parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «contro»

nautoretestoannoconcordanza
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1998
la ringhiera di marmo, contro lo sfondo della città
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1998
solo la lucina magmatica contro la parete. Ma era
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1998
e subito dopo spiaccicarsi contro il muro poroso della
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1998
capo chino, il mento contro il petto, guardavo i
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1998
gettò l’altro prefetto contro il muro. Lo colpì
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1998
con un piccolo verso contro il Gatto. Non so
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1998
subito dopo una mano contro il volto. Schizzarono tutti
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1998
occhiali, che stava girato contro il muro. Non riuscivo
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1998
le loro teste premute contro il proprio petto. Mi
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1998
la testa gettata indietro contro il cielo. ¶ Dalla cascina
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1998
altare col messale premuto contro il petto, abbassava la
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1998
si fermò all’improvviso contro la ringhiera. ¶ Mi fermai
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1998
mia volta. Lo guardavo, contro la città brulicante di
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1998
silenzio, fermarsi infine proprio contro il lampione acceso e
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1998
soltanto la lucina magmatica contro la parete. Qualcuno di
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1998
per cancellare rimbalzavano troppo contro le pareti, i compassi
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1998
la ringhiera di marmo, contro la città brulicante di
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1998
metteva al suo fianco contro la ringhiera, gli parlava
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1998
girato su un fianco, contro il muro, sembrava stesse
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1998
po’ la lucina magmatica contro la parete, ma non
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1998
formaggio, battendo ogni volta contro la base del tagliere
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1998
mia testa così premuta contro il proprio petto che
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1998
a tenermi in silenzio contro il petto. Dovevo scavalcarmi
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1998
strinse ancora più forte contro il petto. ¶ «Starai lontano
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1998
la premette con forza contro il proprio petto. ¶ Sentivo
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1998
gran numero di volte contro altre labbra in attesa
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1998
sedile. Battevo i pugni contro la sua schiena, perché
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1998
di serrare le gambe contro il parafango. Finché anche
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1998
gettato sopra il Nervo, contro la sua spina dorsale
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1998
cinta terminava di colpo contro uno dei muri esterni
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1998
che poggiassi la schiena contro una delle sue pareti
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1998
Con la schiena puntata contro la parete, lo rimettevo
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1998
con forza l’una contro l’altra, come due
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1998
ali sbattevano tutte assieme contro la rete della gabbia
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1998
piccionaia. Saliva disarticolatamente, sbattendo contro le pareti farinose del
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1998
che andavano a sbattere contro la colonnina della bifora
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1998
picchiando i piccoli pugni contro i finestrini affumicati per
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1998
Dea, sbattendoli con forza contro il pavimento. Tutta la
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1998
Teneva i pugni serrati contro gli occhi chiusi, dalle
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1998
non sbattere la faccia contro il muro di cinta
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1998
le mani e sbattendola contro uno spigolo del muro
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1998
violino. Provai a sfregarlo contro la dentatura di una
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1998
facevo scattare la dinamo contro il fianco della ruota
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1998
da tutte le parti contro le mie guance. I
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1998
gran numero di pesci contro il pavimento. ¶ «È per
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1998
più volte dall’alto contro le piastrelle. ¶ Accanto a
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1998
aveva ripreso a inveire contro il Nervo, che gli
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1998
mano, per non urtare contro i mobili e le
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1998
per non farmi inciampare contro un paio di scarpe
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1998
il fascio di luce contro il pavimento, ma mi
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1998
a puntare la torcia contro il pavimento, anche se
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1998
Pesca puntando la torcia contro il lettone, dove l
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1998
ancora la torcia puntata contro i volti dei fratelli
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1998
Si era fermata adesso contro il primo bottone, mi
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1998
con entrambe le mani contro la vestaglia. Chiudevo gli
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1998
seduto con la schiena contro la testiera, sospirava. ¶ Quando
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1998
portone a volta, ammucchiate contro il muro delle scuderie
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1998
lo Ziò, in piedi contro la voliera. ¶ Si teneva
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1998
molti uccellini colorati sbattevano contro le maglie della rete
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1998
uno dopo l’altro contro il muretto basso di
