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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
1
1538
SONETTO II. ¶ Per cagion d'un profondo alto pensiero
2
1538
al ciel vola sovente, ¶ D'ogni cura mortal scarco
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1538
contemplo, ¶ Chè mi par d'ascoltar l'alte parole
4
1538
Che fia; vederlo fuor d'umana veste? ¶ SONETTO III
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1538
grave martíre. ¶ Non fortuna d'altrui, non propria stella
6
1538
Or godi in ciel d'altri trionfi e veri
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1538
altri trionfi e veri, ¶ D'altre frondi le tempie
8
1538
Porgea serena luce e d'ombra scarca; ¶ Ahi quanto
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1538
note aprir l'aere d'intorno; ¶ Non s'allegra
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1538
Sgombri le spesse nebbie d'ogn'intorno ¶ Sì ch
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1538
fior vari miro, ¶ Priva d'ogni speranza trema l
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1538
mondo freddo e nero, ¶ D'onesta voglia ogn'altro
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1538
prescrive. ¶ L'opre chiare d'altrui non ben seconde
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1538
con gloria a lui d'intorno, ¶ Fan la notte
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1538
in un soggetto solo ¶ D'eterna fiamma ornò la
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beata ¶ Starei lassù, e d'ogni affanno sciolta ¶ Dai
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soggiorno. ¶ Per l'esempio d'Elia, non con l
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1538
arco spezzò all'avventar d'un strale, ¶ E ruppe
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i nodi all'annodar d'un laccio. ¶ SONETTO XIX
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1538
interna al cor più d'anno in anno ¶ Quest
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presta ¶ Fu già, che d'ogni affanno chiara palma
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Che mi trae fuor d'ogni mondano errore; ¶ E
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1538
tien nella via ferma d'onore, ¶ Ove de' miei
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1538
del nome mio. ¶ Se d'altre grazie mi fu
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1538
degno, ¶ Del tuo sempre d'onor desire acceso; ¶ Or
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Adorno di smeraldo o d'adamante ¶ Sarà, che degnamente
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per cammin securo ¶ Cercai d'alzarmi anch'io con
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1538
il pensier sale ¶ Privo d'affetto ove il mio
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1538
me quel sol che d'ogn' intorno ¶ Sgombrò le
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1538
ardenti, ¶ E le mie d'ogni ben per sempre
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1538
fin della via dritta d'onore ¶ L'anima grande
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1538
occhi vostri splende, ¶ Quasi d'invidia tinto e d
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1538
d'invidia tinto e d'alto scorno ¶ Un tempo
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1538
nel celeste suo soggiorno ¶ D'un ardor santo e
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1538
un ardor santo e d'un perpetuo giorno, ¶ Dal
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1538
Se 'l fuoco sol d'amor legar può tanto
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1538
questo l'alme cinse ¶ D'immortal fiamma? Oh benedette
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1538
la fama vostra, e d'ora in ora ¶ Scopre
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Di forza o ingegno d'altri, che raccende ¶ Nei
40
1538
il giorno nero, ¶ Questo d'oscurità la notte priva
41
1538
tempo, quelle ¶ Vaghe luci d'onor, di gloria accese
42
1538
