Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

crivellato sopra, il decano de’ dudici segni m’ha

per la cognizion distinta de’ suggetti, raggion dell’ordine

terzo il goffo pedante: de’ quali l’insipido non

speranza ne la vanità de le magiche superstizioni, per

IV SCENA] Rimane, beffandosi de la smania di costui

insieme, burlandosi l’un de l’altro. Tra tanto

altrui. Cqua si determina de le occasione che dovean

Carubina, a l’impensata de l’uno e l

allor che pensò gioir de sua Diana, dovenne cervo

concludendo che l’inamoramento de l’oro e de

de l’oro e de l’argento, e perseguire

meglior studio e dottrina de quello de minerabilibus, e

e dottrina de quello de minerabilibus, e con questo

lomeo] medesmo: il quale de cinque talenti gli arrebbe

sui bei discorsi, appresso de far poco conto di

gli tolse i scudi de mano. Or, mentre di

proposto che faccia elezione de una di tre cose

cinquanta staffilate alle natiche”. De quali avendone molte ricevute

sangue, non voglio dir de chi, lui e tuti

la ricchezza e beni: de quali mentre col lor

simil canaglia, ho tanta de la fame, tanta de

de la fame, tanta de la fame, che si

aerei fottimenti: — co riverenza de le caste orecchie — è

è di fuori: perché de gli amanti l’uno

o ria, quando porta de polli magri o grassi

centro, concinitor di gesti de gli eroi. Eccovi presente

ed altri luochi inabitabili de la terra. La lux

frutta, e diligenza madre de gli effetti. In conclusione

nome della benedetta coda de l’asino ch’adorano

in su ritorno, ¶ Smuove de l’alto ciel l

vi compatisco. Molti sono de’ giorni che ti ho

il caldo al tempo de l’autunno, allora fui

arranno udito questo diavol de dialogo, anch’essi. Amor

di cosmo celesto e de urbano? parlatemi che io

noi concesso, — all’inverso de vostri erudiendi descepoli, imitar

signora Vittoria: qua son de gravioli, targhe di zuccaro

ancor io sia partecipe de’ frutti della pazzia di

di raggi, mandato fuor de gli occhi aperti, che

cosa significa. Nel grembo de la terra la materia

Gilgile, nel suo libro De’ secreti, dove vuole “metallorum

Gioan Bernardo Queste diavolo de raggioni no mi toccano

fuori, facendolo a guisa de gli altri carboni; ed

da là del monte de Cicala. Non sta cossì

lambicchi di ferro, e de più grandi e de

de più grandi e de più piccoli e di

occhio ad una rima de la porta, e l

sanò tutte altre sorte de infirmità, ma che giamai

ipsum admiratio. Tacebo igitur de iis hactenus, nil addam

proposito? ¶ Manfurio Volete dire: de quo agitur? materia de

de quo agitur? materia de qua? circa quam? È

mi ave infuso la de cerebro nata Iovis, dico

quale vi piace più de l’altre? ¶ Manfurio Quell

per farvi piacere. ¶ Manfurio De iis hactenus, missa faciamus

veggio due femine appropiare, de quibus illud: “Longe fac

quanto debbo aver pensiero de’ fatti miei. Considero che

altre prudenti; cossì, anche de noi altre che gustiamo

noi altre che gustiamo de meglior frutti che produce

del terzo se ne de’ far conto. I savi

convennero che, al passar de’ fiumi, si tranassero a

gionti a salvamento fuor de l’acqua, si scrollò

proposito, non si serva de l’occasione. Alcuni giorni

casa, ché voglio saper de cose da voi. ¶ Sanguino

vostro. ¶ Barra Il giuoco de zingani: e che l

ma perché disse più de dodici volte: no, no

ne vuole; al sangue de suberi di pianelle vecchissime

lettere rotonde. ¶ Barra Ideste de gli carlini, e vogliono

e vogliono il ritratto de lo Re. Andiamo avanti

argento, sono il fonte de ogni cosa: questi, questi

universo? Togli questi dui de la terra, dove è

cagnoli per le tavole de’ ricchi: veramente cani che

canto mio aspectassero effetto de le lor ciancie; atteso

scaldarà e gli darrà de l’incenso: de danari

darrà de l’incenso: de danari ne ha dati

punto secondo la raggione de’ periodi, e non proferendoli

thesauros. — Or che dite de le ambedue? ¶ Gioan Bernardo

mila di quelli angeli de la faccia cotta! ¶ Manfurio

que’ adverbii locali, motu de loco, ad locum et

puosemo i piedi fuor de la porta. Allora l

il sdegno ostile, idest de l’oste, fuggivimo o

ostaria? ¶ Marca Concorsero molti, de quali altri pigliandosi spasso

volemo giocare? cqua ho de tarocchi”. Risposi: “A questo

ancor adoperate?” Lui rispose de non. “Dunque, pensiamo ad

non so nulla”. “Ho de scacchi, sai?” “Questo gioco

Dio, va’ col prior de’ diavoli!” Io dissi: “Al

Questo pensiero non è de’ peggiori del mondo. Venete

Scena 10 ¶ Barra Al sangue de mi..., che non è

camera, o com’un de’ lavoranti a cui appartenga

puose un piè fuor de la porta. In conclusione

detto nume e dio de furi. Però, amico mio

