme rondini sono come quelle umane, che a
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l’aria, “a volte, come vedi, la puzza di
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Ma chi te sape? Come si permette quel buffone
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istinto, l’Io, chiamalo come ti pare, lavora per
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mano, e non sorridi come un’adolescente innamorata.” ¶ “Lei
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l’intenzione di raccontarle come stavano le cose, spiegarle
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e parla di te come fossi la sua migliore
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nun so’ tanto buona come madre, non lo so
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l’aveva posta. ¶ “E come fai a essere accussì
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a essere accussì brava come madre?” ¶ In realtà non
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di essere gentile. Lei, come avesse intuito i miei
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sfilarle Kevin dalle braccia, come per proteggerlo da tutta
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in faccia, e a come sia possibile non conoscere
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resto della tua vita. Come quando arrivò Antonio, che
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a vedere che sfizio, come si muove!”. ¶ Io poggiavo
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toccare, e mi chiedevo come fossero i suoi capelli
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insolute, senza capacitarmi di come un essere umano con
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bolla piena d’acqua (come l’aveva chiamata papà
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e l’ho fissata come se davanti avessi un
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udire salire dalla pancia, come quando metti a sciogliere
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ancora visto, mi domandavo come fosse”. ¶ “Anch’io mi
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Anch’io mi chiedevo come fosse Kevìn, quando era
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Carmen, e per molti come lei, quello che separa
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inganno per vedere se, come sostiene lui, trascura il
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ripetuto mentre meditavo su come aggirare la domanda. ¶ “Hai
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di no, ma Carmen, come sempre, mi ha anticipata
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stata zitta e buona, come fanno tante altre. Ma
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in una luce asettica, come quella degli ospedali. Mi
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non fartela scivolare addosso come ha fatto tua madre
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ancora tua nonna, e come fanno i tuoi vicini
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non aveva idea di come aggiustare la sua esistenza
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sicura e comoda. Oppure, come dicevo, svoltare nel primo
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è stata un brigantaggio, come nell’antichità, ho evitato
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che tutti vorrebbero avere come amici o mariti, soprattutto
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che spiegano agli altri come essere felici e vivere
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del posacenere. Don Vittorio, come tutte le persone intelligenti
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intero pranzo, altre invece, come oggi, inizia a sentenziare
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può spiegare agli altri come vivere, né si può
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io riprendo a parlare: “Come mia madre, che ha
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capita spesso di pensare come sia possibile che la
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notti, o di capire come sia possibile che a
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Se cresci per strada, come molti di questo quartiere
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di questo quartiere, e come la stessa Carmen, sviluppi
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repliche preimpostate. Un po’ come per gli animali, che
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dirige verso di me, come fanno i preti con
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prendere un gelato!” ¶ Ho come l’impressione che nell
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facile guidarla, se è come portare l’auto, se
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anni, eppure la vedo come se fosse davanti a
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avvicinò e la abbracciò, come faceva sempre quando doveva
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a leccare lo zucchero come fosse un bambino? ¶ Invece
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miei ricordi mi sembra come se in quegli anni
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di “creatore di dolcezza”, come amava ripetere alle acquirenti
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gli anni sono diminuiti, come i clienti, eppure i
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ora bianchi, restano annodati, come la bocca in effetti
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spalle. Ricordo ogni cosa come fosse ieri: erano giorni
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con quelli dell’altra, come le voci delle televisioni
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certo punto, non so come, don Vicienzo era entrato
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gli volevano bene tutti, come in effetti anche a
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assumevo un’espressione fiera, come stessi trasportando una corona
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di essere stata felice, come se quella piccola marmocchia
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fosse stata una bambina come tante e non un
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mi costringono a essere come sono. Perché purtroppo possiamo
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sta spiegando a Kevin come e perché sono nati
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domando ancora una volta come abbia fatto a venire
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Già. E mi chiedo come possa essere figlio di
