Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956
concordanze di «dalla»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1956 | quel movimento le scivolò dalla bisaccia l’altro bambino | ||
2 | 1956 | e tanto fu presa dalla sua bellezza e dalle | ||
3 | 1956 | l’aria e sparì dalla sua vista. Ciccillo allora | ||
4 | 1956 | come posso fare? ¶ E dalla tomba sua madre le | ||
5 | 1956 | e tu t’alzerai dalla tua sedia e ti | ||
6 | 1956 | il figlio e torniamo dalla madre. Vicino a quel | ||
7 | 1956 | aiuto. ¶ Il ragazzo tornò dalla madre con una bottiglia | ||
8 | 1956 | il giovane rispose. ¶ Entrato dalla Principessa, lei gli disse | ||
9 | 1956 | stava più in piedi dalla fame. Si buttò in | ||
10 | 1956 | La madre a chiamarlo dalla riva: – Cola! Cola! Vieni | ||
11 | 1956 | non ne poteva più dalla curiosità, disse: – Gettati dalla | ||
12 | 1956 | dalla curiosità, disse: – Gettati dalla cima della Torre del | ||
13 | 1956 | che ogni mattina chiamasse dalla strada la figlia più | ||
14 | 1956 | sorelle la videro uscir dalla bocca del pozzo col | ||
15 | 1956 | un pezzo d’oro dalla testa ai piedi, si | ||
16 | 1956 | Sfortuna volò a casa dalla Gnà Francisca e aprì | ||
17 | 1956 | figlia le mosse incontro dalla sua parte. S’incontrarono | ||
18 | 1956 | era venuta con Baldellone dalla Francia, quando vide Pippina | ||
19 | 1956 | questa invidiosa si consumava dalla rabbia, pensando che s | ||
20 | 1956 | nera che serpeggiava via dalla tomba del generale impiccato | ||
21 | 1956 | Afferrate questa scellerata, gettatela dalla finestra e poi subito | ||
22 | 1956 | bugiarda fu sdirupata giù dalla finestra e bruciata ai | ||
23 | 1956 | potrà togliersi questo pensiero dalla testa. ¶ – L’idea mi | ||
24 | 1956 | come non poteva tornare dalla fidanzata, avendo scoperto di | ||
25 | 1956 | ridiventò uomo e scese dalla montagna. Appena vide che | ||
26 | 1956 | testa contro il muro dalla disperazione. Finì per mettersi | ||
27 | 1956 | me, che l’accompagno dalla moglie del mio padrone | ||
28 | 1956 | a Don Pidduzzu giù dalla finestra. ¶ L’indomani il | ||
29 | 1956 | rogna. Ne era carico dalla testa ai piedi e | ||
30 | 1956 | basta che mi guarisci dalla rogna –. Don Pidduzzu non | ||
31 | 1956 | stava più in sé dalla gioia. Il Re gli | ||
32 | 1956 | questi peluzzi e apprese dalla vecchia la descrizione di | ||
33 | 1956 | più nei suoi panni dalla contentezza. Ricompensò la vecchia | ||
34 | 1956 | sfinita dallo spavento e dalla corsa, ci si buttò | ||
35 | 1956 | E lo Speziale andò dalla madre della giovane. – Signora | ||
36 | 1956 | andate? – domandò la sentinella. ¶ – Dalla Reginella: ho da vendere | ||
37 | 1956 | Milord: – Ho da tornare dalla Reginella: ma come, così | ||
38 | 1956 | lo mandarono a chiamare dalla Segreteria reale. Il giovane | ||
39 | 1956 | coperte, guardò la giovane dalla testa ai piedi. Sopra | ||
40 | 1956 | star più nella pelle dalla voglia di vedere anche | ||
41 | 1956 | s’era ormai ritirata dalla finestra. Il Re non | ||
42 | 1956 | Signora. ¶ – E che volete dalla mia Signora? ¶ – Le ho | ||
43 | 1956 | Rosmarina mia, non uscire dalla tua pianta fin quando | ||
44 | 1956 | cavò fuori il sangue dalla strozza del Mammo-drago | ||
45 | 1956 | caldo. ¶ Torna il Re dalla guerra, e per prima | ||
46 | 1956 | figlia, divennero come pazzi dalla contentezza. Si misero subito | ||
47 | 1956 | a ballarle la gola dalla voglia d’averne uno | ||
48 | 1956 | sentire neanche l’odore! ¶ Dalla bocca della Reginetta uscì | ||
49 | 1956 | a letto malata. Entra dalla finestra. ¶ – Non ci arrivo | ||
50 | 1956 | Non ci arrivo. ¶ – Entra dalla gattaiola. ¶ – Non ci passo | ||
51 | 1956 | e la tirò su dalla finestra. La stanza era | ||
52 | 1956 | l’Orca, tutta intera dalla testa ai piedi, tranne | ||
53 | 1956 | su una mano. Tornò dalla mamma. – Mamma, trovatemi un | ||
54 | 1956 | in una mano. Tornò dalla madre: – Mamma, trovatemi un | ||
55 | 1956 | portarmi via un castrato dalla mandria, ti do cento | ||
56 | 1956 | cos’ho portato via dalla chiesa. ¶ L’Arciprete aperse | ||
57 | 1956 | fece incontro un signore dalla lunga barba, e gli | ||
58 | 1956 | di nuovo quel signore dalla lunga barba. – So della | ||
59 | 1956 | sera lo appese fuor dalla finestra perché stesse al | ||
60 | 1956 | l’avrebbe sposata. Giunse dalla matrigna e invece di | ||
61 | 1956 | no e si separò dalla sua figlia gallina. ¶ Il | ||
62 | 1956 | s’avvicinò al letto, dalla parte dov’era coricata | ||
63 | 1956 | giù legnate da disossarlo dalla testa ai piedi. ¶ La | ||
