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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Verri, Le avventure di Saffo poetessa di Mitilene, 1782

concordanze di «de»

nautoretestoannoconcordanza
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1782
io turbi il consesso de' Numi intento al governo
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prematura curiosità sulle statue de' giovani Eroi, ed era
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sogno di quegli avvenimenti, de' quali aveva l'animo
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descritte, o colla seduzione de' versi, o colla irresistibile
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egli ascrisse alla distrazione de' suoi pensieri, per la
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e quanto al soffio de' venti, che tu accusi
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estinguendosi come il calibe de' Ciclopi, quando essi traendolo
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uno or l'altro de' nocchieri erano vinti dal
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quanta fosse la maraviglia de' nocchieri, perché era così
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o Dea, o progenie de' Numi, per certo corrisponde
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delizia e l'angoscia de' mortali, la fonte più
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vero è naturale compiacenza de' genitori il rallegrarsi alla
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il rallegrarsi alla presenza de' loro figli dotati di
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giochi atletici alle festività de' Numi ed alle pubbliche
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piuttosto una indecisa disposizione de' sensi che una particolare
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rimangono perplessi della potenza de' Numi, se non ne
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del cielo, la varietà de' viventi a persuadere all
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spettacolo sei carri, ciascuno de' quali aveva al timone
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solo udivasi il fischio de' flagelli, lo stridore delle
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il condottiero al dispensatore de' premi ebbe in dono
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partirono sostenuti dalle braccia de' pietosi amici, col viso
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bramato garzone con invidia de' competitori e con giubilo
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in lui l'azione de' muscoli esternamente visibili, ma
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ci descrivono la felicità de' Numi, se non immaginandoli
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o gustata l'armonia de' versi. Ma allora un
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e dalla scarsa lode de' versi, lasciò dispettosa quegli
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implora nella fonte istessa de' suoi desideri, più brevemente
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nemico verso la verità de' raziocini. Sopraggiunsero intanto i
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i genitori, alla vista de' quali sorgendo la fanciulla
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questa fissò il tumulto de' pensieri, e si rivolse
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non turba la serenità de' pensieri. E come fai
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dei fiori, la copia de' frutti riempiva gli occhi
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cure con gli applausi de' commensali. Le era non
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per serbare la fama de' tuoi casti diporti, a
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degli alberi, sulla cima de' quali gorgogliavano gli augelli
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riti, ed il vapore de' sacrifizi esalava alle volte
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lui, ma la modestia de' costumi tratteneva la libertà
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si commovono a pietà de' mendici”. “Tu ingegnosamente ragioni
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l'invocarli è conforto de' miseri, ma è necessità
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garzone simulata per convenienza de' costumi, essendo lodevole cautela
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della vittoria, il furto de' fiori, tutte dimenticando le
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ad altri dispensa, e de' quali molti ne ho
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dove alberga la cagione de' nostri pensieri. Onde sarà
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ci confermiamo nella venerazione de' Numi”. Alle quali instanze
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uno or l'altro de' servi senza turbare collo
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impulso; né la facondia de' mortali può adeguatamente esporre
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pernicioso silenzio alcuna parte de' suoi mali. L'amor
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Io però mi ricordo de' miei giovanili deliri con
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onde ricuperasse l'ufficio de' sensi smarriti. ¶ Dopo non
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fianco. Alla fine stanca de' miseri trasporti, si ritirò
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per la soave integrità de' costumi. Intorno al quale
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suo volto coll'artificio de' colori, e da lei
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questi Dei, l'impero de' quali è benigno agli
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di te le influenze de' Numi superiori”. Disse, e
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soglia ti rese suddita de' Numi, che qui vieni
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fuoco animato dal soffio de' mantici. Alla qual vista
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quale, con l'aiuto de' Numi inferni, si conoscono
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le apparizioni: lo scopo de' quali prodigi deve essere
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così efficace l'uso de' filosofici trattenimenti, che veggiamo
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esortazione, fatto parimenti cumulo de' propri arredi, ordinando a
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perché l'orme ferrate de' vivaci destrieri, e il
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piacevole il vivace muovere de' passi loro ed il
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sferza e col tormento de' morsi, in tutto soggetti
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onde ai consueti segni de' nocchieri furono distese le
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e delle ferrate orme de' destrieri, onde in prima
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direzioni ricercarono nell'ampiezza de' mari, nella estensione de
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de' mari, nella estensione de' lidi e nella fama
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cuore ripugnante alle leggi de' costumi e sciolto da
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e proponendo la benignità de' Numi, la miseria degli
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poté distinguere la sommità de' templi e delle torri
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e per il turbamento de' suoi pensieri, non già
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il più crudele momento de' giorni è lo risvegliarsi
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pupille, e immantinenti consapevole de' suoi mali si alzò
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Clito andò in traccia de' giumenti. Scoteva il vento
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atti suoi la serenità de' pensieri. Ma poiché sollevando
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costrutti, l'atrio anteriore de' quali era sostenuto da
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umani affetti, il disordine de' quali bene spesso ha
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ti compiange o pascolo de' pesci nel profondo mare
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versato nella continua lettura de' Poeti e degli Oratori
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sventura che la luce de' suoi, debitamente chiamati divini
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alquanto la consueta libertà de' colloqui, avendo ognuno la
