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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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1949
queste cose? ¶ In fondo come poteva combattere, lei, povera
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Pizzicatella abbassò gli occhi, come per resistere al richiamo
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risalire i vicoli deserti, come se vi si arrampicasse
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camminava a testa bassa come ad un funerale; dal
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quali parlavano della repubblica come di una bella fanciulla
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all’imbocco del vicolo, come appostato, c’era un
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segnalato per i vichi come Mammà e Papà, quando
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angolo all’altro, ma come ne mutava l’aspetto
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aspetto! Dalla sua nudità, come nata da un malinteso
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malelingue. ¶ Non immaginava Elvira come la Pizzicatella si fosse
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è questa la casa?» ¶ «Come…» e, approvando, stava per
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fermatasi in quel momento. ¶ «Come che cosa?» la interruppe
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si chiama più Speransella, come diciamo noi alla buona
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e fece un gesto come se avesse pronunciato un
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Ma dopo un trionfo come quello di oggi è
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ma la temono sempre come una donna che esce
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non mi conoscete, ora? Come, so’ la Pizzicatella! Vado
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sbrigativo: «E roba di, come si può dire, scusate
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Cafettèra. ¶ «Non lo sapete come vanno queste storie… Non
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differenza sua, sappiamo sempre come dobbiamo voltarci e girarci
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Ciccì, non prenderla leggera come al solito tuo. Questo
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in mezzo il re, come tutti i disgraziati… ?» ¶ «Coraggio
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E doveva andare proprio come Nannina?» chiese Ciccillo animandosi
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mente e disse: «Sai come dice il proverbio? Dice
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Un fiore di ragazza, come quella!… Sifilide!… Sch, sch
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sapere? ¶ «E allora spiegami come ha fatto? Fammi capire
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le divoravano la carne. ¶ «Come, che cosa?» fece spazientito
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il “caso”. ¶ Anche Ciccillo, come Mastro Vincenzo, s’era
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be’, senza senza, proprio come si fa a dire
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dire? Ma è sana… come l’ha fatta mamma
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Cicalio. «Apri, apri bene.» Come se Ciccillo fosse stato
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testa… Ma leggero leggero… Come…» ¶ «Ho capito», aveva tagliato
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La ragazza t’interessa?» ¶ «Come! Fate conto una figlia
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vita, sempre curandosi…» ¶ «È come una condanna?» aveva quasi
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non era in casa; come sempre, una sera andava
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capito male. Ma sai come dice il proverbio: fatti
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Mastrovincenzo, «tu lo sai come disse zi’ prete?» Alla
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la potrei pure sposare…”. “Come,” dice allora la peccatrice
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cose senza i finimenti. Come doveva fare quel disgraziato
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maestra. ¶ «E donn’Elvira? Come sta? Non me ne
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le voglio tanto bene. Come a una mamma. E
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Ciccì, non mi piace come l’ho vista» disse
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so, vede le cose come un cinematografo. Ora si
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si strappava i capelli come se avesse visto un
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possono essere una causa. Come pure mi ha detto
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presso il suo letto; come per esempio che la
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il proposito di voltarsi; come pure che l’acquaiolo
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non tutto chiaro. Ma, come sempre, ignorò quel che
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guardaportone – vestiva di bianco come canonico lateranense. Ora, quando
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santo…”». ¶ Don Tremendina parlava come i suoi parrocchiani, senza
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Don Tremendina, alto, cereo, come una statua di carta
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virata al suo naso come ad un timone a
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approvazione dei fedeli, proseguiva: «come pure vi sono rose
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mese di altre cose, come sarebbero i comizi… Anche
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sa molto di più: come S. Antonio, che prima
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Madre Chiesa! Sant’Antonio come fece? Prese e partì
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approvazione aveva voluto vedere come sarebbe andata la sua
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tutto il suo disegno: come per esempio tornarle a
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mandatemi appresso l’occhio come un cane, e vedrete
