Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

sgargianti, ¶ penduli al davanzale d'equivoci balconi meritrici: ¶ tutti

in codesto rifiuto imperiale d'astrusa prosodia?... ¶ Varazze, il

si trapassa colla palla d'un fucile, ma è

irrita e si muove. ¶ D'ARCA SANTA, La Fisiologia

sproni, di sciabola e d'albagia. ¶ Venni d'Africa

e d'albagia. ¶ Venni d'Africa orrenda e tenebrosa

ho fatto la sciocchezza d'ammogliarmi prima, ¶ con qualche

m'amies! ¶ Perciò desidero d'andare a Tripoli, ¶ pacifico

artifizii novelli ed orientali ¶ d'aggiungere in collana ai

ho drappi del colore d'amaranto; ¶ per le troppo

si aduna, ¶ col fluido d'eleganza, il magnetismo e

brillano come le spalline d'argento, ¶ donde schiumeggian le

in sulle spalle quadre d'Ercole adolescente, ¶ e fan

e poi ritornano ¶ varie d'umori e di colori

per le borghesi; vino d'Asti e sandwichs ¶ ripieni

poi, che fa? ¶ Venni d'Africa orrenda e tenebrosa

posso offrirvi un rinfresco d'amore? - " ¶ Canzone, confessa che

Striozz. ¶ Teintes de fard, d'antimoine et de céruse

lacche e di specchi, ¶ d'argenterie, di marmi e

candelabri di cristallo e d'oro, ¶ e sciaman di

in un vortice brunito d'acciaio, ¶ battevano al volante

dello strascico, ¶ coda occellata d'Imperatrice e di Sirenetta

passaggio, ¶ nobili e grandi d'ogni lignaggio; ¶ rido, ed

ai riverberi, ¶ sembrano spine d'argento a pungere ¶ contro

crudele maestra di vita. ¶ D'oggi a dimani sarò

dei frigidi cuori. ¶ Scialo d'ipocrisia, Canzone plebea: ¶ lustre

poeti posticci, e fame d'oltre bare, ¶ anfitrione di

ho tutti i regni d'Europa in tasca; ¶ volgono

alberella, intenerita alla brezza d'aprile. ¶ Ho scritto a

di bel tempo e d'uragano, ¶ come un perfetto

accolte, in una sera d'orgia, ¶ sul morbido guanciale

fiero protezionista ed uomo d'ordine, ¶ non vado in

le mani rattratte, ¶ cencio d'uomo sbiancato e miserabile

il volto glabro, pallido d'emozione, ¶ ben pettinato e

ben pettinato e biondo d'acqua ossigenata, ¶ prezioso ostensorio

mauvaise lune... ¶ - Les clairons d'aurore ont sonnés. ¶ E

e pel tegame. ¶ Divinità d'acciajo: a scerner nel

politiche trovate. ¶ Ma frullar d'ale, o stormire di

della stia, ¶ passa gonfio d'albagia, ¶ ed eccita ciascuno

in un riso lucente d'opale, ¶ si sofferma a

cimiero, ¶ e lo veste d'Eroe nobile e intiero

borghese; ¶ sfoggio queste pretese d'insegnare il mio canto

Grassa truppa mi fa d'avvisatore, ¶ epe tonde e

e bandisco le colpe d'altrui; ¶ guerriero senza macchia

HEINE. ¶ Io vengo messaggio d'amore: ¶ la favola breve

di Chicago volessero intendersi d'arte. Noi non ci

Nazione. ¶ Tripoli bella! Amore d'avventure: ¶ o bruna Melisanda

prerafaelliti, tra un verso d'annunziano ¶ e uno scambietto

al suo Jaufré Rudel. ¶ D'oltre il mare, Signora

di commerci! ¶ Un aquilotto d'Alpe remissivo ¶ s'accontenta

Rudel lo scudo divisato ¶ d'un'aquila benigna e

un'aquila benigna e d'una croce. ¶ Meglio, Contessa

si presenta, ¶ con suffragio d'armati e compiacenza, ¶ e

Eccovi il mio codazzo d'ingegneri; ¶ ecco i forzieri

usanza preistorica e civile d'ogni governo, ¶ sulla bilancia

Amica, ed il male d'amore? ¶ Quanto a me

ciondolo e una corda d'appiccato, ¶ una postrema convien

vi consegno, come prova d'omaggio, ¶ liuto, spada e

Krupp; ¶ e vi consiglio d'appoggiarvi al mio braccio

che invidiano. ¶ Amo fare d'amico moderno, ¶ per cortesia

diplomazia, ¶ nel garbato ufficial d'artiglieria. ¶ Tripoli bella! Amore

artiglieria. ¶ Tripoli bella! Amore d'avventure, ¶ Contessa Melisanda, ¶ stracciatevi

