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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «da»

nautoretestoannoconcordanza
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1936
con la gamba trapanata da una pallottola; ma è
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1936
e c’è poco da fare. Ognuno ha i
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volta in moto, van da sé, senza che più
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meticolosa e sempre presenziata da Ufficiali. ¶ 4) Ho provveduto a
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direttore dell’ospedale. Nulla da fare: regolamento: chi è
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regolamento: chi è affetto da ameba non può restare
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di qualcuno, gole strette da nodi, precipitare di volontà
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battaglione mentre si tornava da Amentillà a Macallè. A
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rudezza, la carne viva da far dolere. La cercava
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distanza astronomica che conservava da noi, di ognuno aveva
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1936
un gran battaglione fatto da un gran comandante che
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identifica. È una voluttà da artefice che i reparti
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andare di qui, mi una pena indicibile. Ognuno
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1936
no: esser chiamato uomo da un uomo. E in
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carriera (carriere non ho da farne né qui né
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imponeva, esami ben diversi da quelli del liceo e
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nulla di più ridicolo, da parte di certa epistolografia
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li vedi sbucare misteriosamente da quei villaggi interrati, di
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essere un Dio, ti quasi le vertigini. È
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Gonella: sono in Africa da quindici, da diciotto anni
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in Africa da quindici, da diciotto anni: conoscono Tripolitania
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anche quando son logori da malanni, te li senti
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ingorgo d’azzurro – e fastidio agli occhi e
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ai nervi. Ma soprattutto fastidio la sua spietata
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Porpora, violetto, cinerino, disseminati da arcobaleni, chiazzati qua e
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chiazzati qua e là da colori più vividi: una
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una liberazione, la liberazione da un letargo aduggiato. ¶ È
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punti cardinali – e ti una sensazione soffocante come
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senti e come strozzato da quella morsa cinerina. Cade
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alcuni progetti che riguardano da vicino gli abitanti d
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Allora, misteriosamente, ha estratto da chi sa quale nascondiglio
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1936
e accettarne il significato. Da noi l’acqua, rara
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1936
una quotidiana fatalità celeste. Da noi la pioggia è
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munito di caratteristiche tali da rendere logiche espressioni come
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a orario fisso, poco da fare. I graduati della
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del massiccio toscano, punteggiato da paesini il cui nome
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il Chitet ha suonato. Da noi un rullo di
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ufficiale e non preceduto da nessun rumore di guerra
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la cui realizzazione dipende da forze misteriose e incontrollabili
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1936
fece prestare il fucile da qualche ascaro, per marciare
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un uomo che almeno da vent’anni serve il
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1936
rappresenti in una divisa da ufficiale con tanti galloni
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era che si andava. Da Saganeiti a Digra, da
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Da Saganeiti a Digra, da Digra a Adi Caieh
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Digra a Adi Caieh, da Adi Caieh a Senafè
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Adi Caieh a Senafè, da Senafè a questa piana
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di sedurre con infingimenti da femmina. Ma il Tigrai
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fine, come il risveglio da un incubo angoscioso. ¶ Intanto
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vanga e non si pace finché non si
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sparsa la notizia – e da principio non ci volevan
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accigliato gigante di pietra una sensazione complessa, mescolata
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1936
improvvisi come isolotti emersi da un mare di nebbia
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sangue, a me italiano, le vertigini. E qualcuno
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La tenda è illuminata da un Petromax su un
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del sipario stanno entrando da sinistra Ghizzoni, Spada e
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malaria non c’è da scherzare! Io ci ho
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che una direttiva-base da seguire: tenere impegnato il
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il volto pallido contratto da una smorfia di dolore
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occorre, duro. Non ha da pentirsi del metodo che
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1936
fratelli, è già indipendente da casa sua… e va
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1936
Le ha scritto più da quel giorno…? ¶ GHIZZONI: Sì
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che è in casa da quarant’anni e che
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non ha nessuna disposizione da prendere nel caso?… Caso
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più nessuno e che da dieci anni vivo quaggiù
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ascari che mi seguono da anni. Se ci fosse
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MAGGIORE: Accetta? (Cerca qualcosa da dire e non trova
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ameba che lo perseguita da tre giorni. ¶ GHIZZONI: È
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L’ordine è venuto da più di un’ora
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cinque e mezzo. Ti noia se accendo il
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vena e grondava sangue da tutte le parti. Così
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1936
tranquillo (cerca invano, qualcosa da dire per cambiar discorso
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GHIZZONI: Forse… forse sarà da Fabrizi. ¶ GIUSTI: Forse. ¶ GHIZZONI
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per sua madre… (Pausa. Da sinistra entra il Maggiore
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Vada, vada a gracchiare da qualche altro. C’è
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infine, quando verremo via da queste rocce… (Si ferma
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conosco: ci sono stato, da bimbo, con mia madre
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che mi son messo da parte in questi dieci
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morire. Lei ci farà da pedagogo, a me e
