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invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «dal»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
la sampogna già ritrovata dal famoso dio d'Arcadia
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1620
viva et più bella dal suo rogo. ¶ Moro d
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1620
Marino. ¶ Io vorrei che dal Signor Parco, o da
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1620
gran cose in Roma dal Signor Cardinale Ubaldini, et
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1620
mi giova, che prima dal conte Lodovico Tesauro, tesoro
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1620
peregrina erudizione, et poi dal Capponi, dal Dolci, dal
7
1620
et poi dal Capponi, dal Dolci, dal Forteguerra et
8
1620
dal Capponi, dal Dolci, dal Forteguerra et dal Valesio
9
1620
Dolci, dal Forteguerra et dal Valesio, cime et fiori
10
1620
da Filippo di Portes, dal marchese d'Urfé, da
11
1620
i quali appena spoppati dal latte de' primi elementi
12
1620
che nel proemio fatto dal Claretti nell'ultima parte
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1620
anch'io delle poesie dal latino et dallo spagnuolo
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1620
tradozzioni sono state solo dal latino, o pur dal
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1620
dal latino, o pur dal greco passato nella latinità
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1620
appellano tradottore sono stati dal mio essemplare tradotti? ¶ Adunque
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1620
et assoluta invenzione? ¶ Vengo dal tradurre all'imitare. ¶ Né
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1620
et vanno subito machinando dal simile altre fantasie, et
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1620
lo scudo d'Atlante dal teschio di Medusa? Isabella
20
1620
il cerchio della luna, dal cerchio della luna di
21
1620
non si può giudicare dal mondo, poiché ancora alcuni
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1620
il mondo che infin dal primo dì ch'io
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1620
gentil, che poco dianzi ¶ dal canoro marito appresa avea
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1620
fier leon massile, ¶ tal dal seguace amante ¶ la giovinetta
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1620
i lamenti. Ella fuggiva ¶ dal timor risospinta, assai veloce
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1620
viscere al cor, che dal'occulta ¶ virtù del fiero
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1620
ch'ebbe pur dianzi ¶ dal nipote d'Atlante il
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1620
il sen fibbia mordace. ¶ Dal tergo al piè gli
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1620
crin gli adorna, ¶ che dal sommo del capo ¶ si
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1620
gli omeri diffuse, ¶ agitate dal'aura ¶ si volteggian le
31
1620
destra l'archetto, ¶ che dal'un capo, onde con
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1620
a Tizio il core, ¶ dal fiero e crudo pasto
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1620
tre volte ¶ udì sonar dal cavernoso e buio ¶ baratro
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1620
e come stolto ¶ stracciandosi dal crine il verde alloro
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1620
crine il verde alloro, ¶ dal'infelici porte ¶ torse il
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1620
mercè sì mal sapeste, ¶ dal crudo Re dell'Erebo
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1620
pur campata e franca ¶ dal poter del'Erinne iniqua
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1620
concento; ¶ il Rodope gelato ¶ dal duro giogo sollevò la
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1620
la cui durezza ¶ fu dal ferro di Serse apena
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1620
d'Atlante ¶ guardati là dal'incantata serpe, ¶ quasi pioggia
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1620
usati scherzi, ¶ tutta pendea dal'accordato ordigno. ¶ L'istrice
42
1620
pentito, allor si tolse ¶ dal sordo orecchio l'ostinata
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1620
ostinata coda, ¶ et incantato dal celeste canto ¶ bevve tanto
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1620
damma; ¶ non fuggì paventosa ¶ dal leon la cervetta; ¶ s