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casa di un uomo, come l’ex pellicciaio, che
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e fece per divincolarsi. ¶ «Come sarebbe?» chiese Parenti offeso
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a una cosa, voi?… Come si vede che ci
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non fosse “suo”, e come se matrimonio, danaro, e
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il giorno nostro, ma come cosa tua, glielo dici
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delle dita, un qualcosa come sudore o pelle, ridotto
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sottolineò: ¶ «Alla faccia!… E come sei diventato rosso!» ¶ «Chi
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a sbattere col pensiero! Come se non ci fossero
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a posto, a me, come dico io, e poi
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si spezzò. ¶ E Nannina, come se avesse messo già
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azzecca il morire, adesso! Come, proprio ora che stiamo
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per la testa? E come vi viene?» ¶ «Eh» sospirò
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adesso io devo vedere come va a finire questa
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erano certi professori, ma come parlavano bello Nannì! altro
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collocarono invece da parte come sanno mettersi da parte
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giorno stesso del Santo, come due giorni miracolosi. ¶ «Sant
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cancellò addirittura quel favore come superfluo e disse: ¶ «Sissignore
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punto agitando le mani come un’aquila nera e
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no? Ab ab è come uno che vuol dire
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Ah», fece la Cafettèra come liberandosi di un peso
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frase a se stessa come una pazza; per non
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a lungo sull’incertezza come le sue vicine. Si
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disse: ¶ «A secondo di come la vedete la cosa
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per nominata sui Quartieri come una cosa sinistra. Allora
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correre per la strada come incontro a qualcuno. Il
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Che cosa donn’Elví?» ¶ «Come» Che cosa? E si
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cosa là?» fece una, come se volesse compiacere a
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che se ne partivano! Come, non ve lo ricordate
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sopraggiunti, sempre più piccola, come una pupattolina che parla
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il ciabattino (o suolapianelle come lo chiamano per i
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Cafettèra per chiedere: ¶ «Ma come? Voi siete già pronti
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il capezzolo al bambino come un biberon. La Pizzicatella
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inglesi. I più piccini come caprette sulle balze erano
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moglie e i figli, come un qualsiasi avvocato domenicale
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subito si traeva indietro, come inorridito dal sudore che
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bei tempi della Pizzicatella come vessillo del circolo non
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che avvilimento e stanchezza come segno della sua sconfitta
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voglio addiventare una persona come si deve.» ¶ «E cosa
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la strada tua.» ¶ «Già; come se non li conosceste
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quanti sfottò. Ma voi, come avete fatto a impararvi
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cosa? E poi, leggendo come, se uno non sa
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sta storia? Uno torna come prima, allora?» ¶ «Anche più
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ti escono dal cervello come le spine e ti
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le braccia sul petto, come sulla tomba del “brutto
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a te un figlio come Michele, ti ci voleva
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soddisfatta. Essa si senti come vendicata da quel ragazzo
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e desiderando per sé come per il fratello un
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vero lavoro, un lavoro come quelli che fino a
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Le chiamavano ragoste; e come aragoste esse prestavano la
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al massimo grado insicura, come dice la stessa parola
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fratello. Spezzandolo, guardava Michele, come quando si dividevano le
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trascinandosi dietro il carroccio, come si trascina una sedia
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la placchetta di riconoscimento come ne aveva visti forse
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ripeto papale papale, perché come si dice: ambasciatore…» ¶ «Vi
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perché lei vi apprezza come un giovane positivo… Che
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sdegnosamente in un aiuto. “Come sarebbe? Il re ha
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il re lo sa come stiamo combinati noi, e
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ne stanno dall’altra, come degli estranei?” ¶ “Non ve
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usciva invece la miseria come sempre, “e sempre la
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avete visti? E allora come si fa a parlare
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a parlare così facile, come se il pacco stesse
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una specie di luciano, come a Gaeta fece Franceschiello