64 | 1956 | cominciarono a essere accecati dalla polvere, poi fortissimo: pfuuu | ||
65 | 1956 | a casa facendo capriole dalla contentezza. Quando sua madre | ||
66 | 1956 | e se ne andò dalla mamma. – Apri, mamma mia | ||
67 | 1956 | e la buttò fuori dalla porta. Figuratevi quella povera | ||
68 | 1956 | sotto i piedi. ¶ Arrivò dalla mamma. Bussò. – Che c | ||
69 | 1956 | al cavallo e via dalla fiera come il vento | ||
70 | 1956 | e corse giù, giallo dalla rabbia. – Uomo sono e | ||
71 | 1956 | la Reginella quasi morì dalla paura, ma poi la | ||
72 | 1956 | letto e Nanna-Orca dalla parte dei piedi ci | ||
73 | 1956 | proprio a un passo dalla grotta dov’erano nascosti | ||
74 | 1956 | primo signore della provincia, dalla parte d’Otranto. Avevano | ||
75 | 1956 | gli uomini che rientravano dalla fatica, si sedeva ogni | ||
76 | 1956 | anni e un mese dalla scomparsa della povera massara | ||
77 | 1956 | non capiva più niente dalla meraviglia. – Schiuma! Vieni con | ||
78 | 1956 | e indirizzarono il Re dalla terza sorella, ma prima | ||
79 | 1956 | fratello della sua benefattrice. Dalla finestra della casa della | ||
80 | 1956 | gettar fuoco dagli occhi, dalla bocca, dal naso e | ||
81 | 1956 | bene, non lasciarti ingannare dalla finta serpe –. E detto | ||
82 | 1956 | d’oro, fu colto dalla tempesta e riparò nella | ||
83 | 1956 | Tu m’hai salvata dalla morte e io farò | ||
84 | 1956 | Come fosse stata tirata dalla calamita, Filomena si trovò | ||
85 | 1956 | Ma la madre moriva dalla curiosità di vedere questo | ||
86 | 1956 | La vecchia, che moriva dalla voglia di vedere com | ||
87 | 1956 | manda giù il fuso dalla finestra fino a terra | ||
88 | 1956 | lo scatolino, divenne verde dalla rabbia. E le disse | ||
89 | 1956 | una caverna. Una caverna, dalla terra al soffitto, piena | ||
90 | 1956 | che i briganti uscissero dalla quercia, ma non li | ||
91 | 1956 | la vecchia fu vista dalla figlia del Re. Tutta | ||
92 | 1956 | il giovane si struggeva dalla curiosità di vedere cosa | ||
93 | 1956 | molto. Non potendone più dalla malinconia, prese un cavallo | ||
94 | 1956 | la candela e andò dalla tacchina. Vide la fossa | ||
95 | 1956 | grida, diedero l’allarme. Dalla folla cresceva un gran | ||
96 | 1956 | bere. Mentre si chinava, dalla bisaccia le cascò giù | ||
97 | 1956 | venuto a prenderla; e dalla paura svenne. Entrarono la | ||
98 | 1956 | sposa sul terrazzo e dalla folla si levò un | ||
99 | 1956 | fuoco si spense e dalla pentola, come ceci che | ||
100 | 1956 | stalla della pecora, Cecino dalla sua pancia ricominciò a | ||
101 | 1956 | suo spasso era guardare dalla finestra la campagna, cantarellare | ||
102 | 1956 | d’animo e ognuno dalla parte sua, continuavano le | ||
103 | 1956 | lettera dal Perù, corse dalla sorella e le mostrò | ||
104 | 1956 | via, lasciandola mezza tramortita dalla paura. Maria tornò a | ||
105 | 1956 | s’erano ancora riavute dalla meraviglia, quando videro il | ||
106 | 1956 | incatenata che buttava fuoco dalla bocca, dagli orecchi e | ||
107 | 1956 | di caffè. ¶ – Volentieri –. Bevve dalla tazza avvelenata e cadde | ||
108 | 1956 | uovo e saltò fuori dalla cesta. – Signor fabbro ferraio | ||
109 | 1956 | però adattarti a passare dalla finestra. La tavola apparecchiata | ||
110 | 1956 | del ritorno delle oche dalla Maremma. «Fossero le mie | ||
111 | 1956 | di ferro, al sicuro dalla volpe. ¶ (Siena) ¶ 95 ¶ L’acqua | ||
112 | 1956 | condiscendente, la bella uscì dalla botte e ci entrò | ||
113 | 1956 | lupo e l’ammazzano. Dalla pancia saltano fuori sani | ||
114 | 1956 | gli fece il ragazzo dalla barca, – ci vuoi venire | ||
115 | 1956 | Il Re che guardava dalla sua loggia, grida: – Lesti | ||
116 | 1956 | mangiare il polverone sollevato dalla barca, e restò a | ||
117 | 1956 | solo lo vedevi morivi dalla tremarella! Basta: non vogliamo | ||
118 | 1956 | poco a poco, tirata dalla catena che finiva nel | ||
119 | 1956 | il modo di liberarla dalla balena che la teneva | ||
120 | 1956 | fate finta di bere dalla tazza che vostra moglie | ||
121 | 1956 | sbarrata. Fanno per buttarsi dalla finestra, ma vedono il | ||
122 | 1956 | lui restò sveglio, liberato dalla fattura. ¶ I parenti corsero | ||
123 | 1956 | corsero ad abbracciarlo pazzi dalla contentezza. – Quella ragazza! Voglio | ||
124 | 1956 | cane. ¶ Al quarto giorno, dalla quarta finestra, rispose ai | ||
125 | 1956 | la figlia. Maria corse dalla balia tutta in lagrime | ||
126 | 1956 | acqua e ognuna tirava dalla sua parte, e svolazzando | ||
127 | 1956 | ridente se ne scappò dalla festa. Il figlio del | ||