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1998
con noncuranza il fazzoletto contro uno dei lati della
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1998
rimasto a lungo pressato contro la sua guancia, mentre
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1998
le lische dei pesci contro la finestra per accertarsi
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1998
verso le cassette accatastate contro il muro delle scuderie
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1998
per riuscire a vedermi contro la ghiaia accecante del
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1998
tutto questo...» sussurrò attirandomi contro il proprio petto. ¶ Stavo
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1998
premere la mia testa contro il proprio petto, dovevo
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1998
stringeva ancora più forte contro la spalla tutta spostata
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1998
mia guancia era schiacciata contro i bottoni della sua
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1998
specchio non completamente diritto contro una parete delle scuderie
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1998
palmo di una mano contro le pareti, come se
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1998
segmenti di labbra premuti contro la mia testa, come
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1998
zone un po’ sfuocate contro le quali distinguevo la
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1998
punto ancora più alto, contro il muro delle scuderie
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1998
entrambe le mani, sfregando contro una delle pareti con
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1998
all’albero borchiato, sparava contro le foglie che esitavano
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1998
faceva trasportare sulla poltroncina contro il muro di cinta
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1998
sparare coi due fucili contro le foglie che tentennavano
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1998
inveire senza rendersene conto contro il figlio, che rideva
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1998
delle foglie. Camminava proprio contro il muro della ghiacciaia
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1998
di nuovo la dinamo contro il fianco della ruota
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1998
piccoli cappi di spago contro il portone della legnaia
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1998
le zampette posteriori divaricate contro il portone della legnaia
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1998
si staccava, volava via contro la parete opposta della
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1998
tutte spellate l’una contro l’altra. ¶ La villa
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1998
ultimi pesci con forza contro il pavimento. ¶ «Aspettiamo degli
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1998
puntata per un po’ contro un ginocchio. Risaliva di
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1998
muoveva tutta la testa contro la mia guancia, capivo
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1998
la bocca premuta direttamente contro il mio orecchio. Adesso
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1998
sfuocate, sbattevano nel buio contro la mia veste e
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1998
fronte, andavano a spegnersi contro gli abiti degli ospiti
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1998
senza carrettino stava appoggiata contro il muro. Ci salii
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1998
testa, andavano a spiaccicarsi contro il muro di cinta
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1998
corpo era diventato trasparente contro il bagliore, gli si
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1998
si spiaccicavano a tratti contro le mie guance. Li
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1998
con entrambe le ruote contro il muro, nelle curve
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1998
rotelle degli schettini giravano contro il muro, tutte assieme
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1998
i tacchi l’uno contro l’altro in segno
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1998
stavo addormentando di colpo contro la schiena del Nervo
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1998
accesa la lucina magmatica contro la parete. Solo allora
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1998
uovo scagliato con forza contro la parete. Quando mi
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1998
era passata di colpo contro il volto. I miei
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1998
si era disposta proprio contro la poca luce che
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1998
e da ogni direzione contro la pallina» mi stava
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1998
I cachi si sfondavano contro le mie unghie, cadevano
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1998
mi si rompevano continuamente contro le braccia, contro il
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1998
continuamente contro le braccia, contro il volto. ¶ Il brusio
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1998
a fermarsi fin quasi contro la vecchia costruzione. Molte
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1998
sulla lucina magmatica accesa contro la parete, riuscivo a
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1998
viene giù a precipizio contro le prime stelle...” Il
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1998
molto in alto, quasi contro il tetto, la sua
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1998
delle immagini sacre coperte, contro le spoglie pareti e
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1998
Il seminarista che stava contro la finestra rimase in
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1998
palmo o se stringerlo contro il petto con tutte
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1998
l’aliante dovesse frantumarsi contro quella barriera di dita
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1998
ali non si spezzassero contro la parete. Dal fondo
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1998
acqua faceva ancora pressione contro le sue pareti, così
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1998
rovescia, con la schiena contro la portella d’entrata
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1998
e la faccia girata contro la sua parete cieca
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1998
stava battendo le dita contro la rete dei forellini