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ardore vi stava dentro, come quei paesaggi di Venezia
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vari quartieri, sentiva parlare come di repubblicani che si
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dal repubblicanesimo all’agnosticismo; come ultimamente era avvenuto per
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che “tiene un nome, come Gesù, aspettate, ecco, come
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come Gesù, aspettate, ecco, come una specie di Gesucristo
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di Croce Benedetta” o come era avvenuto per certi
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progredire l’idea; e come se nel “Risorgimento” ci
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a scrollare il capo come a dire: ¶ «Vedete un
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di primo ordine, ma come si fa a sa
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hanno imparato dagli americani come si fa a vivere
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non lo fate più come prima?» ¶ «Donn’Elvira ci
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da dopoguerra, sbrigativa. ¶ «E come fate per arricchire Napoli
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ambulanti attraversavano la Speranzella come una terra promessa; e
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in mezzo. Ma tu come hai fatto a vedermi
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è di nuovo? Fai come ti pare… Se ti
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ti avverto: bada a come li spendi perché da
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mess’inmente? Dice: ma come, noi dobbiamo dare i
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quello svergognato? Dice: ma come è il re che
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e scarpe e vestiamoci come si conviene, almeno facciamo
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a Nannina, il vestito, come pure le scarpe a
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stessa della Cafettèra allarmata, come se sulle sue gote
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ricorsa dopo lunga riflessione come ad un giorno che
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conserte, i pollici ripiegati come due ganci per sostenere
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neppure la firma. Ma come sarebbe, a me mi
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Il nome del destinatario come quello del principe erano
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il resto era stampato come una comune circolare. ¶ «Hai
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sue mani, hai visto come scrive bene?» ¶ Nannina guardava
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a casa una cosa come questa?» ¶ «Nessuno» dovette ammettere
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fogli di iscrizioni. «Vedi come faccio io?» disse poi
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non trovo un quarto come dico io, la sezione
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in mezzo alla strada come noi?» ¶ «Certo che no
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ritirati, te lo consiglio come un padre.» ¶ XIII ¶ Sulla
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grancassa. Poi un colpo come nel vuoto, e di
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bellezza capitare un marito come quello!… E che vita
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forze non l’assistevano come una volta, perché presto
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di maturare una donna come me?» «E già, tu
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accompagnava una frase: era come il prolungamento nell’aria
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e nell’amore, usciva come un ramo dall’albero
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altar maggiore della Speranzella. Come il santo, Ciccillo atteggia
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cranio, porge una mano come a chiedere un soldo
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suo angolo di pentimento come una furia: ¶ «Dammi la
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cui Elvira si rivolse come ad un’apparizione: ¶ «Chi
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rivolgeva deliberatamente a Nannina come per sfida: «Tu hai
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e succhiando a lungo come se avesse fra le
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fornicazione; e Ciccillo, incerto come giudicare il suo sentimento
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E ha cominciato proprio come si conviene… Con un
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senti bruciare lo stomaco, come se tutto il cibo
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reggeva un piatto largo come un sole: ¶ «Niente» disse
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soggiunse rivolto a Elvira «come vi sentite? È passato
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tavolo, le braccia larghe, come se volesse schiacciare il
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Povera donna, che strazio, come piange!» ¶ «Madre, a chi
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risorgeva sempre, più paurosa, come ad avvertire che ognuno
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Bruno; che ognuno poteva come i due ragazzi lasciare
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ad ognuno poteva capitare come a quei due giovani
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Insomma» diceva Elvira «voi come lo chiamereste questo fenomeno
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e patta vuol dire come noi diciamo anti-patia
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capito troppo bene!» ¶ «E come, c’entra!» esclamò il
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viene da magnesio insomma. Come uno che dice lampo
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Non mi vede proprio. Come se io non esistessi
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Non voglio sapere neppure come si chiama.» ¶ «E che
