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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «dal»

nautoretestoannoconcordanza
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una trasmutazione misteriosa prodotta dal sentimento d’amore, essi
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con il taxi?». Fuori dal finestrino della macchina Battista
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produttore non è lontana dal ristorante; normalmente, io dovrei
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ai miei occhi almeno, dal generale colore della mia
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un affronto a Battista, dal quale, ormai, dipendeva la
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neppure levare gli occhi dal libro che stava leggendo
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da questa novità e dal tono della voce, la
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di una villa privata, dal quale sporgevano i rami
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nello specchio, Emilia prendere dal letto matrimoniale un guanciale
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fu tolta le scarpe dal tacco alto, io le
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i miei sguardi passarono dal suo viso sereno al
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lavava, come potevo arguire dal rumore dell’acqua che
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fredda, impartecipe che traspariva dal tono della voce e
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a dirsi, non trassi dal contegno di Emilia le
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sceneggiatura ossia il canovaccio dal quale, in seguito, sarà
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si giudicano le arti dal punto di vista dell
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lavoro da fare indipendentemente dal suo vicino e dove
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finora. La giornata, fin dal mio levare, mi appariva
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o di ozio, dominata dal sole indiscreto della forzata
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decide mai ad andare dal medico; ossia cercando di
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di casa per recarmi dal regista con il quale
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staccava un solo momento dal viso di lui, come
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non staccava gli occhi dal marito. Ella disse finalmente
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io stesso a Battista dal caffè; ma prima di
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di fissare quell’appuntamento, dal momento che non ero
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momento levai gli occhi dal telefono e, al di
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telefono. ¶ Ella si alzò dal sofà, attraversò la stanza
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zitto e fermo, comprendendo dal suo viso, insolitamente duro
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Non aprii bocca, ferito dal tono. «Per vedere se
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sì or no gonfiato dal tranquillo respiro, non potei
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quasi spossata che traspariva dal suo viso, più che
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correndo nella camera attigua. Dal sofà, dove ero rimasto
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Ogni tanto un campanello dal suono violento e sgradevole
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può essere stato ucciso, dal motivo si risalirà facilmente
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casa il mio ritorno dal lavoro e dipendeva da
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ad un vasto salone dal soffitto affrescato, dalle pareti
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Battista prendendo un regolo dal tavolo e puntandomelo contro
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uscii quasi di corsa dal salotto e raggiunsi Emilia
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io ero addirittura atterrito dal pensiero che Emilia mi
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dire togliere il sopramondo dal poema, eliminare ogni intervento
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avrei voluto gridare, ferito dal suo tono sbrigativo e
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quasi mi fece cadere dal divano. Quindi, prima ancora
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invaso ad un tratto dal furore: «Basta!... butta tutto
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con le sue finestre dal terzo piano, la macchina
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la Via Appia. Discesi dal nostro quartiere, attraversai il
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Via Appia. Al ristorante dal nome archeologico, come entrammo
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di morte». ¶ Fui colpito dal tono insolitamente risoluto. Ma
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volta e io, incoraggiato dal suo silenzio, dopo aver
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domani mattina dovrò andare dal parrucchiere». ¶ Risalii anch’io
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lucidità che ero lontanissimo dal possedere. Un generale, un
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mi trafiggeva. Balzai giù dal divano, andai, in pigiama
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alzato ed ero uscito dal salotto. ¶ Nella camera da
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ella si liberò subito dal mio abbraccio e, tirandosi
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uscimmo dalla casa seguiti dal portiere e dalla cameriera
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campagna romana, non lontano dal mare, tra basse colline
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per qualche motivo lontano dal suo paese dopo la
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di nuovo. Rheingold, imbaldanzito dal mio silenzio, riprese: «Ulisse
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lei guiderà e io dal canto mio ammirerò questo
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montagne sassose e bruciate dal sole. Non era calmo
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animato dai venti, illuminato dal sole, popolato di creature
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momento a pochissima distanza dal mare: al di là
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ma, anzi, stranamente esasperato dal mio tentativo di chiarificazione
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non contraddirmi». ¶ Fui colpito dal tono urgente: «Ma che
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per non farsi udire dal regista, «con Rheingold ci
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strada si era allontanata dal mare, e adesso attraversava
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campagna prospera e dorata dal sole. Come avrei goduto
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a due aeroliti caduti dal cielo sopra uno specchio
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dentro il nostro animo dal quale la serenità del
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un altro mondo, diverso dal nostro... ora», Battista posò
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terrazza era blandamente illuminata dal chiarore indiretto ma già
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non erano stati turbati dal mio preambolo minaccioso, così
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io Battista e uscii dal salotto. ¶ CAPITOLO SEDICESIMO ¶ La
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e si guarderà bene dal darti altro lavoro? Possibile
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nulla di tutto questo... dal momento che sono io
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ella disse sbadatamente, alzandosi dal letto e andando all
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si sarebbe detto, più dal mio ardimento che dal
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dal mio ardimento che dal mio disaccordo: «Non le
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fronte ad un bivio: dal viottolo si staccava un
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or ora ruzzolati giù dal monte; due promontori rupestri
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in modo da ripararmi dal sole già molto forte
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nudità di Emilia, fin dal primo sguardo, non fu
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sembravano invece tirate giù dal loro peso e dalla
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capii che esso scaturiva dal mio desiderio risvegliato in
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più per lei, almeno dal punto di vista amoroso
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dentro una terra bruciata dal sole, sapevo che c
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specie di assopimento provocato dal silenzio e dal calore
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provocato dal silenzio e dal calore del sole. Davanti
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viso era tuttora nascosto dal cappello di paglia. Capii
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erano due fantasmi evocati dal desiderio e dissociati dalle
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del cappello. ¶ Rimasi sconcertato dal modo con il quale
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e anche, in parte, dal modo con il quale
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fondo al mare, divisi dal luminoso liquido fluttuare e
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un po’ convulsa. Ma dal sollievo crescente, quasi dalla
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chiarezza. Ma a partire dal verso: «O frati», dissi
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quest’ora?». ¶ «Se vado dal pescivendolo che serve gli
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riflessione bastò a scacciare dal mio animo quel leggero
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molto tardi. Mi levai dal letto, andai alla finestra
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Il disprezzo era nato dal rapporto diuturno dei nostri
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brezza che sembrava alitare dal mare, d’improvviso pensai
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davvero a quello immaginato dal regista per Ulisse e
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di me così diversa dal vero, aveva fatto in
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avrei dovuto portarla via dal mondo nel quale viveva
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fosse compromessa e svuotata dal denaro né abbassata al
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tranquille, che parevano venire dal viottolo, sotto la terrazza
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completo, ma un silenzio dal quale qualche cosa di
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che ero già saltato dal letto ed ero andato
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sordo, che pareva partire dal fondo stesso dell’essere
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il timore di ridestarlo dal suo apparente torpore, macchinalmente
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ci vedremo». Intanto, spinta dal colpo di remi iniziale
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luce del sole riflessa dal mare. Guardai l’orologio
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che fosse un allucinazione, dal momento che provavo tutti
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di essere stato visitato dal fantasma di Emilia? Oppure
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viveva in pace, mondo dal quale mi pareva di