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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Mario Sobrero, Pietro e Paolo, 1924

concordanze di «dal»

nautoretestoannoconcordanza
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di asciugarsi, si affaccia dal ballatoio, guarda la tavola
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i borghesi. ¶ Anche Michele dal suo angolo riaperse bocca
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ed esce in silenzio. ¶ Dal ballatoio si scopre, per
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sotto i nuvoloni infocati dal tramonto estivo, si alzano
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i fili del telefono. Dal suo posto al tornio
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moriva senza essersi ridestato dal torpore dell’ubbriachezza. L
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ch’era impossibile svellerla dal suo terreno. Infinitamente solo
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figlie di far silenzio. Dal corridoio, dietro una porta
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aspettando, segregata in casa dal tempo in cui erano
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fu di nuovo separata dal resto del mondo. ¶ Davide
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qualche cirro, altissimo, trascinato dal vento, serbava ancora il
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fiducia martellato con baldanza dal cuore? ¶ Per la gradevole
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molto bene, Maria, quantunque dal fronte, in una rabbiosa
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terreno, reagiscono agli abbrancamenti. Dal recinto la massa tumultuante
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il cuore della città. Dal gruppo di testa, che
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ma è appena lambito dal soffio rovente degli insulti
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studio che conduceva innanzi dal tempo in cui aveva
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suo pensiero si distolse dal volume, tornò a quella
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avrebbe potuto dirgliela? ¶ Guardò dal ponte le acque, fredde
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cosa, prima di andarsene dal mondo, lo molestava più
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dieci. ¶ Si allontanarono circondati dal suono vigoroso delle loro
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Perchè non può muoversi dal letto e in casa
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bucato in un secchio. Dal portone giungeva, concitata, una
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alla collina. Di là dal viale si dilatava uno
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Bianca alzò il visetto dal quaderno: – Zio Berto, è
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della terra ancora nuda. Dal giardino, fra la quiete
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che voleva essere alzato dal babbo sulle braccia per
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suo fidanzato era giunta dal cimitero di guerra dove
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si scèvera il diritto dal torto. La violenza può
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avevano portato in Ungheria. Dal campo sono scappato, con
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in quella città, lontana dal suo itinerario; ma Clelia
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si affrettava ad estrarre dal portafogli, con un gesto
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tentò di farsi dire dal giovine come potesse vivere
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per credere all’immaginazione.... ¶ Dal tramezzo che divideva la
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o dall’istinto o dal vizio, plasmate dal peccato
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o dal vizio, plasmate dal peccato. La vedeva senza
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l’hai saputa fin dal principio? ¶ — Sì, Claudio me
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si sentiva ancora salir dal profondo per questa sua
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l’oscurità, stranamente colorata dal fioco riflesso della via
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le cose avessero fatto. Dal cielo, dagli alberi, dalle
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dagli alberi, dalle case, dal viso dei passanti gli
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a stento il male dal bene. ¶ Giuliana.... Chi era
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bollettino dello sciopero pubblicato dal suo partito; con un
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continuo gli assembramenti; ma dal largo marciapiede che correva
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l’acqua. Dall’androne, dal cortile, veniva un vocìo
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da uomini in arme. ¶ Dal salone giungeva, sempre più
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solitamente destate in lui dal nome di rivoluzione si
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di volontaria disciplina, animata dal sentimento delle giuste rivendicazioni
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esplosioni giungeva fin là dal cortile, dai sotterranei; e
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a comperare a debito, dal panettiere, dal vinaio. Tutta
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a debito, dal panettiere, dal vinaio. Tutta la popolazione
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ha nel viso cotto dal sole, nel ruvido vestito
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finito di cenare che dal cortile Lando lo chiama
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lentissimo, nel silenzio misurato dal battito di una grossa
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che coprono i vetri dal mezzo in giù. Subito
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leggeva: “Viva la canaglia!” Dal cielo nuvoloso filtrava una
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fredda. ¶ Quella moltitudine, venendo dal comizio del Primo Maggio
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ostilità. Era Paolo che dal marciapiede assisteva rigido al
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il nipote che, uscito dal corteo, stava fermo da
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fiancheggiato. Mezzogiorno. Come sviati dal pensiero repentino del pasto
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fredda lucidità. Ed ecco dal centro della piazza altre
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buco sopra un’orecchia dal quale scivolava adagio una
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e gli uomini proiettati dal conflitto come frantumi da
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improvvisamente dalla fatica e dal digiuno. Dubitava, sopra tutto
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indizio di meraviglia: ¶ — Vengo dal Santuario – disse. – Sono andata
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ampio e nudo, separato dal resto del mondo con
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Paolo aveva udito esprimere dal padre opinioni così imprevedute
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mestieranti della rivoluzione, levar dal popolo la schiuma dei
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e prender la pensione dal governo, credimi, non è
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devo andarmene.... – disse freddamente. ¶ Dal volto di Davide si
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Antonia, appena potè accertarsi dal ballatoio che Maria era
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di conoscerli. Volle sapere dal gigante come avesse perduta
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rossi, il collo scottato dal sole e tagliuzzato di
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usciva a un tratto dal rumoroso salone e per
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immensa pianura tutta luce. Dal lieve strapazzo delle camminate
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abitazione, non ristava mai dal correre alla chiesuola d
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attendeva. Una sera, uscendo dal solito caffè, dopo di
