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Tomaso Monicelli, Il viaggio di Ulisse, 1915

concordanze di «come»

nautoretestoannoconcordanza
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CAPITOLO I ¶ Come fu che il re
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Allora non si combatteva, come adesso, con i cannoni
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misurarsi in campo aperto, come in un singolare duello
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sconfitta. E io so come prendere e distruggere l
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odiata città». ¶ E disse come. Tutti risero dentro di
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cavallo di legno, alto come una montagna. I Troiani
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si rinchiusero là dentro, come in una cieca grotta
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cavallo, e lo colpì. Come fosse stato vivo, il
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tuo nome?». ¶ «Sinone». ¶ «Sinone, come sei qui?» ¶ Il prigioniero
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dèi ne saranno lieti come di una vostra offerta
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una vostra offerta e, come avete vinto ora vincerete
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ogni più grande porta. Come fare? ¶ Il popolo sospese
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ventre del mostruoso cavallo, come in una cieca grotta
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lunghi anni. ¶ CAPITOLO II ¶ Come fu che il re
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Il mare era tranquillo come uno specchio: il sole
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nell'aria il fumo, come da nascoste case: e
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tremendi Ciclòpi. ¶ CAPITOLO III ¶ Come fu che il re
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che era sempre verde come per un'eterna primavera
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quell'unico occhio dardeggiava come un sole. Se parlavano
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le loro mani erano come morse o tenaglie stritolatrici
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fatto, si mise tranquillamente, come ogni sera, a mungere
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vendetta e di fuga. ¶ «Come fare per salvarci?» diceva
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mentre dorme. Ma, poi, come fuggire? L'enorme masso
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tutte le sue faccende, come ogni mattina. Poi, ghermiti
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vale piangere e lamentarsi come femminucce? Seguite il mio
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dimenticato. Lungo e grosso come un albero di nave
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all'opera della mungitura, come ogni sera e ogni
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di quel vino inebriante come un liquore, regalo del
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vino che Polifemo bevve, come la prima, d'un
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prese fiamma, ma rosseggiò come fosse di bracia. I
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magnifico stratagemma. Ed ecco come. ¶ Polifemo, brancolando con le
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erano salvi. ¶ CAPITOLO IV ¶ Come fu che il re
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l'acqua si sollevò come per un turbine, coprendo
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Itaca Ulisse – gli domandarono: – come mai sei qui? Nostro
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è dunque, accaduto?» ¶ Piangendo come un fanciullo, Ulisse rispose
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li mandò a investigare come quella terra si chiamasse
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bevendo il loro sangue come un rosso vino. ¶ La
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interno un canto leggiadro, come di donna che lavori
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e sempre lo ripeteremo come quello d'una nostra
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verga e, con quella, come per gioco, toccava a
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anche te in porco, come i tuoi cari ventidue
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bruna, il fiore bianco come il latte. ¶ «Prendi quest
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parlò: ¶ «Chi sei tu? Come hai potuto vincere il
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ospiti navigatori. ¶ CAPITOLO V ¶ Come fu che il re
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Il canto delle Sirene ¶ Come passò rapido l'anno
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si spandevano sul mare come una musica dolce, Ulisse
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era atrocissimo mostro, alto come una montagna, che aveva
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allietata dal sole, guarda, come si culla dolcemente sul
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viene la notte, e come vuoi che noi proseguiamo
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ogni parte si udiva come un prolungato muggire di
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giorno, i venti tacquero come d'incanto. ¶ «Alla nave
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favorevoli. Cantavano e ridevano come fanciulli, dimentichi dell'offesa
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Itaca, Ulisse. ¶ CAPITOLO VI ¶ Come fu che il re
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sulla cresta un'onda come sulla cima di una
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uomo è Ulisse: ma come vincere l'ira del
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senza vesti, senza nave. Come sarebbe ripartito! Sarebbe morto
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moriremo mai; saremo sempre come siamo ora: diritti, agili
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tuo prigioniero. Sii clemente come sei bella». ¶ Ma Calipso
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ti ringrazio, Dea. Ma come partirò se non ho
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gemette – tu vuoi vendicarti! Come mi sarà possibile avventurarmi
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selvaggio? Naufragherò e morirò come i miei cari compagni
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terrò sempre nel cuore come il ricordo più soave
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è sbattuta sulle onde come un fuscello: le assi
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invano: egli non sa come approdare nell'isola che
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dormire" pensa; "tutto nudo come sono?". ¶ Poco lontano è
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ho detto: sarai accolto come l'ospite illustre che
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dolci speranze. ¶ CAPITOLO VII ¶ Come fu che il re
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sale, alte e spaziose come templi, avevano sedie di
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manto del re Alcinoo. ¶ «Come mai, o forestiero, – domandò
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Grande regina, sii buona come fu buona la tua
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dalla cenere e siedi, come siedono gli eccelsi cittadini
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gran gioia fa piangere come il più gran dolore
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di cinquanta remi, veloce come una saetta. Molti e
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di un sonno profondo, come di morte. ¶ I forti
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occhi del desiderio così come l'aveva lasciata tanti
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Isola o continente? E come si chiama?» ¶ Il pastorello
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rompeva dalla gola. Balbettò come un bambino: ¶ «Itaca?... Itaca
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e distese le braccia come a stringere la sua
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tessendo. E sai, ospite, come ella fa a non
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padre Ulisse». ¶ Telemaco barcollò, come percosso in mezzo al
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Zacinto e di Itaca. Come affrontare tutta questa turba
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acqua purissima, si vide come in uno specchio. E
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di mendico. ¶ CAPITOLO VIII ¶ Come fu che il re