128 | 1956 | bella sconosciuta che usciva dalla scorza di legno e | ||
129 | 1956 | tre gobbetti suonatori salirono dalla Regina e ne fecero | ||
130 | 1956 | mentr’era alla Messa, dalla melagrana usciva la ragazza | ||
131 | 1956 | porta. La ragazza uscì dalla melagrana, e cominciò a | ||
132 | 1956 | da dove viene. ¶ – Viene dalla melagrana che voi mi | ||
133 | 1956 | anche questo rimase fuor dalla porta, mentre la ragazza | ||
134 | 1956 | sera andò a mangiare dalla Bella Venezia. ¶ – Da dove | ||
135 | 1956 | restò solo, fu preso dalla curiosità d’aprire la | ||
136 | 1956 | giovane uscì zitto zitto dalla capanna e andò a | ||
137 | 1956 | il tignoso che usciva dalla capanna e dal cancello | ||
138 | 1956 | buttato là, mezzo morto dalla fatica. ¶ La figlia del | ||
139 | 1956 | per non risvegliarlo, uscì dalla capanna e corse da | ||
140 | 1956 | Il Re selvatico tornando dalla caccia, la vide triste | ||
141 | 1956 | cieche e le riportò dalla mamma nella grotta. ¶ Un | ||
142 | 1956 | fronte levò il macigno dalla bocca della caverna, e | ||
143 | 1956 | Fratino camuffato e uscì dalla caverna per inseguirlo. Andò | ||
144 | 1956 | Mandò la sua bambina dalla nonna, perché le prestasse | ||
145 | 1956 | veniva Giuseppe mezzo allocchito dalla paura, e poi il | ||
146 | 1956 | sicuro d’uscir vivo dalla caverna, ma non voleva | ||
147 | 1956 | le nuove provviste portate dalla donna, e aspettarono la | ||
148 | 1956 | Quando furono entrambi fuori dalla caverna con la roba | ||
149 | 1956 | padre la fece uscire dalla torre, pensando che il | ||
150 | 1956 | nozze, gli Ambasciatori tornarono dalla figlia del Sole a | ||
151 | 1956 | che le veniva fuori dalla testa, come fosse aggomitolata | ||
152 | 1956 | combinato il matrimonio, va dalla cavallina e le dice | ||
153 | 1956 | il seguito fuggirono via dalla carrozza ribaltata, se no | ||
154 | 1956 | ma il Gigante uscì dalla stanza e gli disse | ||
155 | 1956 | palmo di lingua fuor dalla bocca, e gli era | ||
156 | 1956 | le fiamme si buttò dalla finestra e scappò nel | ||
157 | 1956 | tutte le Damigelle e dalla terza tutti i Paggi | ||
158 | 1956 | cavallina, che aspettava fuori dalla chiesa. – Devi sapere, – gli | ||
159 | 1956 | quella non si stacca dalla tomba. Fatti dire dalle | ||
160 | 1956 | Fioravante andò a bussare dalla Badessa e le domandò | ||
161 | 1956 | cavallina gli disse: – Va’ dalla Badessa e chiedile dov | ||
162 | 1956 | lei: – Libera l’uccello dalla gabbia d’oro. ¶ L | ||
163 | 1956 | più stupiti rimasero, quando dalla voce della cavallina intesero | ||
164 | 1956 | le nozze, Fioravante andò dalla cavallina. – Sai? – le disse | ||
165 | 1956 | marito della bella Isolina dalla treccia bionda. ¶ (Pisa) ¶ 80 ¶ Lo | ||
166 | 1956 | obbedirle. La ragazza uscì dalla porta e si trovò | ||
167 | 1956 | moglie del contadino), – andate dalla Regina di questo paese | ||
168 | 1956 | Re. – Cacciate quell’uccello dalla torre, – ordinò il Re | ||
169 | 1956 | la sera, risentirono venire dalla torre suoni e canti | ||
170 | 1956 | mentre io ero via dalla Corte. Sarà il tuo | ||
171 | 1956 | moglie e un mulo. Dalla campagna in cui zappava | ||
172 | 1956 | Lo faremo uscire noi dalla vigna! – gridarono e ripresero | ||
173 | 1956 | aspettiamo qui. ¶ Campriano corse dalla moglie e le disse | ||
174 | 1956 | finta di tirarla fuori dalla credenza mentre bolle. Hai | ||
175 | 1956 | e sua moglie uscì dalla stalla, facendo finta di | ||
176 | 1956 | Vento Tramontano fu preso dalla carità del cuore per | ||
177 | 1956 | per la seconda volta dalla carità del cuore: tira | ||
178 | 1956 | non ne poté più dalla fame, aperse la scatola | ||
179 | 1956 | scatola e disse: – Provvedi. ¶ Dalla scatola salta fuori un | ||
180 | 1956 | stava più in sé dalla voglia. – Geppone, dàlla a | ||
181 | 1956 | sé dalla voglia. – Geppone, dàlla a me, e io | ||
182 | 1956 | bambina. A molte miglia dalla città il Re aveva | ||
183 | 1956 | Dove vai, bel giovane? ¶ – Dalla Maga, a tagliarle la | ||
184 | 1956 | non vederla più. Ma dalla testa erano cascate due | ||
185 | 1956 | insieme. ¶ Il servitore tornò dalla mela e le posò | ||
186 | 1956 | comandano? ¶ – Domattina devi andare dalla Fata Morgana e le | ||
187 | 1956 | le chiese: – Dove vai? ¶ – Dalla Fata Morgana, a prendere | ||
188 | 1956 | seppero dell’invito, corsero dalla vecchia cui avevano dato | ||
189 | 1956 | fuoco, alla vecchia giù dalla finestra. ¶ Così fu fatto | ||
190 | 1956 | sorelle la calarono giù dalla finestra. ¶ La ragazza, che | ||
191 | 1956 | al palazzo reale. Entrò dalla porta della cucina; le | ||
