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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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paura.» ¶ «E tu parli come mio fratello. Vi potete
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accumulando. Chi vivrà vedrà, come canta Rino» le rispondeva
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ingarbugliati attorno ad Anna come se la volessero strozzare
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la corsa veloce è come la vita, Anna, anzi
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insegui la tua ombra come se inseguissi la felicità
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gli si apriva dentro come una voragine. E approfittava
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vide stringersi nell’impermeabile come se avesse freddo, con
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di reagire ai problemi, come se prendendoli alla lontana
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aggrappò a questa speranza come un naufrago a uno
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Capocolò, lo avrebbero massacrato, come lo stava massacrando la
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cura in un bicchiere come aveva sistemato l’appartamento
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sulle labbra con noncuranza, come se tutto quello che
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desideravano e si attraevano come sempre. Nemmeno quell’ulteriore
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ti prego» le ripeteva come una litania. ¶ Anna continuava
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Rino di sicuro interpretò come delusione d’amore. Invece
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parte Lucia, che chissà come riesce a sopportarti, hai
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canzone, o a uno come te. ¶ Ma per fortuna
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e soprattutto peperoncini piccanti come piacciono a noi. Non
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da gatte in calore, come se avessero fiutato la
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di Anna erano definitive come una condanna a morte
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con radici esterne grandi come pilastri e altre sottili
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in balia del vento come lui. ¶ A volte, nelle
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gli occhi di mare come facevamo noi. ¶ Manuela arriva
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in attesa del bacio, come per gioco. Anche Nicola
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più inquieto del solito, come se fosse braccato dai
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Erano mesi che vagava come un’ombra, forse per
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aveva mai sentito piangere come un bambino: «Ma è
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violentemente contro il parabrezza come un pallone, la Volvo
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alba quando Rino morì. Come Renzo della sua canzone
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lacrime ruppero gli argini come un fiume in piena
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familiari, che lo accudirono come un ammalato. Aveva bisogno
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del nonno al caffè come questa, altro che la
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la schiena, hai ragione come sempre, e usciva di
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invece, ne era affamato, come Mennea ai suoi esordi
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anche dopo l’allenamento, come se fosse perennemente incurvato
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frusciare tra le mani come anime in pena. “Caro
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Sì, Nicola ammirava Mennea come atleta e come uomo
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Mennea come atleta e come uomo. Già non stava
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lo vedi pure tu come mi temono i dirigenti
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Capocolò, elegantissimo e incravattato come non lo si era
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dovevamo vederci più? E come stai? Domanda inutile, stai
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stai? Domanda inutile, stai come me, e ci scappa
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degli sposi: «Voi siete come sorelle per Lucia, e
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presenza di famosi cantanti come Mino Reitano e di
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e di talenti crotonesi come Gerardo Sacco, l’orafo
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in due o tre come se fosse Maradona, lo
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Non risponde. È confusa come il giorno dell’addio
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padre – se li ricorda come i più speranzosi e
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avanzava tra i capelli come una fiumara in piena
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Mario che pedalavano annaspando come se scalassero una montagna
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più di due ore come ai vecchi tempi ma
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ritornano qui.» ¶ «Perché urlano come pazze? Sono felici o
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l’indice al cielo, come aveva visto fare a
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già del ritorno, di come sarebbe stato bello rivedersi
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puzzolente nei quartieri vicini come il Fondo Gesù e
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i gas si vasciavano come una cappa soffocante e
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contro della Montecatini, diceva, come le sue tasche, e
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arco di pochi giorni, come se il caso avesse
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già pieno di rimorsi. Come reagirà Anna, cosa le
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cerchiati di viola cupo, come se non avesse dormito
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Pina che la coccolava come una figlia. E la
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il mio cuore. ¶ È come rosa dai petali appassiti
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dai petali appassiti. ¶ È come primavera senza un fiore
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Tutto quel sangue, allora come oggi, che se non
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parla della sua donna come se fosse ancora viva
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se fosse ancora viva, come se l’amore fosse
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me nel vedermi così. Come se un morto avesse
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pensione e si iscrisse, come programmato, alla facoltà di
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luttuoso della casa sciabordava come un’onda muta. ¶ Poi
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segnali misteriosi della vita come meglio ci aggrada, come
