Pantaleo Carabellese, Il problema teologico come filosofia, 1931
concordanze di «coscienza»
n | autore | testo | anno | concordanza |
---|---|---|---|---|
1 | 1931 | nient'affatto dataci dalla coscienza comune, dell'io, che | ||
2 | 1931 | io, che, perchè sono coscienza, non sono, e della | ||
3 | 1931 | è, non appartiene alla coscienza. L'una e l | ||
4 | 1931 | sono schiettamente respinte dalla coscienza comune quando sia schiettamente | ||
5 | 1931 | non è pensiero. ¶ Nella coscienza concreta non ci sono | ||
6 | 1931 | molteplice correlatività reciproca della coscienza; oggetto nella unità di | ||
7 | 1931 | entrambe nell'ambito della coscienza. ¶ Chi ancora testè vedeva | ||
8 | 1931 | tra soggetto che è coscienza ed oggetto che non | ||
9 | 1931 | oggetto che non è coscienza. Opposizione tra soggetto ed | ||
10 | 1931 | risulta affatto alla comune coscienza concreta. Ed è naturale | ||
11 | 1931 | dell'oggetto come non coscienza, e quindi della cosa | ||
12 | 1931 | campo di chi ha coscienza, e così reciprocamente, nasce | ||
13 | 1931 | termini (soggetti-oggetto) della coscienza ed è poi determinato | ||
14 | 1931 | che è esigenza della coscienza comune, è che la | ||
15 | 1931 | comune, è che la coscienza razionale non richiede soltanto | ||
16 | 1931 | cioè assoluta unicità di coscienza), della quale chi dice | ||
17 | 1931 | afferma l'appartenenza alla coscienza anche sua. ¶ La coscienza | ||
18 | 1931 | coscienza anche sua. ¶ La coscienza importa non soltanto l | ||
19 | 1931 | preciso atto concreto di coscienza. Cosa in sè, quindi | ||
20 | 1931 | io, che certo è coscienza razionale, nella sua purezza | ||
21 | 1931 | oggetto di quella stessa coscienza di cui l'io | ||
22 | 1931 | quella che veramente la coscienza comune richiede, e avrete | ||
23 | 1931 | è dato sempre dalla coscienza razionale nella sua concretezza | ||
24 | 1931 | quella che ho detto coscienza comune, e che, se | ||
25 | 1931 | riveda sè costantemente nella coscienza comune: la filosofia, che | ||
26 | 1931 | profondamente quella esigenza della coscienza comune alla quale il | ||
27 | 1931 | soddisfare: l'oggettività della coscienza. ¶ 35. Il pregiudizio del relativismo | ||
28 | 1931 | nell'oggetto puro di coscienza, è il pluralismo relativistico | ||
29 | 1931 | nella sua appartenenza alla coscienza del soggetto, ed essere | ||
30 | 1931 | di estraneità a tale coscienza torneranno a distinguersi». ¶ Non | ||
31 | 1931 | nega senz'altro la coscienza, della quale, se vuol | ||
32 | 1931 | un atto. Nega la coscienza, perchè coscienza, come risulta | ||
33 | 1931 | Nega la coscienza, perchè coscienza, come risulta da quanto | ||
34 | 1931 | anche dall'oggetto di coscienza. Ha accomunato nella negazione | ||
35 | 1931 | che è essenziale alla coscienza e ne costituisce l | ||
36 | 1931 | assoluto di là dalla coscienza relativa che afferma quel | ||
37 | 1931 | di là, deve essere coscienza. E se, da una | ||
38 | 1931 | vera la unicità della coscienza, questa correlativa coscienza affermante | ||
39 | 1931 | della coscienza, questa correlativa coscienza affermante non è più | ||
40 | 1931 | affermante non è più coscienza: la vera e propria | ||
41 | 1931 | la vera e propria coscienza è quel di là | ||
42 | 1931 | affermazione, se la correlativa coscienza affermante non è coscienza | ||
43 | 1931 | coscienza affermante non è coscienza. ¶ Se, adunque, perchè sia | ||
44 | 1931 | perchè sia valida, la coscienza deve essere anche unicità | ||
45 | 1931 | anche unicità, o la coscienza, in quanto affermante nella | ||
46 | 1931 | Assoluto vien ritenuto assoluta coscienza, e allora quella correlativa | ||
47 | 1931 | e allora quella correlativa coscienza affermante pone implicitamente sè | ||
48 | 1931 | implicitamente sè come falsa coscienza anche in questa affermazione | ||
49 | 1931 | del realismo (soggetto come coscienza; oggetto come non coscienza | ||
50 | 1931 | coscienza; oggetto come non coscienza), perchè se ne sono | ||
51 | 1931 | se ne scopra, nella coscienza comune, l'esigenza da | ||
52 | 1931 | la scoprirà nella stessa coscienza comune al più alto | ||
53 | 1931 | filosofica. Dall'altra, della coscienza razionale si scoprirà più | ||
54 | 1931 | di pura e semplice coscienza. ¶ Non presupponiamo, dunque, quello | ||
55 | 1931 | dei due termini della coscienza, l'uno, il soggetto | ||
56 | 1931 | uno, il soggetto, sia coscienza, cioè affermazione di coscienza | ||
57 | 1931 | coscienza, cioè affermazione di coscienza, l'altro, l'oggetto | ||
58 | 1931 | l'oggetto, sia non coscienza, cioè negazione di coscienza | ||
59 | 1931 | coscienza, cioè negazione di coscienza. ¶ Presupponiamo soltanto ciò che | ||
60 | 1931 | che ci risulta, la coscienza razionale: il soggetto che | ||
61 | 1931 | distinzione con cui la coscienza filosofica par che abbia | ||
