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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «d»

nautoretestoannoconcordanza
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1998
la salvietta sulla testiera d’alluminio, mi agganciavo il
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1998
mi tagliasse il pomo d’Adamo quando deglutivo. Poi
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così tersa e carica d’ossigeno che mi pareva
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Che cosa vuole?» chiese d’un tratto al Gatto
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Bisognava sussurrare qualche parola d’avvertimento dentro la sua
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cellophane gettati su pezzetti d’orto, che riverberavano il
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rimasero per un paio d’ore. In mezzo al
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quanti attraverso i cerchietti d’aria che vi si
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sé nella penombra. ¶ 3 ¶ Tempo d’Avvento ¶ L’indomani mattina
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tutto è ormai compiuto, d’ora in poi ci
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che la prima gocciolina d’acqua appena formata, inudibile
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sotterranea sopra uno specchio d’acqua primordiale, e desse
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a seconda delle stagioni. D’estate si decomponevano piano
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estate si decomponevano piano, d’inverno gelavano quasi di
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bordi e tutto tagliuzzato. ¶ D’un tratto, senza che
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impedire che i grani d’incenso fatti cadere dal
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incandescente, con qualche grano d’incenso non del tutto
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intanto, con un filo d’acqua gelida che colava
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dal muro, come tuorlo d’uovo. ¶ Erano ormai tutti
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madonnina di plastica piena d’acqua santa registrava ogni
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o già una goccia d’acqua, ma un istante
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le nocche, come fiori d’osso. ¶ Dovevano avere messo
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a trattenere un fremito d’indignazione quando coglieva qualche
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finita la strada?» mormorava d’un tratto l’uomo
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tra le due file d’inginocchiatoi, quando uno di
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che non un incidente d’auto ma quel pesante
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fine apparente delle pedane d’assi, vedevo l’estremità
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quelle pareti tutte piene d’aria. ¶ Ancora a cavalcioni
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dando sempre nuovi colpi d’acceleratore. Portò il motore
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la forchetta le foglie d’insalata, a strati successivi
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se lungo il viaggio d’andata si fosse fermato
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istante dentro i cerchi d’acqua. Piccole siepi apparivano
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Camminavo tra due torciglioni d’erba ancora umidi di
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socchiusa usciva uno zampillo d’acqua. ¶ Entrai nella grotta
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po’ nel leggero odore d’orina che saliva dal
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differenti, aumentavano e diminuivano d’intensità registrando ogni minima
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registrando ogni minima mutazione d’angolo dei raggi solari
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la tua stanza!» disse d’un tratto, spalancando una
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fisarmonica. Era una stanza d’angolo perché, vicinissimo e
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la porta spalancata, scorsi d’un tratto il volto
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era un semplice piano d’assi puntellato, altissimo sopra
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dal basso un odore d’erba appena recisa e
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ad appoggiarsi al pavimento d’assi. Mi girai di
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entrare!» esclamò l’uomo d’un tratto, vedendo che
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per un aumentato fabbisogno d’aria. Vedevo Turchina spuntare
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quando un nuovo rumore d’auto mi fece arrestare
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molto lontani, sui torciglioni d’erba, tra la ghiaia
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sentivo un leggero odore d’orina salire dal terreno
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di un panno fradicio d’acqua fatto sventolare. L
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superficie inconsistente, come pelle d’uovo. ¶ «È d’organza
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pelle d’uovo. ¶ «È d’organza!» mi disse. ¶ Alcuni
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che crescessero sempre più d’intensità, si scurivano e
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del tramonto, sembravano fatti d’acqua. Turchina stava scambiando
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apriva intorno. Un filo d’acqua usciva a parabola
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prendeva volume a vista d’occhio. Lo teneva un
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Eccoli!» cominciò a gridare d’un tratto Bortolana, quasi
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il terreno come lati d’angolo, sfrangiavano e riconnettevano
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stridori e i battiti d’ali dei numerosi stormi
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e segnare l’ora d’arrivo. Sembrava un po
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camminando su quel pavimento d’assi sospeso sopra la
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fucile su un torciglione d’erba, cominciava a conversare
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piatti e posate, quelle d’argento con lo stemma