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come meglio ci aggrada, come ci conviene. Dalla morte
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mano, mentre io aspettavo… Come può uno scoglio arginare
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un tonfo nel petto, come se gli franasse tutta
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aveva parlato con lei come se le fosse accanto
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sorride al ricordo, stanchissimo come allora. Ha guidato per
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presepe in speranzosa attesa come lui, tutti quei sorrisi
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di carezze e baci, come se non la vedesse
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lei, quegli occhi lucidi, come se poco prima avesse
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Marilin aveva salutato Nicola come se si conoscessero bene
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detto: distanti e vicini. Come due facce della stessa
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e la realtà assurda come noi. Stavamo bene assieme
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cantautore stravagante e raffinato come lui. ¶ «Stronzate» commentò Anna
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In questo momento dormi come un angioletto che russa
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è precipitato in avanti come per lui, che al
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e che Loredana presenta come la sua amica Patrizia
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che vibra nell’aria come uno schiaffo. Le avrebbe
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attorno alla sottile cicatrice come se volesse contarglieli. ¶ «Ti
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ha raccontato. Vedevo tutto come in un film. La
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annuisce Nicola. «Scrive ancora?» ¶ «Come, non lo sai? È
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con orgoglio. ¶ «Scusa, Lory, come fa a saperlo, se
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dalla spesa?» chiede ansioso, come se all’improvviso si
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maggiore di Nicola e, come un treno lanciato in
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sentivo che ti amavo come il primo giorno, né
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lei continuava ad amarlo come il primo giorno. Per
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di Nicola erano lucide come se avesse la febbre
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candele e facevano tremolare come un colpo di vento
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Anna Arcuri che saprà come usarli. Nicola si farà
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persino ballato da sola come una pazza. Non l
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fa sentire più libera. ¶ Come hai trascorso l’estate
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tanto ti sentivo vicino, come se tu fossi venuto
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ragazzo, resteranno per sempre come i ricordi più belli
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Nicola. Non è male come ragazzo. Ha un bel
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mondo intero. Non so come andrà a finire tra
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rimanere delusa. ¶ E tu come stai? È vero che
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lettera, Anna si comportava come fosse la sua ragazza
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di Nicola lo trattavano come una piccola star e
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e non puoi rovinarti come me, andando in giro
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scrollando la mano destra come se gli scottasse e
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diventare adulto in fretta. Come se il futuro con
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altro pianeta. Da prendere come modello. Da emulare. “Chi
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che lo allenava. «Guardalo come corre determinato, come si
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Guardalo come corre determinato, come si impegna senza cedimenti
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si fermarono ad abbracciarsi come se non si vedessero
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hai attirato a te come una calamita. “Le tue
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Non riesco a capacitarmi. Come è stato? È proprio
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vecchio lavorava. Si capivano come nonno e nipote. Sarà
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altra sorvola la scogliera, come spinta dal vento, e
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presuntuoso. Era caparbio, capatosta come lei, sarebbe arrivato lontano
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vivacissimo e loquace, ultimamente, come se dopo il racconto
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Nicola si arrabbiò: «Ma come ti permetti di parlare
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La notte aspettò Anna come se non fosse successo
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vedere il libretto» disse. ¶ «Come?» rispose Mario sorpreso. ¶ «Hai
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poi lo aprì lentamente, come se non avesse più
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avventò contro il figlio come temeva la moglie, ebbe
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non ammetteva repliche per come era stata espressa. Invece
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me. Fatìghi e studi, come fanno tanti. Così impari
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e non si lamentava, come il padre, dei turni
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La madre lo cibava come un convalescente, antipasti, primi
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E tu la senti come è forte l’eco
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polso o un braccio, come per paura che potesse
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di calcio di Ferrara. ¶ «Come è stato? Racconta» gli
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lui aveva la barba come spine di fichindiani e
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Era un morto resuscitato come Lazzaro, un fantasma o
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nìvuro. Invece di mòrere come penzava, ha raperto l
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tutto un sogno, piangevo come una guagliunèlla. Poi mi
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Capocolò è affucàto, non come credevo io, un incidente
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assurda. Comunque l’asseconda. Come sempre. ¶ Davanti alla madre
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Capocolò è nel mare. Come lui sperava. Io vado
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sguardo dalle piante. Era come se attraverso quelle confidenze
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negli occhi. «È bella come te» disse appoggiando la
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sugli occhi di Gemma come se volesse carpirne i
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sapeva se, dove e come continuare gli studi. In
