Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

Urvàn e Gavrila sentivano con emozione bruciante che, sotto

a sparare in aria, con la passione che avevano

cui gli astri luccicavano con uno splendore raddoppiato rispetto

bere. Venite. Tutti bere con noi!» ¶ E se li

piccoli mastelli di legno, con un mestolo di rame

o no, dovevano bere con loro, mentre pensavano ai

perché stavano a bere con l’invasore e a

e a far festa con lui. ¶ Sparando nella notte

come quando si azzuffavano con ogni tribù incontrata nelle

ragazza. La sua divisa, con le bande blu sui

zie, che la custodivano con cipigli feroci, e avevano

e doveva essere respinto con tutte le forze. Infatti

armi. Aveva un pugnale con una guaina di cuoio

ogni tanto, di sottecchi, con occhio furtivo. Le donne

il comportamento di Alda con Ghirei era assolutamente contraddittorio

finestre, e gli gridava con piglio feroce: «Ma lasciami

presidio anche ragazze cosacche con i valenki, i capelli

Di che hai paura? Con la casa piena di

ci si doveva comportare con un nemico, un invasore

un magnifico costume paesano, con il fazzoletto nero di

o attrazioni che fossero, con tutta la persona. ¶ Faceva

amici di ogni età, con la sensazione intensa della

piloni di linee elettriche, con altri giovani o uomini

di salire le montagne con la cavalleria del Terek

finalmente allo scontro aperto con gli invisibili partigiani della

della montagna, per misurarsi con loro e far vedere

fare pazzie, a stare con gli altri in paese

madre. Sta’ tranquilla.» ¶ «Io con te sono molto poco

andò avanti a casaccio, con un filo di paura

nel fondo, ma anche con molto coraggio. Si sentiva

incitando il suo cavallo, con la speranza segreta di

distingueva. Aveva la barba con qualche filo grigio, una

guardarono tra di loro, con espressione interrogativa, e guardarono

era stato nessun incontro con i partizany, e non

ma di aver parlato con loro come fossero uomini

perché la radio potente con cui erano riusciti a

al suo popolo sentiva, con inquietudine intrisa di angoscia

gli esorcismi della liturgia, con la sua voce potente

che l’avesse scambiata con farina da polenta. La

il blocco, di notte, con un carretto e un

loro grandi tegami, portati con sé dalla Russia, riempiendosi

provvisorio, e nessuno sapeva con sicurezza cosa sarebbe accaduto

scandendo il suo nome con voce lamentosa: «Belùk! Belùk

su per le montagne, con le armi spianate per

disperato. «Belùk, Belùk…!» Guardava con sospetto tutto il paese

più il suo pensiero con attenuazioni di prudenza e

completo, poi si amavano con furore, come gatti arrabbiati

che gli venisse dietro con lamentele e piagnistei. ¶ Akmek

più niente in comune con essa. Scostarsi del tutto

Invece lui voleva stare con i cosacchi e sentirsi

cosacchi e sentirsi tuttuno con loro. Voleva essere un

non fosse per natura. Con Marta non ardiva prendersi

morire, tutti desideravano stare con una donna e possedere

le mancava qualcosa. Ripensava con tristezza all’epoca di

Si sentiva appagata soltanto con un uomo di cui

Abbracciava e baciava Marta con forza, la circondava di

le ricette di Dunaika, con abbondanza di pepe, di

gli altri. Come sempre con il suo lavoro si

viscoso, per cui arrivava con dolcezza tardissima, meravigliato che

forma di gomma gonfiata con l’aria. ¶ Un giorno

a lungo. ¶ Marta sentiva con forza le feste perché

ormai anch’essa, scambiata con la speranza di ricominciare

di Salò tiravano avanti con grandi menzogne. In quei

più potente del solito, con cui si riusciva a

appena vengono a contatto con l’aria. La verità

sagra di sfaceli luttuosi, con cui sentiva di non

loro. Soffiavano ansiosi, picchiavano con lo zoccolo stanco il

delle valli del Natisone, con i pinoli, l’uva

eccellente e lo mangiarono con grandi consensi ed esclamazioni

pesci pigliare, e aspettassero con strana passività che le