materia e della structura de gli indumenti di quelli

e non usar sempre de rigore. ¶ Manfurio Oh, che

non so che diavolo de linguaggio avete usato. ¶ Manfurio

al batter che faremo de la porta, potrà essere

destino la terza parte de gli ricovrati scudi. ¶ Sanguino

si trova ne’ spirti de l’aria e l

pure, si non arran de quibus, si non farran

non farran correre gli de quibus saran come statue

muro a muro, son de vicine che odono tutto

bene: lei farà finta de temer d’essere udita

mascalzon di Grecia e de l’Egitto, si, per

la prima mi chiederà de danari: son certo che

buona conclusione. Il mal de la borsa... ¶ Lucia La

voi persa la memoria de suoi trattamenti insin al

maraviglia se fate notomia de vocaboli. Che cosa intendete

parte; ma pazze son de noi altre quelle che

galoppando galoppando, l’arcione de la sella non vi

couppé n’ha faute de lunettes”: solea dir quel

ebbe bisogno più che de venti o venticinque scudi

cinque altre grana lo de limosina per far celebrar

un’altra platea. Allor de necessitate consequentiae io conclusi

casa. Quandoquidem, adesso, per de gli eunti e redeunti

rosario, — che ho finiti de dire adesso, — che io

muro. Quanto al toccarvi de la faccia, voi l

con questo gli piantarrò de baci di orso, lo

le strida e gustar de la comedia. Allora dirrò

la virtù e forza de l’incanto. ¶ Carubina “... Io

di S[anta] Lucia. De l’altro che sarrà

sei un ladro, nemico de la giustizia; zo, zo

parla cristiano, in nome de lo tuo diavolo, ché

chierica? porta la forma de l’ostia in testa

fa intendere che è de l’arte da spellechiar

ho ho, il tremore de l’amore, pensando che

cappa per l’amor de Dio, che da dovero

non volete la maldizion de Dio, ha ha ha

pazzo: sarrai la favola de tutto Napoli, sino a

casa, ed ha più de quindici giorni dimorato con

Bartolomeo Oh, per amor de Dio, ch’io sono

qui trovati a donarsi de pugni, le menano strettamente

moglie uscirranno di casa de la Signora; ed io

che io abbia modo de intrattenergli, sin che possano

sapeva in qual parte de la persona si fusse

Gioan Bernardo Olà, Messer de la negra barba, dimmi

non venemo a termini de ingiurie: lasciami che io

Credo che cercano chi de lor dui è esso

per essere il marito de la femina. ¶ Sanguino Questa

parte della Gran Corte de la Vicaria comandiamo che

Sii che si vogli de gli omini, che dirrete

che dirrete in conspetto de gli angeli e de

de gli angeli e de’ santi, che vedeno il

il cancaro, castronaccio, padre de becchi! Mi hai fatto

l’altro non. Uno de dui mi par tutto

vogliamo mandare il pedante, de po’ avergli graffati quelli

voglia di toccar un de’ santi più grandi di

Ma basta la litania de santi che ho detto

il patriarca del concistoro de’ diavoli! Io voglio spendere

peggio di me che de gli altri, benché non

del diavolo, i capelli de la donna, e non

donna e i capelli de la donna? ¶ Scarramuré Quella

ave imbrogliato l’effetto de l’incanto. La cera

Tua moglie in loco de Vittoria, in casa de

de Vittoria, in casa de Vittoria, in letto di

tua moglie, in virtù de gli capelli ch’eran

Signor mio, per amor de Dio, per tutti li

per tutti li Cori de li angeli, per la

corna, con l’atto de la giustizia, dovengono più

me, eh, per amor de Dio, agiutatemi. Sanguino Or

voi: posso aver compassion de lui, ma non agiutarlo

venir cqua, e farrò de modo che si accordino

e giodici s’accorgano de gli errori che fanno

è nominato per un de’ primi e meglior Dei

andaron via; ed un de disputanti disse: “Vadano in

sciocchi, insensati e furfanti, de’ quali il mondo tutto

grande, si tocca una de più degne che son

abbia a tastare un de’ dignissimi che son pochissimi

colpa sua, è colpa de chi l’hafatta. Giove

come figli e figli de figli, nipoti e nipoti

Bonifacio Misericordia, per amor de Dio! ¶ Gioan Bernardo M

Misericordia, per l’onor de Dio e di Nostra

che sia con interesso de l’onor vostro. Tutte

che abbiate la misericordia de Dio avanti gli occhii

compassione, carità, per amor de Dio! m[esser] Gio

Però non se gli de’ perdonare como a buon

dico che se gli de’ perdonare, come i Giudei

o sia in nome de Dio o in nome

in colera! Voi fate de i tiri, e prendete

donar a gli occhii de’ mundani la imagine di

mentre costoro si spediscono de lì dentro. ¶ Ascanio Cossì

dello grasso della midolla de le canne dell’ossa

fa’ elezione d’una de le altre due: o

calate arrai un cavallo de cinquanta staffilate: ché per

tof, oh, per amor de Dio, sette! ¶ Sanguino Cominciamo

sono più di sette de scudi. ¶ Sanguino Alzatelo, alzatelo

visiva, acciò l’acie de la pupilla più efficacemente

comone, collocarla nella cellula de la fantastica facultade, voglio