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che sbalzava sull’impugnatura d’argento del coltello, alla
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vasca da bagno piena d’acqua. Li uccideva la
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si rovesciasse. Le posate d’argento erano così pesanti
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parevano diminuire un po’ d’intensità, iniziavano a spegnersi
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Camminando tra i torciglioni d’erba, che a quell
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e con un bicchiere d’acqua in mano, dopo
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di me una miriade d’insetti di proporzioni microscopiche
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Dovevo far cadere goccioline d’acqua tiepida nei punti
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ammassati con il getto d’acqua. ¶ Si era fatto
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grotta. ¶ Poi il getto d’acqua cambiava improvvisamente forma
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opachi, ma qualche gocciolina d’acqua ci brillava sopra
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una sdraia sfasciata, frammenti d’oggetti indefiniti, forse gettati
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fossa. ¶ Cercai un punto d’equilibrio, perché tutto franava
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po’ diradate, sfere brulicanti d’insetti stavano sospese nello
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tonfi crescevano sempre più d’intensità, in serie ripetute
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mentre le prime goccioline d’acqua si staccavano già
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fare finta di dormire. D’un tratto vidi che
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allineati quasi a perdita d’occhio. Riuscii a imboccare
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cui pendeva il martello d’arme luccicante. ¶ Era sorto
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Lenìn non lo perdeva d’occhio un istante. Gli
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l’impugnatura del martello d’arme, con la mano
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di portata. Sapevano leggermente d’acquavite, mentre venivano spaccati
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ferro battuto vedevo nugoli d’insetti immobili nell’aria
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caminetto. ¶ «Prenda un po’ d’acquavite!» sentivo che gli
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stesso, scendendo dalla montagnola. ¶ D’un tratto, mentre ero
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semisdraiato su un torciglione d’erba ai limiti del
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Mi alzai dal torciglione d’erba, passandomi macchinalmente una
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1998
diventate aria o bollicine d’aria nell’aria, nella
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terreno, raccoglievano piccole pozze d’acqua dopo i temporali
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ne smussava l’angolo d’incastro col terreno, l
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Indossava lo stesso abito d’organza del giorno del
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seduta sopra la linea d’orizzonte. Lo specchio era
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parte, fino al pavimento d’assi sospeso che portava
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un punto molto solido d’appoggio dalla parte opposta
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e un odore leggero d’acquavite che mi arrivava
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capelli. Il suo vestito d’organza ondeggiava e si
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al parco. Fendevo sfere d’insetti con il volto
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squarciagola perché la vidi d’un tratto fermarsi vicino
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saluti, con un bicchiere d’acqua in mano. Andavano
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allargava come un tuorlo d’uovo scagliato con forza
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piedini erano ancora pieni d’acqua. Il tempo passava
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capivo da una corrente d’aria che mi era
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testiere. Sulla mia seggiolina d’alluminio c’era un
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di nuovo i polmoni d’aria, di soffiare ancora
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di inspirare un po’ d’aria nelle brevissime pause
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mia testa si svuotavano d’aria al punto tale
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quando le due correnti d’aria contrapposte la spingevano
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poco a decongestionarsi, diventavano d’un tratto pallidissimi. Le
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quello della sua linea d’avanzata, come se stesse
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differente per la scarsità d’ossigeno. Anche la respirazione
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accumulando una gran massa d’aria per poi farla
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mia volta un po’ d’aria, la pallina tornava
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Nervo!” mi resi conto d’un tratto. ¶ Continuavo a
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niente da dire?» domandò d’un tratto. ¶ La sua
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cortile, finché il Nervo, d’un tratto, si fermò
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da tempo il rombo d’accensione della moto, che
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suo piccolo ventre gonfio d’acqua faticava un po
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suo piccolo ventre gonfio d’acqua faceva ancora pressione
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ancora una gran massa d’aria prima del terreno
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piccoli e grandi trasferimenti d’energia, spostandosi da un
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schiena contro la portella d’entrata e la faccia
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entrare almeno un po’ d’aria nei polmoni! Puoi
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Cavatappi...» lo sentii mormorare d’un tratto, come se