62 | 1931 | semplice coralità che la coscienza comune afferma? ¶ Che c | ||
63 | 1931 | riducibile alla cosa della coscienza del soggetto? ¶ A chi | ||
64 | 1931 | alla interpretazione realistica della coscienza, anch'egli che di | ||
65 | 1931 | separazione dell'oggetto di coscienza dalla cosa lanciata fuori | ||
66 | 1931 | cosa lanciata fuori della coscienza stessa – lancio che è | ||
67 | 1931 | puro, come termine della coscienza, nella sua distinzione da | ||
68 | 1931 | concetto di cosa, la coscienza filosofica ha tentata. ¶ E | ||
69 | 1931 | sè, l'oggetto di coscienza proprio nella sua purezza | ||
70 | 1931 | come legge intima della coscienza, e così, proprio con | ||
71 | 1931 | noumenicità: esigenza suprema della coscienza, Universale sommo e quindi | ||
72 | 1931 | solo l'oggetto di coscienza, in quanto tale, era | ||
73 | 1931 | noi ed oggetto di coscienza come cosa in noi | ||
74 | 1931 | l'esigenza somma della coscienza, ineffabile e quindi non | ||
75 | 1931 | aposteriori. ¶ Entrambi risultanti alla coscienza comune, la cui esigenza | ||
76 | 1931 | lavorio, esplicata. Esigenza della coscienza comune che ha la | ||
77 | 1931 | si rientra così nella coscienza comune, che, abbiam visto | ||
78 | 1931 | e cosa fuori della coscienza. Ma se non sa | ||
79 | 1931 | in cui, vedemmo, la coscienza comune ripone la cosalità | ||
80 | 1931 | unificante, in cui la coscienza comune pone la cosalità | ||
81 | 1931 | indagine filosofica esplica dalla coscienza comune e le fa | ||
82 | 1931 | alla stessa oggettività di coscienza, anzi alla assoluta purezza | ||
83 | 1931 | nelle implicite ammissioni della coscienza comune, che come costitutivo | ||
84 | 1931 | non è, per la coscienza comune, opposto al conoscere | ||
85 | 1931 | errore per illuminare alla coscienza comune la cosa in | ||
86 | 1931 | l'ammissione implicita della coscienza comune che la cosa | ||
87 | 1931 | l'Unicità di quella coscienza in cui e per | ||
88 | 1931 | essere abbandonata. Abbandonata, la coscienza comune torna ad essere | ||
89 | 1931 | illuminata da essa; la coscienza filosofica torna ad essere | ||
90 | 1931 | intima e vitale della coscienza comune e non sovrapposizione | ||
91 | 1931 | a insanabile infermità della coscienza comune. ¶ 34. Il pregiudizio dogmatico | ||
92 | 1931 | stesso Oggetto puro della coscienza sono stati finora ostacolo | ||
93 | 1931 | è impossibile la stessa coscienza, in nome della quale | ||
94 | 1931 | essere una esigenza della coscienza, la rende impossibile, la | ||
95 | 1931 | sè, non deve la coscienza personale cercar di uscir | ||
96 | 1931 | uscir di sè come coscienza, ma deve invece penetrare | ||
97 | 1931 | sì di questa non-coscienza che è la cosa | ||
98 | 1931 | cosa in sè, nella coscienza razionale non solo non | ||
99 | 1931 | dovrebbe essere positivo, nella coscienza non può essere che | ||
100 | 1931 | essere che negativo. La coscienza, dunque, non è affetta | ||
101 | 1931 | della contraddizione dalla stessa coscienza. Così il punto di | ||
102 | 1931 | si impone alla stessa coscienza che pretende conoscerla. E | ||
103 | 1931 | così fanno uno. La coscienza ha dovuto riconoscere in | ||
104 | 1931 | era messa scoprendo essa, coscienza, la cosa in sè | ||
105 | 1931 | è così annullata la coscienza, ridotta soltanto ad un | ||
106 | 1931 | di partenza (limite) della coscienza, ma in sè positivo | ||
107 | 1931 | e pura negazione della coscienza in quanto tale, e | ||
108 | 1931 | una cosa fuori della coscienza, che quella morta filosofia | ||
109 | 1931 | filosofia che è la coscienza volgare, nella eterna parodia | ||
110 | 1931 | non c'è nella coscienza comune; a ricrearlo si | ||
111 | 1931 | cosa che non sia coscienza in quanto è in | ||
112 | 1931 | distinta da quella della coscienza e quindi ineffabilmente fuori | ||
113 | 1931 | come logica di quella coscienza comune nella quale si | ||
114 | 1931 | che è quella della coscienza comune, è una logica | ||
115 | 1931 | astratta, erronea, irrazionale, quella coscienza comune ingenua che della | ||
116 | 1931 | morta. E diventa così coscienza volgare: coscienza in cui | ||
117 | 1931 | diventa così coscienza volgare: coscienza in cui si vive | ||
118 | 1931 | errore di questa. ¶ La coscienza comune non può giustificare | ||
119 | 1931 | sua storia, e la coscienza comune dall'altra non | ||
120 | 1931 | progredire; nell'altro la coscienza comune finisce di essere | ||
121 | 1931 | elevare a filosofia: diventa coscienza volgare11. ¶ Non possiamo, dunque | ||
122 | 1931 | pretesa difesa che la coscienza comune faccia della cosa | ||
123 | 1931 | in sè fuori della coscienza e quella pretesa condanna | ||
124 | 1931 | cosa in sè. ¶ La coscienza comune non parla a | ||
125 | 1931 | parla è soltanto la coscienza volgare: un tessuto di | ||