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Mogol, ma più freschi. Come la tua musica. Non
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ideale per un atleta come te: interessante, utile e
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le labbra di Anna come se non volesse perdere
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il cuore battergli forte come prima di una gara
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sua voce era commossa, come quando mi parla di
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due parole: «Ciao, ragazze», come se la stanchezza gli
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di fare la “girèra” come Francesca (che chiamiamo così
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voglio sposarmi un uomo come mio papà, che è
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morti, non voglio diventare come mia mamma, che vive
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in carne e ossa, come quella volta in Toscana
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hai l’occhio stracangiàto come quando facisti l’incidente
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che ondeggiava nell’afa come la prua di una
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dei piedi sulla pista come una carezza, oscillando le
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Hai corso di nuovo come un cavallo, per nulla
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alla Montecatini, ma per come mi trattate bene la
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con orgoglio la Montecatini come un piccolo mondo autonomo
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gli operai dei reparti come il superfosfato dove fatigàva
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se qualche grossa squadra come la Juve giocava contro
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rovesciata, volando in alto come un uccello. Ah, se
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tirarli e lasciarli rimbalzare come soffici molle. ¶ «Ora mangiamo
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si sentì subito meglio, come se avesse affogato in
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tante lucciole?» sussurrò Anna come per paura di farle
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E persino un ingenuo come Nicola capiva che lei
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e rotolarono sull’erba come se giocassero. Lui che
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fu lungo e silenzioso, come un fuoco d’artificio
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baci frettolosi sulle guance, come se alla luce del
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si affidano a Nicola come dei bambini. Se lui
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non si vede. «È come cercare un ago in
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sul bianco dello sfondo come un bassorilievo, catturando la
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in fretta e furia, come se avesse un appuntamento
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li svegliava il sole. ¶ Come ogni estate, Rino fu
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a Crotone non sapeva come dividersi tra parenti e
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Pina cucinava da favola. «Come posso dire di no
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lampara, ed era stato come se avesse acceso l
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scorpacciata di immagini salutari, come se intuisse che presto
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con il ritornello: «Ma come fare non so, sì
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senz’altro un altro come me». ¶ Rino era contento
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chiamiamo Capocolò ma chissà come si chiama veramente e
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scese alla stazione, squallida come adesso, e si incamminò
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suo arrivo. E fu come se gli occhi di
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accettò le rose bianche come un pegno d’amore
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Crocifisso. ¶ Si fidanzarono ufficialmente, come richiedevano i tempi e
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Questa terra è spinosa come un cardo dal fiore
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nitide sulla volta celeste, come in un film. Parevano
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diventata mare, infinito. O, come la immagino certe volte
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l’hanno fatta sparire come tanti altri tesori della
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arancione. Capocolò divenne silenzioso come se la luce gli
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silenzio doloroso li travolge come un’onda anomala. Solo
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cauto verso il letto come a prepararsi a una
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bene e trattato sempre come uno di famiglia, un
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e divisioni tra gruppi come in altre scuole dove
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ritira nel suo guscio come una lumaca. È vero
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non utilizzare la scuola come terreno di conquiste. Per
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grumo duro e tenace come uno scoglio. Hai una
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ragazzo talentuoso, che corre come un cavallo imbizzarrito, lo
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limiti e i pregiudizi. «Come ho fatto io» dice
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sciolta e correva davvero come un cavallo, velocissimo e
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il piede a terra come lo zoccolo di un
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il suo silenzio rancoroso come un lutto. Solo a
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aveva dato la carica, come un capoindiano dei fumetti
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galera o sottoterra, o come minimo all’ospedale; né
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gli operai venivano trattati come bestie: dovevano portarsi da
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non con le macchine come mo’, respiravano polveri pericolose
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licenziati senza preavviso. Morivano come mosche, di TBC, di
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di canchero allo stomaco come tuo nonno Mariuzzo.» Il
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erano contenti della vita come devono esserlo i guagliùni
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fa finta di niente». ¶ Come era riuscito quel diavolo
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la pelle del viso, come un venticello leggero d
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continuando però a muoversi come un terremoto, al punto
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motore, cominciò a dondolare come una culla mossa dalle
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che ce la farai, come ce l’ha fatta