putrefazione, ¶ i soliti cadaveri d'Eroi ¶ inconsci espressi dalla

leva alle glebe; ¶ abbondiamo d'imagini sfarzose ¶ sui tesori

NAPOLÉON à la Bataille d'Essling. ¶ "La Giustizia vi

fior di purezza e d'onestà, ¶ il nome del

casato, decorato ¶ di rendite, d'invidie, d'inoppugnabile antica

di rendite, d'invidie, d'inoppugnabile antica nobiltà; ¶ bel

rubarmi la mia gloria ¶ d'italico Bajardo e maggiore

tanto meno, valse ipocrisia d'astuto poliziotto, ¶ quando la

medica dichiari ¶ trascurabile effetto d'assassinio ¶ corta, artistica e

tanto meno, per fisime d'idee, ¶ bruciano al sole

V'importo la frequenza ¶ d'assai dinoccolati fannulloni, ¶ d

d'assai dinoccolati fannulloni, ¶ d'allegri giovanotti, ¶ d'impiumate

fannulloni, ¶ d'allegri giovanotti, ¶ d'impiumate e spumanti cocottes

delle Dame; ¶ fiori precoci d'incanto e di bellezza

traverso la lente incastonata d'argento e tartarughe. ¶ Sono

e Cujaccio, ¶ colla disinvoltura d'un pagliaccio, ¶ giuocoliere sulla

alla puerizia della gloria d'oltre all'inferiata; ¶ sono

delli inchiostri curiali; ¶ penne d'oca, di merlo e

ho per mia franchigia d'onestà ¶ viso sbarbato ed

libero e cortese, ¶ fresco d'ombrie e di fonti

sana per la sete d'amore, ¶ primizia di seni

primizia di seni e d'abbracci e di baci

viva che galoppa ¶ lucida d'armi, stridula di fanfare

ragne tese alla traccia d'orme false e mentite

Vi sono delle Miss d'oltre l'oceano ¶ che

me. ¶ Oh, plastico perché d'effigie patria ¶ impressa dai

alla moneta! ¶ Inanellata cesarie d'esteta, ¶ classico e nero

ai Giudici cosí, ¶ spogliato d'ogni mia dignità, ¶ rivestito

ogni mia dignità, ¶ rivestito d'infamia, ¶ innocente posposto al

cado per bieca invidia d'un cauto rivale. ¶ E

quelque sorte une joie d'artiste. ¶ STENDHAL, Armance, cap

dimenticato ¶ l'abitudine antica d'arrossire. ¶ L'Imbecilli regnano

li agnelli del mese d'Ottobre: ¶ vi son dell

Vi sono dei Poeti d'annunziani di ritmi vari

di Poesia, che accoppan d'etisia ¶ Trecche e Mammane

Vi sono molte specie d'Imbecilli che imberciano ¶ la

muto, eccezionale, ¶ redibitorio alloro, d'anime inzuccherate e dispensiere

hanno il fegato verde d'invidia, ¶ verde come la

verde come un veleno d'arsenico. ¶ Conosco l'Imbecilli

vanto, ¶ come un incanto d'errori di sintassi e

l'Imbecilli delli Stati d'Assedio. ¶ Ed ho udito

carezza ¶ per le orecchie d'Asino. ¶ L'Asinel porta

di tra le orecchie d'Asino. ¶ In tal foggia

L'Imbecille porta sciabola: d'una nera parabola ¶ fa

Croce verde e croce d'oro, ¶ nella scossa popolare

preistorica conclude questa raccomandazione ¶ d'esser baro e ladrone

cruogiolato al tepore accidioso d'una chaise-longue: ¶ ma

bandiere rosse e corone d'alloro; ¶ abbiam deliberato sul

calda di seta e d'oro, ¶ e si sdraja

vecchio scroccone di Giuseppe d'Arimantea, ¶ al terzo dí