192 | 1956 | padre d’esser tolta dalla soffitta, ma il Re | ||
193 | 1956 | Fido, corri su, va’ dalla figlia del Re, falle | ||
194 | 1956 | far scacciare il cane dalla sala. Ecco che mettono | ||
195 | 1956 | si mise a ridere dalla contentezza, ma il carbonaio | ||
196 | 1956 | che la prova riusciva, dalla rabbia scaraventava via di | ||
197 | 1956 | altra. E la mattina dalla finestra vide la selva | ||
198 | 1956 | sua moglie, fu preso dalla rabbia della gelosia, sfoderò | ||
199 | 1956 | miseria, quasi diventavano pazze dalla gioia. Il mercante disse | ||
200 | 1956 | minore al suo capezzale, dalla contentezza cominciò a star | ||
201 | 1956 | fuori monete d’oro dalla borsa. Così facevano comprare | ||
202 | 1956 | dell’organino venir su dalla prigione, saltarono tutti in | ||
203 | 1956 | del letto, ben discosto dalla Principessa. Poi disse: – Sposa | ||
204 | 1956 | egli era stato accolto dalla bella dama che era | ||
205 | 1956 | in una macchia fuor dalla città. Ma Andreino trovò | ||
206 | 1956 | se qualcuno non va dalla Regina per chiarirla. Andrò | ||
207 | 1956 | offerse d’andare lui dalla Regina Marmotta. Andò all | ||
208 | 1956 | dame! – disse Giovanni. – Noi dalla Regina Marmotta non ci | ||
209 | 1956 | ne avvide fu ripreso dalla speranza. – Suvvia, ditemi la | ||
210 | 1956 | e mandare mio figlio dalla Principessa», e decise d | ||
211 | 1956 | e coi musi lunghi dalla fame. – Cos’hai, con | ||
212 | 1956 | sano e salvo. ¶ Scendendo dalla Montagna del Fiore, Menichino | ||
213 | 1956 | bacchetta e la buttò dalla finestra che dava sul | ||
214 | 1956 | Menichino passò sull’istante dalla disperazione a una gran | ||
215 | 1956 | e tutti stavano sbigottiti dalla meraviglia a vedere il | ||
216 | 1956 | L’Assunta corse subito dalla madre: – Mamma, domani la | ||
217 | 1956 | di notte, mi spara dalla finestra! ¶ Era proprio quello | ||
218 | 1956 | camera della Principessa, entrò dalla finestra e si posò | ||
219 | 1956 | piccolo aveva già tolto dalla bambagia i tre chicchi | ||
220 | 1956 | il libro e guardava dalla finestra il giardino e | ||
221 | 1956 | leggere e a pensare. Dalla sua camera non usciva | ||
222 | 1956 | piano, prese l’anello dalla fronte di Fiordinando e | ||
223 | 1956 | Intanto l’eremita uscì dalla grotta, prese il fazzoletto | ||
224 | 1956 | Regina lo riconobbe e dalla contentezza si rovesciò sulla | ||
225 | 1956 | muso all’aria mugolando dalla gioia, e disse: – Ci | ||
226 | 1956 | con una fune giù dalla soffitta e corse nel | ||
227 | 1956 | qui. Tieni questa nocciola, dàlla al figlio del Re | ||
228 | 1956 | trovava. Un giorno, tornando dalla caccia, Pietro vede, sulla | ||
229 | 1956 | della notte, mezzo morti dalla paura e dal correre | ||
230 | 1956 | di là e scomparve dalla vista. ¶ Era un muraglione | ||
231 | 1956 | gli tralucevano gli occhi dalla rabbia: lo voleva morto | ||
232 | 1956 | figlia del Governatore tornò dalla campagna, Pietro si fece | ||
233 | 1956 | fu tenuta a balia dalla moglie del contadino che | ||
234 | 1956 | d’animo per questo. Dalla cameriera si fece comprare | ||
235 | 1956 | verdeggiava un bel giardino. Dalla cresta del muraglione sporgevano | ||
236 | 1956 | lasciò cader lo schioppo dalla meraviglia, e prima che | ||
237 | 1956 | giorno un corriere partiva dalla Corte con una lettera | ||
238 | 1956 | la rabbia diventò bianca dalla paura. Ma l’Uliva | ||
239 | 1956 | sei stato a consiglio dalla Regina. ¶ Il contadino non | ||
240 | 1956 | affogò. Giuseppe saltato via dalla nave che affondava si | ||
241 | 1956 | la giovane ricomparve fuori dalla peschiera, e lo ringraziò | ||
242 | 1956 | la portano in prigione. Dalla cella la giovane vede | ||
243 | 1956 | fare a me. ¶ Andò dalla schiava e le disse | ||
244 | 1956 | biscione abbia da entrare dalla finestra, e questo sia | ||
245 | 1956 | dormirà col suo sposo, dalla finestra entrerà un biscione | ||
246 | 1956 | E tacque, di marmo dalla testa ai piedi. ¶ – Cos | ||
247 | 1956 | è diventato di marmo dalla testa ai piedi. ¶ E | ||
248 | 1956 | e un giorno, passando dalla strada della strega, questa | ||
249 | 1956 | gli diceva la balia, – dàlla al tuo papà, – e | ||
250 | 1956 | morire! ¶ Il giovane andò dalla ragazza e le disse | ||
251 | 1956 | non la terra, e dalla terra le arrivavano suoni | ||
252 | 1956 | d’acqua fu portato dalla damigella di prima. Il | ||
253 | 1956 | fece Pierino Pierone su dalla cappa del camino. ¶ – Come | ||
254 | 1956 | stava a lingua fuori dalla sete che aveva. ¶ – Figliolo | ||
