Massimo Mongai, Fattaccio, 2012

del lungotevere. ¶ È già da un po’ che Luca

dai suoi stessi discorsi da considerazioni su… su cosa

dai nipoti, dai figli, da mia moglie, da mio

figli, da mia moglie, da mio suocero, da tutta

moglie, da mio suocero, da tutta la famiglia che

più di questa situazione da finti benestanti che devono

perché, prima di partire da Roma, m’ero dimenticato

imparo a non dar da bere a quelle povere

io non sono tipo da decisioni improvvise) ho girato

sguardo sorpreso. ¶ «Dio! Vista da dieci metri sembrava una

lo ha mai fatto?». ¶ «Da giovane…» risponde l’altro

non mi piaceva anche da giovane, in macchina l

allupato che soddisfatto. Fin da ragazzo ciò avuto sempre

mare ed i panni da lavare, cercando ancora, hai

dei soldi, ma niente da fare. Non c’è

Dove trovare, anzi, meglio da chi andare per trovare

a non pensarci subito? Da chi se non dal

migliore amico? Eh? Lei, da chi sarebbe andato?». ¶ «Non

Carlo che, dalla stanza da letto, chiedeva con voce

devo… ecco, voglio andare da solo. Poi ti dico

decenni, cadaverizzate nell’armadio da sempre e si suppone

stato il primo prezzo da pagare, quella sera. Senza

Prosegue. ¶ «Quando sono uscito da casa di Carlo ero

sera. M’è venuto da piangere. Anche perché, fin

pieni! Penduli! Due zinne da urlo!». ¶ Si passa la

eravamo ancora amanti… e da tre anni. E se

di sesso, di quelle da amanti giovani e folli

finché non sono uscito da casa sua, dal suo

e quello ed è da quella volta che…” ha

molto bella e scendeva da una macchina solo per

vengo battuto sul tempo da un tizio in Porsche

in Porsche. È scesa da una macchina per salire

No. Tutti a far da scorta ai politici, invece

non capivo che voleva da me! E poi non

punto? Sarei tornato anche da mia madre, ma era

dei quali li seguono da presso. Uno resta fuori

fermano a poca distanza da Luca e l’altro

dove io ero entrato da dieci anni, dopo aver

occasione giusta. È già da tempo che penso che

Aldo. ¶ «Ero morto già da un bel po’ di

mi dicevo che è da bambini illudersi di poter

insegna a vivere. Impari da solo, sbagliando, facendo le

metterla in un cappio, da solo, e volentieri poi

lo usa per portarti da una parte o dall

conto loro, che già da subito li vedi poco

trovarlo un estraneo. Però da piccolo no, da piccolo

Però da piccolo no, da piccolo ci tenevo a

strano tono. Un tono da pazzo, pensa l’altro

memoria collettiva, romantica, provocata da poche scene di molti

sbaglio, ci sto pensando da molte ore: io verrò

piacere di farlo, niente da dire, ma per soldi

costosissimi, orologi a dozzine da cambiare col vestito, vestiti

vicino a piazza Navona, da qualche anno. È vecchio

all’Inferno. Ci stavo da anni ormai, ma me