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a vorticare. Mi sostengo come posso alla carrozzina e
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artista che mi cinge come fossi la sua bambina
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il tipo mi frigge come una sogliola impanata. Ricambio
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suoi occhi sono verdi come la pelle che si
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bianco lucente dei denti. ¶ “Come ti chiami?” fa lui
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fa lui. ¶ “Luce...” ¶ “Luce? Come la luce? Lumière? Che
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dico con troppa enfasi, come volessi liberarmi della sua
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una parola fuori posto come di un’intonazione sbagliata
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alle prime piogge scoppiano come tanti popcorn, che se
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ne rimanevano tranquilli tranquilli, come sempre? ¶ “Grazie per avermi
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a balbettare e sorridere come un rospo, nell’attesa
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subito, ma sto lì come una babbea a domandarmi
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attimo la superficie, potente come un terremoto. Alla fine
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a meno di parlare come lui che, l’ho
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mi dispiace.” ¶ “Come me come?” ¶ Aspetto qualche secondo prima
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vuoi saperlo, la penso come te. E gliel’ho
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Giovanna piuttosto?” ¶ “Giovanna chi?” ¶ “Come Giovanna chi? La nostra
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incontrano e si uniscono come amanti sulla mia pelle
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una boccata d’aria. ¶ “Come stai?” chiedo poi. ¶ “Bene
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Raffaella, ed è bellissima!” ¶ “Come il mio primo amore
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verso di me. ¶ “Vabbuò, come non detto. E da
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l’ho detto perché...” ¶ “Come si chiama?” ¶ “Arturo, come
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Come si chiama?” ¶ “Arturo, come il padre di Raffaella
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può non essere considerato come il re degli imprevisti
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forte. Lui mi guardò come fossi pazza e domandò
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niente? Sei contenta?” ¶ “E come no, sto solo cercando
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all’idea. E mamma come l’ha presa?” ¶ “Mi
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quello continua a seguirti come un cagnolino al quale
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Luce, mamma mia, e come sei diventata pesante! Non
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Arturo. Ma questa Raffaella come fa a sopportarti?” ¶ “Dice
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subito. ¶ “Picceré,” riparte lui, come se non avessi parlato
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pure intelligente e studiosa, come diceva mamma, però sì
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dirti che ti vorrei come testimone, e come madrina
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vorrei come testimone, e come madrina di Arturo.” ¶ “Io
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Arturo.” ¶ “Io?” ¶ “Eh, tu.” ¶ “Come madrina? Ma sì sicuro
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al comune, perché Raffaella, come ti dicevo, è divorziata
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testa e commento: “Vedi come sono gli uomini, Cane
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pronti, invece, a fuggire come bimbi impauriti di fronte
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ancora non ho capito come confrontarmi con una donna
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che lasciamo cambiano, proprio come cambiano le persone, e
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statuette religiose, ai crocifissi come quello in cucina, che
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Luce, che c’è, come mai qui a prima
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per la merenda.” ¶ “E come facevi a sapere che
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fuori le parole velocemente, come a liberarsi da un
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così?” domando poi. ¶ “Così come?” ¶ “Bella.” ¶ “Ma che vuoi
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a lungo per capire come faccia ad avere tali
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l’altra per intrecciarsi come fili di vimini davanti
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in pace.” ¶ Lei sospira. “Come devo fare con te
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dipende da te. Sì, come tutti, hai fatto i
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fosse fatto a noi, come dice Gesù.” ¶ “Gesù non
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e non ribatte subito, come avesse bisogno di caricare
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cerimonia in chiesa”. ¶ “E come la immaginavi, sentiamo? La
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piangere in modo sommesso, come fa sempre quando con
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perché mi ama per come sono. Ecco un valido
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cosa vuole dio!”. ¶ “Ma come parli, Luce? Sembri un
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sarò al suo fianco, come sempre. Se dio vorrà
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che se ne stava, come al solito, fuori dalla
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boccoli biondi e gonfi, come si portavano allora, e
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Geronimo e tutti quelli come lui, semmai salire su
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è fuga per quelli come me, forse anche come
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come me, forse anche come te, per quelli che
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Be’, non proprio ottimistica come visione,” chioso, prima di
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bambini da uno scaffale, come al discount. Io arrafferei
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prendermi a scuola, e come fa se lavora lontano