255 | 1956 | stava più nella pelle dalla contentezza, corse a cercare | ||
256 | 1956 | quassù. Bisogna che torni dalla sposa che sarà in | ||
257 | 1956 | sparì. ¶ Il vivo uscì dalla tomba, e non riconosceva | ||
258 | 1956 | La donna li squadrò dalla testa ai piedi e | ||
259 | 1956 | di tela, che usciva dalla porta, dalle finestre, arrivava | ||
260 | 1956 | si morse le dita dalla rabbia, e chiese: – Ma | ||
261 | 1956 | alloggio; ma andate pure dalla mia comare Giacoma, in | ||
262 | 1956 | tanto per provare. Uscì dalla città e il cane | ||
263 | 1956 | vedere se poteva scendere dalla montagna, ma le porte | ||
264 | 1956 | riuscirono a calar giù dalla montagna. Nella pianura c | ||
265 | 1956 | profondo. Entrarono pian pianino dalla gattaiola del portone; e | ||
266 | 1956 | il cane si rodeva dalla gelosia, perché era stato | ||
267 | 1956 | batté il dodicesimo rintocco, dalla cappa si sentirono di | ||
268 | 1956 | grancasse. ¶ Il giovanotto scese dalla montagna col corteo della | ||
269 | 1956 | Alcina restava di marmo dalla testa ai piedi. ¶ Beniamino | ||
270 | 1956 | era fuor di sé dalla gioia. Fece inginocchiare il | ||
271 | 1956 | di tornare a casa dalla sorella non ebbe il | ||
272 | 1956 | sbranarono. ¶ Il ragazzo tornò dalla sorella e disse: – Basta | ||
273 | 1956 | guardare la salma, uno dalla parte destra, uno dalla | ||
274 | 1956 | dalla parte destra, uno dalla parte sinistra e uno | ||
275 | 1956 | parte sinistra e uno dalla parte della testa. ¶ Quando | ||
276 | 1956 | sua statua, fu preso dalla disperazione, ma saltò fuori | ||
277 | 1956 | la donna tirò fuori dalla cenere il gobbo Tabagnino | ||
278 | 1956 | presero a buttar giù dalla finestra frumento, frumentone e | ||
279 | 1956 | le fece capire che dalla sua risposta dipendeva la | ||
280 | 1956 | mi riconosci? ¶ La Zosa dalla gioia non capiva più | ||
281 | 1956 | storie. Lui che scoppiava dalla voglia di dirgliene di | ||
282 | 1956 | cominciò a tirar fuori dalla sporta la pignatta col | ||
283 | 1956 | stava per saltar su dalla rabbia, ma pensò ai | ||
284 | 1956 | non riesco a uscire dalla barca. ¶ – Glielo dirò. ¶ Sbarcò | ||
285 | 1956 | Non capite più niente dalla fame. Mettetevi a mangiare | ||
286 | 1956 | non riesce a uscire dalla barca. ¶ – Anche questo è | ||
287 | 1956 | non poté più uscire dalla barca. ¶ (Garfagnana Estense) ¶ 58 ¶ Il | ||
288 | 1956 | sulla Principessa, fischiando tutto dalla gioia perché aveva visto | ||
289 | 1956 | pacco di stracci giù dalla grondaia, e ne venne | ||
290 | 1956 | un casolare per ripararmi dalla pioggia. Entro e cosa | ||
291 | 1956 | inchinò, le radici uscirono dalla terra e s’abbatté | ||
292 | 1956 | Ma appena fu lontano dalla loro vista si fermò | ||
293 | 1956 | bosco; ucciso il leone, dalla sua pancia uscirà un | ||
294 | 1956 | coi suoi passettini uscì dalla fessura, e tornò sul | ||
295 | 1956 | rimasti senza cavalli tornarono dalla vecchia, e lei mandò | ||
296 | 1956 | una delle tre mele dalla gabbia e la tagliò | ||
297 | 1956 | le resche le buttarono dalla finestra. Dove caddero le | ||
298 | 1956 | resche di pesce buttate dalla finestra, da resche di | ||
299 | 1956 | soldo, ma era furbo dalla nascita. Sua madre, appena | ||
300 | 1956 | in pianura venivano rubati dalla Maschera2 Micillina. ¶ La Maschera | ||
301 | 1956 | Micillina ¶ Ruba i buoi dalla cascina, ¶ Guarda con l | ||
302 | 1956 | lasciate qua e là dalla Maschera Micillina. ¶ Andò avanti | ||
303 | 1956 | la ragazza nel solaio. ¶ Dalla finestra del solaio, la | ||
304 | 1956 | del contadino e cascarono dalla scala a gambe all | ||
305 | 1956 | prese il miglior mulo dalla stalla, lo caricò di | ||
306 | 1956 | d’oro anch’essi dalla parrucca agli stivali, e | ||
307 | 1956 | maggiori corsero tutti ansiosi dalla fornaia e dalla tessitrice | ||
308 | 1956 | ansiosi dalla fornaia e dalla tessitrice a ritirare la | ||
309 | 1956 | La ragazza allora andò dalla Regina e le disse | ||
310 | 1956 | portò via il cuore dalla caldaia, lo fece mangiare | ||
311 | 1956 | che entravano due streghe dalla finestra, gli toglievano una | ||
312 | 1956 | di Croc quando vide dalla finestra il cadavere del | ||
313 | 1956 | m’ha lasciato imprigionare dalla mia matrigna, – e puntò | ||
314 | 1956 | della figlia, fu preso dalla commozione per lei e | ||
315 | 1956 | andata –. Ma poi, presa dalla compassione, la nascose, e | ||
316 | 1956 | arrabbiò e si ritirò dalla terrazza, e subito pensò | ||
317 | 1956 | tira la vesta! ¶ E dalla terrazza al balcone, quel | ||
318 | 1956 | che uscisse la gente dalla Messa, e domandava ai | ||