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1620
quel, che morto ¶ fu dal disco crudele. ¶ Disse di
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1620
quel, ch'estinto ¶ fu dal cinghial feroce. ¶ Né di
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1620
né di te, che dal tauro ¶ precipitato a terra
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1620
di Ponto. ¶ Il pavone dal lembo ¶ dela fregiata spoglia
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1620
gemme si trasse. ¶ Fin dal Caucaso il lince ¶ venne
50
1620
portargli i lucidi cristalli. ¶ Dal'iperboree balze ¶ il grifo
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1620
gorgo del fiume, ¶ sciolto dal busto suo, gittaro il
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1620
giù per l'acque ¶ dal miserabil tronco ¶ scema l
53
1620
i mesti cani ¶ giù dal monte correnti ¶ quasi pur
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1620
dubbio se la rupe ¶ dal continuo picchiar del'onda
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1620
o rosa e rotta ¶ dal dente voracissimo del Tempo
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1620
algente il fondo; ¶ e dal ciel dela grotta in
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1620
dapresso, ¶ innebriato e tratto ¶ dal piacer giovenile e dala
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1620
le braccia frondose ¶ escludendo dal'antro il chiaro lume
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1620
seno; ¶ e parte ricoverta ¶ dal biondo crin disciolto, e
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1620
non so) ratto trabocco ¶ dal tronco in giù precipitoso
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1620
avessi ¶ pria che fatti dal Cielo ¶ fussero spettatori ¶ di
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1620
pastura e gioco. ¶ Né dal'opra pietosa ti distorni
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1620
la misera Arianna, ¶ rotta dal mare e dal viaggio
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1620
rotta dal mare e dal viaggio stanca, ¶ dormì finché
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1620
margine erboso, ¶ a cui dal'onda istessa ¶ intessuto di
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1620
o ritenuto a freno ¶ dal'aurea rete è l
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1620
l'antenne. ¶ Quindi occupata dal soverchio affanno ¶ cade in
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1620
bello lo sdegno, ¶ fin dal fondo del cor traendo
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1620
al tuo grave peccato ¶ dal ciel giusta vendetta, ¶ spergiuro
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1620
al mio tradito padre, ¶ dal cui grembo mi tolsi
71
1620
onde levata a volo ¶ dal'alta sua speranza ¶ precipita
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1620
quest'anima infelice ¶ discacciar dal suo nido, ¶ con acuto
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1620
è van pensiero, ¶ perché dal cieco Arciero ¶ son con
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1620
le rosate piume. ¶ Vener dal crin, per contemplarla apieno
75
1620
catena. ¶ La gentil mammoletta, ¶ dal caro peso oppressa ¶ di
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1620
fatto stella cadente, ¶ precipitò dal suo fiorito cielo, ¶ e
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1620
Il papavero molle ¶ alzò dal grave oblio, ¶ colmo di
78
1620
diadema al nobil capo. ¶ Dal mento in giù gli
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1620
speme di raccor frutto dal flutto. ¶ Frutto del mare
80
1620
cavalca? ¶ Forse Cintia disciolto ¶ dal freddo carro suo l
81
1620
forse futuro sposo, ¶ lunge dal patrio porto ¶ vassene tragittata
82
1620
tu, Giove, che miri ¶ dal sommo dele stelle ¶ il
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1620
pensi. ¶ Quel Giove, che dal cielo ¶ chiami in aita
84
1620
per memoria eterna ¶ Europa dal suo nome appellar volse
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1620
minacciava feroce ¶ di scatenar dal carcere profondo ¶ per fargli
86
1620
del cor più volte dal tuo dolce figlio ¶ saettato
87
1620
gran peso stanco, ¶ e dal destro si volge o
88
1620
destro si volge o dal sinistro, ¶ l'isola infin
89
1620
sinistro, ¶ l'isola infin dal fondo ¶ tutta si svelle
90
1620
giorno. ¶ Ma se ben dal'un lato ¶ con sfavillanti
91
1620
cupa avampa e fuma, ¶ dal'altro in larghe falde
92
1620