126 | 1931 | morte posizioni filosofiche. La coscienza comune protesterà soltanto dinanzi | ||
127 | 1931 | in sede filosofica: la coscienza comune, ripeto, non sa | ||
128 | 1931 | di cose fuori della coscienza. ¶ Donde, dunque, dipende quell | ||
129 | 1931 | di essere, per la coscienza comune, e quindi anche | ||
130 | 1931 | erronea per natura, la coscienza comune. ¶ E si è | ||
131 | 1931 | cosa come fuori della coscienza, perchè opposto al soggetto | ||
132 | 1931 | soggetto-io che è coscienza. Abbiamo visto (cap. II | ||
133 | 1931 | sè che non è coscienza, concetto il quale ci | ||
134 | 1931 | oggetto alla luce della coscienza comune, pur tenendo conto | ||
135 | 1931 | ed ingenua cosa della coscienza comune, e quindi abbandonare | ||
136 | 1931 | oggetto che è nella coscienza del soggetto e cosa | ||
137 | 1931 | distinzione tra la soggettiva coscienza e l'oggettivo essere | ||
138 | 1931 | persuasi che non la coscienza comune sia per natura | ||
139 | 1931 | essere, pretesa interprete della coscienza comune, interprete erronea perchè | ||
140 | 1931 | proprio da esigenze della coscienza comune, e annullarla quindi | ||
141 | 1931 | rientrare oggi nella ingenua coscienza comune che non sa | ||
142 | 1931 | dell'essenza intima della coscienza, il contraddirsi. L'antinomia | ||
143 | 1931 | scoperta da Kant nella coscienza razionale umana quasi a | ||
144 | 1931 | è la legge della coscienza: è solo la condizione | ||
145 | 1931 | verità ci è nella coscienza comune, quando questa pensa | ||
146 | 1931 | cosa, giacchè la ingenua coscienza comune, di questa distinzione | ||
147 | 1931 | vedere quando per la coscienza comune si ha quel | ||
148 | 1931 | esigenza in cui la coscienza comune è nell'affermazione | ||
149 | 1931 | dobbiamo nella ingenuità della coscienza comune, dal richiedere se | ||
150 | 1931 | vero che per la coscienza comune tutto che in | ||
151 | 1931 | Quando, dunque, per la coscienza comune si ha quel | ||
152 | 1931 | delle cose, per la coscienza comune si ha «cosa | ||
153 | 1931 | caso sempre, per la coscienza comune, la cosa importa | ||
154 | 1931 | proprietà. Questa ammissione della coscienza comune sussiste, anche se | ||
155 | 1931 | è dunque, per la coscienza comune, costituita nè dalla | ||
156 | 1931 | Cosa è, per la coscienza comune, questa attuale organicità | ||
157 | 1931 | ecc., che pone la coscienza nella necessità di dire | ||
158 | 1931 | unificante, che per la coscienza comune è la cosalità | ||
159 | 1931 | esigenza da cui la coscienza comune è costretta ad | ||
160 | 1931 | essere un pregiudizio della coscienza comune, non risulta a | ||
161 | 1931 | queste pretese cose della coscienza comune sono le cose | ||
162 | 1931 | le cose della volgare coscienza empirica, che, esaminate al | ||
163 | 1931 | non dobbiamo fidarci della coscienza comune. ¶ E certo queste | ||
164 | 1931 | scopre e addita alla coscienza comune, saran forse, e | ||
165 | 1931 | come tale ha nella coscienza comune, e cioè il | ||
166 | 1931 | indagine scientifica alla ingenua coscienza, c'è come un | ||
167 | 1931 | implicito, appunto perchè la coscienza esplicita è impegnata in | ||
168 | 1931 | C'è soltanto nella coscienza scientifica come un primo | ||
169 | 1931 | cosa. Ma, come alla coscienza comune, così neppure a | ||
170 | 1931 | di occuparsi. Nè la coscienza comune nè quella scientifica | ||
171 | 1931 | sè, sia fuori della coscienza. Di tal problema non | ||
172 | 1931 | estranea a loro come coscienza. ¶ 30. Cosa e concetto: il | ||
173 | 1931 | il concetto che la coscienza comune ha della cosa | ||
174 | 1931 | cosa-essere e cosa-coscienza. ¶ La filosofia crede di | ||
175 | 1931 | cosa. L'oggetto di coscienza di un soggetto senziente | ||
176 | 1931 | e cioè fuori della coscienza, questi è proprio il | ||
177 | 1931 | il filosofo. Nè la coscienza comune, nè la scienza | ||
178 | 1931 | cosa come oggetto di coscienza del soggetto conoscente e | ||
179 | 1931 | universale, supera questa soggettiva coscienza, si può dire che | ||
180 | 1931 | che è nella nostra coscienza razionale, non mai un | ||
181 | 1931 | di là dalla nostra coscienza che l'afferma. Per | ||
182 | 1931 | esser fuori della nostra coscienza, deve esserci dentro; e | ||
183 | 1931 | come atto della nostra coscienza; quand'anche si faccia | ||
184 | 1931 | un fatto nostro di coscienza, dal quale soltanto risulta | ||
185 | 1931 | assoluto «più» della nostra coscienza stessa: la cosa in | ||
186 | 1931 | cosa in sè dalla coscienza, essa nega se stessa | ||
187 | 1931 | deve essere riduzione a coscienza razionale di ciò che | ||
188 | 1931 | di ciò che a coscienza razionale è irriducibile. La | ||
189 | 1931 | con ogni forma della coscienza razionale; nel momento stesso | ||
190 | 1931 | distinto dall'oggetto di coscienza. Quel «più» dunque richiede | ||