319 | 1956 | altro vecchio che usciva dalla Messa, che gli insegnò | ||
320 | 1956 | domenica, e all’uscita dalla Messa domandò a un | ||
321 | 1956 | un muoversi di gente. Dalla siepe uscì una scarica | ||
322 | 1956 | ostia, e poi ritornando dalla chiesa, la buttò qui | ||
323 | 1956 | e gettò le bucce dalla finestra. Alle nove venne | ||
324 | 1956 | era fuori di sé dalla stizza, ma disse: – Fa | ||
325 | 1956 | mostrò le bucce fuor dalla finestra. ¶ Il lupo tra | ||
326 | 1956 | casa sua, sgusciò fuori dalla zucca, chiuse la finestra | ||
327 | 1956 | m’è andata giù dalla carreggiata. ¶ – Ho fretta, non | ||
328 | 1956 | fuori il finto dito dalla toppa. Il giovane vide | ||
329 | 1956 | e la fece volar dalla finestra. ¶ Sotto la finestra | ||
330 | 1956 | i suoi affari, corse dalla sposa e le chiese | ||
331 | 1956 | non s’allontanava mai dalla peschiera. Aveva imparato tutto | ||
332 | 1956 | imbandita. Il vagabondo uscì dalla vasca e si nascose | ||
333 | 1956 | la sua bacchetta, e dalla scorza del granchio uscì | ||
334 | 1956 | per il canale sotterraneo, dalla peschiera arrivarono alla sala | ||
335 | 1956 | batte la bacchetta e dalla scorza del granchio esce | ||
336 | 1956 | peschiera e lasciò uscire dalla scorza la figlia del | ||
337 | 1956 | restituito alle nostre letture dalla versione di Benedetto Croce | ||
338 | 1956 | di cui alcuni tolti dalla tradizione orale;1 e dal | ||
339 | 1956 | montagna di narrazioni tratte dalla bocca del popolo nei | ||
340 | 1956 | stupiti dal sole e dalla luna, fondavano l’evoluzione | ||
341 | 1956 | in maniera imprevista, catturato dalla natura tentacolare, aracnoidea dell | ||
342 | 1956 | poco mi pareva che dalla scatola magica che avevo | ||
343 | 1956 | un destino: la giovinezza, dalla nascita che sovente porta | ||
344 | 1956 | una condanna, al distacco dalla casa, alle prove per | ||
345 | 1956 | di trascrizione delle fiabe «dalla bocca del popolo», prese | ||
346 | 1956 | di raccogliere le fiabe dalla bocca del popolo ci | ||
347 | 1956 | a pubblicare era nutrita dalla passione «comparatistica» propria della | ||
348 | 1956 | e Sicilia.13 ¶ Ed è dalla Toscana e dalla Sicilia | ||
349 | 1956 | è dalla Toscana e dalla Sicilia che ci vengono | ||
350 | 1956 | studi di folklore, e dalla vasta équipe di raccoglitori | ||
351 | 1956 | cunti» del Pitrè vengono dalla sua bocca, e la | ||
352 | 1956 | che le aveva apprese dalla madre e questa, anche | ||
353 | 1956 | io ho potuto raccogliere dalla sua bocca le molte | ||
354 | 1956 | della fiabistica mediterranea sin dalla sua più antica testimonianza | ||
355 | 1956 | di casi di «discesa» dalla letteratura al folklore in | ||
356 | 1956 | Paolino da Perugia raccontato dalla Luisa vedova Ginanni, che | ||
357 | 1956 | il saper riscuotere fiducia dalla gente; una virtù da | ||
358 | 1956 | sicurezza che gli veniva dalla perfetta conoscenza,21 reso il | ||
359 | 1956 | linguistici locali: lavorato, insomma, dalla penna d’uno scrittore | ||
360 | 1956 | è quella che viene dalla Francia, che l’influenza | ||
361 | 1956 | più recente spolveratura originata dalla fortuna anche popolare d | ||
362 | 1956 | attraversano: il cantare trae dalla fiaba i suoi motivi | ||
363 | 1956 | la diversità dei dialetti, dalla masca piemontese alla mamma | ||
364 | 1956 | prendeva paludamenti ed onomastica dalla mitologia classica) s’informò | ||
365 | 1956 | appinninu, e abbruciata» (gettata dalla finestra e poi bruciata | ||
366 | 1956 | cera della candela accesa dalla curiosità ributta in preda | ||
367 | 1956 | Il racconto nasce appunto dalla crisi di quest’istituzione | ||
368 | 1956 | vieta. Perciò poté conservarsi dalla preistoria ad oggi, senza | ||
369 | 1956 | re, che si guardano dalla finestra e si vanno | ||
370 | 1956 | dei Grimm furono raccolte dalla bocca del popolo (essi | ||
371 | 1956 | di più questo divario. ¶ 11. Dalla prefazione all’Indice delle | ||
372 | 1956 | raccolte dal Comparetti stesso, «dalla bocca di una vecchia | ||
373 | 1956 | cioè con testi trascritti dalla voce dei paesani nei | ||
374 | 1956 | dialetti (purtroppo resa ostica dalla grafia fonetica), testi molto | ||
375 | 1956 | nel momento di trapasso dalla società dei clan, basata | ||
376 | 1956 | seduto a tavola, quando dalla cappa del camino sentì | ||
377 | 1956 | era levato a volo dalla rete, e la triglia | ||
378 | 1956 | della figlia del Re. Dalla nave li videro e | ||
379 | 1956 | coperto d’alghe verdi dalla testa ai piedi, con | ||
380 | 1956 | Il Tignoso era verde dalla bile. – Cosa c’è | ||