richiedono ossigeno; ¶ vuoi morir d'asfisia? ¶ Li occhi vogliono

ti va la pantomima d'ogni dí? ¶ E non

poco fa, ¶ sulle piazze d'Italia alla sbirraglia ed

perché non voglia piú,... ¶ d'oggi in avanti, permettere

da quando il Leopardo d'Albione il danzò, ¶ nel

di miniere, chiocce sornione d'ori e di diamanti

del the. ¶ Son stanco d'inchinarmi ¶ alle solite formole

solite menzogne; ¶ son stanco d'ammirare il solito portento

ammirare il solito portento ¶ d'una Nazion fallita, ¶ che

Son ritornati i giorni d'Atella; ¶ conviene fescennare a

Pagliacci ¶ se la fanno d'Eroi sulla ribalta. ¶ Li

Passione, ¶ Rivoluzione! ¶ Carmagnola; ¶ fiamma d'oro della danza, ¶ o

rimase in sulle soglie ¶ d'ogni cosa contrita e

nelle figure della canzone, ¶ d'arme la veste la

ardente della estate, ¶ fiamma d'oro della danza, ¶ movimento

morbide e lente, ¶ onde d'oro e di fiamme

e si suda, e d'inverno e d'estate

e d'inverno e d'estate, ¶ curvi spezzati ed

in sul tramonto, ¶ fiamma d'acciajo, nel placido ritorno

satanica, ¶ o ridicole forme d'omiciattoli, gonfiati di retorica

colomba ¶ che trasvola tubando d'amore, ¶ gilio volante del

ricchezze vostre... ¶ oh, ricchezza d'imprestito, sudore ¶ non pagato

questo mercato di carni, d'onori, di vite..." ¶ Ribollon

voi, per voi,..." ¶ Riso d'azzurro pel cielo si

pel Sol dell'avvenire,..." ¶ D'oro una frangia di

volti delli uomini ¶ lagrime d'entusiasmo; ¶ riarsi all'officina

semina ¶ ipotetiche gemme, tesoro d'eloquenza. ¶ Germoglieran le gemme

sbucan le stelle; fortuna d'argento; ¶ e la Luna

ed untuosa ¶ a servizio d'ognuno, ¶ con una predica

a buon mercato, ¶ stati d'assedio e mobile giubbetto

son libre arbitre, mais d'être une créature tout

presbiterianamente, propone di vestire d'un pyiama anche il

tutti li ineffabili moralisti d'imbecillità, che si affratellano

sale di quella fiera d'arte e di panificazione

Baudelaire e da Barbey d'Aurevilly, usciva distintissima, fresca

bronzi e marmi misti ¶ d'ogni e qualunque divinità

e reticente che finge d'ignorarvi? ¶ Voi, che tutti

acre del tabacco; ¶ rifasciate d'adipe, di cenci inorpellate

postreme Odalische a richiesta d'ognuno; ¶ carne al piacere

ricordarsi la prima lezione d'amore. ¶ ...Oh, impudiche beffarde

allori rubati alle vittorie ¶ d'altri eroi innominati, come

plurime e antiche divinità d'ogni clima e tempo

Narciso, ¶ l'uno tormento d'imperator filosofo, ¶ l'altro

ascetiche; ¶ e Teresa ubriaca d'onanismo e di succubi

da comedia, ¶ le smorfie d'etichetta de' notai, ¶ e

di buona compagnia: ¶ faccie d'ogni retorica; ¶ santi bricconi

Benares, ritornano ¶ le Bajadere d'ambra costellate di perle

per l'estreme revulsioni d'amare, ¶ rullando il ventre

grano ¶ come un tappeto d'oro sciorinato... ¶ e fremere

che morde, ¶ forte e d'acciajo come un pugnale