191 | 1931 | richiede e nega la coscienza razionale: la richiede per | ||
192 | 1931 | negativo, cioè la non-coscienza. Il sì di questa | ||
193 | 1931 | che, per la nostra coscienza concreta, io, in quanto | ||
194 | 1931 | realtà non appartenente alla coscienza del realismo o il | ||
195 | 1931 | v. § 48), essa caratterizza la coscienza, ma non caratterizza l | ||
196 | 1931 | darcene il concetto. Senza coscienza non v'ha io | ||
197 | 1931 | è l'io nella coscienza. Identificarli, abbiam visto, presuppone | ||
198 | 1931 | di oggetto come non coscienza. ¶ È quindi realistico e | ||
199 | 1931 | come soggetto che è coscienza la quale è contrapposta | ||
200 | 1931 | è essere contrapposto alla coscienza, viene ad essere escluso | ||
201 | 1931 | ad essere escluso dalla coscienza. Togliete la concezione realistica | ||
202 | 1931 | e il concetto della coscienza, implicando in sè anche | ||
203 | 1931 | costringerà a porre nella coscienza accanto al problema dell | ||
204 | 1931 | simpliciter identificabile con la coscienza. E qui trattasi di | ||
205 | 1931 | e non quello della coscienza. ¶ Ora, contro l'opinione | ||
206 | 1931 | opinione di Fichte, nella coscienza comune chi dice io | ||
207 | 1931 | voler afferrare una generica coscienza, vuole proprio affermare la | ||
208 | 1931 | di sè nella propria coscienza dalle altre persone. Io | ||
209 | 1931 | ad indicare proprio nella coscienza l'attività reciproca, e | ||
210 | 1931 | egoità ad alterità di coscienza. ¶ E questa essenza dell | ||
211 | 1931 | e semplice negazione di coscienza. ¶ Non l'ha visto | ||
212 | 1931 | quale presuppone che sia coscienza così il soggetto che | ||
213 | 1931 | che l'oggetto della coscienza stessa. ¶ L'id, l | ||
214 | 1931 | non è la non-coscienza: solo quando ciò si | ||
215 | 1931 | id che non è coscienza: è l'essere realistico | ||
216 | 1931 | pretesa erroneità connaturale alla coscienza comune. ¶ Una metafisica critica | ||
217 | 1931 | tolga dal campo della coscienza la soggettività, che, nella | ||
218 | 1931 | a tenersi a quella coscienza comune che tutti ci | ||
219 | 1931 | a tenersi a detta coscienza, quelle cose fuori di | ||
220 | 1931 | et simpliciter, da quella coscienza, e noi non lo | ||
221 | 1931 | umana nè razionale: la coscienza comune ci impone le | ||
222 | 1931 | dicesse veramente con la coscienza comune, Schelling avrebbe ragione | ||
223 | 1931 | filosofeggia anche lui: la coscienza comune è fuori causa | ||
224 | 1931 | distinzione tra la cosiddetta coscienza dell'uomo comune e | ||
225 | 1931 | uomo comune e la coscienza speculativa del filosofo, tra | ||
226 | 1931 | filosofo, che dispone della coscienza comune, è un motivo | ||
227 | 1931 | che vorrebbe contrassegnare la coscienza comune e così distinguerla | ||
228 | 1931 | e così distinguerla dalla coscienza speculativa, ha, nell'idealismo | ||
229 | 1931 | acritici ed anticritici come coscienza comune e dall'altra | ||
230 | 1931 | acuire il dissidio tra coscienza comune e coscienza speculativa | ||
231 | 1931 | tra coscienza comune e coscienza speculativa, quando, in forza | ||
232 | 1931 | la stessa dialettica della coscienza comune. ¶ È vero, il | ||
233 | 1931 | perchè la sua ingenua coscienza sia, in concreto, irrimediabilmente | ||
234 | 1931 | della concretezza della propria coscienza non si è reso | ||
235 | 1931 | renderglielo. ¶ Liberata così la coscienza comune da questa accusa | ||
236 | 1931 | è vero che la coscienza comune come tale ammetta | ||
237 | 1931 | risulterà che la stessa coscienza comune ci libera dal | ||
238 | 1931 | in quanto apprese dalla coscienza. Il saper le cose | ||
239 | 1931 | e quindi fuori della coscienza che è appunto questo | ||
240 | 1931 | ragionamento si attribuisce alla coscienza comune, quando si dice | ||
241 | 1931 | cioè troviamo nella stessa coscienza come positiva l'alterità | ||
242 | 1931 | cioè la nullità di coscienza. Kant stesso era ben | ||
243 | 1931 | positiva esigenza della stessa coscienza, l'alterità come soggettività | ||
244 | 1931 | semplicemente quella negazione di coscienza a cui è stata | ||
245 | 1931 | oggettività, ma anche di coscienza. ¶ Questo carattere di negatività | ||
246 | 1931 | carattere di negatività di coscienza è sempre più esplicitamente | ||
247 | 1931 | soggettività in cui la coscienza è soltanto negata; a | ||
248 | 1931 | sottintendere una duplicità di coscienza, una empirica e l | ||
249 | 1931 | carattere di negatività di coscienza è bene subito mettere | ||
250 | 1931 | si vedrà richiedere nella coscienza condizioni che essa appunto | ||
251 | 1931 | si vedrà richiedere nella coscienza la molteplicità proprio come | ||
252 | 1931 | stesso pulviscolo insussistente della coscienza che sarebbero quelle rappresentazioni | ||