v’era chi rubava con una sorta di allegria

oche, galli e tacchini con un colpo di scimitarra

togliere loro le piume con maggior facilità. Usavano paioli

nel cortile lo divideva con gli altri cosacchi della

un angolo all’altro con aria feroce. Marta era

ne andava. Girava attorno con un’aria superba, come

superba, come stesse caracollando con il proprio cavallo a

per mettersi in mostra con le donne. Pareva cercasse

le donne. Pareva cercasse con gli occhi qualcosa di

Era un piccolo cuscino con cui Luca aveva giocato

e tagliò il cuscino con un colpo solo. Poi

e se ne andò con l’oca sottobraccio. “Questa

a tu per tu, con gli occhi feroci del

una aveva dovuto salvarsi con la fuga, gridare per

cosacchi l’avevano inseguita con grandi risa, come fosse

oscuro che pareva mescolarsi con una quieta follia. A

volta era solito accamparsi con la sua tribù. Marta

si mise a perlustrarlo con attenzione stranita, mettendo da

un pezzo di latta, con la stessa cura che

adesso era venuta fuori con chiarezza accecante. Era così

stare un po’ sola con se stessa. Ritrovò il

muschio e nella roccia. Con sorpresa, con stupore incredulo

nella roccia. Con sorpresa, con stupore incredulo, si accorse

fu una lunga festa con canti, balli, suoni di

gambe, scattavano in piedi con un grido potente, facendo

in assetto di guerra, con le cartuccere incrociate sul

anni, e avevano detto con chiarezza che per gli

i cosacchi del Terek, con i baffi neri e

A volte succedeva persino, con tutti i pensieri e

al caldo e dividevano con lui la scodella di

un cimitero di villaggio, con lo steccato di legno

a vedere le cose con maggiore chiarezza, perché i

di intrattenersi un poco con lei, come per aggiungere

è così. Ho girato con loro soltanto un po

immagino…» ¶ «È anche questo, con una villa o un

ascoltava, fingendo di approvare con un gesto del capo

tempo, e ci credeva con fatica. Avvertiva in fondo

arrivasse allo scontro aperto con i partigiani. Pensò che

camminassero lungo i torrenti con gli stivaloni da pescatore

stessa baita, e che con il suo gruppo si

volesse lo scontro frontale con i cosacchi, esattamente come

e faceva a pugni con la realtà delle cose

vicina era la guerra con i partizany, come volevano

patto di non aggressione con i partigiani, come ci

partigiani ce l’hanno con i tedeschi.» ¶ «Ce l

tedeschi.» ¶ «Ce l’hanno con gli invasori. E lo

baite e le casere con i binocoli, per individuarli

villaggi e si confondessero con la popolazione. Forse non

fitto di un bosco, con la testa affondata nella

un modo di convivere con la popolazione, perché lì

parve che la guerra con i Rossi dovesse ricominciare

ammesso a se medesimo con mille difficoltà, era dunque

fila indiana, come predoni, con le cartuccere sul petto

tra i denti gialli, con l’animo sospeso e

aquila… ¶ La spedizione cominciava con gli auspici migliori. Pareva

che i cavalli collaborassero con estrema sapienza con i

collaborassero con estrema sapienza con i loro padroni, perché

coi partigiani della valle con quella spedizione era rotta

guardava davanti a sé con occhi attentissimi, perché s

le case di Madrojas, con la gente ancora immersa

soprattutto era sicuro che con quella spedizione altri misteri

si allargarono a cerchio, con sten e parabellum spianati

si misero a latrare con ostinazione, e altri lumi

in piedi nelle case, con i loro cappotti imbottiti

che continuava a osservarlo con molta calma. ¶ Il Salvadi

solitario, che viveva lassù con poche famiglie di aiutanti

miei.» ¶ Burlak non sapeva con chi prendersela. La sua

frugare in ogni angolo con l’occhio il più

avvicinò pericolosamente all’uomo, con la pretesa di arrestarlo

toccarlo, e si rivolse con gli occhi a Urvàn

era di servizio discorreva con questo e con quello

discorreva con questo e con quello, in paese, perché

