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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «compagni»

nautoretestoannoconcordanza
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e compiacenza. ¶ I miei compagni Marco e Bastiano, al
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a casa?» chiesero i compagni. ¶ «Non ho più casa
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all’ospedale. I miei compagni erano per lo più
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sbagliato villaggio, ma ai compagni non dissi una parola
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mutava ogni prospettiva. ¶ I compagni si addormentarono presto, ma
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mai che i miei compagni mi erano affidati. Risolvere
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Ivan Koltso, con ottocento compagni cosacchi, polacchi, tedeschi avevano
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sue canzoni con i compagni, accostando la bocca alla
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giorni io e i compagni ci calammo tutti intieri
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cercato d’insegnare ai compagni, per assorbire e dissolvere
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per dedicarmi soltanto ai compagni. Avevo deciso che ciò
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incontro rumoroso con i compagni che potesse servire a
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non sentivano. Tutti i compagni avevano bisogno di confidarsi
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Silvestro, come tutti i compagni, aveva ricevuto ordini tassativi
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sarei ritornato assieme ai compagni. Era l’anticipazione delle
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stessi. ¶ Di tutti i compagni soltanto Silvestro non veniva
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dimenticava. A nessuno dei compagni parevano interessare i numeri
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realtà, tra tutti i compagni, che discendevo col pensiero
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io, di fronte ai compagni che andavano a trovare
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Né io né i compagni dicevamo una parola. Ma
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considerato da tutti i compagni un inaspettato regalo del
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Con altre centinaia di compagni doveva lavorare per dodici
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al cantiere. Forse i compagni del fuggitivo erano costretti
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importante era che i compagni non arrivassero a fare
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saldo e infondere ai compagni quella sicurezza che io
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ragionamenti precisi, i miei compagni facevano affidamento su di
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Né io né i compagni ne avevamo mai visto
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di parlare con i compagni e di pensare a
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In me e nei compagni c’era un appagamento
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della vestale, mentre i compagni mostravano la tendenza a
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stufa. Se guardavo i compagni mi rendevo conto che
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d’intesa con i compagni, come per dire che
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in strani pensieri, i compagni continuavano ad andare dalla
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Per me ed i compagni era qualcosa d’incomprensibile
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ricorrere per puntellare nei compagni quella fiducia vacillante e
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anche se con i compagni dovevo fingere che non
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di ricominciare. Nessuno dei compagni pensava a protestare o
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cosa. Io e i compagni eravamo già predisposti e
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cui temevo che i compagni si fissassero sul malinconico
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momento a guardare i compagni. Mi sentivo afferrato da
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condizione di spirito dei compagni inclinava sempre maggiormente verso
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grossa incrinatura tra i compagni, e che dopo la
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quello che facevano i compagni, perché eravamo legati da
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si era perso coi compagni nella neve, durante una
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per ripararmi con i compagni dalla bufera. Ciò che
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Guardavo in viso i compagni, chiusi dentro uno stupore
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tentativo di ritrovare i compagni. V’era ancora la
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tanti anni, che i compagni attendessero la sua liberazione
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e la connivenza dei compagni, per nascondere Falalej alla
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Stava sempre con i compagni, quasi lo avessimo adottato
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tra di loro, i compagni le attribuivano i titoli
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uno straniero. Anche i compagni accompagnarono i cantatori almeno
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bambino dava vita a compagni inesistenti. Adesso faceva ancora
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dell’opera tutti i compagni sentivano che avevano compiuto
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impresa solitaria e senza compagni. ¶ Dunque i miei pensieri
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tra poco con i compagni sarei salito sul treno
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anche altri, i miei compagni, che si chinavano su
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e nell’indistinto. I compagni venivano a chiedere mie
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tempo in cui i compagni vennero a trovarmi per
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provocarne il franamento. I compagni guardavano silenziosi, sprofondati nei
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della partenza. ¶ I miei compagni ne erano felici, ma
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senza più sabbia. ¶ I compagni preparavano la partenza. È
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dopo che tutti i compagni se ne fossero andati
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l’avevano costruita. ¶ I compagni ormai attendevano soltanto il
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attendere, e così i compagni vivevano in un limbo
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resistenze e ritrosie. ¶ I compagni sentivano il gran vuoto
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dopo la partenza dei compagni, ma ancora temevano che
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avrebbero ricordato anche i compagni, tra anni, quando avrebbero