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stentava a riconoscerle. Correnti d’aria diversamente profumate scattavano
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camerata. Cresceva ancora più d’intensità, come sul punto
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mentre qualche minuscola corrente d’aria si spostava profumata
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non potesse neppure masticarle. ¶ D’un tratto, mentre stavo
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le ginocchia sul segmento d’inginocchiatoio al centro della
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si fece carne!» sogghignò d’un tratto, scendendo dal
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avanti perché il segmento d’inginocchiatoio non si rovesciasse
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Vattene!» lo sentii mormorare d’un tratto. ¶ Erano di
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lunghe tavolate tutte piene d’occhi, quando mi parve
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allargava, come un braccio d’acqua. Il padre priore
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celestino...» lo sentii sospirare d’un tratto. ¶ «Sono passati
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po’ strette... Potrei grattarmi d’un tratto un angolo
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molte volte il gesto d’inginocchiarsi sul gradino più
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le file dei letti d’alluminio, le teste sui
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della fronte, nel punto d’incontro avvallato delle teste
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spalancati, le brocche piene d’acqua luccicavano radiografate a
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luce cresceva a vista d’occhio dietro i finestroni
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una navicella così piena d’incenso sul primo degli
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stava facendo cadere grani d’incenso nel turibolo, vedevo
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La chiesa era diventata d’un tratto silenziosa. Non
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poi solo qualche frazione d’istante per posare il
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al volo un infinitesimo d’istante prima che andasse
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alto, trasparente. Una testa d’uomo spuntava un istante
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zaino, cercai un punto d’appoggio per la schiena
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ancora qualcosa. I fili d’erba, i sassi. A
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impossibile guardarli. Le costole d’acciaio del traliccio attraversavano
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lungo tutta la linea d’orizzonte. Vedevo solo le
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aggrappato alle sue costole d’acciaio, saliva a tratti
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Vieni con me!» disse d’un tratto. ¶ Si alzò
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è passato!” mi accorsi d’un tratto. “È quasi
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sacco di cuoio pieno d’aria. La balaustra dell
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dell’organo era diventata d’un tratto invisibile, vibrante
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s’allargava a macchia d’olio contro la barriera
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in quelle notti freddissime d’inverno, con i baffi
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fucile mitragliatore ancora lucente d’unto, come se intendesse
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attraversando è zona tua, d’ora in avanti...» disse
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Abbiamo schiacciato qualcosa!» disse d’un tratto. ¶ Si era
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mi parve di sentirlo d’un tratto sospirare. ¶ Si
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braccio. ¶ «È cambiato tutto! D’ora in avanti sarà
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dagli ultimi gradini verdi d’alghe. Poi la strada
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abbagliato, ogni minuscolo filo d’erba impolverato, scendendo senza
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non fare resistenza!» esclamava d’un tratto il mio
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sfarzosa attraversava a passo d’uomo una piazzetta deserta
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paese. ¶ «Fermati qui!» diceva d’un tratto. «Ci sgranchiamo
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il suo volto fradicio d’acqua era arrossito di
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foglio di cellophane fradicio d’acqua che lo ricopriva
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affondati dentro il velo d’acqua, pensieroso, con la
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sedendomi su un rotolo d’organza. ¶ «Purtroppo la sede
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appannati con un lembo d’organza prima di cominciare
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della strada, come bianco d’uovo, tutta la rete
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Sarà schizzato un po’ d’unto. Succede...» ¶ Avevamo la
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sbaraglio!» cominciò a dire d’un tratto, emozionato. «Raccogliere
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per farti prete?» chiese d’un tratto, girando la
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ad andare per forza d’inerzia nella via. ¶ Ci
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bene!» lo sentii commentare d’un tratto. ¶ Mi girai
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a sedersi in segno d’assenso sulla sua pedana
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lei?» chiese l’uomo d’un tratto. ¶ Si era
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curve, potevo vedere pezzettini d’intonaco staccarsi e poi
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è lontana...» mi proponeva d’un tratto, e intanto
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sparando!» disse il cieco d’un tratto. ¶ La folla
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volta sul selciato. Solo, d’un tratto, mi parve
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sbattendo sui loro fermagli d’osso. Si bloccò un