253 | 1931 | empirica oggettività, negazione di coscienza. Non soddisfa quindi quella | ||
254 | 1931 | di alterità affermata dalla coscienza. ¶ Se gli altri, come | ||
255 | 1931 | empirica quella negazione di coscienza, a cui abbiam ridotto | ||
256 | 1931 | come momento essenziale della coscienza, l'altro quindi, di | ||
257 | 1931 | può essere spogliata la coscienza, è la stessa egoità | ||
258 | 1931 | in quanto moltiplicazione di coscienza. Le difficoltà che questa | ||
259 | 1931 | resti saldo questo che coscienza, nella sua concretezza, importa | ||
260 | 1931 | in sè» cioè la coscienza dell'oggetto, ma importa | ||
261 | 1931 | il soggetto, che ha coscienza dell'oggetto, trovi di | ||
262 | 1931 | esigenza della soggettività nella coscienza; soggettività, che abbiamo scoperta | ||
263 | 1931 | quella fondamentale esigenza della coscienza dalla quale tutte le | ||
264 | 1931 | estraneo nè eterogeneo alla coscienza dell'io; non è | ||
265 | 1931 | non è negazione di coscienza; ne è invece attuazione | ||
266 | 1931 | la positiva molteplicità della coscienza. ¶ E quindi esso, come | ||
267 | 1931 | unità sintetica appercettiva della coscienza; quantunque, a mio avviso | ||
268 | 1931 | ha data di tale coscienza in generale, che non | ||
269 | 1931 | presenza od assenza di coscienza morale. ¶ Fichte infatti, dopo | ||
270 | 1931 | la stessa unicità di coscienza senza numero, o è | ||
271 | 1931 | critica della molteplicità di coscienza. ¶ Fichte non ha dimostrato | ||
272 | 1931 | nel campo stesso della coscienza. L'oggetto è per | ||
273 | 1931 | urto originario, che nella coscienza dell'io diventa negazione | ||
274 | 1931 | io richiede molteplicità di coscienza, ad un'oggettiva unità | ||
275 | 1931 | oggettiva unità sarebbe non coscienza; e questa, per individuarsi | ||
276 | 1931 | faccia, non sarà mai coscienza. ¶ Fichte, non avendo penetrata | ||
277 | 1931 | tale, cioè individualità nella coscienza concreta, esige la singolarità | ||
278 | 1931 | esige la singolarità nella coscienza, e appunto tale singolarità | ||
279 | 1931 | Fichte stesso, perchè è coscienza anch'esso e non | ||
280 | 1931 | e non negazione di coscienza: è la coscienza nell | ||
281 | 1931 | di coscienza: è la coscienza nell'assoluta sua unicità | ||
282 | 1931 | quanto esigenza della stessa coscienza, in cui l'esperienza | ||
283 | 1931 | luogo. ¶ La concretezza è coscienza, e la coscienza è | ||
284 | 1931 | è coscienza, e la coscienza è consapevolezza che i | ||
285 | 1931 | relativo dell'Assoluto. ¶ Questa coscienza risultò impossibile alla Critica | ||
286 | 1931 | se stesso. Io significa coscienza presentata come opposizione soggetto | ||
287 | 1931 | pensante si nega. La coscienza è presentata puramente e | ||
288 | 1931 | a concepire come non coscienza. ¶ Quella che per F | ||
289 | 1931 | realistico (l'escluso dalla coscienza), non è l'altro | ||
290 | 1931 | idealistico (il non nella coscienza): è invece, abbiam visto | ||
291 | 1931 | l'essere presente nella coscienza. ¶ Ripartendo dunque, pur con | ||
292 | 1931 | critica, da quella comune coscienza concreta, che la Critica | ||
293 | 1931 | concepito come oggetto di coscienza, a negazione trova il | ||
294 | 1931 | la deduzione: b1 dalla coscienza in generale (dalla unità | ||
295 | 1931 | appercettiva come ragione, cioè coscienza incondizionata, è chiaro che | ||
296 | 1931 | deduzione dell'oggetto dalla coscienza in generale vale proprio | ||
297 | 1931 | metafisico) è dedotto dalla coscienza in generale, così come | ||
298 | 1931 | a pura negazione di coscienza, nonostante l'affermata e | ||
299 | 1931 | unità sintetica appercettiva, dalla coscienza in generale. Cioè si | ||
300 | 1931 | ma quella metafisica dalla coscienza in generale. ¶ Ora, ravvicinando | ||
301 | 1931 | valore metafisico, dedotto dalla coscienza in generale come ragione | ||
302 | 1931 | anche la deduzione dalla coscienza in generale. ¶ Quando poi | ||
303 | 1931 | anche la deduzione dalla coscienza in generale (b1) insieme | ||
304 | 1931 | positiva di questo dalla coscienza in universale. E viceversa | ||
305 | 1931 | tutta, a negatività. ¶ Dalla coscienza in generale Kant non | ||
306 | 1931 | quella suprema necessità della coscienza che è la ragione | ||
307 | 1931 | come tale alla stessa coscienza in generale, la forma | ||
308 | 1931 | et simpliciter nella stessa coscienza pensante. ¶ «La categoria auto | ||
309 | 1931 | dal contenuto empirico della coscienza debbano essere eccettuati alcuni | ||
310 | 1931 | alla ragione della comune coscienza, potremo con lui avvicinarci | ||
311 | 1931 | di quel che tale coscienza comune ci dice e | ||
312 | 1931 | l'essere presente nella coscienza. Presenza nella coscienza, che | ||
313 | 1931 | nella coscienza. Presenza nella coscienza, che la Critica di | ||
314 | 1931 | al soggetto che ha coscienza, e una Critica più | ||