insieme! ¶ Pure al desio d'alzarmi a volo, scarca
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1538
Di Fetonte l'ardir, d' Icar le piume, ¶ Instrumenti
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1538
fulgente lume, ¶ Perch'ei d'alzarmi a miglior vol
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1538
È la sua luce d'ogni tempo intera: ¶ Non
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1538
vuol ch'io speri ¶ D'esser con lui beata
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1538
LII. ¶ Almo mio sol, d'assai quell'altro eccede
48
1538
Copre o raffredda; ma d'invidia e affanni ¶ Un
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1538
speme al ver lunge d'assai. ¶ SONETTO LIV. ¶ Assai
50
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insorge, ¶ Quando lieta stagion d'intorno scorge ¶ L'alma
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1538
mondo spero. ¶ SONETTO LVI. ¶ D'ogni sua grazia fu
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1538
Io nudria il cor d'una speranza viva, ¶ Colta
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1538
veneno: ¶ Così fui, lassa! d'ogni mio ben priva
54
1538
i dei. ¶ Ma se d'alto desir la mente
55
1538
mente accesa ¶ Vaneggia astretta d'amoroso zelo, ¶ Porgi tu
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1538
lucidi smeraldi in letto d'oro ¶ Veggio che corre
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1538
or come allo apparir d'un raggio ¶ Della vostra
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1538
alto grido, ¶ Al venir d'un'eccelsa aquila altera
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1538
diffuse. ¶ SONETTO LXV. ¶ Mosso d'alta pietà non move
60
1538
le voglie insieme accese ¶ D'un foco sol, che
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1538
di Enea. ¶ Le fatiche d'Enea sì chiare e
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1538
Me ch'ardisco parlar d'un lume tale. ¶ SONETTO
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1538
distinta ¶ L'alta strada d'onor chiara mostrasti; ¶ E
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1538
Non il dolce cantar d'empie sirene, ¶ Non il
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1538
è voto di fè, d'inganni carco; ¶ Non vi
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1538
e lauro cinto era d'intorno, ¶ D'onor, di
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1538
cinto era d'intorno, ¶ D'onor, di gloria, sua
68
1538
SONETTO LXXX. ¶ Quel fior d'ogni virtute in un
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1538
color che 'n cima ¶ D'alto saper son'oggi
70
1538
ch'al chiaro inganno ¶ D'un pensier breve e
71
1538
te povero e privo ¶ D'ogni sua gloria, e
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1538
Stile agguagliar, che sol d'un casto ardore ¶ Ragionar
73
1538
parlar mi sforza; ¶ E d'ambedue sospiro in veste
74
1538
senza girar gli occhi d'intorno, ¶ Quanto posso leggera
75
1538
suona ¶ Con le voci d'onor, che si ragiona
76
1538
suo stellato manto, ¶ E d'esso il moto, l
77
1538
SONETTO XCII. ¶ A GIOVANNA D'ARAGONA. ¶ S'io potessi
78
1538
il pianto, ¶ Che sol d'intorno al cor rinasca
79
1538
per colmarmi il cor d'eterne doglie, ¶ Chiuse a
80
1538
numer grande aspiri, ¶ Certa d'averne tutti; attende solo
81
1538
caldo ardir che pon d'intorno l'ale ¶ All
82
1538
onde ¶ Vedran, senza timor d'esser seconde: ¶ Sicchè tal
83
1538
UN SUO CONGIUNTO. ¶ Rami d'un alber santo e
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1538
C. ¶ ARGOMENTO. ¶ Il monte d'Ischia (sotto il quale
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1538
fuoco oppresso e cinto d'acque ¶ Arde, piange e
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1538
mancâr l'ardite penne, ¶ D'altro conteste che di
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1538
l'alma il consente. ¶ D'appressarsi al suo mal
88
1538
e spinge, ¶ Folta nebbia d'error qua giù l
89
1538
belle ¶ Mostra ardente memoria d'ora in ora. ¶ Tal
90
1538