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carne, e le gengive d’osso...” ¶ Aveva insistito molto
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ogni precauzione sulla pedana d’assi, spostavo il peso
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mia destra mi pareva d’un tratto di capire
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la neve!” mi accorgevo d’un tratto. “Allora vuol
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ci sono più turni d’uscita dalle fabbriche, è
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all’indietro, Sonnolenza cominciava d’un tratto a cantare
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usciva per primo scavalcando d’un balzo la cornice
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sbalorditi. ¶ «Raccontami qualcosa...» chiedevo d’un tratto a Sonnolenza
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più nuovi, e borchie d’acciaio appena messe riverberavano
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rintanato in certi spigoli d’ombra sotto il porticato
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spicchi di luce e d’ombra che mi parevano
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un suo amico?» chiese d’un tratto. ¶ «Be’, non
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Come idea sarei anche d’accordo, non sarebbe sbagliata
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fronte a un portacenere d’alabastro, a un soprammobile
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vostra organizzazione!» si animò d’un tratto. «Può farsi
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camminare verso la porticina d’uscita. Lei mi faceva
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nebbia. ¶ «Se le capita d’incontrarlo...» mi sussurrò all
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pendere dai suoi punti d’incontro le gocce delle
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in un enorme tuorlo d’uovo ormai fossilizzato. Gemeva
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cuccagna luccicava un po’ d’unto, nella sera. Ritornavamo
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bestia è gravida!» disse d’un tratto l’operaio
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altro contro il carrello d’uscita, che pulsava. L
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la risma si impregnasse d’aria al suo interno
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una quantità così formidabile d’aria nei polmoni che
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gettando sopra un corridoio d’assi, si levava una
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che mi si era d’un tratto avvicinato. ¶ «Mah
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alla piazza. I grappoli d’altoparlanti che c’erano
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scaletta, poi il corridoio d’assi che conduceva fino
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capelli. ¶ Ora la colonna d’auto aveva imboccato una
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ruotando in una bolla d’acqua. Le ruote dell
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mi si era fatto d’un tratto vicinissimo. Mi
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faccia bianca!” mi accorsi d’un tratto, perché aveva
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pezzi di ferro luccicanti d’unto. ¶ L’uomo dal
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Qui non si parla d’altro!» ¶ Eravamo ormai nel
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tre piani» si animò d’un tratto, «potrai viverci
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scadenza, saranno al turno d’uscita di qualche fabbrica
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rovesciate sul pavimento batterie d’auto senza tappini, prosciugate
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la valigia!” mi ricordai d’un tratto. ¶ La luce
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l’alto, piccoli pezzi d’orto, di cortili. ¶ Aprii
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Staranno mangiando...” mi ricordai d’un tratto, perché la
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cadere, senza quei colpi d’avvertimento e quei boati
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piombava sopra il fondo d’unto. Mandava un cattivo
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fari, e una testa d’uomo dai capelli chiari
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per prendere un bicchiere d’acqua, e nel far
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fosse sotto la camera d’aria. “È già qualcosa
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valvola di una camera d’aria della moto. Riprendevo
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il più lieve passaggio d’aria sotto la sua
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si vedeva il filo d’acciaio luccicare. ¶ Tornavo su
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regolari su uno strato d’acqua che cresceva. Si
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e deformata dalle vene d’acqua, mentre ci passavo
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di una delle camere d’aria, con la puntina
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alle proprie possibili linee d’espansione. ¶ Mi arrestai un
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e comperare un po’ d’olio per spennellare i
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di ricambio, il barattolo d’olio e la benzina
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rumore di una goccia d’acqua che cadeva a
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mai fatto caso, prima d’ora...” Mi alzavo di
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del morbillo...” mi sorprendevo d’un tratto a sogghignare
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fino a una costa d’angolo. Una delle finestre
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pestato, come un guscio d’uovo. Entravo ancora buttato
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1998
saliva ancora di più d’intensità, quando doveva passare
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si espandevano a macchia d’olio contro la vetrata
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capiva se erano pezzi d’intonaco o del gomito
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motore era sul punto d’ingolfarsi. I suoi scarichi
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bisogna scavalcare una pila d’assi, dietro un angolo
