Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

filato dal rispetto umano, dalla educazione strana e variabile

educazione strana e variabile, dalla modestia obbligatoria, dalla ignoranza

variabile, dalla modestia obbligatoria, dalla ignoranza imposta, dalla inconsapevolezza

obbligatoria, dalla ignoranza imposta, dalla inconsapevolezza a ogni costo

interiore, imposto alla fanciulla dalla necessità della nostra vita

scettica sempre. Nessuno più dalla fanciulla, apprende quotidianamente i

erbuccia malaticcia è sopraffatta dalla pianta florida, io l

il movimento viene tutto dalla massa, ove l’anima

di casa, fu colpita dalla gelida brezza mattutina. Le

sorpresa dal silenzio e dalla solitudine, fu côlta da

scenderle sul capo e dalla nuca diffondersi lentamente per

dai bei capelli castani, dalla testina piccola sopra un

biondona alta e bianca, dalla forte pronunzia piemontese, — io

Paolo Parzanese, libro permesso dalla direttrice; Giulietta Scarano scriveva

dei miopi e corse dalla sua amica. La Borrelli

una parola di affetto dalla persona amata, giurando che

pieno di macchine, lontane dalla gente che amavano, lontane

divideva la sezione maschile dalla femminile. Ritornando, si fermò

faceva una lettera risentita dalla Direzione, per avvisarlo che

mia sorella e Gennarino, dalla comare, donna Carmela, che

che ha l’asma, dalla soverchia fatica, per confortare

tacque. In quel momento dalla piazza della Posta, dove

suo posto per andare dalla direttrice, fu Cristina Juliano

ausiliarie si sentivano pregate dalla direzione, si sentivano le

Le ausiliarie erano prese dalla febbre, che ogni ora

sempre, indovinando le parole dalla prima sillaba, finendo di

aveva cessato di piovere, dalla mattina: ma il cielo

comunicava: ora questo isolamento dalla Sicilia, che era il

un po’ nervosamente, eccitate dalla fatica inutile di poter

Era una zingara scappata dalla tribù, — nossignore, era la

rosei, erano stati colpiti dalla tisi. In quanto ad

dal padre, adorata stranamente dalla madre adottiva. Ella aveva

n’era andato via dalla spiaggia, con Luigi Muscettola

non si sapeva togliere dalla ringhiera, guardando sempre verso

Giovannella, da certi sussulti, dalla curva del collo s

di donne, come inghiottite dalla stiva, un comparire di

giovanotto snello e bruno, dalla pura bellezza italica, mescolata

per nulla imbarazzati, abituati dalla loro posizione a sorridere

tre anime. ¶ Ma uscendo dalla cameretta del cannone, una

luce ferì il gruppo. Dalla riva di Castellammare, dal

o cinque ragazze, prese dalla curiosità. ¶ — Una ballerina, la

erano strette, raccolte, mosse dalla curiosità di quell’altro

il duca, provato ripetutamente dalla sciagura domestica, aveva visto

finestroni; e a destra, dalla cappella dove Maria Cristina

gli uomini: a sinistra dalla cappellina dove la Madonna

al petto, era scampata dalla tempesta, era in salvo

Eva, che scompariva, volontariamente, dalla scena. E quella che

riattraversò la chiesa, uscì dalla porta nel chiostro, si

portico, quasi quasi penetrava dalla porta, tre finestroni si

avanzò lentamente verso Eva. Dalla chiesa tutti tendevano il

paio di lunghe forbici, dalla lama lucentissima, le passò

giovane, grasso e biondo, dalla pelle lucida di sudore

pelle lucida di sudore, dalla camicia di colore col

molto aperto, senza sottoveste, dalla spolverina di lustrino nero

spolverina di lustrino nero, dalla pretensiosa cintura di seta

e sua madre, seguite dalla serva, cercavano di farsi

malvagia di quel vecchione dalla parrucca rossastra, dalla dentiera

vecchione dalla parrucca rossastra, dalla dentiera falsa, dalle mani

non trovavano marito, e dalla scena avevano trasportato, nella