sì feroci spiriti incapace ¶ dal cavernoso carcere impedita ¶ tenta
93
1620
benigno de' tesori, ¶ che dal prodigo seno ¶ l'ampia
94
1620
Dio possente e ferace, ¶ dal cui vigor vivace ¶ virtù
95
1620
festivo giorno, ¶ che mai dal grembo uscisse ¶ del'indico
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1620
stille di nettar puro ¶ dal vaso innargentato, ¶ il sitibondo
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1620
fermaglio di zaffir scolpito ¶ dal'industre marito ¶ con lunghe
98
1620
che da' faggi e dal'elci, ¶ dentro i cui
99
1620
e rotto l'ossa ¶ dal grave piè de' corridori
100
1620
un momento, ¶ quasi tocchi dal'uggia ¶ o percossi dal
101
1620
dal'uggia ¶ o percossi dal turbo, ¶ da quel tosco
102
1620
portata a gran corso ¶ dal ferrugineo carro, ¶ non sa
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1620
forza ¶ al'atto ingiurioso ¶ dal tartareo ladron fatto contrasto
104
1620
re delo stellato Olimpo ¶ dal ciel vibrando il colorato
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1620
figlia di Latona. ¶ – Prendi dal nostro ufficioso affetto ¶ l
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1620
e sospirata ¶ sempre sarai dal mio sacrato Cinto. – ¶ Intanto
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1620
malnate ¶ senza pietate lunge dal tuo impero ¶ al'Orco
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1620
primi amori ¶ comincia omai (dal'agghiacciato petto ¶ non più
109
1620
mio soggiorno ¶ lontan sempre dal giorno stia nascosto ¶ ne
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1620
acque correnti. ¶ Gli occhi dal cor traditi ¶ mandano un
111
1620
sassi forati e cavi ¶ dal'acque di quest'occhi
112
1620
pastorel, vilian bifolco, ¶ che dal'agna, o dal bue
113
1620
che dal'agna, o dal bue traendo latte, ¶ mendicando
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1620
il peregrino eterno, ¶ che dal primo oriente ¶ infaticabilmente ¶ corro
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1620
l'orgogliosetta sua scender dal monte, ¶ che giunta al
116
1620
egli il tempo e, dal suo seggio sorto, ¶ veloce
117
1620
tua casta Trivia. ¶ Né dal suo cerchio fulgido ¶ sdegnò
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1620
fiati degli estremi aneliti, ¶ dal cavo seno, e dale
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1620
Naiadi, ¶ ch'avean, rapite dal suo dolce cantico, ¶ del
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1620
dela vendemia, ¶ avea dianzi dal'uve espresso Bromio, ¶ il
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1620
verginella, ¶ afflitta e sconsolata ¶ dal paterno precetto ¶ fu circoscritta
122
1620
in questo mentre ¶ lontan dal suo bel foco ¶ non
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1620
S'altrui disgiunse amore ¶ dal'amate bellezze, ¶ io ne
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1620
Lassa, il poter partire ¶ dal tuo cospetto è quanto
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1620
in disparte ¶ l'un dal'altro divisi, ¶ contener non
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1620
Apena son partiti, ¶ che dal'indugio stanchi ¶ al ritornar
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1620
se lascerà dormendo, ¶ ingannarsi dal sonno; ¶ se fia che
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1620
de' funesti successi. ¶ Giacean dal sonno oppressi ¶ i trascurati
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1620
tinte ¶ dala luce e dal'ombra, ¶ avean dele lor
130
1620
d'argento. ¶ L'altro dal fianco aperto ¶ vena vivace
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1620
la donna innamorata, ¶ e dal'oscura vista ¶ di quell
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1620
sento, ¶ o pur mosso dal vento ¶ è un arbor
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1620
damigello intanto, ¶ ch'ingannato dal tempo ¶ stimò del suo
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1620
porta, ¶ e cadde tramortito. ¶ Dal suol verde e fiorito
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1620
La spada, che pendea ¶ dal cinto al manco lato
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1620
Passò l'acuto ferro ¶ dal costato ale spalle, ¶ onde
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1620
amato amante, ¶ ch'avea dal fianco al tergo ¶ la
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1620
ha la gonna. ¶ Alfin dal prato sorge ¶ furiosa e
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1620