stava preparando il corredino con la lana di coniglio

condizione di uomo solo, con la famiglia distrutta, che

quasi fiutasse nell’aria, con le sue narici larghe

dalla voglia di misurarsi con i partizany e i

da bere, lo guardava con occhi carichi di ammirazione

sussultare i cosacchi sparsi con disordine sulla strada piena

sentiva la propria impotenza. Con ciò che avevano a

scavata in tutta fretta con pale e picconi, o

lontano si poteva confonderla con loro. Appoggiata alla fontana

rivedevano il vero volto con una sorta di sbalordita

Dunaika chinò la testa con rassegnazione, come se nell

il peso delle sventure, con infinita sopportazione. Anche suo

Si limitava a sopportare. Con le sue trecce lunghe

infiniti segni di croce con le dita raggruppate a

il vestito da fatica. Con molta naturalezza il suo

prudenza, sussurrandogli le parole con voce appena percettibile, come

Ghirei stava ad ascoltarla con pazienza, senza scatti d

profonda solidarietà di donna con Marta perché anche lei

prediletto dei suoi discorsi con Marta. ¶ La voglia di

poter parlare in russo con Marta. Era una cosa

E in più una con cui era un piacere

vivere nella stessa casa con due donne giovani e

avrebbe ancora potuto guardarla con un filo d’interesse

un po’ di corte, con complimenti rozzi e pesanti

ansie e di timori. Con una sorta di nostalgia

tartara, di cinture colorate con borchie in ottone, di

per non esser confusa con una vagabonda. Si doveva

di riempire la mente con i problemi del momento

anche lei a giocare con Luca e con Baldo

giocare con Luca e con Baldo. Del resto tutti

che ve li trascinava, con la sua esuberanza e

occupare tutto lo spazio con le sue corse, i

inguine, e che trascinava con fatica sul pavimento. Andava

o friulano, perché legava con la gente in un

piccolo colbacco di agnello con una delle pelli dei

del presidio. ¶ Come imparava con grande rapidità a conoscere

immerso, Luca si destreggiava con disinvolta abilità. Qualunque lingua

loro ventri, nelle stalle, con una certezza di ferro

di sua zia. Anche con il cavallo aveva il

qualcosa che non coincideva con l’assoluta indifferenza. Infatti

muso, accompagnando il gesto con un’occhiata significativa. Essa

di legno. Pareva eseguisse con impegno una saldissima consegna

sarebbe andato chissà dove, con il carro e il

o a cavallo, richiudeva con energia, chiassosamente, come per

come per tenerlo fuori con rumore dall’ambito della

e risaliva in groppa con la destrezza di un

da dietro i vetri, con gli occhi spalancati per

scialle di lana viola, con un nastro rosso nei

speciale. Essa giocava spesso con lui, e in quei

di ogni cosa. Anita con i suoi pensieri non

vedeva spesso Gavrila conversare con Marta, e, per così

precisamente rubare, o rapinare, con la forza dell’invasore

concimaia e lo risciacquò con l’acqua diaccia di

pugnali arcuati, a volte con i fregi della mezzaluna

o nelle fasce colorate, con i foderi di cuoio

si asciugò le lacrime con la manica del cappotto

Si era totalmente identificato con il Vassili della canzone

e per il modo con cui era morto Caleb

era morto Caleb, o con cui avevano portato via

cintura teneva un pugnale con un fodero di cuoio

di alimentare, e chiacchierava con Marta o Haha. Spesso

grandi migrazioni. E Marta, con l’intuizione immediata e

bisognava rubare e conquistare con la forza. Sempre meglio

Una notte due tedeschi con la motocicletta si persero

una notte d’inverno, con vento rabbioso e neve

che continuamente consultavano, aiutandosi con una torcia elettrica. Uno

ne aspettava il ritorno con ansia. ¶ «L’hai trovata

terra. Avevano girato sempre con la carta, leggendo continuamente

la strada di ghiaccio, con slittamenti paurosi di ruote

percorrere giravolte e saliscendi, con la sensazione frequente di

e portavano a termine, con velocità impressionante, arresti e