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le sue… Prima mammà come jena zompa addosso a
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questo punto arrivo io. Come se avessero visto il
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la rabbia mia. Ma come? Noi viviamo Dio solo
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deve fare, secondo te?» ¶ «Come, che deve fare? Quello
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a pensare al re; come se il re ha
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ha bisogno di gente come noi!» ¶ «E come, ne
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gente come noi!» ¶ «E come, ne ha di bisogno
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i veri pezzenti sono come la fodera del cuscino
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per lasciare le cose come si ritrovano. “Viva il
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Mastrovincenzo lo guardava sbigottito, come se lo avesse spinto
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sai com’è? È come dice il proverbio: più
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strettamente legate in fascio come un prezioso taccuino e
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lo strinse al seno come una colomba da cullare
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giù, sul primo gradino. Come volentieri si lascerebbe andare
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guardò nello specchietto retrovisivo come per ritrovarvi le immagini
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fissi nel grembo; allora, come se le avesse letta
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in segno di sfida come a dire: “Te lo
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americano aveva mollato, e come se volesse stringerseli sul
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ora spuntavano di nuovo come dal selciato; erano i
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fermi, bancarelle in disordine… Come se la città fosse
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un tram ancora nuovo, come se lo avesse comperato
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l’aria che ingrigiva. Come un ventaglio s’era
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Capitto?» ¶ «Proibito?» chiese Nannina: «Come, pure a voi della
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si; ma non signorina come dite voialtri…» ¶ L’americano
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se voltarsi in burrasca, come una tela grigia palpitava
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o col tu? Chissà come parlano i signori in
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puzza sotto il naso, come se facesse una grazia
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suo paese un paesaggio come questo? – dava fastidio. Sapere
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now, don’t you?» ¶ «Come hai detto?» chiese Nannina
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intruglio che non so come si possa bere. Come
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come si possa bere. Come si dice, tentava di
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peli nelle ampie narici come se volessero, affacciandosi alla
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mano, abbacinato, e tremava, come preso da un delirio
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si guardavano in faccia come a teatro. Ora Elvira
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girava e si voltava come una che sta dormendo
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il caffè? E guardava come una scema, ci dovete
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ci dovete credere, proprio come una scema.» ¶ «Chissà che
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lunga pausa, riprendeva: «E come, torni a salire; Scendi
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in quale buco, fu come se li aprisse allora
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se li riprese dentro, come impaurita. Dovette riconoscere in
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nelle manifestazioni monarchiche, oscurandola come aveva oscurato tutte le
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le mani agli occhi come per liberarli da un
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si toccarono di gomito come fossero piombati improvvisamente nel
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non rispondeva. ¶ «Gesummaria! e come sta sudata!» disse la
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comò. In questi casi, come si dice, non si
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una lunga marcia indietro, come per illuminarle il cammino
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un disgustoso odore indosso, come di cloro. I fari
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tacchi alti; e lunga (come il peccato, diceva lei
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e brava!» disse Elvira come se parlasse ad una
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aggiunse poi «la vedete come si ripiglia? Andatele vicino
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la fronte nel palmo come se volesse piangere, invece
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e, premendo la fronte, come a lenire un mal
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che ci vive dentro, come si chiama, la pellicola
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fa conto, di qua, come a cinematografo ho visto
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è luogotenente; e poi come se fosse re, perché
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donn’Elvira?» ¶ «Gesù, e come? non la conoscete» la
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stemma in mezzo grosso come una corazzata. Come, non
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grosso come una corazzata. Come, non riesco a farla
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sono venuti qua avanti come pezzenti. Il nevaiuolo non
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centro e che indossava come camice un chimono estivo
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ha tirato in casa come e quando ha voluto
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anche lei dal chiromante, come tutti gli altri, con