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incarnata dentro di te come un organo vitale, come
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come un organo vitale, come il cuore, i polmoni
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E ha occhi sinceri come i tuoi. Mi ha
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bacino, e restò teso come un arco. Nell’immobilità
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al blocco di partenza, come se dovesse disputare la
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potevano piacere a uno come lui, abituato a ben
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teatro, un po’ nascosti come dei clandestini, c’erano
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mento, gli occhi lucidi come se avesse pianto. Lui
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neri, ma non tinti come i tuoi, porta un
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Sì, è vero, ma come ha fatto a capirlo
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i particolari più nascosti, come il colore delle mutande
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gli brucia negli occhi come un pelo incarnato…». ¶ Nicola
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riconosce subito la voce. ¶ «Come va? Mi hai cercata
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di Nicola. È discreta, come lo era da ragazza
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che la stai cercando come un disperato». ¶ «E chi
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specie di delusione infantile come se non conoscesse la
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occhi accesi al buio come lucciole sofferenti. Sì, soffriva
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parla con voce agitata, come se rievocasse fatti successi
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Nicola la guarda distratto. Come la notte con Rino
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sempre presente tra loro come un respiro caldo. ¶ Più
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una gran fame e come Nicola mangiava con gusto
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una persona vera, geniale, come Rino del resto, entrambi
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si comportasse con me come si comporta con Lucia
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rispose misurando le parole, come se stesse facendo un
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l’ora d’aria”, come per le carcerate. ¶ «Sinceramente
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aveva soldi alla Posta, come molti suoi coetanei germanesi
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la bellezza in casa come un fiore in primavera
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ha un cervello sano come il gheriglio di una
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funerale. Stai piangendo Nicola come un morto e lui
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suo, anzi lo dipingeva come un coraggioso con le
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volendo si potrebbero contare come spighe di grano in
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è rimasta così, bella come Marina. ¶ «Allora, signor Manfredi
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avanzò nella sua testa come una fiumara in piena
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gli scaldavano la ferita come un unguento. ¶ «Ciao, come
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come un unguento. ¶ «Ciao, come stai?» ¶ Nicola aprì gli
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esageratamente malfermo sulle gambe, come se la ferita sulla
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resti sola, il ricordo come sai non consola”. «È
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ancora con la coppola. ¶ «Come mi sta?» gli chiese
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tacchetti strascinati nella carne come chiodi o puramente tagli
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cominciato ad andare indietro come una macchina con i
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la scalogna mi seguiva come una zoccola insistente. Però
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Montecatini, a respirare veleni, come papà mio buonanima che
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fortuna la devi corteggiare come una bella fimmina. Se
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e ti senti ciòtu come sei stato per davvero
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che contano. Non fare come me, non sprecare il
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nei momenti più difficili come un motto: erano il
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due volte e, vestito come lo coglieva l’ora
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mostrava ai più piccoli come si tira di piatto
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premurosa. ¶ «Hai ancora male? Come stai?» ¶ Lui rispondeva: «Bene
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a chiave nel cassetto come un peccato segreto. ¶ «La
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tornò tranquillo, anzi noioso come sempre. Il professore cominciò
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sue prime armi. Sa come vi invidio? A me
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Anna ha voluto sapere come stai. ¶ «Dal punto di
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nei fatti degli altri come da noi. Nel giardino
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garage. Cresce tutto florido come da noi, perché il
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sole. È magico, vero? Come avrei voluto esserci anch
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Per sempre ¶ Caro Lucio, ¶ come stai? Sono di nuovo
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sono passate d’incanto. Come se ci avessi messo
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pretendo troppo dai ragazzi, come dicono le mie amiche
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te, le mie mani come vedi non tremano più
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me. Già mi vedono come minimo “medichessa”. Mentre io
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leggerla, di essersi comportato come un ladro di segreti
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del fratello. ¶ «E tu come stai?» gli chiese. ¶ «Io
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sempre in me rimarrà ¶ come il sorriso di un
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restava impigliata sui riccioli come rugiada e non riusciva
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tesi, immobile e maestosa come la Colonna solitaria di
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le dita unte, insaziabili come i gatti randagi che
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sarebbe rimasto per sempre come il sottofondo sonoro di
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2008
indefinibile, un po’ roca come quella di Lucio, con
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2008
era attaccata a Rino come un’ombra e non
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si staccò da Nicola come se avesse colto la
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scia lunga una vita come un destino, in fondo