Non sapevano cosa fare, con chi prendersela, come uscire

allora Burlak si scagliò con la scimitarra brandita. Gli

falciarono i due tedeschi con fendenti micidiosi. Fu una

cosacca, era venuto fuori con la violenza di un

cosacche fossero stati uccisi con una fucilata tra gli

Dentro le case, illuminate con fanali a petrolio, oscurate

In effetti dei tedeschi con auto e camion vennero

chiedere di una motocicletta con due militari a bordo

spostavano a cavallo o con le loro carrette per

Don e del Donez, con le bande rosse ai

calzoni, e cosacchi siberiani con le bande gialle. Quando

un uomo piuttosto avanti con gli anni, ma splendidamente

Aveva un aspetto selvatico, con una faccia affilata e

a ballare sui talloni, con le braccia conserte, o

allegria e a mescolarla con le malinconie e i

anima slava e cosacca, con dimensioni vastissime, carica di

morte. Lui era passato con il suo popolo dalla

trovarsi lì, a ubriacarsi con vino rubato, ma al

Sì, ora lo vedeva con chiarezza, abbandonare la Russia

terra. Provò a confidarsi con Akmek, sottovoce, ma il

quella di stare comunque con il suo popolo e

dividerne la sorte. Sentiva con chiarezza che vi erano

qualche maniera. ¶ Stava bene con i compagni, tra i

e fare il pagliaccio con loro. Burlak soprattutto pretendeva

altri cosacchi lo guardavano con un filo di paura

ragione, avrebbero voluto misurarsi con lui. Pareva che della

scontro decisivo, che aspettasse con impazienza e quasi fiutasse

mano, e un colonnello con le tempie già grigie

saluto militare, guardandosi attorno con meraviglia e curiosità. Il

e curiosità. Il ragazzo con la faccia sorridente si

e accennando a sfiorarla con le labbra. Ma la

donna raccontò dei russi con cui era vissuta per

era in buoni rapporti con loro, e non era

Tuttavia non lo faceva con modi impertinenti e insistenti

restare nella sua camera con Anita, e Haha nel

patto di alleanza immediata con Baldo, che aveva un

Perciò faceva immediatamente lega con i bambini, che avevano

era necessario che giocasse con lui, gli bastava stare

a tutti quanti. Luca, con le sue corse, i

che imparò il russo con grande rapidità. Fu il

fondamentalmente pagliaccesca Baldo obbediva con una sorta di slancio

si accordava a pennello con quello di Luca, che

faceva schioccare in aria con abilità. Per Baldo quel

italiano. Assorbiva i linguaggi con la velocità di una

a casa conigli, galline con la testa ciondoloni e

essere visto da lei con animali di provenienza furtiva

vivace era certo Ghirei. Con Urvàn aveva molta familiarità

venire allo scontro aperto con i partizany, se era

e di prati illuminarsi con il sorgere della luna

Ghirei cercava di confrontarle con quelle che si vedevano

ne era venuto via con tutta la famiglia. Lo

famiglia. Lo avevano allettato con il miraggio di far

Ucraina e in Crimea, con tutta la sua fierezza

Atamany Krassnov e Kornilov con una fiducia cieca e

sposasse in nessun modo con l’assetto che i

ragnatele. ¶ Un giorno Urvàn, con Gavrila, Ghirei, Burlak, un

odore delle battaglie avvenire con i partizany. ¶ «Perché non

Accademia militare, e fidanzato con la figlia di un

e si era messo con i bolscevichi. Aveva fresca

fresca memoria delle cariche con la sciabola sguainata e

una popolana, ma parlando con lei se ne dimenticava

e di non essenziale. Con Marta si sentiva incline

confidenze. Desiderava di aggirarsi con le parole attorno alle

lui stesso non sapeva con esattezza che cos’era

in cui aveva abitato con i proprietari della fattoria

del passato, ci ripensava con un po’ di nostalgia

casa lussuosa, a contatto con la famiglia di un

da smascherare e cacciare con la forza. Se l

fatto irruzione i rivoluzionari con le armi in pugno

il racconto di Gavrila con volto grave e pieno

fiume, che andavano via con maestosa lentezza. Ricordava le