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1998
sulla sedia, il ginocchio contro lo spigolo del tavolo
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1998
ferri gli scorrevano disarticolati contro il volto. Il padre
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1998
improvviso di un bastone contro un cespuglio impolverato. ¶ Erano
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1998
già pronti per uscire. Contro la cotta di uno
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1998
sentiva il calice sbattere contro il beccuccio di vetro
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1998
spalle e battergli forte contro la schiena perché non
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1998
girai a guardare, ormai contro la rete di ferro
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1998
il grande traliccio successivo, contro la linea incurvata della
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1998
dietro la sua veste contro gli spigoli sempre nuovi
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1998
sbattevano piano l’una contro l’altra nel grande
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1998
a macchia d’olio contro la barriera lucente delle
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1998
per un istante quasi contro il vetro, come una
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1998
Con la schiena girata contro la ringhiera, il padre
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1998
di tanto in tanto contro il volto, mentre correvo
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1998
premeva forte la testa contro il petto. ¶ «Tu conosci
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1998
eravamo fermati di nuovo contro la ringhiera di marmo
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1998
la chiazza del fazzoletto contro il volto, mentre scorreva
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1998
era andato a fermare contro i fari dell’auto
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1998
strofinava per qualche istante contro la curva di un
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1998
passavo per un istante contro la luce lontana di
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1998
aria accartocciarsi di colpo contro il fianco, dove non
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1998
secchio della colla, pigiandola contro il cruscotto, contro la
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1998
pigiandola contro il cruscotto, contro la cornice. La sentivo
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1998
il frusciare della scopa contro il muro svegliava gli
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1998
girato da una parte, contro lo schienale. “Non è
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1998
colla. Lo spaccavo sbattendolo contro gli spigoli delle case
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1998
sentivo la montatura ghiacciata contro il volto, le lenti
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1998
le nostre scarpe mulinare contro le facciate ormai spente
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1998
battendo con l’unghia contro il vetro. ¶ «Aspetta un
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1998
dietro, sorpassava. ¶ «Hanno sputato contro il parabrezza?» provai a
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1998
la testa quasi premuta contro il tettuccio, mi allungavo
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1998
a guardare di sbieco, contro il parabrezza. ¶ «Ecco, ci
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1998
tenendole premute con forza contro il pavimento e sollevare
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1998
a volte l’una contro l’altra e si
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1998
col volto quasi gettato contro il parabrezza perché la
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1998
sul sedile posteriore, premeva contro i sedili davanti, li
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1998
ombre si muovevano allacciate contro i muri nell’ultima
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1998
emozionato per le strade, contro lo sfarzo elettrico delle
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1998
nell’aria, e schizzare contro le lamiere delle auto
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1998
punti sempre diversi, fin contro le finestre più alte
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1998
con gli occhi sbarrati, contro il muro. ¶ «Ecco... il
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1998
arrivato balzando in silenzio contro il muro. Fece volare
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1998
silenzio, la schiena abbandonata contro il muro e le
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1998
spigolo di ferro premermi contro la spina dorsale, quando
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1998
e sbatteva di colpo contro il parabrezza mi svegliava
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1998
Sentivo quel leggero fetore contro il volto. Cambiava con
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1998
volto era quasi schiacciato contro il vetro, ma non
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1998
passarmi per un istante contro il collo, se non
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1998
di denti mi grandinavano contro la nuca e contro
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1998
contro la nuca e contro il collo, quando Sonnolenza
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1998
maniglia, e poi sbattere contro la facciata del municipio
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1998
piedi accanto alla madre, contro il muro, «ma non
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1998
Ci sono molte denunce contro di lui. Si sposta
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1998
gli spalmavo la crema contro la dermatite in una
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1998
quando fummo di fuori, contro il muro esterno, e
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1998
il suo caldo respiro contro il volto. ¶ «Persino qui
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1998
sollevati di colpo, frusciavano contro il tettuccio, lo facevano
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1998
di casa che premeva contro le pareti interne della
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1998
uno dopo l’altro contro il carrello d’uscita
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1998
già a farli passare contro la matrice rotante, il
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1998