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Uno che non sa come deve regolarsi che deve
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ti pare che uno come il professore può fare
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così, è così… Tutto come prima» soggiunse don Giosuè
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il prossimo inevitabile allarme. Come se avesse letto il
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i bombardamenti una comodità come questa! È roba tedesca
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che cercavano di sporgersi come a prendere aria dalla
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siedi. Veniamo a noi. Come vi chiamate?» chiese riacciuffando
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1949
il suo tono professionale. «Come vi chiamate lo so
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1949
dita, cominciò ad esaminarla come un guanto sporco. ¶ «Sentite
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e U.S. Army, come una sovrapposizione di immagini
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avversari e i tiepidi come messaggio di serenità e
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vuol niente, proprio niente, come se io e te
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1949
e soffiò sulla lampada come volesse spegnerla; infine congiunse
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a fior di pelle come se una invisibile mosca
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due dita a pizzico, come reggendo una tazza di
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le mani nella cinta come un guappo e vi
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1949
l’alba. E fu come un alito di vento
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1949
neri sotto le coperte come per raggomitolarsi; poi, quasi
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Solo preoccupata di spenderli, come per non farseli trovare
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lire di posa» disse come ogni mattina donna Filomena
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1949
Solopaca la vecchia, e come l’amante non aveva
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1949
niente… Vanno dicendo, sapete come sono, fanno la propaganda
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1949
sguardo fisso alla porta, come incantato. C’era disperazione
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1949
voluto sempre con sé; come la sua ombra, diceva
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neri, non li vedi come sono neri che fanno
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che è quest’offesa;» ¶ «Come, non vuoi essere pagata
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1949
avanzi i soldi?» ¶ «E come sarebbe, non li avanzo
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che avevo io?» ¶ «E come non me la ricordo
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mia villa?». ¶ «A Villanova? Come non me la ricordo
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siete un’altra volta come prima?» ¶ «Se tutto va
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conto.» ¶ «Signor Me’, tenetevelo come un regalo. Non sono
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Uh, mamma mia e come siete curioso. Signor Me
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pensa ad una ragazza come Nannina vede sempre lo
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non so ancora niente, come la pensate.» ¶ «Elví, spiegati
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1949
chiaro chiaro, col re come state?» ¶ «Quale re?» ¶ «Gesummaria
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vogliono dettar legge? E come si permettono? Chi li
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razza di traditori. Ma come, prima fanno l’armistizio
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accordo con loro?» ¶ «Sai come si dice: chi mi
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dovete rispondere.» ¶ «Li vedo come il fumo negli occhi
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Lasciafaddio. E allora siete come noi?» ¶ «Noi, chi?» ¶ «E
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1949
noi?» ¶ «Noi, chi?» ¶ «E come, non l’avete ancora
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se lasciavano le cose come si ritrovavano. Il re
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Figurati noi italiani, anarchici come siamo, individualisti per natura
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anima del purgatorio… E come l’avete detta bene
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spalle, signor Me’… Nannina, come dal confessore, l’ho
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passo al soldato americano. ¶ Come davanti ad un baratro
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avanzanti verso gli accessi come due enormi pennelli disinfettanti
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a quei pantaloni, zoppicanti come se le gambe aspettassero
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vermutte fabbricati nei vicoli, come deluso di non trovare
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ricevevano con mille riguardi come se dovessero sottoporsi ad
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andare sempre in giro come ‘na vrenzolosa.» ¶ «Ringrazia a
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che lo avevano epurato come fascista lo assunsero come
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come fascista lo assunsero come inserviente in una mensa
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diventato lungo e nero come un dito sporco. ¶ Nannina
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aprirsi in acquazzone. Era come un vuoto umido e
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a trapassarle il corpo come un lungo ago. Era
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di Carmilina utile soltanto come deposito di sigarette, ma
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nel cervello; attraversò Toledo come una furia sfidando i
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le mani al petto come a difendere il suo
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ritrasse subito le mani come scottato. Mormorò qualcosa incomprensibile