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si sfaldavano a vista d’occhio per il tepore
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è questa!» m’indicò d’un tratto. ¶ Su un
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Bisognava scavalcare una catasta d’assi, e poi girare
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i pomeriggi di domenica... d’inverno... si organizzavano delle
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fosse sul dorso lucido d’acqua delle tegole, contro
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pareva di sentirlo biascicare d’un tratto. «Una volta
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scorrere dentro un filo d’acqua, perché non si
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correvano sopra delle vene d’acqua. Sentivo le dita
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quella accesa!” mi accorgevo d’un tratto. “Forse è
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volta, prima il salone d’ingresso, poi gli uffici
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veniva a ogni passaggio d’auto quel rumorino scuoiato
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che staccavano quella pellicina d’acqua vivente, nella via
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a prendere una boccata d’aria, non starà bene
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caderci sopra quelle schegge d’acqua. ¶ «La potremmo aiutare
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fretta, con un filo d’acqua che usciva dal
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il tetto!» si ricordò d’un tratto. ¶ Prese un
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il mediatore...» mi ricordai d’un tratto. ¶ «Avrà visto
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a distanza. ¶ «Ah...» diceva d’un tratto «ormai posso
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concavo, come un fondo d’uovo. Cantava, quando ci
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spalancate per il cambio d’aria. ¶ «Dovresti coprirti un
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un torrente scorreva carico d’acqua proprio sotto il
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ripartivo. ¶ «Allora come restiamo d’accordo?» domandava. ¶ «Ma su
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racconterò prima o poi...» ¶ «D’accordo, d’accordo, ma
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o poi...» ¶ «D’accordo, d’accordo, ma che cosa
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di affettati tutto fradicio d’acqua, segno che il
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cercando il suo punto d’impatto nella mischia. Porgevo
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Ora venite!” ci ordinò d’un tratto. “Vi porterò
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a prendere una boccata d’aria nel parco, per
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in effetti...” sentivo bisbigliare d’un tratto il professore
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improvviso. “Beva un bicchiere d’acqua con me, si
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incollava meglio al punto d’irradiazione delle sue gambe
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vedevano infatti quelle schegge d’acqua spaccarsi sul pavimento
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da portare a Mosca. D’altronde si vede, mi
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volti con una foglia d’oro!” esclamava corrugando la
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è scattata!» mi annunciò d’un tratto. ¶ Mi girai
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sacra, come un tuorlo d’uovo...” pensai alitandomi sulle
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volto. ¶ «Il lago!» dissi d’un tratto, perché avevo
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planava verso lo specchio d’acqua. ¶ «Non ci sono
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Siamo arrivati!» mi gridò d’un tratto. ¶ La macchina
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Via!» lo sentii gridare d’un tratto. ¶ Si gettò
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per prendere un bicchiere d’acqua dal rubinetto del
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gambe incrociate sulla branda. ¶ «D’accordo, d’accordo. Ti
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sulla branda. ¶ «D’accordo, d’accordo. Ti porto alla
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vedevo un cappuccio fradicio d’acqua scintillare, in certe
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dita, se sono fradice d’acqua per la pioggia
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delle auto tutte fradice d’acqua. Li vedevo squarciarsi
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andavo in una notte d’estate, in una città
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dal cofano tutto fradicio d’acqua, sbudellato. ¶ Mi arrestai
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e anche il motorino d’avviamento gira perfettamente... Ecco
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quel punto, si sfuocava. ¶ «D’accordo!» disse con le
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quella vasca armata piena d’acqua che ribolliva, giù
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tirare su una foglia d’insalata un po’ cotta
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socchiuse per il cambio d’aria. ¶ «Abbiamo anche la
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riaccompagnava verso il portoncino d’uscita, a pianterreno. ¶ «La
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arrestassi...» lo sentivo considerare d’un tratto. «Non si
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carta colorata, tutte fradice d’acqua, appiccicate. “Ma quelle
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solite esaltazioni in cella d’isolamento, le doppie porte
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sul paglione... L’ora d’aria da solo, nel
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nostre spalle una colonna d’auto. Mi sembra che
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traballava. ¶ Vedevo qualche guscio d’uovo staccarsi senza fare
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Siamo arrivati!» mi gridò d’un tratto. ¶ Stava in
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e quella delle correnti d’aria e di spazio
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disse ancora l’uomo, d’un tratto. «Questi scarti