Enrichetta Caputo entrò, seguita dalla madre: e i begli

femmina alta, scarna, bruna, dalla pelle lucida, come unta

pigliava quotidianamente degli schiaffi dalla madre per causa di

smorfia che le veniva dalla recitazione delle parti d

fanciulla lunga e magra dalla carnagione color polmone, afflitta

Vico, il filosofo pensoso, dalla testa china, in un

sinistra: la destra formata dalla gente più matura, dalle

denti macchiati dallo scorbuto, dalla magrezza malaticcia, dalle tempie

dei nastri azzurri, regalatile dalla Malagrida, sul suo vecchio

il fumo delle sigarette dalla parte dove rimaneva il

lasciava anch’essa prendere dalla bellezza molle e serena

due corteggiatori fremevano, presi dalla gelosia che è nel

la spesa del pranzo dalla finestra, con un panierino

agitavano il capo, presi dalla loro giovanile passione per

Malagrida, senza mai guardare dalla sua parte, come vergognoso

radi, ma artificiosamente acconciati dalla pettinatrice, un bottone di

Gennaro Mascarpone, bel giovane, dalla pronunzia francese dolcissima, dall

il vecchione diventava verde dalla bile. In quel momento

a un secondo piano, dalla porta spalancata; si entrava

ma non potuti salvare dalla rovina. Guardando donna Franceschina

ragazze erano distratte, prese dalla curiosità e dal desiderio

e dal desiderio, arse dalla voglia di rompere la

dare un colpo lontanissimo dalla pignatta, fra i ghigni

Posillipo al Borgo Loreto, dalla collina del Vomero alla

di studenti che venivano dalla Università, dove il rettore

sospesa. In casa Jovine, dalla simpatica zoppina, vi era

mai viste, si riversavano dalla bocca del cratere: una

da molto tempo, fino dalla estate scorsa, fino dalla

dalla estate scorsa, fino dalla prima sera che l

d’oro. Supponesi coperta dalla lava. ¶ SCUOLA NORMALE FEMMINILE

a penetrare le alunne. Dalla porta che dava sulla

venivano le alunne esterne; dalla porta opposta, piccola e

dagli occhi neri e dalla bocca porporina, al solito

quelli di un uomo, dalla faccia maschile, dal corpo

indosso i panni bagnati dalla pioggia, sentendosi ancora i

tazza di caffè, ribollito dalla sera; si seccavano di

primo corso, erano scomparse dalla biblioteca, un vastissimo salone

scarno, dagli occhi vivissimi, dalla barbetta bionda e aguzza

labbra violacee e macchiate dalla febbre, i denti guasti

parlatore brillante: e costretto dalla necessità a insegnare pedagogia

che lo compiva. Già, dalla prima lezione dell’anno

o sentimentale che partiva dalla pedagogia e arrivava chi

brizzolare, dal sorriso ironico, dalla voce vibrante. Estrada era

con la faccia devastata dalla malattia, con la parrucca

un po’ rosse esaltate dalla voce, dalle parole; dal

le labbra violette macchiate dalla febbre, stava come assurta

grandi, alcune venute su dalla strada, che vedevano e

De Vincentis, doveva venire dalla una e mezza alle

e luglio, avevano sgobbato dalla mattina alla sera sui

con gli occhi fuori dalla testa. Le altre erano

abbandonata da tutti, anche dalla contadina che veniva a

ragazza del paese, inebetita dalla sua bruttezza, con la

un po’ bruni e dalla testina languente. ¶ Come arrivava

suo bell’ufficiale biondo, dalla sciabola scricchiolante, tanto più

agli invitati: mentre, attirate dalla luce, credendo che il

Vincenzino aveva fatto venire dalla Sicilia! Se Carluccio avesse

le spalle, cercò liberarsi dalla malinconia: in fin de

come se si addormentasse. ¶ Dalla mattina la casa era

spero poco, tutto dipende dalla complessione. ¶ — Così si dice

più trasognati che mai. ¶ Dalla strada salì un rumore

faccia un po’ rossa, dalla pelle delicata, s’incorniciava

biondina, guardando la finestra dalla persiana verde. ¶ Ma la

grande funerale lento. Giusto dalla chiesa della Croce un