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le aveva parlato. ¶ «Uffa come la fai difficile» disse
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Nannina che si sentiva come inchiodata a quel posto
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questi capiscono.» ¶ «Poveri noi, come siamo capitati!» ¶ «Uh, a
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era appena un avviso, come tutto lasciava supporre, era
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non dovrà sfuggirle. ¶ Indisposta come sempre verso il presente
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fermandosi davanti alla ragazza, come se fosse stata punta
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rimbambisce» disse Nannina, e come se dovesse sfogliare il
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a guardar di fuori come abbacinata dal prossimo evento
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suo sguardo in casa; come se volesse concedergli un
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lo so…» accennò appena come un’arpa la voce
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previsioni? ¶ «Non so proprio come fare» disse Nannina, facendosi
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appresso, ed io sto come una vrenzolosa». ¶ «Un soldato
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donn’Elvì, ditemi voi come faccio in quella casa
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mangio pane e onore come voi, tale e quale
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ho sempre preferito andare come mi vedete…» e sollevò
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disgraziata c’è rimasta, come un pezzo di legno
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quando ne avrai cinquanta come me ti andrai a
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femmina io di finire come son finita? Con un
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una tazza di caffè come dico io?» Si sedette
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vogliono dire? Un caffè come dico io, mi sapete
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e facciamo la pace.» ¶ «Come lo volete: Nazionali o
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Per carità, signor Me’, come vi permettete di fare
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vorrei cento di clienti come voi! Gli darei tutta
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adesso» fece Elvira rilanciando come un amo il suo
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la mente di Elvira, come l’estremo rimedio all
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nero e assopito salire come un moscone verso il
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un sorriso: ma sorrise come se le avessero prese
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cinquant’anni di Elvira come si può guardare un
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Uèhè, l’aglio» passò come la voce dell’inverno
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trasalì in quella stretta come se avesse scoperto su
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radio tra le mani come un barile che si
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braccia sottili ma poderose, come due funi per reggere
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queste unghie devi vedere come serviranno.» ¶ «E quell’amico
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grassi con lasciva lentezza come a far capire che
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di vita. ¶ «Accoglie? E come accoglie» dice Mastrovincenzo e
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fa su e giù come legata ad un filo
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dovrebbe esserci il piede, come se la sua gamba
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peggio con voi che come ve l’ho sistemata
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l’elettricista ormai zoppo. ¶ «Come che spese? E la
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spese ma si arrestò come assalito da uno scrupolo
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che lo aveva attraversato come un sogno polveroso e
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dell’altra così bene, come di una cosa veramente
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d’anni… L’avete come si dice trascurata. È
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l’arto nel giornale come uno stivalone appena risuolato
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a dire: «Un funerale come si conviene, e poi
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sulle scale più pericolose, come un pompiere, ad aggiuntare
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roba che è nata come quella tabella» e gli
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il polmonaio ogni sabato, come una volta i gatti
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luce, la rende irreale, come una Sant’Anna sotto
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Ciccillo ne è orgoglioso come d’una macchina che
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di sosta del lavoro, come se avesse un esercito
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che gli arricchiti comperavano come pane trasformandole poi e
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loro partenza ha lasciato come una nube sospesa sui
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Mena me… Strilla? Sai come dice Pulcinella?» ¶ Il ragazzo
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le spalle, non sa come dice Pulcinella. ¶ «Be’, vattene
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in questo santo giorno, come lo ha battezzato il
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pericolosi, durante i bombardamenti come durante le razzie dei
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poteva attrarre un signorone come don Giosuè, che se
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signore anche dal modo come consumava quella roba. Non
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di quel signore biondo come l’Arcangelo Gabriele. ¶ Ora
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fermarsi in un punto come una ferita che richiama