bevere un ultimo sorso d'amore. ¶ Vengano a noi

Pazzi vi si inciela ¶ d'allucinazioni e di salacità

impegola di tinture e d'unguenti. ¶ Portateci in trionfo

grembo all'amata ¶ germe d'Eroi nell'ultima compresa

e ritornò col ramoscel d'ulivo e coi fiori

ingallonate, ¶ generali, lacchè, valletti d'anticamera, ¶ e trombetti, e

gonfle tous les coeurs, ¶ D'après l'chi-chi

ne sono assiderati, ¶ gaschi d'argento, sul livido cielo

E i lenti frulli d'ale, tra la cipria

scomposto, ¶ povero cuor febrile d'un affamato. ¶ Tristezza, candidezza

Tristezza, candidezza; ¶ a nascere d'inverno, per la gioja

alli amori; ¶ ma nascere d'inverno, nella noja dei

o un qualche cosa d'inutile e di lucido

Accontentiamoci di una miscela, d'una sottile compromissione. ¶ Cosí

oh, la neve patisce d'umori assai strani, ¶ spegne

che interessa; ¶ al giorno d'oggi, l'essere equivale

azzurri e rosei, luce d'oro e d'argento

luce d'oro e d'argento! ¶ Siano i legni

illude sull'improba fatica d'incominciare a vivere: ¶ dondola

faremo? Dove andremo? ¶ Natale d'oro! come avremo ristoro

sequestrato ¶ dall'industria benigna d'agili tappezzieri. ¶ Lucidi cavalieri

queste e allo scongiuro ¶ d'imporre, dentro al ventre

prodotto goloso di vita, d'amore, di carezze, ¶ riuscito

esausta; ¶ ha un sorriso d'orgoglio sopra al labro

vergogna della monarchia, complice d'Absburgo nelle sue diplomatiche

e cerule nel ventre d'Absburgo! ¶ Ora, per tutti

armi, tutte le armi d'Italia, ¶ vibrate ed impazienti

Giusto riponga l'Alabarda d'argento ¶ nell'artiglio chiuso

faccia mirifica ed orribile ¶ d'oro, di sangue e

del mare ai deserti d'arena, ¶ da un Polo

umana e armata, ¶ falange d'Aria infaticata, ¶ Giudici, Cavalieri

bionda come i figli d'Aria, ¶ mari di messe

nel mare; ¶ dalla porpora d'oro dell'aurora allo

Ninfe. ¶ Stanno ed occhieggian d'oltre i tronchi rugosi

sorgevano le chiome color d'acqua a sciorinare al

caccie, e, dall'arco d'argento, assicurava ¶ dardi alla

armate ¶ pei placidi canali d'Alessandria a Canopo; ¶ non

luna, sui prati, ¶ lotte d'amor gioconde e spasimate

alla bellezza; ¶ teschi informi d'appesi, osse tronche, feticci

alla lussuria; ¶ vana visione d'inganni, ¶ di febre e

inganni, ¶ di febre e d'astinenze. ¶ VII ¶ Cristo, che

pallida e scarna faccia d'angoscia e di martire

beffardo, cruciato barbaro, ¶ Cristo d'ogni amarezza; ¶ Cristo, per

classificato ¶ nei torbidi concilï d'Alessandria; ¶ o Cristo gnostico

e storia, ¶ medicastro impostore d'isteriche, taumaturgo, ¶ verso di

della carne, ¶ e astuto d'indulgenze a braccare il

rimuneratore, ¶ colla grazia, Paraclito d'argento, discesa e compresa

Candidati nelle terse corazze d'acciajo, ¶ come lune ai

nuove litanie: ¶ passan Vescovi d'oro ed ingemmati come

canto del gallo vigile, ¶ d'in sulle Loggie vaticane

rive, ¶ pel secolar viaggio d'impostura: ¶ tutto questo fu