ristrinse! ¶ L'amato sposo d'altrui sangue tinse ¶ La
91
1538
Di lode ornando noi, d'eterno alloro ¶ Cingi a
92
1538
ogni mortale, ¶ Ond'umiltà d'invidia scarco esalti. ¶ Riserbato
93
1538
Quel bel ginepro, cui d'intorno cinge ¶ Irato vento
94
1538
ama ed adora, ¶ Vincitor d'ogni guerra altero riede
95
1538
divin dimostra in parte, ¶ D'intorno lampeggiar chiare consparte
96
1538
Gran frutto eterno trar d'umil radice, ¶ Lieve fora
97
1538
l'amante, e fuor d'umana scorza ¶ Gli accese
98
1538
forza ¶ Poscia ritrarlo fuor d'eterno oblio. ¶ SONETTO CXV
99
1538
tempo, ed io martiri. ¶ D'arder sempre piangendo non
100
1538
alto signore. ¶ SONETTO CXVII. ¶ D'intorno ad un mortal
101
1538
Il desir vivo e d'ogni ben digiuna ¶ Convenirle
102
1538
mi doglio, poca speme ¶ D'altra vita miglior le
103
1538
Nè pur questo timor d'eterna pena, ¶ Ma d
104
1538
d'eterna pena, ¶ Ma d'ir lunge al mio
105
1538
la cuopre e rinforza ¶ D'un schermo tal, che
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1538
dal ciel m'insegna ¶ D'amare e sofferir; ond
107
1538
EPISTOLA ¶ A FERRANTE FRANCESCO D'AVALOS ¶ SUO CONSORTE ¶ NELLA
108
1538
virtù s'è dimostrata ¶ D'un Ettor, d'un
109
1538
dimostrata ¶ D'un Ettor, d'un Achille. Ma che
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1538
l'ardita mano. ¶ Chi d'ambe duo costor trascorra
111
1538
gli atti, ¶ Vedrà tanto d'ardir pronto e veloce
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1538
ognun seguir chi fugge d'esso. ¶ Nocque a Pompeo
113
1538
Di voi ben degna d'immortale istoria, ¶ Bella donna
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1538
non ponno omai levarvi ¶ D'immortal fama il bel
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1538
mi tolse; ¶ Ma lui d'affanno e me d
116
1538
d'affanno e me d'error disciolse: ¶ Non vivo
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1538
ne colse ¶ L'alma, d'allor che i suoi
118
1538
stral, col lungo volger d'anni ¶ S'allarga sì
119
1538
occhi non ponno, ¶ Nè d'altro che d'ardor
120
1538
Nè d'altro che d'ardor l'alma si
121
1538
vederle errando meste ¶ Volar d'intorno e con tormento
122
1538
felice indarno. ¶ E se d'immortal nome ha ornati
123
1538
glorie. ¶ SONETTO IX. ¶ Mossa d'alta cagion, foco mio
124
1538
Nel vostro trasformar più d'altri chiaro. ¶ Quel divin
125
1538
rio; ¶ E del solo d'onor caldo desio ¶ Sicuro
126
1538
guida e duce. ¶ Se d'ambrosia e di nèttar
127
1538
SONETTO XIII. ¶ A GIOVANNA D'ARAGONA. ¶ La mente avvezza
128
1538
se ne' miei sospir d'empie sirene ¶ Soave ascolto
129
1538
quel fuoco, che più d'ogni onore ¶ O vaghezza
130
1538
ornar le tempie mie d'alloro; ¶ Non volar con
131
1538
un vento; onde più d'alto ¶ Abbia a cader
132
1538
ben viver sempre: e d'altro coro ¶ Aver corona
133
1538
e 'l prego che d'ogni ombra vile ¶ Mi
134
1538
M'apra l'aere d'intorno, ora ch'io
135
1538
SONETTO XVI. ¶ Con vomer d'umiltà larghe e profonde
136
1538
Di gioia in gioia, d'una in altra schiera
137
1538
L'alma in quel d'ogni ben ricco tesoro
138
1538
avaro ¶ Ad ogni cor d'altere voglie acceso. ¶ SONETTO
139
1538
cura ¶ Dee l'uom d'intorno, dentro, lungi e
140
1538
più saggi, lieti, ebbri d'amore, ¶ Andrebbon con la
141
1538
del suo destro lato ¶ D'infinito tesor perpetua pioggia
142
1538
io piena con Zaccheo d'intenso affetto, ¶ Per mirar
143
1538
radice. ¶ Verità sei! Dicesti d'esser meco ¶ Vien dunque
144
1538
ed amore, ¶ Nè brama d'acquistar, nè perder teme
145
1538
carte, ¶ Preghiamo lui che d'ogni error ne scioglia
146
1538
quanto l'alma più d'altro s'invoglia, ¶ Tanto
147
1538
per disusate strade; ¶ E d'indi poi più poggia
148
1538
Dona all'alta cagion d'ogni desio: ¶ Con l
149
1538
cor sovente assale, ¶ Che d'ogni cura vil s
150
1538
al ciel col suo d'amore ¶ Laccio attorto il
151
1538
ore ¶ Chiudere in modo d'ogn'intorno i sensi
152
1538
corro al lido, ¶ E d'un laccio d'amor
153
1538
E d'un laccio d'amor con fede attorto
154
1538
venne al mondo ¶ Gesù d'eterno ben largo ampio
155
1538
il bel pensiero ¶ Fuor d'ogni nube all'amorosa
156
1538