315 | 1931 | e più ampia della coscienza stessa comincia a mostrare | ||
316 | 1931 | nel soggetto stesso. ¶ La coscienza, nella sua fondamentale e | ||
317 | 1931 | reciprocità, che presuppone nella coscienza la detta essenza e | ||
318 | 1931 | loro, che è anche coscienza (cfr. cap. V) solo | ||
319 | 1931 | quella semplicissima natura della coscienza è stata perduta di | ||
320 | 1931 | di vista; e della coscienza è divenuto costitutivo proprio | ||
321 | 1931 | come tali, nella loro coscienza, sono rimasti senza oggetto | ||
322 | 1931 | di là di ogni coscienza; è naturale che si | ||
323 | 1931 | in sè, è non coscienza; la coscienza, in quanto | ||
324 | 1931 | è non coscienza; la coscienza, in quanto conosce, non | ||
325 | 1931 | filosofico abbia dato alla coscienza volgare. ¶ Quando ci si | ||
326 | 1931 | fa assoluta eterogeneità dalla coscienza, fuori della quale nulla | ||
327 | 1931 | rendere così impossibile la coscienza, che in concreto richiede | ||
328 | 1931 | noi spogliamo la nostra coscienza del pregiudizio realistico (§ 10), quando | ||
329 | 1931 | risulta moltiplicazione di quella coscienza che il soggetto come | ||
330 | 1931 | cioè quella moltiplicazione della coscienza, che si ha con | ||
331 | 1931 | quanto si voglia) nella coscienza del soggetto: è una | ||
332 | 1931 | che porre nella stessa coscienza l'esigenza della molteplicità | ||
333 | 1931 | non come negazione della coscienza e quindi pura empiricità | ||
334 | 1931 | affermazione anch'essa della coscienza che solo con essa | ||
335 | 1931 | Tolto il numero dalla coscienza, questa si annulla. ¶ Mediante | ||
336 | 1931 | il concreto vivere della coscienza, con questa moltiplicità troviamo | ||
337 | 1931 | l'analisi critica della coscienza, mostrando l'irriducibilità di | ||
338 | 1931 | di trascendenza oggettiva della coscienza stessa: tal principio è | ||
339 | 1931 | è la concretezza della coscienza3. ¶ Avendo allora data la | ||
340 | 1931 | che dell'Oggetto di coscienza i soggetti fanno, e | ||
341 | 1931 | un radicato errore della coscienza volgare, giacchè, come esplicitamente | ||
342 | 1931 | negativo nega anche la coscienza, che è innegabile. ¶ Per | ||
343 | 1931 | con la sua residua coscienza dogmatica, sentì l'imbarazzo | ||
344 | 1931 | Hegel la sua piena coscienza. Egli ebbe, sì, sempre | ||
345 | 1931 | è l'oggetto della coscienza. Dimostrazione che par nulla | ||
346 | 1931 | e non della stessa coscienza nella sua integrità, richiedeva | ||
347 | 1931 | esteriorità dell'essere alla coscienza) fosse vero, sarebbe vero | ||
348 | 1931 | delle sue forme di coscienza. ¶ L'essere in sè | ||
349 | 1931 | proprio vissuto nella concreta coscienza: lo si potrà e | ||
350 | 1931 | in sè nella concreta coscienza; la sua inconoscibilità non | ||
351 | 1931 | deve diventare critica della coscienza, cioè critica della concreta | ||
352 | 1931 | cioè essere che è coscienza, ha trovata, volendo risolvere | ||
353 | 1931 | atto con cui la coscienza del soggetto si realizza | ||
354 | 1931 | come è possibile la coscienza nella sua concretezza, cioè | ||
355 | 1931 | il problema integrale della coscienza, di quella coscienza che | ||
356 | 1931 | della coscienza, di quella coscienza che era presupposta solo | ||
357 | 1931 | diviene problema della stessa coscienza. ¶ Il dubbio di Hume | ||
358 | 1931 | soluzione critica integrale della coscienza come essere concreto. ¶ Da | ||
359 | 1931 | Posta la concretezza nella coscienza, come è possibile l | ||
360 | 1931 | l'affermarsi, entro la coscienza concreta, di quella forma | ||
361 | 1931 | di quella forma di coscienza che, volendo cogliere l | ||
362 | 1931 | che hanno luogo nella coscienza concreta, e senza dei | ||
363 | 1931 | filosofo pur nel dargli coscienza di questo suo dissolversi | ||
364 | 1931 | ha e deve avere coscienza esplicita. Senza questa non | ||
365 | 1931 | nella sua esistenza, dalla coscienza che se ne ha | ||
366 | 1931 | è assolutamente «l'uno» (coscienza in genere) di fronte | ||
367 | 1931 | oggetto-da-conoscere la coscienza stessa conoscente. Se oggetto | ||
368 | 1931 | inteso come sopra, la coscienza conoscente non potrà mai | ||
369 | 1931 | e lasciare soltanto la coscienza conoscente che è soggetto | ||
370 | 1931 | di alterità. ¶ Per la coscienza comune (e intendo coscienza | ||
371 | 1931 | coscienza comune (e intendo coscienza non nella sua incoerenza | ||
372 | 1931 | sua incoerenza volgare, ma coscienza nella massima sua coerenza | ||
373 | 1931 | importerebbe schietta negazione nella coscienza, giacchè affermerebbe sempre l | ||
374 | 1931 | sempre l'omogeneità della coscienza. Senza accorgercene, senza volerlo | ||
375 | 1931 | cosa dal soggetto come coscienza, finiamo col negare anche | ||
376 | 1931 | oggetto (essere presente nella coscienza) non è alterità. ¶ Ma | ||