come loro volevano fare con i Rossi. Così, in

di misurarsi da vicino con i guerriglieri e di

cercava di afferrarsi ancora, con una sorta di mistica

equivoca, perché aveva combattuto con i Rossi nella battaglia

presenza, che s’annunciava con tanti mesi di anticipo

certo modo s’identificò con Anita e si sentiva

sarebbe stato un bastardello, con una madre che pareva

stavano arrivando dei russi con il treno. Russi? che

loro stesso Paese, e con essi anche Arturo, adesso

maternità di Anita, o con quello di Ivos, che

nel mondo dei partigiani, con lo scopo dichiarato di

per il futuro. Cercava con ostinazione di costringersi a

Alda faceva filare diritto, con poche parole aguzze come

di fare i cascamorti con lei, e non aveva

paese, quando aveva ballato con altre coetanee di tutta

se il mondo finisse con l’inizio della pianura

arrivavano treni e treni con vagoni bestiame dal cuore

perché in radicale disaccordo con i Rossi. I cosacchi

Rossi. I cosacchi arrivavano con i loro cavalli, le

i vecchi, i pope con gli arredi sacri, le

le colonne dei cosacchi con i loro cavalli e

di entrare in contatto con loro, e le prime

i Rossi lo fucilassero con tutta la sua famiglia

Marta ascoltava queste notizie con una curiosità carica di

aveva imparato il russo con grande facilità, appena entrata

hanno scuoiata seduta stante, con le loro scimitarre affilatissime

emozione, e andò giù con un carradore fino alla

i cosacchi dal treno con i loro stalloni da

vecchi contadini li guardavano con un’ingordigia mal dissimulata

e a guardarsi intorno, con la fierezza che fosse

la nuca e facendole con la mano un gesto

fregandosi gli occhi abbagliati con le manine impolverate. V

giovani, dal portamento fiero, con le gonne e le

crocchia. Gli stalloni battevano con gli zoccoli enormi la

giovani, schiaffeggiavano l’acqua con le mani e se

piantavano pioli di ferro con le mazze, tra l

di ritorno in parte con loro. V’era una

a notte già calata, con un lieve rimorso di

sarebbe stata subito battaglia con i partigiani? Marta non

bordi impolverati delle strade, con le grandi labbra carnose

Ogni tanto si urtavano con i musi o con

con i musi o con i ventri, battendo gli

osava contrastarli; lo facevano con naturalezza calma e totale

lo spinsero in là, con decisione ma senza violenza

e non andavano confusi con gli zingari e i

agli usci delle case con il calcio dei fucili

Giovani tutti partizany!» dissero con facce severe. ¶ «Non partigiani

stare in guardia, dormire con un occhio solo per

migliore ed evitare attriti con la popolazione per l

sistemati, finalmente al chiuso, con un tetto sulla testa

gente di casa, chiedendola con molti ammiccamenti: «Vina, vina

Marta, che li aspettava con l’animo sospeso. La

proprio da lei. Guardava con diffidenza chiunque mettesse piede

spesso s’era accampato con la sua tribù e

e che aveva parlato con spavento nella voce di

fuggito dal suo paese con la sorella per uscire

erano cominciate in Friuli con l’inizio stesso della

preistorica scavata nella montagna, con la sensazione che lì

di essere andata lontanissimo con la mente, di aver

si faceva vedere talvolta con uomini di passaggio. Pensando

vicini al fiume. Guardò con attenzione e le parve

questi dai giocattoli. ¶ Scesero con una certa fatica, attraversando

di Esther erano buttati con disordine sul pavimento. ¶ «Signora

era attaccato a lei con una forza disperata, come

disperati, scarabocchiati al buio con un lapis copiativo. Dunque

si occupava di essi con una strana tenerezza, come

fosse Elias, il nipotino con cui aveva spesso giocato

svuotati di tutto e con gli sportelli spalancati. Baldo

spesso combattere a lungo con le parole. Ma non

un palo di telefono, con i capelli gialli, che

pian piano, andavano coprendosi con i veli del lutto

vera e propria battaglia con i partigiani, perché ogni