batteva con molta delicatezza contro il tavolino. Cercavo, quando
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1998
lingua piena di colla contro i muri, nei punti
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1998
scorreva un po’ accelerata contro i cornicioni, gli altoparlanti
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1998
piazza. Il sole batteva contro i parabrezza, non si
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1998
arancioni. ¶ E intanto batteva contro il volante col palmo
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1998
casa. Le vedevo stagliarsi contro il volto dell’operaio
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1998
stavo balbettando di nuovo. ¶ Contro il soffitto una sbarra
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1998
denti sbattevano l’una contro l’altra, facevano un
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1998
rovesciate e così sollevate contro il volto che non
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1998
erano salite un po’ contro una delle facciate, continuavano
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1998
contorni della mia persona contro le vetrine, mentre continuavo
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1998
scosse mi passavano filanti contro il volto. ¶ “Sono tutti
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1998
le mani, e sentivo contro le dita una sostanza
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1998
ancora più in alto contro i cornicioni. Sui marciapiedi
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1998
confondersi un po’, passando contro la striscia delle vetrine
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1998
stupivo. La valigia sbatteva contro i passanti, nei crocicchi
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1998
era acceso a strattoni contro il soffitto della sala
198
1998
qualcosa di lieve passarmi contro le guance, non capivo
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1998
da una cassettina annerita, contro il muro. C’era
200
1998
stagliandomi per un po’ contro la vetrata. Si poteva
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1998
Ero in piedi quasi contro la vetrata, si sarebbe
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1998
dell’olio arroventato schizzavano contro le lenti degli occhiali
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1998
ombra del fumo passare contro la vetrata. La brace
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1998
tegamino. La sentivo sfrigolare contro le bucce, per un
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1998
si allargavano di più contro la vetrata, orbitavano senza
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1998
a poggiare le spalle contro la parete, smettevo per
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1998
camminavo per un po’ contro la luce pestata delle
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1998
che erano tutti ammassati contro il rullo, come se
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1998
qualcosa a luce spenta contro la vetrata. ¶ “Da una
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1998
inizi a dare colpi contro il portone con la
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1998
ritornate indietro di colpo, contro il volto. ¶ Vedevo già
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1998
e sbattere e polverizzarsi contro la volta lontana del
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1998
del furgone non sfregassero contro il muro smangiato. La
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1998
il peso. Stavamo passando contro la vetrata, fino alla
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1998
passava insaponate l’una contro l’altra. ¶ Misi un
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1998
con forza la testa contro la portella spalancata dello
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1998
una goccia nuova sfracellarsi contro il pavimento, e mandare
218
1998
suono della pioggia battente contro il piano del lucernario
219
1998
il piano del lucernario, contro la vetrata. ¶ Mi alzavo
220
1998
passava come una frusta contro il volto. ¶ “Si sta
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1998
direzione del manubrio girato contro il pavimento, provai a
222
1998
tenendola bloccata col piede contro il copertone, cadeva giù
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1998
vedevo di nuovo correre contro quella pellicina di vetro
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1998
tanto la mia figura contro gli spigoli tutti piombati
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1998
a pullulare sui marciapiedi, contro le facciate. Il motore
226
1998
e di drappeggi passare contro l’osso sbocciato della
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1998
cavalletto, spingevo la cassa contro il portone, salivo a
228
1998
porcellana. “Devono averci tirato contro un sasso!” constatai, perché
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1998
La rampa svoltava, finiva contro una piccola vetrata dalle
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1998
macchioline rosse salire fin contro la linea dell’attaccatura
231
1998
una macchiolina in rilievo contro una parete, in un
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1998
altra parte, sentivo spezzarsi contro il guanciale gli ossicini
233
1998
e le gomme sbattevano contro il taglio fumante dei
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1998
rampa in legno e contro la vetrata. ¶ Giravo la
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1998
gomiti, li vedevo scheggiarsi contro le pareti prima di
236
1998
sempre più in alto contro la facciata ormai traforata
237
1998
erano già molto alte contro la vetrata. La vista
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1998
luce liquefatte. “Starà piovendo contro la vetrata...” mi dicevo
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1998
a macchia d’olio contro la vetrata, eppure sentivo
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1998
tenevo le ginocchia schiacciate contro il serbatoio mentre passavo
241
1998
muoversi un po’ disossata, contro la mia schiena. ¶ «E
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1998
d’acqua delle tegole, contro fondali bindrici. Scendevo di
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1998
dopo, mentre stavamo mangiando contro la vetrata, con la
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1998
dal riflesso che passa contro quel vetro, sembra che
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1998
contorno della sua testa contro la vetrata, mentre mangiava
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1998