377 | 1931 | l'intima esigenza della coscienza. ¶ Se anche qui ricorriamo | ||
378 | 1931 | anche qui ricorriamo alla coscienza comune, troviamo che comunque | ||
379 | 1931 | è tanto essenziale alla coscienza che senza di esso | ||
380 | 1931 | che è presente nella coscienza. ¶ Pare, questa, l'oggettività | ||
381 | 1931 | scaltrito idealismo. ¶ «Presenza nella coscienza», e quindi interiorità non | ||
382 | 1931 | della oggettività pura. Nella coscienza l'oggetto non è | ||
383 | 1931 | escluso dal soggetto come coscienza (§ 10), richiamerà anche questo soggetto | ||
384 | 1931 | una cosa esclusa dalla coscienza. ¶ L'oggetto, dunque, non | ||
385 | 1931 | quando avremo sgombrata la coscienza di questi due pregiudizi | ||
386 | 1931 | come essere presente nella coscienza (oggetto), appunto perciò è | ||
387 | 1931 | quid unificante che la coscienza ci attesta essere l | ||
388 | 1931 | oggetto si manifesti alla coscienza come universalità: si manifesta | ||
389 | 1931 | quell'essere unico di coscienza che già ci risultava | ||
390 | 1931 | superata. Come vuole la coscienza comune, l'essere è | ||
391 | 1931 | all'oggetto puro della coscienza, all'oggetto che di | ||
392 | 1931 | scoprendola come esigenza della coscienza comune. ¶ La distinzione filosofica | ||
393 | 1931 | regalate, non soddisfa la coscienza comune, perchè questa ha | ||
394 | 1931 | della cosa indipendente dalla coscienza. Senza tale cosa infatti | ||
395 | 1931 | che ci dà la coscienza, è indubbiamente richiesta come | ||
396 | 1931 | fonte della conoscenza dalla coscienza comune. Una teoria della | ||
397 | 1931 | comune. Una teoria della coscienza che non dia conto | ||
398 | 1931 | come esigenza ineliminabile della coscienza, allo stesso realismo che | ||
399 | 1931 | come specifica forma di coscienza, sia ineliminabile esigenza di | ||
400 | 1931 | esperienza, come esigenza della coscienza, ma puramente e semplicemente | ||
401 | 1931 | specifica della esperienza nella coscienza. ¶ 37. Opposti concetti di conoscenza | ||
402 | 1931 | come esigenza specifica della coscienza debba esser travolta anch | ||
403 | 1931 | realtà naturalistica indipendente dalla coscienza, ma un contesto psichico | ||
404 | 1931 | il principio che dalla coscienza uscire non si può | ||
405 | 1931 | di là di ogni coscienza, è oggi solo un | ||
406 | 1931 | questa assoluta unità della coscienza. ¶ L'una e l | ||
407 | 1931 | ammesso realismo, ripetono dalla coscienza comune è quella della | ||
408 | 1931 | una cosa estranea alla coscienza. ¶ Concludendo, la cosiddetta esperienza | ||
409 | 1931 | sè ad essere della coscienza, nonchè risolverlo, non lo | ||
410 | 1931 | specificità, è esigenza della coscienza: finchè essa non sarà | ||
411 | 1931 | che vogliamo chiuderci nella coscienza, non sapremo far altro | ||
412 | 1931 | genuina esigenza che la coscienza ci dà in quel | ||
413 | 1931 | mente, un soggetto di coscienza, che qualcosa già sa | ||
414 | 1931 | reale, è estranea alla coscienza con cui la mente | ||
415 | 1931 | della mente è, nella coscienza che dicesi esperienza, provocata | ||
416 | 1931 | esperienza, di là dalla coscienza con cui se ne | ||
417 | 1931 | nella sua estraneità alla coscienza, uno stato di coscienza | ||
418 | 1931 | coscienza, uno stato di coscienza, e la coscienza stessa | ||
419 | 1931 | di coscienza, e la coscienza stessa nella sua integrità | ||
420 | 1931 | quanto posto tra la coscienza spirituale della mente e | ||
421 | 1931 | attività del soggetto, non coscienza. Ecco l'esperienza: questa | ||
422 | 1931 | esigenza specifica che la coscienza ha in quel che | ||
423 | 1931 | di questo; e la coscienza d'altra parte (§ 40) ci | ||
424 | 1931 | il soggetto stesso della coscienza. Il concetto di esperienza | ||
425 | 1931 | che non è nella coscienza. Insieme con questa cosa | ||
426 | 1931 | dir conoscenza invece di coscienza), che si diceva già | ||
427 | 1931 | come specifica esigenza della coscienza con la concreta conoscenza | ||
428 | 1931 | come esigenza specifica della coscienza. La negazione di quel | ||
429 | 1931 | una esigenza specifica della coscienza, che possa e debba | ||
430 | 1931 | esigenza che invece la coscienza comune presenta quando dice | ||
431 | 1931 | rapporto tra soggetto di coscienza impressionato e cosa impressionante | ||
432 | 1931 | essenziale il soggetto di coscienza, non v'è chi | ||
433 | 1931 | atto speciale della nostra coscienza: nell'esperienza io ho | ||
434 | 1931 | nell'esperienza io ho coscienza di non porre da | ||
435 | 1931 | è imposto: io ho coscienza, chiara direbbe Cartesio, di | ||
436 | 1931 | del mio atto di coscienza da altro. Anzi questo | ||
437 | 1931 | Anzi questo atto di coscienza sta proprio in questo | ||