381 | 1956 | poté toglier le braccia dalla pasta e continuò a | ||
382 | 1956 | ben vestito, e vide dalla finestra la madre che | ||
383 | 1956 | che sentì cadere qualcosa dalla cappa del camino e | ||
384 | 1956 | capitano e chiese fin dalla strada: – L’hai filata | ||
385 | 1956 | fui preso anch’io dalla mano del Gigante e | ||
386 | 1956 | Vediamo», e mi tolse dalla gabbia. Presi la chitarra | ||
387 | 1956 | e subito fui fuori dalla casa. Mi misi a | ||
388 | 1956 | di ieri notte buttiamolo dalla finestra». Sotto la finestra | ||
389 | 1956 | il picciotto saltò fuori dalla pelle. – Buttami giù le | ||
390 | 1956 | uscire! ¶ Prima d’andarsene dalla montagna, s’era riempito | ||
391 | 1956 | che strappi tre peli dalla criniera a ciascuno. ¶ Il | ||
392 | 1956 | afflitto, digiuno, mezzonudo, malato dalla testa ai piedi. – O | ||
393 | 1956 | teneva proprio. Così mandò dalla Signora la figliola seguente | ||
394 | 1956 | casa di corsa, spaventate dalla codaccia nera e pelosa | ||
395 | 1956 | piace tanto, andate voi dalla Draga. ¶ Il padre non | ||
396 | 1956 | andare lui a servizio dalla Signora. Il servizio, tanto | ||
397 | 1956 | parte vuoi ti mangi, ¶ Dalla testa oppur dai piedi | ||
398 | 1956 | madre, e partirono, seguiti dalla truppa. Dopo aver marciato | ||
399 | 1956 | sposa. Sollevava i morti dalla catasta e li metteva | ||
400 | 1956 | non poteva mai uscire dalla caverna perché era perfino | ||
401 | 1956 | come si può uscire dalla tua caverna e confida | ||
402 | 1956 | disse. – Che ero uscita dalla caverna. ¶ – Eh, ci vuol | ||
403 | 1956 | profumo che veniva fuor dalla casseruola, diceva: ¶ Maramao, maramio | ||
404 | 1956 | ma i due compari, dalla rabbia che avevano l | ||
405 | 1956 | se la faceva addosso dalla paura, e si nascose | ||
406 | 1956 | per togliervi la spina dalla zampa, e per soprasaluto | ||
407 | 1956 | figlia del Re ballava dalla gioia, i facchini scaricavano | ||
408 | 1956 | Lasciamo loro e andiamo dalla Regina. S’affaccia una | ||
409 | 1956 | dice: – Signora Regina, sapeste! Dalla forestiera stanno succedendo cose | ||
410 | 1956 | tavola, e tutta rossa dalla rabbia andò a chiudersi | ||
411 | 1956 | ad aspettare un bambino. Dalla rabbia e dalla vergogna | ||
412 | 1956 | bambino. Dalla rabbia e dalla vergogna non sapeva più | ||
413 | 1956 | cui non era vista dalla Regina, la giovane si | ||
414 | 1956 | mentr’era a lavorare dalla Regina, le vennero le | ||
415 | 1956 | Narbone! ¶ Tornò il Reuzzo dalla guerra, si chiuse nel | ||
416 | 1956 | Il corpo buttatelo fuori dalla grotta! – e riprese a | ||
417 | 1956 | in un altro feudo, dalla parte opposta. I bambini | ||
418 | 1956 | donna si sentì divorare dalla rabbia, ma disse: – O | ||
419 | 1956 | e la buttò fuori dalla finestra che dava a | ||
420 | 1956 | la cassa. Alla sera, dalla cassa saltò fuori il | ||
421 | 1956 | piccino era stato seppellito, dalla terra venne su una | ||
422 | 1956 | fece seppellire, lasciando fuori dalla terra solo un’orecchia | ||
423 | 1956 | tempo, non resisteva più dalla voglia di mangiarsela e | ||
424 | 1956 | e la fece uscire dalla stia. – Ah, sì che | ||
425 | 1956 | e quasi restò morta dalla puzza che le usciva | ||
426 | 1956 | paese del Re, accompagnata dalla zia Marchesa, come parente | ||
427 | 1956 | il Re vide uscir dalla carrozza la cugina brutta | ||
428 | 1956 | Conte Pero. – Ma buttiamola dalla finestra! – e la prese | ||
429 | 1956 | sabato, Massaro Verità scendeva dalla montagna, si presentava al | ||
430 | 1956 | manzo è caduto giù dalla montagna! ¶ – No, questo non | ||
431 | 1956 | Reuzzo, e grondava sangue dalla testa ai piedi, perché | ||
432 | 1956 | trovato coperto di ferite dalla testa ai piedi, e | ||
433 | 1956 | un bicchiere e buttarglielo dalla testa ai piedi: ritornerebbe | ||
434 | 1956 | invece di farlo prendere dalla cameriera. Lo versò nel | ||
435 | 1956 | foresta. Allora furono presi dalla paura, chiamarono tutti i | ||
436 | 1956 | chiacchierone non gliela dare: dàlla a qualcuno di poche | ||
437 | 1956 | qua! ¶ Il capitano dice: – Dalla riva ci fan segno | ||
438 | 1956 | la mamma di Peppino, dalla gente della strada, venne | ||
439 | 1956 | lei dallo spavento cadde dalla scala e batté il | ||
440 | 1956 | materassi e li buttano dalla finestra, prendono le lenzuola | ||
441 | 1956 | non ci vedevano più dalla fame. – Allora, – si dicono | ||
442 | 1956 | mangiando, il Guardiano uscì dalla botte, e bussò alla | ||
443 | 1956 | per una, per calarle dalla finestra. Si fece alla | ||