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me e a Lina, da pedagogo e da autista
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1936
Lina, da pedagogo e da autista. Eh? Poi torniamo
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1936
dal di fuori. Poi da sinistra entrano in fretta
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un pianto improvviso, disperato, da bimbo): Sei uno stupido
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chi si lasci infracidire da certe tenerezze. Purché a
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son che lunghe conversazioni da un capo all’altro
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tanto forte e coraggiosa da assalirlo, nemmeno addormentato. Il
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paesaggio intorno sembra evocato da un incubo. ¶ Appollaiato ai
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disseminati fra le rocce da Mai Egadà a Saganeiti
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Mai Egadà a Saganeiti, da Agordat ad Assab, a
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fantasma sorto una notte da un roveto della conca
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fratello del generale, balzava da cavallo, afferrava una dopo
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nove pistole cariche e, da cinquanta metri, ficcava nove
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Quel giorno Pirzio tornava da Asmara con scatole di
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peso, insistente, che ti uggia. ¶ Il tuo disagio
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dove: forse di là da quella selletta, o forse
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o forse di là da quella curva di grano
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chiaro, traslucido, un’ebrietà da cocainomane ti prende e
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colpo è un gioco da ragazzo. Ora sai che
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li obbligherai a sciamare da quel riparo che il
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sangue che, mezzo rappreso, il senso di una
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1936
di un campanile escogitato da un architetto goto. Nel
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Mi domando cosa ho da difendere qui. Fa un
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lunga scadenza. ¶ Poi, presagita da un brivido lungo, viene
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Soste ¶ Chissàt Atrò ¶ Sostiamo da tanti giorni, ormai, che
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cancrenoso che mi perseguita da una settimana, potrei stasera
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profitto di guerra mi , eh sì, mi dà
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dà, eh sì, mi un certo piacere. ¶ Quihà
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e a lasciarmi assorbire da quel che mi circonda
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1936
liberi più dal maleficio. Da quindici anni circa – e
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non riuscii a deviare da questo itinerario che è
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1936
oltretutto, anche molto inattuale. ¶ Da questo punto di vista
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invece no, è venuto da sé, sottoforma d’indifferenza
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le budella penzoloni. Gioco da bimbo che nel buio
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proprio coraggio?) mi veniva da una specie di disattenzione
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1936
Ma no, stavano aperte da sé, freddamente aperte. ¶ Dessà
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1936
con due alucce rachitiche da rondinella marina pare che
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le debbano stendere smisurate da un momento all’altro
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spillarono sul tarbush tenuto da due ascari, sicché il
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ascari presentarono le armi. ¶ *** ¶ Da quel giorno Tesemmà non
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cencio rosso gli faceva da sudario. ¶ Era di fronte
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Un cucuzzolo enorme, visibile da valle, con una croce
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andata così. Tesemmà, che da vari giorni era inquieto
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trovato una sera strangolato da due giunchi, vicino al
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la marcia di trasferimento da Chissàt Auliè Tzechià a
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il suo volto, lungi da essere rosso, sembrava annerito
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Goitana era in colonia da quattro mesi soltanto e
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notte Goitana fu svegliato da Tesemmà, il quale venne
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freddo pungeva. Gli stavano da un lato Aptàm l
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tratto, senza essere preceduto da nessun rumore sospetto, da
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da nessun rumore sospetto, da nessun’ombra, da nessuno
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sospetto, da nessun’ombra, da nessuno schianto di rami
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era stato Tesemmà ucciso da un cespuglio? E dunque
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noi che si viene da quello occidentale – è monotono
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e le gambe indolenzite da tante ore di cavallo
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non c’era tempo da perdere: un «fianco sinist
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addormentato, ne cascavi giù da te. Risalivi, e tiravi
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a Sceftà, a fare da sentinelle. Allora cominciò a
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È in questo modo, da caprioli, che noialtri si
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un tappo di gomma da applicarsi in caso di
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difesa. ¶ C’era poco da difendere. Noialtri li sovrastavamo
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come scolari di ritorno da una passeggiata. Dietro si
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Alinchiel quando era andato da Sassahà a raccontargli che
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Masciò era stata ripudiata da Tesfài Gaim, Muntaz del
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l’altra, come evocate da quello sguardo azzurro di
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insegnato tante cose. E, da quando sei nato, vivendo
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tuo suocero non ti il bue che t
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padrone, tutte le notti, da quando era al campo
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e questo si verificava da varie notti e sempre
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leggero che pareva che da un momento all’altro
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altro si dovesse staccar da terra e volar verso
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voce diceva: «Ho capito da me che era finita
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dentro la tenda illuminata da una candela fioca, la
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Sul fondo della strada, da Quihà a Adigrat, il
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via, e improvvisamente, illuminata da un fanale di camion
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cosa, il mondo, riflesso da due occhi di donna
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osti. E vogliono pagare da bere. Protesto che tocca
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esistere un giorno, voluta da noi, una diga. Non
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questa vasta terra è da amarsi di molti amori
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non giungerà mai: è da augurarselo. «Per non dormire