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me? Volevo solo sapere come stai, sono tre giorni
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male che è secco come un’alice, altrimenti, per
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una statua di cera, come il soldatino di via
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che fare, cosa dire, come comportarmi. ¶ Mia madre si
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non mi ha spiegato come ricambiare un gesto di
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un gesto di affetto, come non fuggire con lo
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semplice, guardandomi da lontano, come la madre con il
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hanno riportato qui!”. ¶ “Ma come?” tento di abbozzare, ma
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gentilezza mentre penso a come uscire dalla situazione, ma
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uomo, ma lei continua come un treno senza attendere
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ha cominciato ad abbaiare come un forsennato. Sei spari
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Quartieri Spagnoli, ma poi, come faceva la gente a
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La vita qui è come un rubinetto che gocciola
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Perciò fui l’unica, come sempre, a intestardirmi per
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gatti malati, don Carmine, come dicite vuie, che siete
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nel caso, saprà anche come intervenire,” sentenziò con un
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Carmine e a quelli come lui, ai cattolici della
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pasta callosa e amalgamata, come piace a me, come
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come piace a me, come la faceva nonna Giuseppina
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pensieri che mi premono come un macigno contro lo
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vecchio accanto che sa come farmi sentire bene, rifletto
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a un chiodo arrugginito, come fosse un panno sporco
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per un periodo lavorai come cameriera in un bar
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A volte mi domando come sia possibile sentirsi soli
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pizzicotto sotto il mento, come faceva sempre, poi aprì
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biscotti di nonna Giuseppina”, come li chiamavo io. La
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spalle e si recò come ogni pomeriggio in parrocchia
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fare casino e festeggiare, come si sarà capito, e
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a fare ’o burdello, come diceva sempre lui con
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una faccia allegra, gentile come non mai. Erano solo
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tiramisù con i Plasmon, come piaceva a me. Alla
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amico ambulante, tanto che, come ci ha raccontato anche
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Antonio sulle spalle. ¶ “E come andate, che stiamo senza
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Manuel Pozzi, il quale, come ovvio, non ricambia la
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british che lo contraddistingue, come “’nu cesso ambulante”. ¶ Stamattina
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ci misi a capire come stavano le cose. Una
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festeggiare mi allontanai sculettando come un’oca. ¶ Mica sei
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sollevando solo l’indice come a dire di aspettare
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inquadra: “Uè, Luce, buongiorno, come stai?”. ¶ “Fammi capire una
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pensieri di una femmina come te...” e sorride ancora
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non li sopporto proprio, come chi chiama le scorregge
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ugual modo e vedrete come si andrà d’amore
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le guance farsi roventi come le castagne arrustute a
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intelligente, e poi cade come una crisommola matura dall
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uomini, ma non quelli come te, mi dispiace.” ¶ “Come
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come te, mi dispiace.” ¶ “Come me come?” ¶ Aspetto qualche
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mio), che almeno facesse come gli girano le cervella
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ha continuato a fissarmi come fossi una matta. ¶ “E
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non piace, non sono come la maggior parte delle
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idealizza i tempi andati, come se nel passato tutto
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stava leccando una zampa, come fa sempre quando si
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prenderlo a mazzate. È come se lo facesse apposta
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se lo facesse apposta, come desiderasse sfottermi, e al
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uno dopo l’altro, come affluenti del grande fiume
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quando mi è utile, come in questo caso. Insomma
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A quel punto lui, come folgorato, solleva la testa
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di tutto il mondo, come i flash delle foto
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a un concerto, o come il luccichio di mille
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cuore iniziava a pompare come un forsennato e le
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A quel gesto Alleria, come morso da una vipera
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Uh, maronna mia, e come ti viene? Mò mi
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alla tua felicità?”. ¶ Lei, come se nemmeno avessi parlato
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potresti farla: preoccuparti di come sto e non di
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spalle e mi travolse come una valanga: “La felicità