444 | 1956 | caviglie e lo buttò dalla finestra a capofitto. ¶ Poi | ||
445 | 1956 | quando m’hai buttato dalla finestra e m’hai | ||
446 | 1956 | giunto a poca distanza dalla porta, sentì venire dalla | ||
447 | 1956 | dalla porta, sentì venire dalla chiesa canti e risa | ||
448 | 1956 | quel momento si staccò dalla schiera, e gli venne | ||
449 | 1956 | in vita, vi salverò dalla morte. Entrate pure a | ||
450 | 1956 | aver liberato l’uomo dalla morte del piombo, e | ||
451 | 1956 | voglio riscaldare! ¶ I diavoli, dalla porta, videro subito che | ||
452 | 1956 | che era rimasto fuori dalla porta: – Quel tuo porco | ||
453 | 1956 | i ladroni furono presi dalla paura e in fretta | ||
454 | 1956 | fa un macello! Fuggite! ¶ Dalla valle cominciò un fuggi | ||
455 | 1956 | Fata di quel posto, dalla cima d’un albero | ||
456 | 1956 | si torceva le mani dalla disperazione. ¶ – Be’, giovanotto, di | ||
457 | 1956 | Tribord-amure, Mentone, raccontata dalla vedova Lavigna (pubblicata in | ||
458 | 1956 | Péntema (Torriglia, Genova), raccontata dalla contadina Maria Banchero (in | ||
459 | 1956 | cannibalico: cfr. la nostra 142 (dalla calabrese DIFR. 27) e altre | ||
460 | 1956 | della versione piemontese, traendolo dalla senese Isabelluccia del GRADI | ||
461 | 1956 | attraverso i Greci, sia dalla tradizione orientale, il racconto | ||
462 | 1956 | essere giunta sul Garda dalla Germania (nel finale è | ||
463 | 1956 | Bistrega sono miei, mutuati dalla Margarite Margariton dei versetti | ||
464 | 1956 | sono diverse, a cominciare dalla Pietra del gallo di | ||
465 | 1956 | curiosi: il protagonista oppresso dalla bellezza, in fuga dalle | ||
466 | 1956 | Fabbriche (Garfagnana Estense), raccontata dalla Rosina Casini. ¶ Come ci | ||
467 | 1956 | fiabe generose, quasi indipendentemente dalla vicenda che raccontano, per | ||
468 | 1956 | teste, Montale Pistoiese, raccontata dalla ragazza Elena Becherini. ¶ Una | ||
469 | 1956 | Bellindia, Montale Pistoiese, raccontata dalla Luisa vedova Ginanni. ¶ Per | ||
470 | 1956 | Pecoraio, Montale Pistoiese, raccontata dalla ragazza Elena Becherini. ¶ La | ||
471 | 1956 | s’assista al trapasso dalla fiaba alla novella di | ||
472 | 1956 | riscontrano talora anche separate dalla fiaba, nelle tradizioni degli | ||
473 | 1956 | serpe, Montale Pistoiese, raccontata dalla Luisa vedova Ginanni. ¶ La | ||
474 | 1956 | eseguire compiti impossibili imposti dalla matrigna è diffuso anche | ||
475 | 1956 | Tappeti, Montale Pistoiese, raccontato dalla Luisa vedova Ginanni. ¶ Una | ||
476 | 1956 | invisibile perduto e riconquistato dalla sposa. La suggestione di | ||
477 | 1956 | Bufala, Montale Pistoiese, raccontata dalla Luisa vedova Ginanni. ¶ Una | ||
478 | 1956 | intreccio sostanzialmente identico, fin dalla versione narrata nel Pentamerone | ||
479 | 1956 | reale (DEN. 60). La separazione dalla sposa per inseguire l | ||
480 | 1956 | bella, Montale Pistoiese, raccontata dalla Luisa vedova Ginanni. ¶ Se | ||
481 | 1956 | Marci, Montale Pistoiese, raccontata dalla Luisa vedova Ginanni. ¶ L | ||
482 | 1956 | bella ragazza che esce dalla pelle di vecchia (già | ||
483 | 1956 | Uliva, Montale Pistoiese, raccontata dalla Luisa vedova Ginanni. ¶ Il | ||
484 | 1956 | ed edito dal DONI – dalla storia latina del FAZIO | ||
485 | 1956 | Griselda, Montale Pistoiese, raccontate dalla Luisa vedova Ginanni e | ||
486 | 1956 | Il drago, Pisa, raccontata dalla stessa vecchia della precedente | ||
487 | 1956 | il motivo della nascita dalla mela e dalla scorza | ||
488 | 1956 | nascita dalla mela e dalla scorza (cfr. la nostra | ||
489 | 1956 | Il Fiorentino, Pisa, raccontata dalla stessa vecchia della precedente | ||
490 | 1956 | regina sfortunata, Pisa, raccontata dalla stessa vecchia della precedente | ||
491 | 1956 | d’oro, Pisa, raccontata dalla stessa vecchia della precedente | ||
492 | 1956 | senza paura, Firenze, raccontata «dalla Paolina Sarti, che l | ||
493 | 1956 | T. 1, La maga, «raccontata dalla Beppa Pierazzoli, di Pratovecchio | ||
494 | 1956 | centun figli sono sostituiti dalla suocera con cento rospi | ||
495 | 1956 | DEN. 47), Sicilia (GONZ. 10, PITRÈ 21, 22). Dalla PITRÈ 21 ho tratto la | ||
496 | 1956 | du’ gobbi, Firenze, raccontata «dalla Raffaella Dreini, che l | ||
497 | 1956 | Sanremo). Mi sono distaccato dalla versione fiorentina solo nell | ||
498 | 1956 | in quella siciliana pubblicata dalla GONZENBACH in dialetto (GONZ | ||
499 | 1956 | ochine, Siena (inedita, raccolta dalla signora OLGA COCCHI che | ||
500 | 1956 | L’eroe non ha dalla sua alcun aiuto soprannaturale |