Hanno tirato delle uova contro la vetrata?» chiesi soprappensiero
247
1998
vice. ¶ Stava leggermente ingobbito contro il portone della sede
248
1998
apparire come tutto pestato contro il parabrezza. ¶ «Facciamo scaldare
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1998
testa del vice tremava contro il parabrezza, guardava fuori
250
1998
del sedile, quasi appiattito contro la portiera. ¶ «Ma dove
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1998
come se niente fosse contro le vetrine. ¶ Portavo le
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1998
con furia il cranio contro il pavimento, nell’orgasmo
253
1998
era portata le mani contro il volto. ¶ «... ma vedrà
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1998
tutto un po’ sfracellato, contro la base del mio
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1998
un ritaglio di bandiera contro il volto. ¶ Il mozzicone
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1998
miei seni schiacciati espandersi contro il suo petto, contro
257
1998
contro il suo petto, contro quel tatuaggio, mentre mi
258
1998
appena il suo volto contro il pulviscolo di neve
259
1998
la testa della lucidatrice contro le mie gambe. ¶ La
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1998
ballo, col fazzoletto premuto contro il volto perché le
261
1998
di sparecchiare, stava voltata contro il vetro della finestra
262
1998
dentro col fazzoletto premuto contro il volto. ¶ «C’è
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1998
della finestra, passare ghiacciata contro i vetri. ¶ «Cosa fai
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1998
anche la piccola luce contro il muro, veniva dall
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1998
altra volta la cassa contro il portone, mentre già
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1998
con la frusta, sparavano contro le volte, facevano crollare
267
1998
uomo girato di schiena contro una vetrata, all’altro
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1998
solo in piedi, spalla contro spalla, bisognava avvicinare e
269
1998
si distinguesse lo sportello contro il muro annerito dal
270
1998
sentivamo passarci lo stesso contro il volto. Non so
271
1998
testa del professore scattare contro la mia testa, quando
272
1998
sua barbetta si stagliava contro il riflesso dell’acqua
273
1998
muoversi per un istante contro le mie ossa, segno
274
1998
la portava di colpo contro il ventre... “Questo passaggio
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1998
della sala. Andava fin contro la carrozzella, mi pareva
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1998
andavano a deflagrare quasi contro il soffitto. “Puoi uscire
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1998
Vedevo la sua barbetta contro le luci dello spazio
278
1998
forma lontana di Anastasia contro una fila di sale
279
1998
avvitata, quando ci girava contro con tutta la faccia
280
1998
spingeva la carrozzella fin contro uno dei finestroni, entrava
281
1998
gengive infantili deflagrare quasi contro la volta. “Ecco, è
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1998
sbudellate, le faccine girate contro il filo del pavimento
283
1998
di schiacciare la cicca contro ciò che restava del
284
1998
bomboletta, riprendeva a spruzzare contro il piccolo lampadario, sugli
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1998
in tanto il fazzoletto contro il volto, con la
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1998
gambe irradiate, saponificate. Battevano contro l’armadio, facevano volare
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premevo il fazzoletto piegato contro il volto. ¶ «Non si
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stecchito nella stanza, sbatteva contro porte e pareti, vedevo
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testa stecchita spostarsi quasi contro il soffitto, sbattere contro
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contro il soffitto, sbattere contro la porta a vetri
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slittando, sentivo le ruote contro quelle scanalature di neve
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dissi battendo la mano contro la ruota del volante
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calava di nuovo, scoppiavano contro il vetro del parabrezza
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lanciai un sassolino ghiacciato contro i vetri. ¶ Rimasi in
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il frusciare della stufetta contro la parete. ¶ «Sei arrivato
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cofano spostarsi tutto bombato contro i cornicioni. ¶ «Andiamo ancora
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sbalzare tutto il contorno contro il vetro del lunotto
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adesso girato di sbieco contro lo schienale, non fiatava
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la testa tutta girata contro il finestrino per cercare
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si vedeva qualcuno torcersi contro il disegno a sbalzo
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mia striscia di gomma, contro il muro. Si era
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a sbattere infinitamente sottili contro i denti. “Chi sarà
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luce sfrenati. Si muovevano contro il soffitto, riempivano tutta
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davanti alla casa, balla contro il soffitto. Non me
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cadere a mia volta contro lo schienale, mi assopivo
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barriera di teste stagliate contro il fumo, intento a
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tutta puntata in avanti contro il parabrezza, la vedrà
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in fusione tutta premuta contro la mia testa, mentre
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sulla quale salivo, fin contro la volta rovente del
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quelle testine tutte smangiate, contro i lampadari. ¶ «Guarda, guarda
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che andasse in frantumi contro il pavimento. ¶ “Ma allora
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tutta gettata in avanti contro il parabrezza. ¶ «Anche il
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giorno le vespe gettarcisi contro incattivite. Venivano ad attaccarsi
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lenti, quando ci schizzava contro un po’ di tuorlo
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quel rumore del vento contro gli spigoli dei caseggiati