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ora sono qui, appostata come un segugio sotto la
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esce dal palazzo. Proprio come ieri. Compie pochi passi
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e, forse, anche infelice, come tutte le persone che
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vide ridere per finta, come a volte fanno i
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mi mangio le parole, come se il pronunciarle di
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un cenno del capo. Come mio fratello fa da
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nisciuno!”. ¶ Nulla è mai come abbiamo immaginato ¶ “Allora, che
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il resto in sospeso, come volesse una risposta o
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risposi io. ¶ “E allora come vogliamo fare?” ¶ Sbuffai e
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al suo fianco. ¶ “E come vogliamo fare?” ripetei quindi
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mi chiamava così...” ¶ “Così come?” ¶ “Nenné...” ¶ “Ah, sì?” ¶ “Già
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mio padre, invece, ‘picceré’, come ancora mi chiama mio
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Si è mai sentito come se la vita la
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mi piacciono i lagnosi, come mia madre per intenderci
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che nulla è mai come lo abbiamo immaginato.” ¶ “Ecco
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ha ragione, niente è come l’avevo immaginato. Il
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e fare un figlio, come diceva mia madre.” ¶ “I
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dovrei andarmene da qui, come ha fatto mio fratello
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nel silenzio della notte, come un bambino frignone) si
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spiaccicata in faccia, addobbata come un albero di Natale
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Carmen Bonavita si gira come se si fosse appena
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aperta. ¶ “Vi conoscete?” ¶ “E come no,” si riprende lui
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la signora Bonavita sorridente come non mai e truccata
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non mai e truccata come non mai, che mi
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quaranta, ma è vestita come una ragazzina, con la
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la Nasa per capire come faccia a sfidare la
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dire una parola. Ma come si fa a fare
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ti rimboccherà le coperte!”. ¶ Come avrei potuto mai credere
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questo esserino? E poi, come fa a essere così
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non staresti più sola. Come me e mamma.” ¶ “Lo
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d’oro intarsiato, grande come un iPhone), e i
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basso prezzo, ma altri, come Manella (così chiamato per
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mani che si infilano come serpi nelle borse delle
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signore in autobus), o come Pepp ’a gallina (per
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negli incidenti, a volte come danneggiati, altre come responsabili
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volte come danneggiati, altre come responsabili, e in alcuni
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della Campania, mi muovevo come un vip fra i
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ironica che, almeno, sapeva come rubarmi un sorriso. Il
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e sottolineo doveva, proseguire come nulla fosse. E fra
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un suo arguto piano, come se avesse voluto premunirsi
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sempre considerata da ’omm, come diceva scherzando il mio
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va in giro apparecchiato come una soubrette, con i
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Patrizia è un femminiello, come si dice da queste
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Patty, con la ipsilon, come tiene a precisare. ¶ “Va
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quel nome: perché, proprio come la canzone di Pino
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dai pantaloni (non so come e quando fosse uscita
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si mise a ridere come un demente. A quel
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Che ne sa di come faccio sesso io e
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a letto è trasandato come in ufficio, povera moglie
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non ho ben capito come andò. La mamma sostiene
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e lui la guardava come a dire: “Ma perché
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Luna e Rosaria. “Chiamiamola come tua madre, Rosaria,” disse
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meno preoccupazione. Dovrei odiarlo, come tenta di fare ancora
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pronto a chiamarmi Rosaria, come la madre. Perciò mi
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guaio, mentre mamma alluccava come un porco scannato (a
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fece di testa sua, come sempre. Poi tornò in
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è qualcosa di straordinario, come la luce di notte
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perché iniziava a bere come un dromedario fino a
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quel gesto di amore, come qualunque altra cosa buona
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si è abbarbicato addosso come una cozza. E infatti
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e spalancò gli occhi come quel giorno, a regalarmi
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San Vito, l’arteteca, come si dice qui da
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di tutto punto, profumato come una zoccola, con i
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un bassotto. E, proprio come il cane, appena qualcuno
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danno sui nervi, così come quelli troppo sicuri di