438 | 1931 | che di esso ha coscienza (§ 42). ¶ Eliminabile soltanto è quella | ||
439 | 1931 | principio della determinazione di coscienza del soggetto che ha | ||
440 | 1931 | è rapporto, cioè è coscienza nella sua relatività. E | ||
441 | 1931 | altro (§ 47, 48). ¶ L'esigenza della coscienza comune nella esperienza è | ||
442 | 1931 | la stessa concretezza della coscienza, che è l'implicita | ||
443 | 1931 | è oggettività assoluta di coscienza, che può dirsi, se | ||
444 | 1931 | entrambe queste faccie della coscienza, ma solo perchè sono | ||
445 | 1931 | è rendere inesplicabile la coscienza concreta, e porre questa | ||
446 | 1931 | questa, nell'esperienza, la coscienza afferma soltanto la propria | ||
447 | 1931 | oggettività. ¶ Alterità non dalla coscienza in generale, che non | ||
448 | 1931 | è la determinazione della coscienza del soggetto da parte | ||
449 | 1931 | cosa, ma determinazione della coscienza nella alterità. ¶ 41. L'esperienza | ||
450 | 1931 | principio dell'atto di coscienza che dicesi esperienza è | ||
451 | 1931 | pur un modo di coscienza. ¶ Tutti questi ultimi, in | ||
452 | 1931 | più imperiose esigenze della coscienza. ¶ All'idealismo post-kantiano | ||
453 | 1931 | infatti il principio di coscienza in altro dal soggetto | ||
454 | 1931 | soggetto che sperimenta: la coscienza in quest'ultimo pare | ||
455 | 1931 | la pura soggettività di coscienza nella sua singolarità. E | ||
456 | 1931 | dell'unico Oggetto di coscienza. E quindi il soggetto | ||
457 | 1931 | il principio della sua coscienza nella esperienza. In breve | ||
458 | 1931 | ma nella reciprocità di coscienza. ¶ Per intendere il concetto | ||
459 | 1931 | nella forma che la coscienza assume nel soggetto che | ||
460 | 1931 | non essendo suscettibile di coscienza produca uno stato di | ||
461 | 1931 | di fuori» di ogni coscienza, perchè al di fuori | ||
462 | 1931 | fronte a sè nella coscienza. E pone quindi quella | ||
463 | 1931 | una realtà fuori della coscienza: non significa l'impossibile | ||
464 | 1931 | nella esperienza, non passiva coscienza dello spirito, ma reciproca | ||
465 | 1931 | dico che la mia coscienza è determinata in un | ||
466 | 1931 | corpo mio, comune, come coscienza singolare (soggetto) a tanti | ||
467 | 1931 | tale, debba essere nella coscienza dei soggetti; sempre, anche | ||
468 | 1931 | inizio del rapporto di coscienza, in cui essa consiste | ||
469 | 1931 | che di esso ha coscienza» (§ 40), il «non» non riguarda | ||
470 | 1931 | non è chiusa nella coscienza singolare di un singolo | ||
471 | 1931 | esperienza come tale alla coscienza. Questo, per l'idealismo | ||
472 | 1931 | post-kantiano, vuol dire coscienza empirica: un mondo di | ||
473 | 1931 | perchè appartenenti soltanto alla coscienza di un soggetto nella | ||
474 | 1931 | sperimentate, come stati di coscienza, non possono, non devono | ||
475 | 1931 | non sono, stati di coscienza assolutamente chiusi nella solitudine | ||
476 | 1931 | dunque un errore: la coscienza comune non lo commette | ||
477 | 1931 | dunque questa comunità di coscienza reciproca, per essere nella | ||
478 | 1931 | a quello che la coscienza ci impone, non è | ||
479 | 1931 | necessità pura che la coscienza esige, ma è di | ||
480 | 1931 | essere aveva importata nella coscienza. Ma la contraddizione è | ||
481 | 1931 | del realismo, non della coscienza. Il dialettismo contraddittorio è | ||
482 | 1931 | che si credono della coscienza comune e sono invece | ||
483 | 1931 | il soggetto che è coscienza, alla oggettività dell'essere | ||
484 | 1931 | essere che non è coscienza. Conservare il concetto di | ||
485 | 1931 | del soggetto, che, perchè coscienza, si oppone all'oggetto | ||
486 | 1931 | esigenza della alterità nella coscienza comune, ci mette in | ||
487 | 1931 | esplicare la forma di coscienza che dicesi esperienza. ¶ Il | ||
488 | 1931 | è l'esigenza nella coscienza di esperienza. Altro, che | ||
489 | 1931 | mente che ne ha coscienza. Si spogli questo stesso | ||
490 | 1931 | questo essere altro dalla coscienza (identificata col soggetto) e | ||
491 | 1931 | fatta sinonimo di non coscienza, materia, e come tale | ||
492 | 1931 | ridursi a stati di coscienza di un determinato soggetto | ||
493 | 1931 | è l'esigenza nella coscienza da soddisfarsi proprio con | ||
494 | 1931 | della esigenza che la coscienza comune ci presenta nella | ||
495 | 1931 | ma oggetto puro della coscienza; la cosa conosciuta (oggetto | ||
496 | 1931 | non pura oggettività di coscienza ma realtà. ¶ Così intendiamo | ||
497 | 1931 | realtà senza uscire dalla coscienza; e si possa parlare | ||
498 | 1931 | si possa parlare di coscienza pur affermando l'oggettività | ||
499 | 1931 | cosa che troviamo nella coscienza comune. Essa infatti ci | ||
500 | 1931 | falsificata: rifattasi ingenua nella coscienza comune, la filosofia corregge |