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e a guardare lontano, come se non si fosse
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della comitiva erano spariti come fantasmi ai primi raggi
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e Nicola è emozionato come la prima volta che
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mi sta sulle scatole come al mio paese. È
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custodisce il mio “onore” come se vivessimo nell’Ottocento
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con una persona sensibile come te che mi sappia
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realtà tutti ti interrogano come a scuola, attenti ai
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che tu mi ascolti come io ascolto e ascolterò
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un bosco di lecci come in un nido caldo
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Parcheggia in piazza e, come scende, viene colpito da
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grigi che lo scortano come soldati. ¶ Il limone è
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più bassa e larga, come se il tempo l
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quella capillera ricciolosa. E come stanno i tuoi?». ¶ «Bene
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fatta pelle e ossa come una fantasma trasparente. Con
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per un anno intero, come si fa da noi
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che dovevo fare? Muffire come pane vecchio? Morire pure
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che mi stava vicino come un’ombra, l’ha
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occhi. Invece… È andata come è andata. Io però
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mi inchiodano in croce come Nostrosignore. E Anna è
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suo patre, e non come fanno in tanti qua
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anima e corpo, da come la guardavi con due
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Ma non era più come prima. Io per me
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c’ha il fuoco, come il patre, ma è
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gli auguri, mi chiede come sto, e come devo
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chiede come sto, e come devo stare, figlia? Come
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come devo stare, figlia? Come una vecchia, e poi
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e non il culo come una sporta alla Montecatini
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sparare. Amano il buio, come i topi, e non
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la luce, la vita, come noi. Io ti parlo
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Papà, se tutti ragionassero come te, staremmo ancora al
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una fame arretrata, disse, «come cucina la mamma non
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beato e riconoscente. «Uh, come sono squisiti!», e la
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e la madre arrossì, come se le avesse fatto
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principale, lanciando sguardi veloci come i passi e trascinando
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impossibile che una ragazza come Anna, sperta nonostante il
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abbindolare da un farfallone come Mario, il dubbio lo
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piano il gelato. ¶ Da come lui fissò Anna, attraverso
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ancora chiusa nel cassetto come un oscuro presagio di
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con forza sul volante come se si preparasse all
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intorno goccioline di sangue come pioggia, e non si
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sedile, gli occhi chiusi come un morto. ¶ Riprese conoscenza
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non resistere. Invece fu come se quel dolore di
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cappellino e sarai bello come prima, e quando ricresceranno
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sormontata da innumerevoli ponti come il corso di un
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i riccioli della nuca come per accertarsi che fosse
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buono, sanizzo e forte come un toro, e bello
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un toro, e bello come l’angelo buonanima di
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avevano spezzato le gambe, come faccio a calmarmi di
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e l’occhio gonfio come una mulingiana, dello stesso
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viola della morte, io come mi sto calma? Questo
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giuro che lo squarto come un porco a Natale
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corrugava la fronte pensieroso, come se quella parola sospesa
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le mani al cielo come aveva visto fare ai
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turni nel reparto superfosfati come manovale, preparava l’acido
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me e bello sanizzo come tuo fratello». Tutto il
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a nafta che friniva come un coro di cicale
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primi raggi del sole come una dea. Ma il
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ai suoi amici, anziani come lui e poveri, mentre
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estate Nicola s’immalinconiva come se andasse incontro alla
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questo qua corre veloce come un piccolo Mennea!» esclamò
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Nicola invece si affannava come una marionetta sgraziata; i
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ai lati, parevano ubriachi come lui. ¶ I quattro della
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commentando senza tatto: «Ma come corre questo qua, sembra
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bevuto di mattina, sbanda come una macchina dalle gomme
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Vi farò vedere io come si corre, brutti stronzi
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quarantina che si presentò come «la mamma di questa
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camminato dietro la madre come una varcarella nel mare
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varcarella nel mare mosso, come un’imbriaca. Cercavano una
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che assisteva alla scena come se non la riguardasse
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potrai fare l’università come tuo fratello. Te lo
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oggi gli brucia dentro come un fuoco. Quel giorno
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Battisti che gli riscalda, come sempre, il cuore. Anche
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in disparte e imbronciata come la prima volta che