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bagnate sopra i sedili, contro il finestrino. ¶ “Chissà perché
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passo in avanti. Pullulavano contro la facciata del caseggiato
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i suoi denti tintinnare contro il filo del bicchiere
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miei occhietti puntati luccicare contro una di queste grandi
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vado per un po’ contro questa melma di stelle
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delle mie lunghe ali contro i piani più alti
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vento delle auto passarmi contro le tempie mentre rincasavo
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auto sgranate, illuminate, sentivo contro le tempie il loro
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sia un telefono pubblico contro quella parete là in
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gettava indietro di colpo, contro il riflettore. ¶ Lo guardavo
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denti sbattere gli uni contro gli altri, a ogni
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prima ancora di spingermi contro il muro del corridoio
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guarda salire, sbadigliare. Attaccavano contro il soffitto placchette di
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gambe, a pensarci...» ¶ Scorgevo contro una delle pareti di
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a tutta forza andandoci contro di colpo, con la
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che andavano tutte assieme contro la luce, con le
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C’erano dei cartoni contro le sue ruote annerite
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in punta di piedi contro i riflettori, scorgevo sulla
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suo volto di colpo contro il seno...» ¶ Mi rigiravo
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vi gettiate l’uno contro l’altro, non vi
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Il suo ventre premeva contro il ginocchio, esorbitava. ¶ “Ma
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tastiera di un terminale, contro lo spazio aperto, potrà
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lasciarsi andare di colpo contro la mia carne...» ¶ Mi
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con la bocca quasi contro i miei occhi «ma
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Mi sedevo a mangiare contro la portafinestra. Distinguevo in
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Stava in piedi proprio contro la porta, si era
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Provai a lanciarmi ancora contro la porta. ¶ «Ma si
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tutti deserti. La luce contro il soffitto frusciava, addormentava
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mi stava già passando contro le tempie quel vento
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le puntava un ginocchio contro le reni per piegarla
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sul marciapiede, si sbattevano contro il muro tenendosi per
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Le sbatteva la testa contro il muro. Rimaneva sopra
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sua volta, gli sfregava contro il muro i lineamenti
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una testa che sbatteva contro un cofano d’auto
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in sottoveste di seta contro un portone, a occhi
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occhi come ancora imbastiti contro i riflettori, e si
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Chi comincia?» rise, quasi contro la fiamma. ¶ La strada
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la testa di sbieco, contro i riflettori, e muovono
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suonare i campanelli saltandoci contro con uno di quei
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in sottoveste di seta, contro quel portone!” mi dicevo
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sono già tutta schiacciata contro quel muro, preme così
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muro, preme così forte contro il mio corpo che
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gettando indietro la testa, contro lo schienale. ¶ Tornavo verso
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così vicino... ci sbatti contro senza neanche vederci, mentre
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la testa tutta sgarzata contro quel faretto che ha
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vedere mentre passano proprio contro le luci...” ¶ Era sorta
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spostava in perfetto silenzio contro quel bagliore di stelle
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suo volto mentre passa contro quel riflettore con la
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guardare quando passano proprio contro la luce, e la
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ha appoggiato la guancia contro le sue vaste, vaporose
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le loro testine accostate contro quella schiuma ghiacciata, abbacinata
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appoggiato la sua guancia contro la mia guancia, mi
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qualche modo le labbra contro la sua guancia. ¶ «Mi
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la schiuma del volto contro la mia spalla. ¶ «E
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la schiuma del volto contro il collo. Scorgevo appena
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forma della sua mano contro la mia tempia. ¶ “Chissà
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del collo mentre passavamo contro la luce di un
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sua testa infinitamente vicina, contro la mia spalla “neanche
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la schiuma del volto contro la mia guancia. ¶ «Dov
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un fazzoletto...» le dissi, contro la guancia. ¶ La Pesca
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loro teste, mentre passano contro le grandi sfere di
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porta!» disse ancora venendomi contro il volto col volto
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con le labbra quasi contro le labbra. ¶ Poi da