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lì a poco, seguìto dal maestro, fece un’entrata
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quasi subito fu vinta dal sonno e il tozzo
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di cuoio: fu risvegliato dal silenzio enorme e si
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buia. A poca distanza dal muro l’ombra gigantesca
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del ferito: – Batte ancora.... ¶ Dal corridoio attiguo giunse di
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lo chiamò a nome. Dal volto pallido del meccanico
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quando? ¶ — Brava! – protesta Michele dal suo angolo solito. – Non
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distoglie subito lo sguardo dal piccolo essere immerso nel
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bel giorno sarei caduto dal ponte come un fagotto
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la vecchia si rivolge dal fornello: – Aspettate. La minestra
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come in un cerchio, dal quale l’avversario, meditatamente
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luoghi consueti del passeggio. Dal movimento delle strade la
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solenne che lo separavano dal resto del mondo e
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il ritorno dell’organizzatore dal suo viaggio in Russia
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parete che lo divideva dal figlio. Da tutti i
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gli sfuggiva. ¶ Di là dal muro udì un libro
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maggioranza. – Ma un giovinotto dal bracciale sollevava il suo
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quelle guardie volgendosi indietro dal portello che avevano nuovamente
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fuori dei denti! – Staccandosi dal folto, le operaie designate
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non si muove ancora dal letto. Io non posso
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dalle fatiche, dai disagi, dal lungo sforzo dei nervi
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fissa? ¶ Giuliana, quasi atterrita dal progetto della tremenda e
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dai digiuni, dalle penitenze, dal continuo pregare in solitudine
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nell’animo lo segregava dal mondo esterno. Fuori, la
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ciò che avesse origine dal nemico. Anche questo stato
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della sua camera, distraendosi dal lavoro, si abbandonava a
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dai suoi occhi e dal suo volto oscuro. Dopo
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un giorno essere amata dal compagno di quell’amore
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è contrario! – Le salì dal fondo dell’anima il
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il quale lo chiamava dal cortile col solito fischio
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ospedale dov’era rimasto dal tempo dell’occupazione a
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anche di Lia; sebbene, dal tempo in cui il
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era scomparso, paresse svanito dal suo cuore il ricordo
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riverbero, l’atmosfera che dal tempo della guerra si
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arrestarsi. Si lasciò esaminare dal medico e anche pungere
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non fosse uscito incolume dal conflitto. ¶ Appena la pace
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sera, finalmente, Antonietta corse dal padre: le aveva scritto
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il pensiero che, dato dal padre, quell’annuncio sarebbe
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andate. Non sapeva liberarsi dal pensiero di quelle quattro
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che rivelavano e perchè dal primo all’ultimo erano
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il toscano era spinto dal dispiacere che anche la
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Vedendolo così mal ridotto dal vizio del bere e
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più; e le saliva dal profondo, come un calore
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urlando come se fuggissero dal luogo di un misterioso
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d’esitazione. Di là dal fogliame tenero degli alberi
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fiamme. ¶ Ad un passo dal luogo ove Davide si
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di fumo che usciva dal tetto dell’edifizio, i
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Appena ne fu pregata dal padre, Antonietta si affrettò
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il giovine spazzando via dal letto i giornali che
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scovato. Quello che sparava dal sotterraneo.... ¶ — Ebbene? – domandò Paolo
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al letto per accomiatarsi dal figlio. Questi gli disse
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sua gioventù era morta dal modo in cui la
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ch’erano state colte dal male, due erano morte
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non sarebbero mai spariti dal suo viso quella magrezza
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nipote, Antonia chiamava Maria dal ballatoio, quando la sapeva
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nella fonderia di Berto, dal quale era pagato abbastanza
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ma ora che dipendeva dal figlio non aveva più
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Sentiva un pericolo oscuro dal quale non era possibile
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avveniva intorno a lei, dal mondo di tutti, si
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si era lasciata cogliere dal sonno in un angolo
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s’erano più riveduti dal tempo che Pietro aveva
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stesso sangue...! ¶ Pietro discese dal letto, si accostò alla
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Davide si sentì circondato dal gelido vuoto che già
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faccia di contadino bruciata dal sole; era trasandato nel
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è avvenuto il miracolo dal quale l’aspettavi. Resta
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era stata còlta subito dal sospetto che Pietro fosse
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di fastidio, tosto cancellata dal volere inesorabile che traspariva
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muoversi, la vecchia comprendeva dal suo portamento, dal suo
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comprendeva dal suo portamento, dal suo aspetto così misero
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ond’egli era mosso, dal modo in cui reggeva
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il nipote fu sparito. ¶ * ¶ Dal cielo infinitamente vuoto, con
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lo aveva fatto balzare dal letto. Per l’inquietudine
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inquietudine rimastagli in cuore, dal giorno della visita a
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si allargavano a raggera. Dal viso era sparita la
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Tolto un vecchio registro dal cassetto di un tavolino
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d’avvenire arsa misteriosamente dal fuoco della guerra; Clelia
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tratta fuori del mondo dal figlio morto, e la
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il mutilato Ottarda ucciso dal compagno, e Paolo ancora
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curva, questi correva certo dal solito libraio, con la
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in tempo a sostenerla. ¶ Dal ripiano la vecchia Antonia