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primavera era sbocciata, proprio come un fiore rosa, fiore
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sue “amiche del corpo”, come le chiama lui, e
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gli si spande dentro come una nebbia. Gli succede
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è densa e tremolante come a luglio. La radio
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ritorni in mente bella come sei, forse ancor di
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tutti i sogni miei, come ti vorrei, come ti
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miei, come ti vorrei, come ti vorrei…”. Assieme a
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il profumo di gelsomino, come se le avesse accarezzato
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Sente la testa bruciargli, come colpita da un fulmine
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struggente, allegro o ironico, come la sua vita, Nicola
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che non correva così, come un pazzo. Poi, privo
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pensa ad Anna, a come sarebbe stata la vita
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sprigionava dal timbro postale come da un minuscolo sole
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i riccioli si richiudevano come per trattenere quella fragranza
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frattempo osservava il ragazzo, come se gli leggesse in
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la busta con delicatezza, come se cercasse degli indizi
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i primi anni veloci, come li avrebbe chiamati un
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Un sogno da ragazzo. Come quello di conquistare Anna
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aria sfrigolava di insetti come in estate. Cominciò a
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Fabio, un altro spilungone come lui. ¶ Le prime due
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sfogliava riviste pornografiche o, come Nicola, pensava ai fatti
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che mi tiene sveglio come un pungiglione, altrimenti dovrei
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udire la lettera svolazzare come un uccello in una
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prima di salutarmi. Ma come si può restare indifferenti
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ore al giradischi, grida come una pazza: «Basta, spegnete
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pur di non emigrare come tanti suoi parenti e
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sgherro. Sono un insegnante come te. Insegno educazione fisica
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non era così semplice come credi tu.» ¶ «E adesso
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loro due con complicità, come se fossero ancora innamorati
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di broccoli, «davvero sfiziùse, come dice mia madre». Ride
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le sue con naturalezza, come ai vecchi tempi. Anna
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E se ne libera come colpita da una scarica
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colpo Nicola si sente come un criminale pentito che
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tono deciso e tranquillo, come se lei fosse già
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un broncio di dolore, come se stesse riflettendo su
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una mano sulla bocca, come faceva da ragazza di
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Anna lo interruppe: «E come sta, ora?». La sua
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e delle Olimpiadi mancate come di una caduta nell
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mai sopportato. ¶ «E tu come stai?» le chiese allora
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che un giovane sperto come te, studiato e sanizzo
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a palla da biliardo come lui». E si accarezzava
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la caduta dei capelli come un lutto che cresceva
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era bella e felice come da ragazza.» ¶ «Vuol dire
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la memoria del padre, come sosteneva la madre. L
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dolore le pulsava dentro come una ferita gonfia di
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il futuro di benessere come speravano tutti, ma una
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ero arrabbiato e smarrito come la mia città, che
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lui riprendeva a russare come se la sua gola
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d’amore della giovinezza come se fosse un peccato
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assenza del padre. Fu come un risarcimento tardivo del
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Mogol in gonnella” per come sapeva entrare nel cuore
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ancora giovane e luminoso, come l’unica volta che
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nostalgia e diventò struggente, come nelle sue canzoni più
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rialzava, sudato e sconvolto, come per paura di essere
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non lo vide più, come poteva?, lei era sulla
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in un attimo, liquido come il mare di notte
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sto curando io personalmente». Come se con questa precisazione
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Montecatini andava in giro come un disperato, non si
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di ammalarsi di asbestosi come era successo ad alcuni
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a gruppetti, mentre fumano come ciminiere. ¶ «E mio padre
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cosa vi faccio servire come primo? Lasagnette con melanzana
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lo guarda negli occhi come non aveva mai fatto
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Lucio Battisti. Le racconta come le ha recuperate e
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poi non so ancora come andrà a finire.» ¶ Non
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nell’appartamento dell’Agriturismo, come richiamato dalla voce urgente
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Intanto rolla le sigarette come ai vecchi tempi, con
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superstiti dietro l’orecchio come quando non può scaricare
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anche a lei: «Bella come màmmata, stesso fisico asciutto
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di piccole onde increspate come rose bianche. ¶ «Stai pensando
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la prende per mano come fosse una bimba e
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gli altri personaggi reali, come ad esempio Pietro Mennea