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giovani ospiti la indipendenza de' raziocinii, non partecipandola quando
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della moltitudine alla licenza de' vizi. Per la qual
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gli effetti dell'ira de' Numi, ascoltava non senza
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d'interrompere la libertà de' ragionamenti ospitali, così mansueta
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dottrine delle pene e de' premi divini, siccome leggi
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di lei e quella de' commensali, e costringendolo Eutichio
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non meno la bellezza de' versi di Omero in
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aure pomeridiane in mezzo de' profumi, onde erano fragranti
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fallace onde in mezzo de' piacevoli ragionamenti, che si
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dottrine al disordinato impeto de' tuoi desideri, anzi vorrei
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che riposta in mezzo de' migliori conforti, rimango per
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Filosofi, anche la indolenza de' pensieri e la indeterminata
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la stupidità non meno de' più sublimi ragionamenti”. “Oh
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animo infelice col mezzo de' raziocini! Ma una fronte
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concento della musica e de' carmi, rattemprano, almeno in
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medesimi o nel tumulto de' piaceri o nelle vicende
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gloria o nella intemperanza de' vizi o nello splendore
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più fragrante e bello de' fiori la natura ha
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cortese, è molestissimo persecutore de' filosofici raziocini, sostenendo, come
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da un intelletto partecipe de' doni celesti”. “Sia come
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potenza divina la formazione de' due primi umani modelli
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e questa incorporea sostanza de' nostri pensieri, io tollerando
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dei lupi, il muggire de' buoi, il belare delle
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delle pecore, il fischiare de' serpi, onde, distrutta la
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quanto le eloquenti esortazioni de' capitani alle squadre adunate
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alle squadre adunate, o de' campioni di Omero prima
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con la miglior parte de' cittadini tentammo in quelle
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astri infiniti, in mezzo de' quali non che Siracusa
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manchi o l'ara de' patrii sacrifizi o il
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dal campo, rimanendomi solo de' cimenti pericolosi una placidissima
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non padrone, ma tiranno de' miei sensi; e altronde
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di amore la incostanza de' capricci fuggitivi. E poiché
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desideri, il più violento de' quali non poteva disturbarla
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conciliando così la soddisfazione de' propri sensi con l
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fui proclive alla pietà de' mali altrui e a
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ben presto le voluttà de' molli costumi; e poi
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collo, e facendola compagna de' miei gemiti amorosi, trasmetteva
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me medesimo, sommesso artefice de' femminili trattenimenti, con molta
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dubitando contro il testimonio de' sensi che fosse infedele
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in parte il racconto de' mali altrui sembrava che
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osservava con diletto, ricordandosi de' tempi felici, ne' quali
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e insieme la consuetudine de' più tranquilli trattenimenti. ¶ CAPITOLO
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istesso mostrava qualche pietà de' suoi errori e che
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del suono, l'armonia de' carmi. Per lo che
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Faone, gettandogli il mazzo de' fiori, poco furono ascoltati
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FAONE. ¶ Felice al par de' Numi chi d'appresso
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promossa dalla invidiosa malignità de' garruli Poeti), che fu
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e la favorevole memoria de' Mitilenei, de' quali io
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favorevole memoria de' Mitilenei, de' quali io mi dichiaro
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e non finta materia de' suoi versi, onde n
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e inanimate le opere de' più colti ingegni, allorché
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insieme dileguandosi col fischio de' dardi e coi lamenti
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mezzo delle occupazioni e de' vari diletti ritornava alla
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spesso e a seconda de' suoi pensieri apertamente ragionava
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si distinguevano le grida de' nocchieri. Intanto stesi fuori
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curvandosi lo stuolo intiero de' remiganti, si sforzavano i
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altri trasportati a ludibrio de' venti, rimirandosi l'un
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Ma secondo l'instabilità de' loro voti, poiché trovarono
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d'alabastro lucente e de' più fragranti balsami egiziani
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esposta alla barbara sentenza de' venti nella interminabile pianura
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privandovi del prezioso oggetto de' vostri pensieri, e voi
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ch'ella sia priva de' sensi per immaginate sciagure
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e quindi il torpore de' sensi, non intendevano, perché
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Eutichio ignorava il colloquio de' nocchieri, gli altri ignoravano
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nubi a far preda de' pesci. Quindi avveniva che
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tolse alla fine uno de' veli suoi, che avea
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colombe su la superficie de' flutti, amplissima conca del
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la fama già sparsa de' versi della fanciulla; e
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Tanta è l'umanità de' tuoi offizi e tanti
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scritto, giunse Saffo desiderosa de' consueti ragionamenti e domandò
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i più crudeli pensieri, de' quali il più tormentoso
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alla fine l'ignominia de' suoi errori, che l
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interrotto che dagli inni de' sacerdoti o dal muggito
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contrade della Grecia e de' Barbari vi concorrevano a
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a te ricorro ministro de' favori di Apollo, acciocché
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sicuro, perché la podestà de' Numi è libera e
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spasimi al più misero de' cuori”. Così dicendo percuoteva
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errare meco infelice compagna de' miei deliri, di non
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non impedirmi l'esercizio de' sacri riti, siccome da
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qual vista dolorosa, priva de' sensi ella cadde su
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i già provetti giorni de' genitori e rattristò quelli