prese Baldo e uscì con lui, anche se non

Ebbe voglia di giocare con Baldo, allo stesso modo

a sé altra creatura con cui sfogare la sua

e fragole selvatiche.» ¶ «Venga con me. Noi stiamo qui

L’uomo si alzò, con un lamento soffocato di

tendini. La ripulì tuttingiro con tintura di jodio, la

colme. ¶ Marta l’ascoltava con intensa partecipazione. Ivos, ferito

di Ivos fosse impastata con le sue traversie di

traversie di combattente e con ciò che aveva visto

dovuto percorrere a piedi, con gli scarponi sfondati, a

scarponi sfondati, a volte con i piedi avvolti negli

per tornare a casa con essi, c’era il

e Aaron parlavano spesso con calore, perché venivano proprio

Però Marta sembrava fermarla con gli occhi. Sarebbe stato

di non tornarci sopra con il pensiero, ma era

un uomo senza miti, con addosso una stanchezza dello

di Anita. Lei guardava con occhio intenso l’uomo

la pena di dedicarsi con tutta l’anima. Una

e di conquiste. Sapeva con forza grandissima di avere

acqua di un fiume con le mani. Quella volontà

tempo di esplorare. Esaminò con attenzione il suo sentimento

la Russia. Pensava che con la sua venuta e

da liquidare.» ¶ «Resti qui, con noi, in questo angolo

cadavere, come aveva fatto con il fratello di Anita

a un pianto silenzioso, con la testa sul braccio

Anita a dormire altrove, con una scusa, e aprì

da sola le immagini con cui tormentarsi. Rimase ancora

dei giochi tra loro con le pedine, come la

a caccia di frequente con tutti i mezzi, fucile

gli torceva il collo con un gusto inconsapevole di

sventrava e lo ripuliva con un suo coltello ricurvo

se ce l’avesse con ognuno, e ognuno gli

adesso credeva di saperlo. Con Burlak e gli altri

cui la gente raccontava, con tanto d’occhi spalancati

più in là. Progettò con Burlak e i suoi

ai margini della faccenda, con la scusa che era

nella caserma, sospinti malamente con il calcio dei fucili

il fatto di trovarsi con tanti compagni, eccitato dalla

avere nel corridoio, lucidato con tanta cura, un cavallo

innamorato, mentre lo fulminava con gli occhi, costringendosi a

bere e a cantare con i suoi amici, mentre

a gridare: «Vina, vina!», con l’allegria di chi

ossia Ghirei, che intendeva con amarezza di aver passato

incauto nei suoi rapporti con Alda. Ma lo stesso

e cantava a squarciagola con gli altri. ¶ Poi l

pesante di qualche cosacco con troppo vino in corpo

ad allungare le gambe, con slancio gioioso e irresistibile

denti stretti la soluzione, con la sensazione di essere

boschi e nelle valli, con la bocca piena di

modi diversi, in scontri con partigiani polacchi, balcanici, italiani

che nelle sue notti con Urvàn andava creandosi e

cibi. La sua vicenda con Urvàn le pareva fatta

era sempre più impegnata con bottegai e contadini, e

guardavano la scena ridendo con malizia. ¶ «Che volete?» chiese

in giro, e ammiccava con viso furbesco, come se

Alda intuirono, dal modo con cui si erano installati

scese in cantina. Risalì con due boccali colmi, che

sacrificare molto altro vino, con cui pensava di domare

perché la prima regola con i cosacchi era quella

resti qui. Tu aspetti con noi!» gridò Burlak con

con noi!» gridò Burlak con voce terribile, e cominciò

a picchiare i mobili con la sua frusta di

cominciò a guardarsi intorno con diffidenza. Trovò uno scialle

fare la stessa operazione con la porta che dava

dalla cugina?» gridò Burlak, con la sua voce che

il mascheramento del nascondiglio. Con voce di trionfo l

Li pregarono, li picchiarono con le scope, ma tutto

imbavagliarono e la legarono con uno strofinaccio da cucina

diventò un giocattolo delizioso, con cui ognuno voleva divertirsi

donne dell’altra tribù con l’assalto e la

e imbavagliarla ebbero contatto con le sue forme rosee

del suo corpo costruito con tanta grazia. Spensero le

e le stettero addosso con i loro fiati che