ad Elagabalo; ¶ e Madama d'Azez reca fatture al

inzuppata in mestrui recenti, ¶ d'amore fomenti invincibili. ¶ Roma

e fanciullesche, ¶ non troni d'oro infranti, ¶ non i

alati e neutri. ¶ Acqua d'Oblio sopra i morti

mondo; ¶ se tu gridi d'angoscia ciascuno risponde, ¶ ciascuno

si confonde ¶ colla pena d'ognuno. ¶ Tutto consente e

mistero. ¶ "Fede nuova ridesta d'esultanza; ¶ credi e confessa

assetato e si muore d'amore. ¶ Dio è in

sua libertà. ¶ All'Anno d'Italia 1848 ¶ ed alla memoria

Parigi è in fiamma! D'Orleans riprende ¶ la via

oltre al meandro timido d'Olona, ¶ ecco, piú eccelsa

giovanezze di guerra e d'avventure, ¶ giovanezza d'Eroi

e d'avventure, ¶ giovanezza d'Eroi, similitudine ¶ d'una

giovanezza d'Eroi, similitudine ¶ d'una pagana e cristiana

e fragrante, ¶ grecale fresco d'oriente e spiri ¶ dalla

Alpe incappucciata ¶ dalli scogli d'argento, aspra e gelata

tugurio, della cospirazione. ¶ Epifania d'Idee al sacrificio nobile

al sacrificio nobile, ¶ spose d'Eroi, riconsacrati al laccio

pazzo di livore e d'onta; ¶ e trepido il

e pigro ¶ a sventolare d'oltre il Ticino. ¶ E

traino di fieno, ¶ cerchio d'incendio a proteggere il

precipita alle sconfitte, ¶ gemma d'opale e di zaffiri

gonfalone vermiglio e leon d'oro. ¶ Romban Mestre e

ghiacciajo del Monte Bianco; ¶ d'ogni casa, villaggio, provincia

casa, villaggio, provincia, regione, ¶ d'ogni dialetto, virida rama

avvampato ¶ come una fiamma d'argento perenne, ¶ la mente

l'urla, le scede d'Haynau e il frustino

sopra le membra lacerate ¶ d'una giovane donna arrotata

per le labra livide d'arsura. ¶ Seppero li altipiani

aroma del pascolo, ¶ Valle d'Intelvi scampanellante alle mandrie

ultimo sforzo delle bande d'Arcioni. ¶ Seppero i fiumi

a maturanza, ¶ questi manipoli d'acerba baldanza schiantati. ¶ E

selvaggio, ¶ tramutata nell'ascia d'arembaggio; ¶ da Sant'Antonio

risuscitate intatte dai Miti d'Omero, ¶ meravigliose al Mondo

di palme e dense d'aranceti; ¶ l'Isole di

la maremma, ¶ alla passione d'Italia; ¶ e s'Egli

di rosario a corona d'imperio; ¶ se da Gaeta

biscazziere elegante ¶ e trafficante d'insurrezioni. ¶ Tutta Europa braccava

E souta lou baja d'un amour silensiotûs ¶ Lo

la siena se plana. ¶ D. RONDELLI DA NIZZA, Anita

con una minaccia, ¶ o d'arme, o di parola

erutta e si copre d'armati: ¶ sorsero catrafatti dai

Masina ¶ come un uragano d'acciajo a caricare. - ¶ Mangiagalli

a caricare. - ¶ Mangiagalli magnifico d'audacia, ¶ illeso e invulnerabile

monumenti, ¶ vengon le Tigri d'Africa ruggendo; ¶ oggi, le

al baluardo del Pino, ¶ d'ogni convento mutato in

convento mutato in fortino, ¶ d'ogni arco infranto, dalli

camelli smarriti e sbandati; ¶ d'ogni rudere serbato ¶ dal

di nuvole fosche, ¶ cupola d'oro, fumante altare. ¶ Stoica

un'altra vittoria, ¶ tuona d'Agogna contro il bastione