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e lui entra pallido come tutti i mortali di
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vico. Ciccillo è geloso, come non lo fu della
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banco «qui battiamo tutti. Come conosciamo il caffè noi
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sulla coppa della espressi come fosse stata sul punto
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data esatta.» ¶ «E tu come le hai sapute tutte
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Ciccillo aggiunge: «Un signore come quello…». ¶ Ciccillo richiama il
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ti manca?» le chiede. ¶ «Come la fate difficile. Non
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sospingono alla strada, ma come il presagio di un
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soglia, curvano le spalle come a precipitarsi sulle loro
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con una placchetta ovale come ne hanno viste al
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portandovi un torbido rimorso come di cosa non goduta
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nomi e di date, come dice il chiromante. ¶ «Allora
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denaro dalla cassa e, come all’aria: «Che volete
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Il chiromante aspetta lei, come ogni sabato, prima di
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gli stava alle spalle come l’abitino della prima
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Lonegro balbettava spesso, ma come se la parola, portata
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una mano sulla fronte come a denunciare una febbre
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contente fra i generaloni, come se volessero dire: “Avete
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vi battezza imperatore, cosi!”. ¶ «Come lo sai, questo?» ¶ «Lo
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loro un vizio. Nannina come tante altre ragazze aveva
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sudore asprigno e grasso come d’un dente guasto
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cambiare e per vedere come va a finire. E
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a regola d’arte”, come diceva la Cafettèra. ¶ Ma
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e provvede, se no come si farebbe; E per
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Pettinami, fammi presentabile.» ¶ E come Nannina le ebbe attorcigliato
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nome del figlio, ma come in sogno; e svegliandosi
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Pascalotto, che viene debole come il padre…» ¶ Ciccillo rise
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Ha sempre continuamente domandato come stavi… E ha sempre
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la parrocchia era fresca, come una mela. Addobbata a
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le ragazze col giudizio come si sposano? Oggi un
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dorso abbandonato sul cuscino, come se volesse aiutare il
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vedi?» ¶ Fece uno sforzo come per voltarsi, ma non
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stanno pigliando il caffè come volevi tu.» ¶ «Ah» fece
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alle orazioni delle undici, come faceva anche la Cafettèra
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il mio segreto, consegnarglielo come un orologio, smontiamolo insieme
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farlo funzionare; e dice, come sempre: ¶ «Tutto sta a
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allora?» dice lei, celiando. ¶ «Come ti viene?» Ma è
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Eh, addirittura! Così giovane come sei? In ve ve
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Perché, parla qualche volta?» ¶ «Come no! Gli ho sentito
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testa du du dura come la madre. In più
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ragione, non la pensa come noi, non pare mai
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di di disgrazia, ecco come se ci fossimo ca
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perché non è più come una volta, ora i
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sente fin sulla strada come sul punto sempre di
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davanti ai suoi passi come pali giganteschi, saltano in
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fagiolini zompano in bocca, come i piselli, tanto son
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lo raggiunge: ¶ «Allora?» dice. ¶ «Come dicevo, è venuta… Ma
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il mago. ¶ «E voi? Come vi siete regolato?» ¶ «Come
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Come vi siete regolato?» ¶ «Come hanno detto le carte
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ragazzo scuote la testa, come per rimuovere il cervello
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dare animo alla comitiva. «Come il fatto di Mastrosferra
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sssss e eria di come la vede Mastrovincenzo», dice
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Mastrovincenzo saltella sulla gruccia come se giocasse al salto
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salta su, ogni volta, come se fosse un’invisibile
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giorni… Quei due fidanzati… Come? Quei due che si
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Lui o lei?» ¶ «Lei.» ¶ Come se fosse davvero importante
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sanno niente, non sanno come stanno le cose. Si
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che cerca una carezza. Come fanno i cani quando
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gli si è fermata come uno spillo nella pupilla
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per le mani (ah come vi dovrei ringraziare a
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la salute! Volete sentire come disse Pulcinella?…»