magari urlante e ribelle. Con le loro mani inabili

lavoro da donne. E, con la coda dell’occhio

moglie o una donna con regolarità, si sentì come

manomessa. Provarono a svegliarla con ogni mezzo, ma la

ad ammazzare uno neanche con una fucilata? ¶ Tutti volevano

venuto da tanto lontano con i cavalli e le

legge e di conservarlo con le mani pulite. Ed

baciamano. Pensava che tornando con la sua gente e

che qualcosa era spezzato, con la morte di Alda

strepitose contro i partizany con i quali, nell’epoca

andato da quelle parti con il cuginetto Luca, costui

nodo in gola. Avvertì con chiarezza che, nonostante la

familiare… ¶ La gente guardava con astio anche Ghirei e

per sempre. Lo sentiva con una certezza di ferro

a frangere il fieno con un rumore sempre uguale

ci sarà uno scontro con i partizany o con

con i partizany o con altri, tu buttati subito

assieme ad Akmek. Suonava con lui la canzone malinconica

il ragazzo, facevano risuonare con le loro voci differenti

imparando l’italiano, gareggiava con Luca nella velocità con

con Luca nella velocità con cui veniva apprendendo la

di qualcosa, e stava con la gente silenzioso, o

si fermava a parlare con lui. Al capitano pareva

del lavoro, a parlare con lui. Era giovane, avrebbe

Poiché Ghirei lo ascoltava con pazienza, il tartaro s

mitragliavano e li massacravano con gli aerei, come fossero

guardandoli in viso attentamente, con gli occhi fermi, aveva

Parlò ancora della cosa con Gavrila, e insieme decisero

tempo che ci dica con chiarezza cosa ha deciso

rappresentanza, osservando ogni cosa con un disagio sottile e

ispezione fatta chissà dove, con una lunga auto scura

in alta uniforme blu, con cordoni dorati sulla giubba

di forse ottant’anni, con i capelli candidi come

qualcuno. Krassnov li guardò con il suo occhio velato

Abbiamo avuto pochissimi scontri con loro. Si direbbe che

inutilità del loro viaggio, con nelle ossa la sensazione

scontro diretto e totale con i partigiani. Ciò sarebbe

erano andati per divergenze con gli altri partigiani. Chi

ci stesse più tanto con la testa, e che

stati all’erta e con gli occhi ben bene

in tutti i presídi con le carrette, perché tutto

Ghirei o anche meno, con facce da ragazzi, che

o anche di più, con la barba e le

Sul suo corpo egli, con l’occhio esperto di

inermi e senza sorprese, con i loro capelli biondi

cosacchi li urtavano leggermente con i valenki di cuoio

per trovarsi a contatto con il nemico abbattuto. ¶ Ognuno

senza memoria, distesi, insanguinati, con le ferite aperte e

la popolazione era tutta con loro. ¶ Non era una

nel cimitero del villaggio, con la croce dalla parte

paese tentava di nascondere con ogni possibile astuzia. Ognuno

fradicia, o andavano raspando con i lunghi incisivi le

Alcuni cosacchi li vendevano con occulti baratti e contrattazioni

I cosacchi li osservavano con occhio costernato, e leggevano

di uno scontro aperto con i partizany. Il momento

ogni momento erano stati con gli occhi bene aperti

parte e dall’altra con un rantolo, un grido

a quelli dei partigiani, con una curiosità ormai un

il nemico andava spaventato con urla bestiali. Il giovinotto

Se in tanti scontri con i partigiani avevano sempre

paese che osasse mescolarsi con loro e mostrarsi apertamente

adesso lo avevano preso con le mani nel sacco

Si accostarono al giovane con risa chiassose, sfiorandolo con

con risa chiassose, sfiorandolo con la punta dei loro

col manico o carezzandolo con la frusta. Ritornarono in

in paese alla chetichella, con gli animali catturati già

e berretti di pelliccia con le bande. Era una

stati costretti a ritirarsi con grosse perdite. Se pensava

momento di calarci addosso con gli artigli protesi. ¶ Perciò

bene la sua pecora con un girarrosto improvvisato, fatto

e di uno spiedo con la manovella, trovato in