l'istoria scolpita ¶ fin dal principio al fine ¶ del
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1620
miri e legga. ¶ Già dal gran vecchio Alcippo ¶ gli
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1620
vera, ¶ il perfetto modello, ¶ dal cui solo essemplare ¶ prende
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1620
tenebre luminose, occhi divini, ¶ dal brillar de' cui giri
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1620
che vuole ¶ augelletto digiun dal cibo amato, ¶ e dal
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1620
dal cibo amato, ¶ e dal caro ruscel cervo assetato
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1620
come astratte cose ¶ e dal senso mortal troppo lontane
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1620
non vulgare ¶ spirito peregrino ¶ dal segnato sentier sviarsi alquanto
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1620
crudele orgoglio. ¶ Ma ben dal Cielo un sì gran
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1620
gelo ¶ verrà a fioccar dal cielo, ¶ che con arida
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1620
vola, ¶ fugge l'oro dal crin, dagli occhi il
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1620
occhi il foco, ¶ fuggon dal viso i fiori, ¶ e
151
1620
or dagli occhi, or dal viso, ¶ celatamente insidioso invola
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1620
dolente. – ¶ Così poi finalmente ¶ dal vulgo abietto de' pastor
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1620
piacer commune ¶ la vitella dal toro ¶ pagamento non chiede
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1620
pagamento non chiede, ¶ né dal'agna il montone ¶ comprar
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1620
degno. ¶ Ma donna, che dal'or vincer si lascia
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1620
inespugnabili ala spada, ¶ fur dal'oro espugnate? ¶ Quante di
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1620
custodite e ben difese ¶ dal'or fur vinte e
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1620
che l'oro oggi dal mondo ¶ tanto s'apprezza
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1620
se fussi Enea, che dal pregiato tronco ¶ ottenessi dal
160
1620
dal pregiato tronco ¶ ottenessi dal fato ¶ sveller l'aureo
161
1620
amor nacque il pensiero, ¶ dal pensiero il desire, ¶ dal
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1620
dal pensiero il desire, ¶ dal desir la speranza, e
163
1620
inesperto nocchiero, ¶ indi riman dal'avid'onde absorto, ¶ pria
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1620
innocente. ¶ Infelice, né altro ¶ dal rigor del tuo fasto
165
1620
che pena e danno ¶ dal giorno ch'io fallai
166
1620
cagion ne sei? ¶ Amor dal bel sol nasce, ¶ e
167
1620
fugge; ¶ ma tosto che dal labro arido sente ¶ sgombro
168
1620
solo gli uomini riscalda dal rigor del freddo assiderati
169
1620
l'aura spiri, ¶ se dal tuo core il ghiaccio
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1620
al mirto e poi dal mirto al faggio; ¶ odi
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1620
tempo inutil peso ¶ pendon dal fianco mio, canne sonore
172
1620
terza ¶ ferir si sente dal'adunco rastro, ¶ finché la
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1620
d'una pecchia, ¶ tratta dal dolce nome, a farvi
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1620
recati i biondi favi ¶ dal'ingegnose lor case palustri
175
1620
verdura nova ¶ si difende dal sol quando il saetta
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1620
non suole ¶ fuggir nebbia dal vento, ombra dal sole
177
1620
nebbia dal vento, ombra dal sole. ¶ XLVII ¶ Talor, lasciando
178
1620
tra' pastor pastor sovrano, ¶ dal gran dio dele selve
179
1620
LXIV ¶ Tolsi una gaza dal materno nido, ¶ ch'appreso
180
1620
posa le membra, ¶ che dal lungo cacciar stanco rassembra
181
1620
ntanto, il fiero dio dal ciel si mira ¶ ch
182
1620
viva, et più bella dal suo rogo. Riverite a
183
1620
Amore è fiamma, che dal primo, e vero ¶ fuoco
184
1620
sovra se stessa, e dal mortal la svelle, ¶ e
185
1620
la Rondinella si scompagna ¶ dal suo gradito Amor, da
186
1620
avvien che mova ¶ né dal rozzo seguace ella s
187
1620
e forse ancora ¶ Sirio dal Ciel t'invidiò tal
188
1620
vero, ¶ che l'esser dal parer quasi n'è
189
1620
perle et argento ¶ pendon dal molle, e rugiadoso mento
190
1620
come fue ¶ scoverta poi dal Sol la coppia amica
191
1620
de la bianca lana, ¶ dal suo chiaro balcon scender