sente ghignarli vicino, ¶ cugino d'Annunciata, il Galateri. ¶ Basta

ha risposto l'agguato d'Aspromonte, ¶ spiccia e sabauda

maggio di rose, maggio d'assassini! ¶ rinnovaron le funebri

in cortesia ¶ gemini mostri d'una covata. ¶ Oggi, uno

e interrotti, ¶ alpestre passeggiata d'avanguardia, ¶ al provocante Cacciator

e ride alla ghiaja d'argento ¶ al passo nobile

alle dita; ¶ susurrano parole d'amore e di sgomento

al carnajo e religiosi ¶ d'ultimi fiori alle ricciute

canzon di guerra e d'assunzione. ¶ Le cavalcano a

Vaghin dunque le Erine d'Oreste ¶ nel Castello di

questo, o fosco figlio d'Ortensia, ¶ non questo avevi

Dama di ventura e d'onore ¶ ad Isabella di

sfiorita, la Bohême, ¶ maestra d'eleganza a Clara Pearl

barrata sull'Ortensia, ¶ ostentator d'adulterio materno, ¶ le farse

Fialin cuciniere lordo, rimembri ¶ d'atroce zuppa di cervella

scarno: ¶ chi, dalla torre d'Ham fuggitivo, ¶ salí ingannando

Aperse Letizia, alla casa d'Ajaccio, ¶ dal ventre opimo

abbraccio augurale, ¶ vecchia amica d'Absburgo, commemora con lui

nel vespero schiere fittizie ¶ d'in torno a lui

Anima alla Umanità. ¶ F. D. GUERRAZZI, Epigrafe per Mazzini

Mazzini. ¶ Ne l'aër d'alte vision sereno ¶ Suona

dentro alle menti, sigillo d'amore. ¶ I bronzi si

al volo e porpuree ¶ d'angoscie, di speranze, d

d'angoscie, di speranze, d'orgogli, d'umiltà; ¶ oh

di speranze, d'orgogli, d'umiltà; ¶ oh, colombe di

e Italia al Dio d'Italia egli aggiungeva pel

che ciarla, stanca, ¶ pellegrinaggio d'ostentazione. ¶ Genio austero, per

ascendergli la strozza, lagrime d'ira, singulto di vergogna

si affisa una stella d'incerto colore; ¶ le piccole

ignobile e mendace artifizio ¶ d'una giustizia postuma. ¶ Sta

indomani, squillino ¶ le trombe d'oro del rinnovamento. ¶ Pietoso

bestemia postuma! ¶ Le bisce d'acqua putride ascendono sul

un morso secolare, ¶ corpi d'alghe, di fiori e

Morte, ¶ nella sua e d'altrui: ¶ dal fatto che

Nuda Bellezza sui sandali d'oro, ¶ scenderai dalle nubi

giglio, sopra ai sandali d'oro, ¶ nuda Bellezza si

vogliamo sapere! ¶ Uomo, sintesi d'ogni e qualunque moral

Il Tuo Nome è d'istoria: ¶ s'incide nel

dell'amore s'avvelenano d'odio; ¶ l'odio, l

sbarco delle venienti coorti d'amore! ¶ Quindi gittò le

Bellezza nuda sui sandali d'oro ¶ ricomponesi all'ultimo

E tutte queste bocche d'affamati, ¶ bocche sizienti di

del Popolo, ¶ 29 ottobre 1902. ¶ Canti d'angoscia, di sprezzo e

non colui che manca d'ogni cosa? ¶ Colui al

Chi dunque vorrà proibirmi ¶ d'aggiungere al peana l

in codesto banchetto avvelenato d'insolita poesia, ¶ per un

della bombarda scoppiata pazza, ¶ d'odio, d'entusiasmo e

scoppiata pazza, ¶ d'odio, d'entusiasmo e frenesia ¶ in

superbia. ¶ Certo, l'ipocrisia d'ogni e qualunque uomo

belle speranze e prodotti d'Italia, ¶ eroi da un