Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

si diede ¶ In tua dama quel dì lieto che

caro nodo. ¶ Già la dama gentile i vaghi rai

Troncar de la tua dama; ond'ella, scossa ¶ Da

cavalier suole a la dama ¶ Lunga vigilia cagionar: talora

beltà de la tua dama; o a i guardi

fido speglio ¶ La tua dama cessò. Cento già volte

rivolga; e d'altra ¶ Dama al fianco si assida

mano ¶ De la tua dama: e il suo bel

sì che a la dama ¶ Quanto elegante esser più

innocente allor la bella ¶ Dama improvviso adombrerà la fronte

mano ¶ A la tua dama; e lei dolce cadente

ordin disposta. ¶ Già la dama s'appressa: e già

abbandonar de la sua dama ¶ Non fia lecito mai

Ahi quante volte ¶ La dama delicata invoca il Sonno

Ma se a la dama dispensar non piace ¶ Le

cognome a la tua dama; ¶ E pinte strascinar su

occhi ¶ De la tua dama dolce lagrimetta ¶ Pari a

spruzzato a la tua dama: ¶ Ella rinvenne al fine

occhi andrai ¶ De la dama gentil, che a te

il nitido cristallo; ¶ Nè dama convitata unqua presuma ¶ I

ove a la docil dama ¶ E al caro cavalier

l'orecchio beva ¶ La dama da le tue labbra

farai poi che la dama ¶ Con la mano e

garrir con la tua dama. ¶ Servi l'auriga ogni

lato ¶ Sol con la dama tua quel gioco eleggi

al sol diletto ¶ La dama e il cavalier volsero

e sorrisi ¶ Plaude la dama al tuo sagace tatto

gli orecchi de la dama e al core. ¶ Mentre

Declinando intraprendi ove la dama ¶ Co' labbri desiosi e

rise ancora ¶ La tua dama con elle: e in

indugia ¶ Te con la dama tua nel vuoto corso

tu, che porti ¶ La dama e il cavalier dolci

il cocchio, ove la dama è assisa ¶ E il

i cavalli e la dama. Or de la dama

dama. Or de la dama ¶ La man tiepida preme

Nel gabinetto de la dama, ormai ¶ Con ostinata man