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il fumo dal naso, come i tori furibondi nei
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perplessa, fa: “Perché, scusa, come potevo venire?”. ¶ “Con la
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Elegante ma sportiva. Eppure, come detto, non fu l
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urlanti invade la strada come uno sciame di api
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rispetto al contesto. Appare come sempre disinvolto, oserei dire
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sembrano dei trampoli, truccata come una matrona romana, che
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prima vista non sembrerebbe...” ¶ “Come fai a dirlo? Che
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tutti nei Quartieri, sai come la gente ragiona qui
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la gente ragiona qui, come si comporta...” ¶ “A parte
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parolone! Cerca di vedere come si comporta con il
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sguardo sereno. ¶ “Il figlio come si chiama?” domando. ¶ “Il
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è solo e semplicemente, come da traduzione, febbre, ma
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più violento e viscerale. Come tutti i sentimenti, anche
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partito. ¶ “E tuo padre, come l’ha presa?” ¶ “Mon
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cambiare tutto, di partire, come te, di fuggire da
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convinzione di potermi spiegare come funzionano le cose. “Sai
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vous?” ¶ “Cosa?” ¶ “Di persone come te...” e si trascina
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credono di aver compreso come gira il mondo. Io
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e pepe. Mi guarda come per avere il mio
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riesco solo ad ammiccare come un’adolescente stupida che
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strano friccichio in capa, come se mi stessero di
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mi si abbarbicherà addosso come una cozza e mi
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cozza e mi succhierà come fossi una grande e
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don Vittorio e di come il solo saperlo nella
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passato o al futuro. Come gli animali, o proprio
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gli animali, o proprio come i neonati, che sono
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e mi ci attacco come una patella allo scoglio
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va là, sempre apparecchiata, come si dice qui da
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le guance che scottano come la stufa a gas
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il contorno delle labbra, come avesse una matita in
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stessa maniera, in Francia come a Napoli. ¶ “Hai bevuto
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ridere senza un perché, come bambini stupidi. Fumiamo e
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insensate e a parlare come dei dementi, come già
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parlare come dei dementi, come già conoscessimo il linguaggio
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se vogliamo vederla per come in effetti è, sono
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torno indietro senza girarmi, come fa un gambero. È
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carica Kevin sulle spalle come fosse un palloncino senza
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subito dopo l’invidia, come se fosse colpa di
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di qualcuno se quelli come me, con un’infanzia
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credere che un tipo come Thomàs possa decidere di
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città. Tra l’altro, come detto, non so neanche
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attorno a una tavola, come fossimo una famiglia, la
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dai Luce, non fare come sempre la bambina dispettosa
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Alleria inizierebbe ad abbaiare come un matto. ¶ “Aspetta lì
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di vederti, volevo sapere come stavi.” ¶ “Benissimo, grazie,” replico
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sembrano già svanite. “Insomma, come ti va, che stai
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che non avevo scelto, come se il mio futuro
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troppo puzzolente e aspro come solo la realtà sa
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noi, pensando, forse, a come uscirne senza fare danni
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francesino stupendo e di come diventi rossa ogni volta
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Luce, sono Manuel...” ¶ “Ciao, come stai?” ribatto con voce
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suadente. ¶ Silenzio. ¶ “Eh certo, come no,” proseguo, “stasera. Va
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tuo Manuel sa sempre come renderti felice?” scherza lui
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si fanno piccoli piccoli, come quelli dei criceti, e
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attimo dopo mi spinge come un indemoniato dentro l
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palmo che si stringe come una tenaglia. Come ci
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stringe come una tenaglia. Come ci avesse sentito, Patrizia
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al mio cane,” dico come se lei non ci
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questioni per la sigaretta, come in effetti accade ogni
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ora e lui urla come un pazzo e ha
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persone sceglie il compagno come stesse decidendo quali piastrelle
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pelle del viso lucida come le ciliegie e le
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lassù ride e urla come una matta. Anche a
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padri. Sono semplici bambini come te, privati del diritto
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delusione. Tu, caro Kevin, come me, sarai un adulto