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girai verso la porta d’ingresso. ¶ “Chi sarà mai
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pianterreno, imboccai il corridoio d’ingresso da poco illuminato
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sfrecciavano accanto quelle ondate d’auto sgranate, illuminate, sentivo
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movimento di una frazione d’istante che coglievo in
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facendo quell’uomo?» chiese d’un tratto. ¶ «Lo fa
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un camion tutto lucente d’unto...” ¶ Andavano già sull
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tutt’intorno quelle sagome d’auto illuminate. ¶ «E anche
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richiami fra un quarto d’ora, a ogni costo
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sfalsate. ¶ “Ecco, un quarto d’ora è passato!” ¶ Tornai
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bocca, quando un po’ d’aria si sfalsa nelle
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tagliato tutte le vie d’accesso!» sospirava un istante
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loro anche il curatore d’editing delle pagine dispari
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ha litigato col curatore d’editing delle pagine pari
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una ricciolina di burro d’aglio, l’hanno fotografato
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disteso sul tavolo operatorio d’acciaio, già anestetizzato. Entravo
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acciambellato su un cofano d’auto parcheggiata. “Non si
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Indovinavo su un cofano d’auto la sagoma di
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a dire per consolarla «d’ora in poi non
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romanzo! Se non parla d’altro!» Sentivo la sua
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gravida!” mi resi conto d’un tratto. ¶ 6 ¶ «C’era
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qui il manoscritto!» disse d’un tratto. ¶ La sua
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arriva sul suo tavolo d’editore una cosa così
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certo, prendilo pure!» disse d’un tratto. ¶ Guardavo verso
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cos’è questa roba, d’un tratto?” si metteranno
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di schiuma, quella chiara d’uovo, se ne staccavano
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stesse parlando di qualcosa d’altro, di tutt’altro
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tuo tavolo ancora ingombro d’avanzi i cosiddetti diritti
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avanzi i cosiddetti diritti d’autore. Potrai riempire molto
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racconterò, prima o poi. D’altronde ho una certa
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le firme ancora fresche d’inchiostro slittare sui fogli
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finito?» provavo a domandare d’un tratto. ¶ Si stirava
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sbatteva contro un cofano d’auto, vedevo controluce una
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colpo, sopra il cofano d’auto, le montava sopra
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qualche passo più avanti, d’un tratto «una di
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orecchio alla cornetta...” Riconoscevo d’un tratto la vetrina
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parliamo?» disse senza guardarmi. ¶ «D’accordo, parliamo.» ¶ Il suo
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randagio...» lo sentii sghignazzare d’un tratto, dopo un
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cos’hai detto?» chiese d’un tratto. ¶ Doveva essermi
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sacchetto, vedevo quella polla d’orina scintillare per un
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si vedeva quella polla d’orina dondolare tutt’intorno
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lo stradone. La polla d’orina si spostava nel
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fatto ai capelli?» chiese d’un tratto. ¶ «Sono venuto
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pieni polmoni oppure sghignazzava. ¶ «D’accordo, d’accordo, parliamo
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oppure sghignazzava. ¶ «D’accordo, d’accordo, parliamo solo di
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braccia, dentro quel bianco d’uovo. «Avevo paura di
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pratico di queste cose, d’altronde... Stando seduto a
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dalla montatura di scorza d’anguria e un po
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dalle muraglie, nelle notti d’estate, sulle nostre teste
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quella barriera di chiara d’uovo sbattuta, quella schiuma
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suona!” mi resi conto d’un tratto. “Stanno facendo
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qualche passo nel corridoio d’ingresso deserto, vellutato. Richiusi
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dietro espandersi a macchia d’olio sotto la cerata
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cogliere un leggero spostamento d’aria nell’aria, tutt
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questa sala, come prima, d’altronde, mentre il secondo
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catino di plastica pieno d’acqua che fuma... Ma
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le torri, coi corridoi d’ingresso sempre accesi anche
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di dare il segnale d’inizio proprio quando siamo
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c’è più futuro. D’ora in poi solo
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manipolazioni, impulsi depotenziati, echi d’echi. Il mondo è
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quella barriera di chiara d’uovo sbattuta...” ¶ Il Gatto
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il luccicare degli strumenti d’ottone dietro quella barriera
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a tutta quella chiara d’uovo impennata, abbacinata. ¶ «Vieni
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Andiamo a cercare qualcosa d’altro. Non fa per