passa all'altra riva ¶ D'eterna gloria ovver d
157
1538
D'eterna gloria ovver d'eterne pene; ¶ Come qui
158
1538
mi rimembra, ¶ Ch'ei d'ogni ben fu per
159
1538
mondo noto. ¶ SONETTO LVI. ¶ D'oscuro illustre, e di
160
1538
e di falso verace, ¶ D'iniquo giusto, e di
161
1538
contrari nodi. ¶ Ben fu d'ogni superbo orgoglio vòta
162
1538
gentili il crudo impero ¶ D'Erode, per divina alta
163
1538
ricco Signor degno ¶ Pien d'infamia morir nudo sul
164
1538
insieme ornato, ¶ Sparso ha d'acqua e di sangue
165
1538
la mente ¶ Sì che, d'altra virtù fatta possente
166
1538
SONETTO LXXII. ¶ Chiari raggi d'amor, scintille accese ¶ Di
167
1538
sè stesso, e fuor d'ogni altra cura, ¶ Vuol
168
1538
il gelo, ¶ Le riempisti d'un ardente zelo, ¶ Ch
169
1538
re del ciel, sol d'amor vero ¶ E d
170
1538
d'amor vero ¶ E d'alta pura ubbidïenza armato
171
1538
E da vil gente d'ogni parte offeso; ¶ Avendo
172
1538
Vincer solo col cor d'amore acceso. ¶ Pazïenza, umiltà
173
1538
prede ¶ Per forza sol d'un puro acceso affetto
174
1538
ciel misura; ¶ E fuor d'ombra d'error candida
175
1538
E fuor d'ombra d'error candida e pura
176
1538
la comprende ¶ Dentro e d'intorno coll'eterna spera
177
1538
ordinato, ¶ Che le tesse d'intorno ornata veste: ¶ Onde
178
1538
chiara luce, e timidi d'intorno ¶ Stavan tremando al
179
1538
vivi suoi raggi rendesti, ¶ D'ombroso e grave, candido
180
1538
antico, poi ch'armasti ¶ D'invitta alta virtù nostra
181
1538
Dio nudrirsi al seno ¶ D'una vergine madre, ed
182
1538
a tanto onor gradita ¶ D'abbracciar con virtù breve
183
1538
vece l'amore ¶ Sfavillar d'ogn'intorno ardente foco
184
1538
altero ¶ Ch'ei riportava d'ogni spirto eletto. ¶ L
185
1538
Sempre ebbe il cor d'ogni conforto privo. ¶ SONETTO
186
1538
spirti ebbe accensi ¶ Sempre d'un solo ardor purgati
187
1538
or del secondo ¶ Diluvio d'uman sangue e non
188
1538
sangue e non pur d'acque; ¶ Prega che 'n
189
1538
Viva la fede mia d'ogni ombra scarca. ¶ SONETTO
190
1538
è un dono ¶ Che d'invidia e d'amor
191
1538
Che d'invidia e d'amor infiamma or noi
192
1538
salute e 'l modo ¶ D'osservar l'alme sue
193
1538
gravitate, umile altezza; ¶ E d'ambedue con pura alma
194
1538
desii purgati e casti ¶ D'aspramente morir somma vaghezza
195
1538
benedetta luce, a cui d'intorno ¶ Fuggon queste false
196
1538
far forte e pien d'alto valore ¶ Un fedel
197
1538
Avendol sculto in lettre d'oro al core ¶ Securo
198
1538
Stava col suo Gesù d'amore accesa. ¶ SONETTO CIX
199
1538
detti, ¶ Che han ciascun d'essi d'alta gloria
200
1538
han ciascun d'essi d'alta gloria adorno, ¶ Onde
201
1538
gloria adorno, ¶ Onde spinta d'amor sovente torno ¶ Là
202
1538
Pur sono, e vivon d'un obietto amanti, ¶ Di
203
1538
con questa mia carta d'errore, ¶ Ond'ei, vostra
204
1538
Non di ferro o d'orgoglio o d'ira
205
1538
o d'orgoglio o d'ira armati, ¶ Ma di
206
1538
per la pace eterna, ¶ D'altra maggior virtù fu
207
1538
sua gloria. ¶ SONETTO CXIII. ¶ D'altro che di diamante
208
1538
umil cera, ¶ Con sigillo d'amor sì vive impresse
209
1538
mortal suo chiaro velo, ¶ D'intorno al cor gli
210
1538
volto, ¶ E trovò ciascun d'essi esser sepolto ¶ Nel
211
1538
ma l'ingrato ¶ Spirto d'altrui più che 'l
212
1538
dona il cor, discerne, ¶ D'amor ardendo vive in
213
1538
nuda tua piagata mano; ¶ D'inimici crudeli il fero
214
1538
musaico un alto muro ¶ D'animate scintille alate e
215
1538
e preste ¶ Con catene d'amor sì ben contesto
216
1538
incolora, ordina e veste, ¶ D'intorno a Dio col
217
1538
io di desire avvampo ¶ D'aver pur notte agli
218
1538
Veggio turbato il ciel d'un nembo oscuro, ¶ Che
219
1538
fondato; ¶ E sparga poi d'intorno in ciascun lato
220
1538
non consuma, avranno ¶ Modo d'arder più chiaro e
221
1538
prova. ¶ SONETTO CXXXVII. ¶ Veggio d'alga e di fango
222
1538
offese avanzano gli affanni, ¶ D'assai la tua bontà
223
1538
Chiede mercè ciascun carco d'orrore, ¶ Deposta la superbia
224
1538
ragione in lungo volger d'anni ¶ Quel che il
225
1538
mia colonna entro e d'intorno, ¶ La notte in
226
1538
insieme alla dolce ombra ¶ D'una sola città gli
227