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certo che ti aspetto, come potrei non farlo!” rispondo
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effetti, non sarebbe male come nonno.” ¶ E chissà perché
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in casa. È aggressiva come mai l’ho vista
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resto a guardarla muoversi come un’indemoniata per la
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in qualche modo protetta. ¶ “Come lo hai saputo?” chiedo
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sarei venuta a dirti come stavano le cose. L
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e per tuo figlio come ho potuto.” ¶ “E io
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fra noi è sincera, come l’amore che provo
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nell’insieme, non stonano. Come non stona (e pure
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da domani tutto sarà come prima, e nel pomeriggio
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è stata una parentesi, come so che la storia
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Thomàs sarà una parentesi, come tutte le cose troppo
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ammuffire tutta la vita, come hanno fatto mamma e
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qualcosa di straordinario.” ¶ “Ma come fa a vedere sempre
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le cose così?” ¶ “Così come?” ¶ “Belle.” ¶ “È che ho
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occhi già accigliata e, come un segugio, ho iniziato
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è arrivata l’estate, come ogni anno. Dormi.” ¶ Un
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pelle piena di striature, come il legno, e gli
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per me. Un po’ come è avvenuto con la
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che spazzava il marciapiede, come faceva anche la nonna
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pakistano, mi sentii proprio come dopo che mamma arrivava
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la sera con mamma. Come una figlia di genitori
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cimitero, mamma ci spiegò come stavano le cose, e
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riesco a riviverli ancora come se mi trovassi lì
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dirci nulla.” ¶ “Perché? E come ho fatto a non
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un istante a guardarci come due nemiche, poi scappai
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una mano sulla spalla, come a volermi proteggere. A
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tono di voce gaio. “Come va?” ¶ “Ho appena saputo
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sbuffato. “Va be’, e come hai pensato di fare
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detersivo cinese di contrabbando. ¶ “Come sta Arturo?” ho chiesto
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un po’ il capo, come per riflettere, quindi ha
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te l’ho detto. Come sta Primavera?” ¶ “Primavera? Bene
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un pranzo tutti insieme, come fanno le famiglie vere
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ho mille pensieri...” ¶ “Problemi?” ¶ “Come sempre,” ho risposto per
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Ora, dimmi tu, Antò, come facevo a spiegarti tutto
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pezzotto, un falso insomma, come la storia di amore
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il mondo mi appariva come quello dei cartoon, dolce
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stagliò dinanzi a noi come un catarifrangente. Il pischello
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la moto e scesi come una furia; Antonio sembrò
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così forte che rimbalzò come una pallina di flipper
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anni prima, perciò sgasai come un pilota provetto e
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morire da persona onesta. Come nostra madre. E papà
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delle settimane, tutto tornò come prima. Con Ciro e
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soprattutto quando la casa, come adesso, è immersa nel
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lavano i capelli.” ¶ “Ma come fa a sapere sempre
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che le cose evolvano come devono, che il francese
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un passo dalla verità, come se ci fosse una
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quale potrebbe essere e come muovermi per ottenerla. Ho
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via, una cosa irrisolta. Come la mia vita. Fuochino
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silenzio. ¶ Drizzo il collo come fa in genere Alleria
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compleanno chiuso in casa come sempre?” ¶ Don Vittorio torna
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e inizia ad abbaiare come un forsennato, così siamo
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tagliamo, dai quali spuntano, come sempre, motorini e macchine
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chiedere una bella cravatta come regalo? Qui il tempo
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è messo a riflettere, come fa sempre quando gli
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i piedi a mollo, come si diceva una volta
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Sì, mi sto comportando come un vecchio zio rincitrullito
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tornare...” tento. ¶ “Ma no...” ¶ “Come è successo?” ¶ Lui si
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funzionare oggi!” ¶ È nervoso come mai l’ho visto
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casa sua. Ricordo ancora come mi batteva il cuore
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non avevo idea di come fare per parlarle. Risalii
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ultimo pezzo di sigaretta. “Come fate a fumare questo
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suonava la tromba.” ¶ “Ma come fecero a trovarla?” ¶ “Gisela
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anno scorso.” ¶ Lo guardo come per dire: “Embè, non