1538
antico serpe a sè d'intorno, e crede ¶ Viver
228
1538
elette piante, ¶ Son frutti d'una viva accesa fede
229
1538
sete o vaghezza, ¶ Ma d'amare e di viver
230
1538
in cui scintilla arde d'amore: ¶ Sì puro e
231
1538
ombre che le van d'intorno. ¶ Poco vive là
232
1538
carte? ¶ Preghiamo lui che d'ogni error ne scioglia
233
1538
avvolger fra noi qui d'ombra in ombra, ¶ Perchè
234
1538
stesso non fida, e d'altri teme, ¶ Perchè già
235
1538
l cor ch'arde d'amor di nulla teme
236
1538
donne il pregio intero ¶ D'aver il cor più
237
1538
mie colpe, non armata d'opre, ¶ Ma d'un
238
1538
armata d'opre, ¶ Ma d'un scudo di fede
239
1538
Luce là su, che d'ogn'intorno sgombre ¶ Le
240
1538
lontana, allor ripiglio ¶ Virtù d'alzar al ciel la
241
1538
segno ¶ Ch'all'autor d'ogni ben, sua mercè
242
1538
natio lido suo, colma d'ardore. ¶ Per breve stilla
243
1538
dice, ch'io sospinta ¶ D'alto infinito ardor viva
244
1538
Opra e valor qui d'arte e di natura
245
1538
preme. ¶ Per lungo volger d'anni in un sol
246
1538
frutti a lui tutti d'amore. ¶ SONETTO CLXXX. ¶ Di
247
1538
al ciel volano insieme, ¶ D'ogni cura mortal sdegnosi
248
1538
pace: ¶ Al qual parea d'avere un nembo nero
249
1538
nembo nero ¶ Entro e d'intorno, non ch'ei
250
1538
speme, or che, mercè d'amore, ¶ Ti mostri assai
251
1538
per quella prima ¶ Cagion d'avergli in Dio vôlti
252
1538
voci in vivo affetto ¶ D'ardente amor fosser dal
253
1538
core, ¶ Mentre infiammato voi d'eterno ardore, ¶ Gli spirti
254
1538
alma; onde si sforza ¶ D'accostarsi a quel sol
255
1538
infedeli. ¶ Or che pien d'alto sdegno e pietà
256
1538
le tempie a voi d'ampie ghirlande; ¶ Con che
257
1538
Di nomi eterni e d'immortal vittorie. ¶ Chè se
258
1538
gemma cui poco lavoro ¶ D'intorno fregia sì, ch
259
1538
acqua viva a piè d'un monte, ¶ Quando senza
260
1538
qual raccoglie così ben d'intorno ¶ L'acqua sì
261
1538
vostra, ornata e cinta ¶ D'eterno lume, serbi la
262
1538
dietro al van lavoro ¶ D'aver la pietra, che
263
1538
converta sol per forza d'arte; ¶ E che 'l
264
1538
spedito corso. ¶ Io grave d'anni agghiaccio. Or tu
265
1538
Or tu ch'avvampi ¶ D'alma fiamma celeste, umil
266
1538
Poichè 'l mio sol d'eterni raggi cinto ¶ Nel
267
1538
E lasciando 'l nemico d'Orione, ¶ Spronando i suoi
268
1538
e i bei crin d'òr larga mostrava; ¶ Quand
269
1538
occhi miei disgombra ¶ Quel d'ignoranza vel, che a
270
1538
desio non è cangiato ¶ D'amar chi ama: anzi
271
1538
di velo ¶ A me d'intorno, e caldo e
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puro vento ¶ Tutta infiammarmi d'amoroso zelo. ¶ Fa ch
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superbi trionfando, ¶ Vil voglie d'un ingordo empio regnare
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scorta presta ¶ A trar d'errore e dubbio l
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scanno ¶ La vergin era d'ogni virtù esempio, ¶ Per
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nome ¶ Onora, vidi ardendo d'amor lieta ¶ Risplender cinta
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scabbia! Ardor beato, ¶ Che d'altro incendio poi la
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Francesco della Torre. ¶ Godo d'udir che voi dell
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che 'l petto ancor d'orror v'ingombra, ¶ Sfrondaste
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intende ¶ Una sol stilla d'infiniti abissi ¶ La mente
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l'ali, ¶ Sgombrando intorno d'ogni nebbia il velo
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valor, bel petto armato ¶ D'onestà, real sangue onorar
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E l'alma spoglio d'ogni antico male, ¶ Vostra
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corso al pianto, e d'aspra indignitade ¶ Sgombraste il
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Laura e Bice. ¶ Faccia d'un cigno pure una
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onda rio. ¶ SONETTO V. ¶ D'INCERTO AUTORE. ¶ S'io